Operazione Alcatraz, spaccio di droga nel carcere di Augusta: arrestate 11 persone

Come il noto penitenziario americano, è stata ribattezzata Alcatraz l’operazione della Dda di Catania che ha sgominato un’organizzazione dedita al traffico di hashish all’interno del carcere di Augusta. Undici persone sono state arrestate, nove in carcere mentre per due degli indagati sono stati disposti i domiciliari.
La droga – e in alcuni casi anche dei telefonini – entravano nell’istituto di pena insieme a detenuti al rientro da permessi premio, oppure nascosti in involucri di patatine da persone in visita dall’esterno. Ma i sistemi erano vai, anche pannolini per bambini o brick di succhi di frutta lasciati in appositi cestini dei rifiuti da dove venivano recuperati da chi sapeva cosa fare.
L’indagine hanno preso le mosse dalle dichiarazioni di alcuni detenuti che hanno permesso, attraverso una serie di accertamenti e servizi di controllo, di risalire e ricostruire l’organizzazione ed il traffico di droga in carcere. Un’attività tecnica condatta dal Gico del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Catania e dal nucleo Investigativo regionale di Palermo della Polizia penitenziaria.
Sono stati arrestati e condotti in carcere il 39enne Ignazio Ferrante, Michele Ferrante (60), Andrea Marino (46), Domenico Misia (36), Giuseppe Misia (25), Angela Palazzotto (48), Valentina Romito (32), Andrea Scafidi (32) e Carmelo Valentino (52). Disposti invece i domiciliari per Giuseppe Arduo (26 anni) e Clotilde Maranzano (61) anni. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito tra Sicilia, Calabria e Friuli Venezia Giulia.
Secondo le risultanze d’indagine, a capo dell’organizzazione vi sarebbero stati i detenuti Andrea Marino e Ignazio Ferrante. Per l’accusa, il primo “avrebbe impartito dal carcere direttive” a complici all’esterno su “quantitativi, tipologia, prezzi e modalità di pagamento della droga, coordinando le successive fasi di introduzione clandestina e cessione ad altri detenuti”. Il secondo, si legge nelle carte dell’inchiesta, “avrebbe curato l’approvvigionamento, il confezionamento, il trasporto e l’ingresso dello stupefacente” nella struttura carceraria, coadiuvato da sei complici. Ferrante, secondo l’indagine, avrebbe così “sfruttato” la sua mansione di addetto alle pulizie per recuperare, con vari stratagemmi, droga e telefonini dai rifiuti.
Il traffico di droga all’interno del carcere di Augusta era fiorente. Il prezzo di un panetto di hashish, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si attestava tra i 1.500 e i 2.000 euro. Per il pagamento, si sarebbe fatto ricorso a carte prepagate nella disponibilità di complici all’esterno, in particolare la madre e la compagnia di Ferrante e la compagna di Marino. Le tre donne si sarebbero quindi occupate della “contabilità” dell’organizzazione.
Durante le indagini, per tre persone è scattato l’arresto in flagranza per spaccio. Sono stati sequestrati, in diversi momenti, 15 panetti di hashish e diversi telefoni cellulari.
L’attività criminale veniva gestita anche attraverso i cellulari introdotti in carcere. Dotati di sim intestate a persone inesistenti, erano – secondo la Dda – “strumento fondamentale per le quotidiane comunicazioni con l’esterno”.




Vigilia di Siracusa-Scafatese, Turati: “Sarà una gara combattuta, vogliamo lo stadio pieno”

