Augusta. Pestato da un coetaneo perchè "vestito da gay", ventenne perde l'uso dell'occhio: arrestato il presunto aggressore
Una storia di violenza, scaturita solo dal desiderio di intimidire, deridere, fare del male e umiliare e che potrebbe anche essere legata al dubbio che la vittima fosse gay.L’episodio si è verificato ad Augusta, dove un giovane di 20 anni è stato offeso, provocato e infine picchiato selvaggiamente da uno studente che, con gli amici, ha deciso di trascorrere la sua serata infastidendo dapprima e pestando dopo, un ragazzo che si trovava tranquillamente in compagnia di amici. Trasportato presso l’Ospedale “Umberto I“ di Siracusa, nonostante un delicato e lungo intervento chirurgico oculistico, ha perso l’uso di un occhio. E’ questo quello che hanno avuto modo di accertare i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Augusta, che intervenuti sul luogo dell’aggressione nella notte di ieri, al termine di una breve attività informativa traevano in arresto, nella flagranza del reato di lesioni personali gravissime, Mirko Miduri, 22 anni, augustano. Secondo la ricostruzione dei militari, l’arrestato, mentre si trovava a bordo della sua autovettura in compagnia di un suo amico, non appena notava una comitiva di ragazzi intenti a dialogare amichevolmente fra loro in una piazza del centro megarese, sarebbe sceso dalla sua auto e senza alcun movente avrebbe iniziato a deridere un membro della compagnia. Non soddisfatto, avrebbe spostato le sua attenzioni anche sul ventenne. Dopo vari e leggeri schiaffetti al volto seguiti da frasi di scherno, tutti sopportati senza alcun cenno di replica, avrebbe manifestato platealmente i suoi istinti aggressivi colpendo lo studente con violentissimi pugni al volto. Miduri dileguatosi, è stato poi rintracciato nella stessa piazza in cui era avvenuta l’aggressione, tratto in arresto e dopo le formalità di rito tradotto presso la casa Circondariale di Siracusa. Al vaglio dei militari della Compagnia di Augusta anche eventuali episodi o forme bullismo da contestualizzare in gesti di scherno ed atti di prevaricazione commessi dall’arrestato in danno di altre vittime che non hanno mai denunciato.