Acqua torbida a Palazzolo: “Colpa di una frana di argilla nel sottosuolo”
Acqua torbida a Palazzolo. Dai rubinetti delle abitazioni “sgorga” in questi giorni acqua di colore giallastro, motivo di preoccupazione per i cittadini del comune della zona montana. Il sindaco, Salvatore Gallo chiarisce, attraverso la sua pagina Facebook, che “per motivi tecnici non è ancora stata emessa alcuna ordinanza sindacale che vieti l’utilizzo dell’acqua ai fini potabili. E’ però normale- che nessuno possa pensare di bere quell’acqua torbida”. L’erogazione non è stata interrotta. Anche in questo caso il primo cittadino ne chiarisce la ragione. “L’acqua- dice Gallo- non risulta, infatti, inquinata da fattori chimici o biologici. L’acqua, come prescrive la legge, viene regolarmente clorata all’arrivo nelle vasche di accumulo”.
Il fenomeno dell’intorpidimento delle acque va avanti da diversi giorni. Secondo l’amministrazione comunale potrebbe essere la conseguenza di una frana di argilla nel sottosuolo, nall’area in cui si trova “il pozzo dai 110 ai 200 metri di profondità”, oltre al fatto che le “piogge delle ultime settimane a Palazzolo sono arrivate alle falde rioccupando livelli e stratificazioni argillose”. Questi i due punti su cui il sindaco focalizza la propria attenzione, per poi far notare, dunque, che “non si tratta di motivi gravi, tali da assumere un provvedimento di sospensione dell’erogazione idrica”.
Puntualizzazioni che il primo cittadino ritiene di dover fare a seguito di alcune osservazioni e polemiche registrate in queste ore proprio relative alla posizione dell’amministrazione comunale rispetto al fastidioso fenomeno.
“Un concetto che non bisogna smarrire-aggiunge Salvo Gallo- è che l’acqua, prima di arrivare ai rubinetti delle nostre case, deve scendere dal cielo, poi deve infiltrarsi nel sottosuolo per essere risollevata con le pompe elettriche (un tempo si faceva col secchio) per essere avviata nelle condutture. I fenomeni franosi nel sottosuolo accadono spesso e per motivi diversi”.
Nessuna certezza sui tempi entro i quali il problema sarà superato. Gallo chiarisce, infatti, che “al momento possiamo fare poco o nulla per attenuare o risolvere il fenomeno. Bisogna attendere-conclude il sindaco di Palazzolo- il deflusso delle acque intorpidite”.