Anche i Comuni siracusani non “pagano” la Tari: devono alla ex Provincia 5 milioni

A non pagare la Tari non sono solo i contribuenti siracusani. Anche i Comuni aretusei “dimenticano” spesso di versare al Libero Consorzio l’addizionale provinciale sulla tassa dei rifiuti. La Tefa – sigla che avrete spesso notato in bolletta – incide per il 5 % del gettito del tributo principale, al lordo di una commissione dello 0,30 riconosciuta ai Comuni per l’attività di riscossione espletata. I vari Comuni dovrebbero provvedere al riversamento di quanto spettante al Libero Consorzio, solo che pochi enti locali del siracusano si “ricordano” regolarmente di operare quel pagamento. La malafede non c’entra, chiariamo. Spesso le attuali difficoltà di cassa inducono i Comuni ad introitare per intero quanto versato dai contribuenti, senza operare la distinzione tra il 95% loro spettante e l’addizionale provinciale che andrebbe riversata.
Gli ultimi conti del Libero Consorzio di Siracusa hanno portato all’emersione di un totale pari a 4,80 milioni di euro che Comuni della provincia aretusea non hanno versato, dal primo gennaio 2018 ad oggi. A vuoto sono andati i tentativi bonari di risolvere la questione e una diffida. E allora il Libero Consorzio ha avviato le procedure di recupero coattivo dell’addizionale Tefa non versata dai Comuni del territorio provinciale.
Siracusa, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, Buccheri, Buscemi, Cassaro, Ferla e Sortino devono 2.232.149,23 di euro; Avola, Floridia, Noto, Pachino, Rosolini e Portopalo una somma complessiva di 1.157.068,60; Augusta, Carlentini, Francofonte, Lentini, Melilli, Solarino e Priolo 1.372.201,93 euro.