Zona industriale, è il momento più cupo. La spietata analisi del segretario nazionale della Uiltec
“L’area industriale siracusana rappresenta ancora il polo energetico più importante d’Italia. Ma l’attuale assetto produttivo non consente di guardare al futuro con tranquillità: la vetustà di impianti nati tra gli anni 50 e gli anni 70, rendono l’area industriale tecnologicamente non pronta alla sfida della transizione energetica”. Il segretario nazionale della Uiltec, il siracusano Andrea Bottaro, non usa mezzi termini.
“Nonostante le esperienze negative del passato, vedi il caso del rigassificatore di Erg e Shell, che certifica l’incapacità del nostro territorio ad attrarre investimenti, si continuano a dare pessimi segnali tenendo lontano gli investitori, come nel caso del deposito GNL di Augusta, sul quale i soliti noti provano a mettere il proprio veto su un progetto che rispetta tutti i canoni di sicurezza ed impatto ambientale. Basta alla politica dei no, spesso strumentali e personali”, tuona Bottaro.
“Forse non si è capito che questo è il momento più complesso nella vita dell’area industriale siracusana: è in ballo il futuro occupazionale ed economico di tutta la provincia. Occorre smetterla con atteggiamenti ostili, ma bisogna agire in maniera opposta, facendo sinergia tra chi rappresenta le aziende, chi rappresenta i lavoratori e chi rappresenta il territorio. In quest’ottica, come sindacato, abbiamo siglato il protocollo per la richiesta di area di crisi complessa, non perché servono gli ammortizzatori sociali o perché ci prepariamo a dismissioni, ma perché vogliamo riaccendere l’attenzione su un’area industriale sulla quale, per troppo tempo, non è stato messo in campo il giusto interesse. Nessuno può esimersi da tali responsabilità, ma occorre voltare pagina e guardare al futuro”. Più chiaro di così non riesce ad essere il numero uno della Uiltec nazionale, che tira le orecchie anche ai sindacati. “Devono ritrovare slancio ed iniziativa politica, ripartendo da un confronto con i lavoratori che porti alla rivendicazione di nuovi investimenti e sviluppo e alla salvaguardia dei livelli occupazionali, soprattutto dell’indotto. Bisogna vincere la timidezza dell’ultimo periodo, non servono le prese di posizione singole e neanche i palcoscenici, serve una forte azione unitaria”.
Andrea Bottaro guarda anche alle imprese ed a Confindustria. “Devono tornare a confrontarsi con il sindacato e con il territorio. Non abbiamo gradito l’interlocuzione delle aziende del territorio direttamente con il governo regionale, senza confronto con i lavoratori e con chi li rappresenta. Serve superare gli atteggiamenti divisivi tenuti da alcune aziende, alcune resesi protagoniste di episodi bizzarri con la mancata presentazione ai tavoli per timore degli interlocutori. Occorre ripartire dal confronto, se le aziende di questo territorio hanno dei piani seri, interpellino il sindacato e i rappresentanti del territorio per costruire insieme un percorso futuribile per l’area industriale. Come sindacato siamo pronti ad accettare la sfida della modernità e del futuro. Aspettiamo che le aziende vincano la timidezza ed escano dal torpore dell’ultimo periodo”. Una sorta di appello aperto in cerca di segnali e di risposte.