Acqua pubblica, Sullo: "In consiglio un confronto franco"
“Un confronto franco e aperto, nell’esclusivo interesse della città”. Così il presidente del consiglio comunale di Siracusa, Leone Sullo vede la seduta di ieri sera, nel corso della quale l’assise cittadina ha chiesto al Comune di ‘riprendersi’ gli impianti idrici, consegnati a “Sai 8” e di rompere il rapporto con la società che gestisce oggi il servizio idrico integrato in provincia di Siracusa. “Il tema del servizio idrico – commenta Sullo – è molto delicato, sia perché riguarda un bene fondamentale come l’acqua sia perché c’è in ballo il posto di lavoro di tante persone”. Proprio per la complessità del tema e di tutte le conseguenze che qualunque decisione avrebbe sulla città, sui lavoratori, sulla qualità del servizio, a seconda della scelta assunta, l’amministrazione comunale avrebbe intenzione di procedere con molta cautela, ma la strada sembra tracciata. L’ordine del giorno su cui si è discusso era stato presentato da Elio Di Lorenzo, tenuto conto della rescissione del contratto decisa dal commissario dell’Ato e della recente sentenza del Tar di Palermo. Con il documento si chiede all’amministrazione Garozzo di tornare in possesso degli impianti e dei fabbricati concessi all’azienda e di costituirsi parte civile “nei processi sui danni ambientali e patrimoniali arrecati dalla cattiva gestione del servizio idrico”. Numerosi i punti di vista espressi, dalla maggioranza come dall’opposizione. Il documento parla di un servizio di “pessima qualità” e di un aumento delle tariffe “abnorme”. L’accento viene poi posto sugli sversamenti di liquami nel porto a causa dei disservizi delle centrali di sollevamento, senza tralasciare la vicenda relativa all’istanza di fallimento chiesta per “Sai 8”, nonché al referendum sulla gestione pubblica dell’acqua. Chiara l’opinione di Di Lorenzo. “Il documento presentato in aula e condiviso da parecchi colleghi- dice il consigliere comunale- denuncia un caso di ordinaria illegalità”.