Augusta polo italiano per l’eolico offshore, Di Sarcina: “Non vediamo l’ora di iniziare”

L’indicazione contenuta nel decreto interministeriale (Ambiente, Infrastrutture ed Economia) che individua nei porti di Augusta e Taranto i due poli italiani dell’eolico offshore, con Civitavecchia e Brindisi a supporto, è stata accolta con comprensibile soddisfazione dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina. “Siamo ancora in attesa di avere le definitive conferme circa l’esito della procedura che il Ministero dell’Ambiente ha attivato per la selezione dei porti italiani dove sarà implementata la costruzione delle turbine eoliche galleggianti destinate agli impianti offshore. Resto fermo nella mia convinzione che costituirebbe una opportunità straordinaria per il porto di Augusta e per la Sicilia in genere”. E le ragioni sono subito dette: “perché permetterebbe di arricchire l’offerta in termini di occasioni lavorative e di diversificazione delle fonti di lavoro a cui, come Autorità di Sistema Portuale, stiamo già lavorando da tempo. Alcuni tangibili risultati, ad Augusta, sono già arrivati. Certo, avremo bisogno di risorse economiche e di tempo per adeguare le infrastrutture esistenti ai bisogni della cantieristica dell’eolico, ma la cosa non ci spaventa e sicuramente nei tempi e nei modi giusti saremo capaci di raggiungere il risultato che il governo ci chiede. Non vediamo l’ora di iniziare”, aggiunge Di Sarcina.
Secondo le stime di Aero, l’associazione delle imprese dell’eolico offshore, già nel 2028 potrebbe partire la produzione delle piattaforme galleggianti e nel 2030 si potrebbero avere le prime unità pronte.