È tempo di vigilia per il Siracusa Calcio. Domani domenica 6 aprile alle ore 15 allo stadio “Nicola De Simone”, gli uomini di mister Turati sfideranno la Scafatese. Per gli azzurri mancano quattro finali, di cui tre in casa (Siracusa – Scafatese, 6 aprile; Siracusa – Paternò, 17 aprile; Siracusa – Vibonese, 27 aprile) e poi l’ultima giornata a Barcellona Pozzo di Gotto, contro l’Igea Virtus (4 maggio, ndr). “La squadra sta bene ed è serena. – ha detto Turati in conferenza stampa – È un’altra tappa di avvicinamento a questo finale di campionato. Abbiamo quattro partite complicate, ma il fatto di dover giocare tre delle ultime quattro in casa è sicuramente un vantaggio per noi”, ha continuato l’allenatore azzurro. Sulla partita di domani Turati ha poi aggiunto: “La Scafatese è un avversario forte che ha calciatori molto importanti per la categoria. Sarà una gara combattuta”.
Per Siracusa-Scafatese, inoltre, dovrebbero essere tutti a disposizione. In dubbio Russotto e Ba non al 100%.
Domani è previsto un De Simone colorato di azzurro. Nei giorni scorsi, il presidente del Siracusa Calcio Alessandro Ricci ai microfoni di FMITALIA ha rivolto un appello ai tifosi azzurri con il chiaro obiettivo di riempire lo stadio e di rimanere il più possibile vicino alla squadra. Appello che è stato ampiamente accolto e stando agli ultimi numeri, per Siracusa – Scafatese si andrebbe verso il sold out.
Sul finire della conferenza stampa Marco Turati si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Nelle settimane scorse Gianluca Atzori, allenatore della Scafatese, ha parlato a Diretta Studio su Radio Gamma No Stop: “Per me la Reggina è la squadra più forte del campionato”. Sulla partita in programma domani domenica 6 aprile, Atzori non si è nascosto. “Quando dovremo andare a Siracusa prepareremo la gara al 300%. Noi vogliamo vincerle tutte” ha concluso l’allenatore della Scafatese.
Mister Turati non ha dimenticato queste parole: “Sappiamo che sarà una partita dove dovremmo spingere, perché il loro allenatore poche settimane fa ha detto che contro il Siracusa la Scafatese darà il 300%, quindi quando un allenatore già un mese e mezzo fa parla così vuol dire che vuole venire qua per fare una partita veramente importante e noi da un mese e mezzo ci prepariamo per questo.”




Cede porzione di solaio in un appartamento, c’è un ferito. In elisoccorso a Catania

Il solaio di un’abitazione di largo Luciano Russo, alla Mazzarona, ha accusato un pesante distacco. Gli elementi precipitati dal soffitto all’interno di un’abitazione al terzo piano hanno causato il ferimento di un uomo che si trovava all’interno dell’appartamento.
I soccorsi sono arrivati in pochi minuti, poco dopo le 12, con i Vigili del Fuoco e gli agenti di Polizia insieme al 118. Per maggiore sicurezza è stato deciso di trasportare il ferito in elisoccorso al Cannizzaro di Catania.
In corso accertamenti strutturali nell’edificio. Secondo le prime informazioni, avrebbe ceduto una porzione di solaio. Diversi elementi dell’intonaco sono caduti da un altezza di circa tre metri, colpendo con violenza l’uomo.
La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta. L’appartamento è stato posto sotto sequestro per consentire lo svolgimento di tutti i necessari accertamenti. Attivati anche i servizi sociali del Comune di Siracusa.




Camper in fiamme in riva Nazario Sauro, mobilitazione dei soccorritori: un ustionato lieve

Una grande nuvola nera si è stagliata sul cielo di Siracusa. Una colonna densa che si è levata nei pressi di Riva Nazario Sauro, poco distante dal nuovo ponte ciclopedonale. Le fiamme, secondo le prime informazioni, avrebbero avvolto due camper lì posteggiati. Un incendio improvviso che in pochi attimi ha finito per coinvolgere i due mezzi e, in parte – a quanto si apprende – una vettura posteggiata a breve distanza.

Allarmate le prime chiamate al 112. Sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco, insieme a Polizia e Municipale. In pochi minuti, i soccorritori sono riusciti a riportare in controllo la situazione.
Secondo i primi elementi che trapelano, una persona sarebbe rimasta lievemente ustionata ad un braccio. In corso i rilievi per risalire all’origine del rogo. Le indagini sono affidate ai carabinieri.




