Alta tensione tra Santuario e Comune di Siracusa. Italia: “Non siamo ostili ma niente albergo”
Il futuro della ex Casa del Pellegrino continua ad agitare i rapporti tra il Comune di Siracusa e l’ente Santuario Madonna delle Lacrime. Una recente sentenza del Tar ha stabilito che l’immobile deve tornare nella piena disponibilità di Palazzo Vermexio, legittimando la decadenza del comodato d’uso. L’ex Casa del Pellegrino era divenuta, negli anni, un vero e proprio hotel con cambio di gestione e – purtroppo – anche un fallimento e un tentativo di salvataggio operato però, secondo i giudici amministrativi, in violazione della convenzione con il Comune di Siracusa.
Il rettore del Santuario, padre Aurelio Russo, si è limitato a poche righe affidate ad una nota stampa in cui si parla di “incomprensibili ostilità dell’amministrazione comunale di Siracusa”. L’utilizzo del plurale lascerebbe intendere che le tensioni non siano limitate solo alla vicenda relativa alla ex Casa del Pellegrino.
“Voglio molto bene a padre Aurelio. Semmai l’ostilità viene da chi ci ha fatto causa: ed è lui che fatto causa, non viceversa”, dice invece il sindaco Francesco Italia. Intervenuto su FMITALIA ha commentato la recente sentenza: “il Tar ha ribadito quello che noi abbiamo sempre detto a padre Aurelio. La situazione giuridico-amministrativa andava sanata. L’immobile è di proprietà comunale ed essendosi susseguiti atti che erano in contrasto con quanto previsto dal comodato, questa vicenda andava regolarizzata. Abbiamo sempre proposto anche una gestione comune, proponendone una destinazione a favore della nostra cittadinanza più fragile: siracusani che ogni giorno contattano i servizi sociali perchè alle prese con continue difficoltà”, dice ancora Italia.
“Ne abbiamo immaginato una futura destinazione sociale. E questo forse confligge con le intenzioni di padre Aurelio e dei ‘benefattori’ (li definisce proprio così, ndr) che gravitano intorno a quella struttura. Volevano sviluppare attività di impresa collegata ai pellegrini in arrivo. Io ho personalmente cercato di mediare ed invece qualcun altro ci ha fatto causa. E’ evidente – sottolinea il sindaco di Siracusa – che abbiamo due idee diverse per la struttura. Essendo un immobile comunale e non avendo più effetti giuridici il comodato d’uso, ho comunque tentato di mediare; pure con la curia. Ma ho trovato un muro davanti a me. Quello che mi preme chiarire è che come persona e come sindaco non ho alcuna ostilità verso padre Aurelio o contro il Santuario. Anzi, negli anni abbiamo destinato più fondi alla struttura ed alle sue attività Non esistono comportamenti ostili da parte nostra. Invito ancora una volta il rettore – conclude Francesco Italia – a rivalutare insieme a noi una destinazione della struttura, compatibile con gli obiettivi della amministrazione e non con finalità di business. Non abbiamo intenzione di fare un hotel, lì. Non è tra gli scopi di una pubblica amministrazione”.