Agente di Polizia Penitenziaria arrestato ad Augusta, "isolare le mele marce"

 Agente di Polizia Penitenziaria arrestato ad Augusta, "isolare le mele marce"

L’arresto di un sovrintendente di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Augusta ha colpito i colleghi. “Nel carcere di Augusta ci sono molti professionisti, tra personale civile e di polizia, che operano con sacrificio, spirito di servizio e senso del dovere ed i poliziotti penitenziari sono sempre in prima linea per eliminare eventuali mele marce”, dice Alessandro De Pasquale, presidente nazionale del Sippe, il sindacato di Polizia Penitenziaria. “È inutile nascondere l’amarezza che questo arresto ha determinato tra i poliziotti penitenziari di Augusta, tuttavia è opportuno affermare che il Corpo di polizia penitenziaria e il carcere di Augusta sono comunque un’istituzione sana, tanto che l’arresto del poliziotto penitenziario è un risultato di un’attività investigativa a cui hanno partecipato gli stessi poliziotti penitenziari del NIC”.
L’agente arrestato è Michele Pedone, 50 anni, accusato di aver agevolato l’ingresso di droga nell’istituto penitenziario, dove regolare era il traffico e lo spaccio di stupefacenti, organizzato e gestito da una associazione smantellata dall’attività della Guardia di Finanza di Catania. “Mi complimento con le forze dell’Ordine e con il comando del Nucleo Investigativo Centrale della polizia penitenziaria per l’operazione che ha portato all’arresto anche del poliziotto penitenziario infedele”, conclude De Pasquale.
Secondo le indagini, il poliziotto avrebbe ricevuto un compenso di 700 euro circa. La cifra emerge da alcune intercettazioni telefoniche finite tra le carte dell’indagine Prison Dealer.

Roma, 15 aprile 2021

La Segreteria Generale SIPPE

 

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