Ex Provincia, Giansiracusa risponde a Cannata (FdI): “Dichiarazioni inopportune e scollegate”

“Le dichiarazioni dell’on. Luca Cannata, a pochi giorni dalla presentazione delle liste e immediatamente successive al ritiro della candidatura del candidato di destra, lo stimato collega Daniele Lentini, appaiono inopportune quanto scollegate da un dato di realtà”. A dirlo è il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, candidato alla presidenza del Libero Consorzio comunale di Siracusa (ex Provincia Regionale).
“Al di là dei tentativi più o meno efficaci di nascondere il fallimento della propria strategia, appare evidente come la mia candidatura sia nata intorno a un’area politica e amministrativa molto ben determinata, composta da amministratori locali, forze civiche e partiti moderati. Un’alleanza costruita sulla condivisione di valori e obiettivi comuni, con l’ambizione di restituire centralità a un ente che, da oltre dieci anni, attende risposte concrete. La mia vicinanza politica a Francesco Italia, sindaco di Siracusa, è nota, trasparente e fuori discussione, nonché frutto di una condivisione di idee e di valori, di visione politica e amministrativa. – aggiunge il capo di gabinetto del sindaco di Siracusa, Francesco Italia – Allo stesso modo l’on. Carta, l’on. Auteri e l’on. Cafeo hanno dimostrato la capacità di essere aggregatori e di sapere fare squadra. – aggiunge il sindaco di Ferla – I partiti della DC e della Lega e i loro mondi di riferimento hanno ben spiegato le ragioni della loro scelta responsabile.
Infine, e non per ultimo, con i diversi sindaci che hanno aderito al progetto e con quelli che ancora vorranno farlo esistono una sintonia e una condivisione che vanno oltre le appartenenze partitiche e che sono state costruite negli anni di lavoro insieme. Non si tratta, dunque, di una proposta che esclude, ma al contrario di un progetto aperto, inclusivo e trasversale che non può e non vuole accettare imposizioni, condizionamenti o aut-aut da qualunque parte arrivino. Chi sceglie di contribuire lo faccia nel rispetto dei soggetti della coalizione e con spirito costruttivo.
Se da un lato la defezione del sindaco di Francofonte, Daniele Lentini priva la competizione di un valido e rispettato candidato, accolgo dall’altro con piacere la candidatura dell’ottimo sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio che saprà dare degna rappresentanza alle istanze dei partiti di sinistra (Pd, M5S, Avs).
La strada per la ricostruzione della provincia di Siracusa è estremamente complicata e ha bisogno del supporto effettivo e della collaborazione di tutti”, conclude Michelangelo Giansiracusa.




Tari a Siracusa, il M5S: “onesti ma non polli, coinvolgere tutti nel sistema della differenziata”

