Accoglienza, Cassibile si spacca: chi attacca e invoca Salvini, chi difende il progetto

Si infiamma il dibattito attorno al realizzando villaggio per i braccianti stagionali, a Cassibile. Ieri sera, in diretta su Rete 4 da piazza dei Ribes, gli esponenti del Comitato per il No hanno chiesto l’intervento di Salvini. Il leader della Lega, come raccontato nelle ore scorsa da SiracusaOggi.it, ha promesso un intervento a supporto della loro azione. “Il senatore Salvini ha pubblicamente dichiarato di impegnarsi nella causa e questo è già un bel traguardo. Noi non ci fermiamo e portiamo avanti i diritti e le volontà dei residenti nel rispetto di leggi e istituzioni”, spiega Paolo Romano, leader del Comitato contrario alla costruzione di questi alloggi.
Il villaggio dovrebbe essere pronto a fine marzo. Nelle settimane scorse, nel terreno dell’ex depuratore di contrada Palazzo, sono iniziati i lavori dietro ad un cancello chiuso. Il progetto è nato dopo un protocollo tra Comune di Siracusa e Prefettura. “Non è la soluzione del problema, ma un primo passo”, ha spiegato nel corso di un incontro, due giorni fa, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha chiesto la collaborazione dei sindaci dei centri vicini per la creazione di simili aree di accoglienza. Assicurato poi che, in caso di nuove baraccopoli, l’intervento di sgombero sarà immediato. Ma non è bastato per placare le resistenze di chi a Cassibile non vede di buon occhio quell’insediamento. E adesso il promesso intervento di Matteo Salvini.
Non tutti nella frazione siracusana sono però allineati sulle posizioni del Comitato per il No. Il circolo Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), ad esempio, prende pubblicamente le distanze. “La quesitone migranti, tema caldo di ogni anno in prossimità della stagione della raccolta degli ortaggi, torna ad essere oggetto di mera e vuota strumentalizzazione”, scrivono i referenti locali. “Il problema trentennale che la località di Cassibile vive, contrariamente a quanto viene affermato, per la prima volta viene affrontato dall’amministrazione comunale in maniera ordinata, seppur con delle eccezioni che in considerazione della delicatezza della questione coscientemente conoscevamo. Il villaggio che si appresta a nascere, organizzato per circa ottanta posti letto, non risolve definitivamente il problema tuttavia la prospettiva è la giusta angolatura dal quale guardare al fenomeno”, la posizione del circolo Acli di Cassibile.
“Chiediamo che i comuni che vivono di agricoltura ed ogni anno richiamano manovalanza, piuttosto che declinare ogni responsabilità e determinare così un afflusso anormale su territori franchi, quale è Cassibile, si organizzino, d’intesa con il comune di Siracusa, per trovare luoghi idonei nei propri territori per garantire ai propri lavoratori stagionali un degno alloggio e una distribuzione equa tra i comuni. Ci rivolgiamo al sindaco di Avola, al sindaco di Augusta, al sindaco di Rosolini ed agli altri sindaci dei comuni della provincia. Non siamo disposti a prestare il fianco ai caporali, nè tantomeno a prassi politiche di discriminazione e livore”, conclude la nota delle Acli.
“Il problema non sono gli extracomunitari, da sempre ùben accolti nel nostro territorio nel rispetto delle leggi e della legalità, ma bensì le istituzioni: l’amministrazione di Siracusa ha deciso di piazzare un villaggio per extracomunitari nella zona più degradata di Cassibile, ovvero Contrada Palazzo. Un posto già altamente penalizzato in quanto senza strade, luci e servizi primari”, la replica di Paolo Romano.