Lisistrata, che debutto con Tullio Solenghi e il cameo di Lopez: ritmo, risate e riflessioni
Dodici minuti di applausi a scena aperta hanno salutato il debutto di Lisistrata, commedia di Aristofane diretta da Tullio Solenghi. Fila veloce lo spettacolo, ricco di spunti divertenti e battute che strappano il sorriso con una velocità che rispecchia la grande esperienza delle cose di spettacolo di Solenghi, nel finale anche in scena dopo la veloce apparizione di Massimo Lopez versione Wanda Osiris.
Funziona la scelta di puntare sui dialetti e funzionano le “citazioni” di pezzi celebri del trio (Solenghi-Lopez-Marchesini) come la presenza di Didascalio, la coroncina illuminata dell’oracolo che richiama quella della Lucia dei Promessi Sposi gran successo del trio e ancora la telefonata di Lopez ad Aristofane, la sua My Way e quella traduzione con interprete dell’oracolo stesso.
Il rischio di eccedere in mordaci ed esplicite battute a sfondo sessuale – di cui il testo originale è zeppo – viene attutito dalla grande caratura di un cast che ruota attorno ad una monumentale Elisabetta Pozzi: alterna la recitazione brillante a momenti di grande intensità, strappa applausi con il pensiero dedicato a chi chiede salvezza in mare e con le riflessioni finali dedicate ad un figlio subito dopo l’arrivo della pace (un testo scritto da Simone Savogin e tratto da “Scriverò finche avrò voce”, edito da Tre60).
La commedia diretta da Tullio Solenghi è la terza produzione della Fondazione Inda per la Stagione 2019. Lisistrata (Elisabetta Pozzi) convince le donne della Grecia a mettere in atto uno sciopero del sesso per costringere gli uomini a firmare la pace e porre fine alla guerra.
“Lisistrata è la prima vera eroina dell’emancipazione femminile – sono le parole di Solenghi – mi riferisco all’occupazione dell’Acropoli da parte da parte delle donne, con la confisca dei mezzi finanziari per proseguire la guerra eche di riflesso ci mostra un primo intrepido esempio di governo al femminile. Fatto assolutamente non trascurabile se collocato nella Grecia del V secolo avanti Cristo quando lo Stato era organizzato con una netta distinzione di ruoli tra l’elemento maschile e quello femminile. Lisistrata è grande anche e soprattutto per questo, perché con la sua geniale risoluzione riesce a sovvertire, pur se temporaneamente, questo rigido establishment esibendo per la prima volta una sorta di salutare universo capovolto”.
Nel cast una sicilianissima Federica Carruba Toscano è Cleonice, la sempre bella Giovanna Di Rauso è Mirrina, Viola Marietti una statuaria Lampitò, mentre Vittorio Viviani (Dracete), Totò Onnis (Strimodoro) e Mimmo Mancini (Filurgo) sono preziose spalle per cucire le divertenti scene con ribaltamento continuo di ruoli insieme a Tiziana Schiavarelli (Stratillide), Simonetta Cartia (Nicodice), Silvia Salvatori (Calice).
Roberto Alinghieri è Didascalio, personaggio introdotto da Solenghi. In scena anche gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico, sia della sezione Giusto Monaco che della Fernando Balestra.
La traduzione del testo di Aristofane è di Giulio Guidorizzi, le scene e i costumi di Andrea Viotti, le coreografie di Paola Maffioletti, light designer è Pietro Sperduti, Marcello Cotugno è collaboratore alla regia e curatore musicale.
Lisistrata è in scena al teatro greco di Siracusa fino al 6 luglio. La commedia sarà allestita anche al Curium ancient theatre di Cipro, il 12 e 13 luglio, nell’ambito dell’International Festival of Ancient Greek Drama.
foto: Franca Centaro