“Tra le voci che penalizzano Siracusa nelle classifiche sulla qualità della vita figura anche la cattiva gestione del sistema dei rifiuti urbani. Le problematiche sono diverse ma esistono correttivi semplici da applicare anche ad una realtà come la nostra”. Lo sostiene il referente territoriale del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Mirabella.
“Il punto di partenza – spiega in una lunga nota – non può che essere il dato sull’evasione ed elusione. Nei fatti, oltre un terzo delle famiglie e delle imprese siracusane non pagano la Tari. La restante parte dei contribuenti, gli onesti, pagano quindi per tutti considerando la formula del servizio.
E’ lampante che se, idealisticamente, la Tari fosse pagata da tutti, il costo per ciascun cittadino si abbasserebbe notevolmente. Ma questo è dato utopistico. Restiamo ancorati alla realtà e spostiamoci allora sul dato dalle percentuale di differenziata. Se almeno aumentasse sensibilmente questo dato, il costo per il conferimento in discarica (in Sicilia abnorme) sarebbe voce meno preponderante nel salasso economico che è la Tari”. E qui, secondo Mirabella, risiederebbe il punto principale: “chi non paga la Tari e non partecipa alla raccolta differenziata (buttando chissà come e dove i suoi rifiuti) causa agli onesti un costo aumentato di circa 4 volte rispetto a quello che sarebbe dovuto. Un’amministrazione seria e giusta dovrebbe tutelare e premiare i cittadini corretti e virtuosi, ponendo fine a questa insopportabile ingiustizia. La posizione del Movimento 5 Stelle è nota da tempo: bisogna coinvolgere tutti nel sistema della differenziata”. Come? La risposta è immediata. “Distribuendo i mastelli a tutta la cittadinanza e consentendo l’utilizzo delle isole ecologiche e ccr. Il beneficio sarebbe subito evidente, con meno discariche abusive sulle strade, maggiore decoro e minor costo per le bonifiche mentre l’aumento della percentuale di differenziata permetterebbe di abbassare il costo della bolletta”. Il che, secondo Mirabella, non si tradurrebbe in uno stop alla campagna per l’emersione di evasione ed elusione o dei controlli mirati per assicurare il rispetto delle buone pratiche di conferimento. “Riteniamo che, davanti al fallimento di ogni tentativo sin qui timidamente prodotto, questo sia l’unico sistema davvero capace di riequilibrare il peso sociale ed economico della Tari a Siracusa, senza far sentire i contribuenti onesti dei polli da spennare”.
Altro punto, poi, è l’aumento della scontistica alle famiglie con Isee basso per esentare direttamente quelle sotto alla soglia minima. “Una leva di politica sociale che restituisce dignità e non mortificazione a chi, per oggettive difficoltà, non può pagare la Tari ma vuole comunque contribuire al sistema, nell’interesse di tutta la collettività”.
L’esempio da seguire, secondo il referente territoriale del M5S, “potrebbe essere quello del cosiddetto Bonus Tari 2025, con la previsione di una agevolazione del 25% per le famiglie economicamente svantaggiate. Ideato nel 2019 dalla giusta intuizione del governo Conte, diventa solo adesso operativo dopo la pubblicazione del Dpcm del 28 marzo 2025. L’amministrazione comunale di Siracusa non si faccia cogliere impreparata e si attivi per applicarlo anche nel capoluogo aretuseo. E’ segno di rispetto verso i contribuenti”.




Carta e Vetro le frazioni “regine” della differenziata nelle isole ecologiche. La classifica per zona

Sta diventando una buona abitudine quella di utilizzare le isole ecologiche smart per semplificare il conferimento dei rifiuti. La formula resta quella della differenziata, senza limiti di orario o frazione (tranne che per secco e raee) e con il vantaggio di partecipare al sistema di pesatura per la scontistica sulla parte variabile.
I dati relativi al secondo mese di attività confermano le iniziali sensazioni positive. Il mese di marzo, rispetto al precedente di febbraio, vede un dato in crescita: 13,4 tonnellate di rifiuti conferiti (+1,4) utilizzando correttamente le isole smart. Ed i primi segnali che arrivano dalle stazioni di via Cuma e piazza Adda lasciando intendere che la crescita continua.
Le due postazioni di via Augusta continuano a guidare la classifica di zona, anche se con un lieve calo rispetto al mese precedente. Sono state 7,4 (erano 7,5) le tonnellate complessive con la Iss1 che supera le 4 tonnellate mentre la Iss2 si ferma a 3,3. Bene anche Epipoli con 1,5 tonnellate. Cresce l’isola ecologica di Cassibile che raddoppia il dato del mese precedente: 902kg. Belvedere non va oltre i 770 kg, mentre Elorina dà segnali di ripresa con una dato complessivo di 850kg di rifiuti conferiti in maniera differenziata. Attardata la stazione di via Italia con soli 518,49kg raccolti.
Quanto alle “novità”, l’isola ecologica recentemente sposta su via Cuma (Ortigia/Borgata) chiude il mese in crescendo (930kg), significativo anche il dato di piazza Adda (526kg) in poche settimane di attivazione dopo il “trasloco”.
Guardando al complessivo, i siracusani differenziano nelle isole ecologiche soprattutto carta (6,2 ton, +0,5) e vetro (3,1, +0,2). La plastica si ferma a 2,2 tonnellate (+0,2), quindi raee a 972kg e secco residuo a 751kg.




