25 Aprile, pacifisti alla cerimonia: “Ci hanno vietato di esporre le nostre bandiere”
Momenti di tensione ieri, poco prima della cerimonia di celebrazione del 25 Aprile, Festa della Liberazione. Un gruppo di cittadini, appartenenti a diversi gruppi, partiti e associazioni, principalmente l’Anpi, l’associazione dei partigiani, come in altre città italiane, intendevano partecipare con i loro simboli, per veicolare dei messaggi e dei concetti, alcuni politici, altri no. Il “caso” che si è venuto a creare riguarda, in particolar modo, uno striscione su cui si leggeva “Pace in terra agli uomini, nel mare ai pesci, nel cielo agli uccelli” ed altre bandiere. Secondo il racconto dei manifestanti, nel momento in cui la cerimonia stava per avere inizio, sarebbe intervenuta la Digos, chiedendo ai cittadini di rimuovere le bandiere ed anche lo striscione, non trattandosi di manifestazione ma di celebrazione. “Nonostante i nostri tentativi di spiegare che non si trattava di nulla di antigovernativo, ma soltanto della volontà di manifestare la nostra richiesta di pace- spiega Manuela Di Bella di Generazioni Future Sicilia e in quell’occasione semplice cittadina – nulla è cambiato nell’atteggiamento nei nostri confronti. Eppure l’articolo 11 della Costituzione Italiana parla chiaro e dice che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali””. Tra le bandiere politiche campeggiava, invece, quella del Pci. Marco Gambuzza, segretario del partito, esprime “rammarico e grave preoccupazione per quanto accaduto prima e durante la manifestazione che si è poi svolta ai Villini. Eravamo presenti in rispettoso silenzio-dice- dalle 8:00 con le Bandiere del Partito Comunista Italiano, dell’Anpi, della Pace e con lo Striscione apolitico e apartitico. Intorno alle 9:15, gli operatori della Digos ci hanno comunicato che le bandiere del PCI Siracusa e addirittura anche quelle della Pace, così come lo striscione, andavano rimossi”. Gambuzza conclude descrivendo un’immagine che lo ha particolarmente colpito. “Mentre venivano allontanate le bandiere- racconta- di fronte ai militari armati, venivano posizionati in modo ordinato tanti bambini”.