Allarme sanità, “grave carenza per Pediatria/Utin”. L’Asp ci riprova con medici in pensione

 Allarme sanità, “grave carenza per Pediatria/Utin”. L’Asp ci riprova con medici in pensione

Continua a tenere banco la carenza di medici ospedalieri negli ospedali siracusani con diffuse difficoltà nei reparti di Pediatria a Lentini, Siracusa e Avola. Le ultime novità riguardano i problemi della Terapia Intensiva Neonatale a Siracusa con partorienti trasferite a Catania e contrazione nei servizi anche ambulatoriali; e il punto nascita di Avola con parti al momento spostati su Siracusa e Lentini.
L’Asp di Siracusa con una nota stringata ha precisato che i medici ci sarebbero, ma molti non si sono presentati in servizio “per malattia o congedo parentale” motivo per cui “i reparti hanno subìto una temporanea contrazione che rientrerà non appena gli stessi torneranno al lavoro”. Nei corridoi della dirigenza dell’Azienda Sanitaria si fa strada il sospetto che l’epidemia improvvisa possa essere letta quasi come una fronda interna verso le scelte sanitarie operate in provincia. Dubbi destinati a rimanere tali.
Ma che la situazione non sia florida, certifcati di malattia a parte, lo confermano anche altri elementi. Ad esempio, due giorni addietro l’Azienda Sanitaria Provinciale ha modificato l’avviso straordinario aperto per il conferimento di incarichi a pediatri in quiescenza da destinare ai reparti Pediatri e Utin degli ospedali della provincia di Siracusa. Un tentativo forse per rendere più appetibile la chiamata di emergenza che sin qui non ha prodotto alcun risultato: “A tutt’oggi non sono pervenute candidature relative all’Avviso Straordinario”, prende amaramente atto l’Asp. Però “la grave carenza di organico di personale medico presso le UU.00, di Pediatria/UTIN di questa Azienda Sanitaria rende prioritario il reperimento di tali professionisti ricorrendo al reclutamento di Medici Pediatri in quiescenza, ai sensi della normativa vigente”, si legge nei documenti dell’Azienda che fino ad ieri però ha dato la colpa solo alle improvvise assenze per malattia o congedo familiare.
I pediatri in quiescenza avrebbero un incarico di sei mesi, “prorogabili in ragione del perdurare dello stato di necessità”, per un impiego di 38 ore settimanali e “possibilità đi articolazione flessibile”. Quest’ultima frase significa che i pediatri non potranno scegliere una sede di preferenza ma rendersi disponibili a coprire le necessità dei vari reparti negli ospedali della provincia. Compenso lordo omnicompresinvo: 60 euro/ora (lordi).

 

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