Per Marco Faranda dopo il ‘non luogo a procedere’ arriva l’ ‘ingiusta detenzione’

Dopo la sentenza di non luogo a procedere, è giunto anche il provvedimento di riparazione per l’ingiusta detenzione. Si mette così la parola fine alla vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Marco Faranda, sindacalista, 53 anni, arrestato dalla polizia il 10 novembre del 2018 con l’accusa infamante di estorsione. “Con il provvedimento della Corte d’Appello di Catania che ha riconosciuto l’indennizzo per l’ingiusta detenzione subita, ritengo di avere ricevuto, di fatto, anche le scuse da parte dello Stato – commenta Faranda – ma quello che ho subito non lo auguro a nessuno”.
Il sindacalista, che ricopriva il ruolo di segretario generale della Uilm Uil a Siracusa, è stato arrestato trascorrendo tre giorni in carcere e tre mesi agli arresti domiciliari. Nel luglio del 2022 la sentenza del Gup del Tribunale di Siracusa, che ha disposto nei suoi confronti il non luogo a procedere. Adesso il provvedimento della Corte d’Appello.
“Ho sempre creduto nella giustizia, che, anche se lentamente, restituisce sempre la verità dei fatti – ha continuato Faranda -. Sono trascorsi ormai più di sei anni da quel giorno. Così come dimostrato da tutti i provvedimenti giudiziari ho sempre agito nell’interesse dei lavoratori che a me si sono affidati e che tuttora si affidano. Ho sempre difeso, nella qualità di sindacalista, i diritti negati ai tanti lavoratori. Ringrazio la mia famiglia, i miei avvocati Sebastiano Ricupero e Francesco Chiappa, e tutti coloro che mi hanno sostenuto”. Insieme a Faranda era stato arrestato con la stessa accusa Roberto Getulio, a quel tempo segretario della Fim Cisl. Anche per Getulio la Corte d’Appello ha emesso un provvedimento di riparazione per ingiusta detenzione.
Faranda ricopre oggi il ruolo di segretario provinciale della Fismic Confsal (sindacato autonomo metalmeccanici e industrie collegate).
“Sono ovviamente provato dall’esperienza vissuta. Gli anni trascorsi non tornano certamente indietro. Sono stati anni di sofferenza, per me e per la mia famiglia – ha continuato Faranda -. Le accuse mosse da “alcuni personaggi” nei miei confronti si sono rivelate infondate e si sono sciolte come neve al sole ed è stato riconosciuto nei fatti il solo esclusivo interesse dei lavoratori e del sindacato. Anche se è stata calpestata la mia dignità, ho sempre affrontato la vicenda giudiziaria a testa alta nella consapevolezza di aver operato sempre nella legalità e nel superiore interesse dei lavoratori e del sindacato. Ho atteso che la verità emergesse, affidandomi alla professionalità dei miei legali e confidando nell’operato dell’Autorità Giudiziaria. Va sottolineato che La Fismic Confsal con grande senso di rispetto e conoscenza delle Leggi e delle persone mi ha accolto a braccia aperte ancor prima della sentenza di non luogo a procedere, credendo fin da subito alla mia innocenza ed oggi conduco la mia attività sindacale con più forza e più slancio di prima”.




Dopo la Consulta, nuove nubi sul polo petrolchimico. Cisl: “In gioco tenuta del territorio”

