“A Priolo rischiamo una guerra sociale, il governo si svegli. Andrò a Roma per protestare”
“Alzo il tiro. Qui non si è capito che rischia di scoppiare un’altra guerra: quella sociale, per la disoccupazione che creerebbe il mancato intervento del governo per risolvere la situazione di Isab e della zona industriale di Siracusa”. Il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha già chiara la strategia. Corteggiato in queste ultime ore dalle principali tv italiane, non le ha mandate a dire ai pezzi importanti del governo. Il suo bersaglio preferito è il titolare dello Sviluppo Economico, il leghista Giorgetti. “E’ una persona seria, ma mi stupisce il suo atteggiamento. Forse deve ricordarsi di essere ministro dell’Italia tutta e non solo del centronord. Perchè di una cosa sono certo, se anzichè Priolo si fosse trattato di una città lombarda o veneta, già si sarebbero mossi tutti…”.
In verità, in diretta su FMITALIA, Gianni manda anche a quel paese (letteralmente, ndr) il titolare dello Sviluppo Economico, salvo poi correggere il tiro per giusto rispetto istituzionale. Rimane il tema di un intervento statale sempre più reclamato e che rischia di arrivare solo quando il polo petrolchimico di Siracusa sarà spalle al muro. “E sarà troppo tardi. Questo a Roma non lo hanno ancora capito”. Ecco perchè, dopo la mobilitazione di giorno 10 e dopo l’appuntamento elettorale del 12 giugno, il sindaco di Priolo partirà per Roma. “Vado con i miei assessori e qualche consigliere comunale di Priolo. Con indosso la fascia tricolore, mi piazzerò con gli altri rappresentati priolesi davanti alla porta di Montecitorio. Fino a quando non saremo ricevuti e fino a quando non troveranno una soluzione per garantire il futuro dei lavoratori della zona industriale siracusana”.
Il sindaco Gianni ha anche inviato una lettera al presidente della Regione. “Una lettera di fuoco e violenta nell’esposizione”, così la definisce.