Villaggio migranti, emergenza infinita: “Si usi l’Ostello della Gioventù di Belvedere”
Il problema davanti al villaggio di Cassibile rischia di riproporsi, nonostante lo sgombero dello scorso fine settimana. A lanciare l’allarme è il circolo Implatini, attraverso Paolo Romano, ex presidente del consiglio di circoscrizione. Dentro il villaggio, in questo momento, ci sarebbero 104 persone (120 la capienza piena).
Romano ricorda come “a distanza di un anno dall’inaugurazione del villaggio, aperto con colpevole ritardo e senza una gestione, sorge, proprio a ridosso del cancello, un’ ulteriore baraccopoli. Un fatti che ha fatto arrabbiare ancor di più i cittadini, che erano contrari all’apertura del villaggio nel centro abitato e che ancora una volta si sono sentiti beffati e soprattutto inascoltati”. Romano ritiene che la scelta compiuta sia una forma di “accoglienza ghetto. Avremmo voluto- aggiunge un’accoglienza diffusa sul territorio, con il coinvolgimento dei sindaci dei comuni vicini”. L’ex presidente del consiglio di quartiere fa ancora notare come a fronte di un flusso di circa 500 braccianti, la struttura sia insufficiente “e risulta -aggiunge – evidentemente inadeguata.
Se non verranno presi seri provvedimenti tutto ciò porterà nel tempo ad un vero e proprio fenomeno di ghettizzazione e di intolleranza-prevede Romano- Chi ha disatteso il protocollo firmato lo scorso anno si assuma oggi la responsabilità di dare un riparo alle persone, che numerose, sono costrette a vivere sotto gli alberi in condizioni disumane”.
La proposta, nell’immediato, è quella di usare, “in questo periodo di emergenza, l’Ostello di Belvedere, chiuso e senza scopo”.