Ancora olio motore per sfregiare Siracusa, ecco l’imbrattatore di via Tisia: lo riconoscete?
In ciabatte e pantaloncini, zaino in spalla, con il volto coperto dal cappuccio della felpa: ecco l’imbrattatore di viale Tisia. Erano da poco passate le 23 di domenica sera, quando ha deciso di sversare un super inquinante – olio motore – sulla pietra bianca dei marciapiedi della riqualificata via Tisia. Non in un solo punto, ha proseguito indisturbato la sua opera nei quattro angoli dove sono state recentemente posizionate delle panchine.
Dopo un primo intervento con una lancia idrica ad alta pressione, il Comune di Siracusa proverà oggi a “smacchiare” le parti imbrattante con prodotti specifici. Sullo sfondo, la domanda principale: perchè? Interrogativo destinato a rimanere senza risposta. Forse più che di vandalismo, conviene accendere i riflettori sul tema del disagio, anche psichico e mentale. E interrogarsi se il sistema pubblico delle politiche sociali è ancora in grado di dare risposte e assistenza.
Nelle settimane scorse, un uomo di 53 anni aveva imbrattato con olio motore i sentieri tutto attorno alla basilica di San Giovanni alle Catacombe. I segni di quell’inspiegabile gesto sono ancora, purtroppo, visibili. Anche in quel caso, le telecamere di videosorveglianza ripresero la scena ed il responsabile. In precedenza, e sempre con olio motore, era stato colpito anche il monumento ai Caduti. Potrebbe sempre trattarsi della stessa mano? Forse è più di un semplice dubbio.
“Dalle immagini non si riesce a vedere il volto di questa persona, se qualcuno può fornirci elementi utili a risalire alla sua identità ci contatti”, spiega l’assessore alla Polizia Municipale, Giuseppe Gibilisco. Ma cosa può fare la macchina pubblica in questi casi? Purtroppo, poco o nulla. Una denuncia, la richiesta del risarcimento del danno. Poco altro. Fino al prossimo episodio, almeno sino a quando non si punterà anche sull’evidente disagio che fa da sfondo a simili, tristi vicende.