Torna alta la preoccupazione per la zona industriale di Siracusa dopo il pronunciamento della Consulta che dichiarato incostituzionale il cosiddetto Salva Priolo. E le conseguenze pratiche di quel pronunciamento, con il possibile stop al conferimento dei reflui industriali in Ias, agitano i sindacati che temono le ricadute immediate sul tessuto produttivo e occupazionale.
“Il provvedimento restituisce la competenza territoriale sulle autorizzazioni alla prosecuzione delle attività, anche in presenza di impianti di interesse strategico, al tribunale competente secondo le regole ordinarie. Nel caso del depuratore IAS, tale ritorno di competenza si innesta su un contesto già noto e complesso. Ciò potrebbe comportare, in assenza di autorizzazione alla prosecuzione, la concreta possibilità che il servizio di trattamento dei reflui venga sospeso, con ricadute immediate sulla funzionalità degli impianti industriali che conferiscono i propri reflui all’infrastruttura consortile”, spiega il segretario della Femca Cisl, Alessandro Tripoli. “Parliamo – aggiunge – di un nodo strategico per tutto il polo industriale di Siracusa, da cui dipendono migliaia di posti di lavoro diretti e migliaia nell’indotto. Un eventuale arresto dell’attività avrebbe un impatto pesantissimo sull’economia e sulla tenuta sociale dell’intero territorio”.
La domanda che cerca risposta è: cosa fare adesso? “In questo momento serve grande responsabilità da parte di tutti. È urgente un confronto chiaro e costruttivo tra istituzioni, enti coinvolti e imprese, per affrontare questa fase nel rispetto delle norme, ma anche con la consapevolezza che la salvaguardia dell’occupazione e la continuità industriale sono obiettivi da perseguire con decisione”, risponde pacato ma ferma il segretario provinciale della Femca Cisl. “Siamo dalla parte dei lavoratori, li informeremo con trasparenza e proporremo soluzioni che tengano insieme lavoro, ambiente, salute e legalità. Non è il momento delle contrapposizioni, serve un equilibrio concreto e possibile. In gioco non c’è solo la tenuta di un impianto. C’è il futuro di un’intera comunità industriale e di un territorio che merita certezze, visione e stabilità”.




Pallanuoto, l’Ortigia perde a Trieste: finisce 15-10

L’Ortigia, dopo tre vittorie consecutive, perde a Trieste. Buono l’approccio al match degli uomini di Piccardo, che giocano bene le due fasi, trovano il vantaggio con La Rosa e, dopo il momentaneo pareggio dei giuliani, si portano sul 3-1 con Di Luciano e Kalaitzis. I biancoverdi hanno anche l’opportunità di allungare ulteriormente, ma sprecano la prima superiorità e, subito dopo, subiscono il gol di Mezzaroba, che riduce le distanze. A pochi secondi dalla sirena, però, ci pensa Napolitano, con una spettacolare girata volante, a fissare il punteggio sul 4-2. Nel secondo parziale, partenza super dei triestini, trascinati da Manzi, la cui doppietta vale il pareggio. L’Ortigia non si scompone, rimane fredda e lucida e, con Inaba e una splendida beduina di Napolitano, si riporta avanti di due reti. La gara è vivace, il ritmo è alto e le due formazioni giocano a viso aperto: Trieste riesce a tornare in parità, ma i biancoverdi sono cinici e, proprio a fil di sirena, si portano nuovamente a +1 con Campopiano. All’intervallo lungo l’Ortigia conduce 7-6. Nel terzo tempo, però, i triestini reagiscono con vigore e costruiscono un parziale di 4-0 che ribalta completamente il destino della partita. A 11 secondi dalla fine, Kalaitzis (a uomo in più) segna il gol del meno due, ma allo scadere esatto, Manzi pesca il jolly che vale il nuovo +3. Nell’ultima frazione, l’Ortigia prova a rientrare con Giribaldi, ma i padroni di casa sono in fiducia e chiudono il match. Per i triestini passo avanti verso i play-off scudetto, i biancoverdi restano all’ottavo posto.
Nel dopo partita, coach Stefano Piccardo commenta la sconfitta: “Abbiamo giocato male la superiorità numerica, soprattutto nel terzo e quarto tempo. In certi momenti abbiamo difeso male, in particolar modo nel terzo tempo, quando non ci siamo coperti come dovevamo. A quel punto, inevitabilmente, la gara ci è sfuggita. A livello offensivo abbiamo fatto vedere anche buone cose, segnando dieci gol, ma purtroppo, per potercela giocare con queste squadre, dobbiamo avere un tempo in più, ossia una continuità maggiore dentro il match, cosa che al momento non abbiamo”.
Il tecnico biancoverde riconosce i meriti e la qualità degli avversari: “Loro si stanno giocando il quarto posto e l’accesso alle semifinali scudetto. Stasera hanno fatto una seconda parte di gara importante. Sono indubbiamente più bravi, hanno dimostrato di essere migliori di noi. Se arriveranno quarti, lo avranno meritato. A noi, ripeto, serve un tempo in più per competere con squadre così. Adesso, ci riposeremo quattro giorni, visto che ci sarà la pausa, e poi inizieremo a lavorare in vista del match contro Posillipo, gara che ci preparerà ai play-off. E poi, nella corsa per il quinto posto, vedremo quel che accadrà”.




