Parco nazionale degli Iblei, chiesta nuova proroga per l’istituzione

 Parco nazionale degli Iblei, chiesta nuova proroga per l’istituzione

Una nuova proroga alla scadenza di fine mese, per l’istituzione del parco nazionale degli Iblei. A richiederla sono stati gli otto sindaci riuniti nell’Unione dei Comuni Valle degli Iblei. Ma la gran parte dei primi cittadini del siracusano pare appoggiare la richiesta. “Non un rinvio alle calende greche”, spiega il sindaco di Canicattini e guida dell’Unione, Paolo Amenta. “Non stiamo giocando a spostare in avanti la scadenza senza voler concludere nulla. Qui si dimentica che da nove anni l’ente che dovrebbe gestire questo delicato percorso di istituzione del parco, ovvero la ex Provincia, è commissariato”. Parole che possono essere facilmente interpretate: in tutto questo lasso di tempo è mancato il coordinamento che doveva arrivare dall’unico livello di coordinamento possibile, ovvero quello che adesso si chiama Libero Consorzio. L’assenza di una regia politica, con le cariche elette, avrebbe – secondo questa interpretazione diffusa – portato ad una grande confusione e problemi mai risolti, perchè mai affrontati, tutto attorno al perimetro esteso del parco ed alla zonizzazione che “cala” vincoli sulle aree.
I sindaci hanno chiesto altri novanta giorni. Non è facile prevedere quella che, questa volta, sarà la risposta del Ministero. L’ultima richiesta in tal senso è stata accolta, ritenendo valide le argomentazioni presentate dai territori.
La nuova richiesta di proroga è accompagnata anche da una proposta. “Costituire un gruppo ristretto di lavoro, con la partecipazione di tecnici e professionisti comunali, per definire le scelte che avranno una ricaduta diretta sul futuro di luoghi e aziende”, spiega Amenta. “Nessuno è contrario al parco per partito preso. Sappiamo bene che la tutela della natura e della biodiversità sono importanti. Ma al momento mancano troppi strumenti attuativi, come i Pug. E non ci sono idee chiare neanche sulla governance del parco. Cosa succede ai Comuni ed alle imprese con l’introduzione del Parco? Servirà il parere anche dell’ente gestore per un’azienda che vuol operare nel territorio? Chi decide e quanto si complicano i processi autorizzativi?”. Sono domande che Amenta, e tutti i sindaci della zona montana, continuano a porre senza trovare risposte definite.
“Non giochiamo a perdere tempo. Stiamo cercando di evitare che con un ‘si’ alla cieca ci ritroviamo con tutto bloccato per gli anni a venire. Creiamo un gruppo di lavoro sovracomunale, parliamo di Piano Urbano Generale, di perimetrazione e zonizzazione, di futuro del territorio. Serve una squadra che dia risposte anche a noi sindaci. E dopo sarà più facile per tutti capire come procedere per arrivare alla istituzione del parco nazionale degli Iblei”.
In base all’ultima perimetrazione, il territorio del Parco si estende per 1467.19 km quadrati e comprende in tutto 3 province (Siracusa, Catania e Ragusa) e 27 Comuni. Siracusa la provincia maggiormente interessata: 18 Comuni e 953,53 kmq.

 

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