Siracusa. Fase 2, gli infermieri chiedono attrezzature: "Emogassanalizzatori portatili"
“Attrezzature idonee per le cure domiciliari dei pazienti Covid-19 previste nella Fase 2” . Gli infermieri della provincia di Siracusa le chiedono attraverso le parole del presidente dell’Ordine, Nuccio Zappulla. La strumentazione necessaria al momento non sarebbe sufficiente. Per questo motivo gli infermieri chiedono all’azienda sanitaria provinciale di giocare d’anticipo e fanno, per questo, anche una precisa lista dell’occorrente. “Evitare i ricoveri nella Fase 2- spiega Zappulla- vuol dire agire adeguatamente, non solo con le parole e con le teorie, ma entrando nella concretezza del cosa fare e del come agire. Il decreto legge del Ministero della Salute è sbagliato e l’assessorato regionale ne ha ricalcato gli errori, non inserendo, ad esempio, gli infermieri, che sono, invece, parte integrante di questo contesto. Le Asp hanno poi agito in maniera in alcuni casi opportuna, in altri casi, invece, hanno puntato su un’elemosina che noi infermieri non vogliamo. Se ci vogliono, non facciano proposte inaccettabili, ci facciano entrare dalla porta, con i contratti, non con la richiesta di partita iva”. Ma il punto focale del ragionamento del presidente dell’Ordine degli Infermieri riguarda le attrezzature, che a quanto pare al momento mancano. “Servono i termoscanner, i saturimetri, dobbiamo misurare la concentrazione del ph nel sangue. Le Asp devono dotarsi di emogassanalizzatori portatili perchè il prelievo di emogas trasportato necessita di procedure che altrimenti possono variare quello che poi è il referto”. La richiesta di Zappulla è di inserire nelle squadre da inviare a domicilio anche un tecnico di radiologia, così da non costringere l’ammalato a recarsi in ospedale. Anche in questo caso, però, servirebbe la dotazione tecnologica portatile relativa. Una piccola rivoluzione dell’attuale sistema sanitario pubblico, insomma, quella richiesta, e senza perdita di tempo, dagli infermieri.