Ascensore di Villetta Aretusa: “Informazioni inaccessibili ai cittadini”, la protesta del Comitato dei Residenti

Un difficile accesso alle informazioni che riguardano il progetto e le procedure per la realizzazione dell’ascensore di Villetta Aretusa, collegamento verticale da Passeggio Adorno. Lo segnala il Comitato Residenti Ortigia alla luce di un sondaggio effettuato su un campione di 64 cittadini. Ai partecipanti è stato chiesto di “navigare nel sito istituzionale del Comune allo scopo di trovare notizie sul costruendo ascensore” . Sarebbe emersa “l’impossibilità, per i cittadini, di accedere a informazioni essenziali sul controverso progetto, opera dal costo previsto di oltre un milione di euro in pieno centro storico UNESCO. Sono state poste 16 domande ai partecipanti, a risposta unitaria e multipla, che hanno riguardato macro temi come la Navigabilità e la semplicità dell’Interfaccia Utente, la Presenza e Accessibilità delle Sezioni Dedicate alle specifiche opere pubbliche, la Completezza della Documentazione sul Progetto ed una valutazione sull’esperienza eseguita. Ebbene-spiega il comitato dei residenti- da questo sondaggio è emersa una criticità sistemica nella disponibilità e accessibilità delle informazioni di pubblico interesse non certamente in linea con le aspettative informative a favore del cittadino previste dalla legge”.
Il comitato presieduto da Davide Biondini ritiene che la situazione sia allarmante. “La totalità dei rispondenti ha giudicato la trasparenza informativa del Comune “completamente insufficiente”, mentre il 97% degli intervistati non è riuscito a trovare sul sito comunale alcuna informazione sulla procedura di gara, sullo studio di fattibilità, sul parere della soprintendenza o sulle specifiche tecniche del progetto, nonostante ricerche approfondite. Grazie ad un partecipante particolarmente esperto, sono state reperite, in ordine sparso, solo alcune determine di affidamento della progettazione e di liquidazione delle somme, a favore dei progettisti ed una delibera di giunta”. Il comitato tornano anche sull’aspetto compensi per l’architetto che si è occupato della progettazione (“120 mila euro”). Il progetto, invece, approvato nel 2023, ammonta a un milione e 100 mila euro circa.
“Siamo di fronte a un paradosso inquietante- denuncia il portavoce del Comitato -Sappiamo, indirettamente, dalle poche determine dirigenziali reperite con estrema difficoltà, che esistono rendering, studi di fattibilità, analisi d’impatto, cronoprogrammi e pareri della Soprintendenza, ma questi documenti sono di fatto invisibili ai cittadini. Ma questi documenti, che dovrebbero facilmente accessibili, sono praticamente introvabili”. Il comitato chiede di poter visionare tutta la documentazione disponibile. “Esigiamo-tuona Biondini- che l’amministrazione comunale pubblichi immediatamente tutta la documentazione relativa al progetto, ma anche quella di tutte le opere pubbliche da realizzare ed in corso, ed organizzi una consultazione pubblica prima di qualsiasi avvio dei lavori, ed infine chiediamo che sia ristrutturato completamente il sito istituzionale per garantire una trasparenza effettiva e non di facciata poiché questa mancanza di informazioni non è più tollerabile”.