Apertura straordinaria dell'ipogeo Politi: nel 1856 così lo descriveva Vincenzo Politi

Nel suo “Repertorio di antichi monumenti siracusani” del 1856, è Vincenzo Politi a descrivere l’ipogeo di viale Teocrito. Finito oggi dimenticato, perchè considerato “minore”, è incastrato tra le costruzioni di viale Teocrito. Sabato e domenica (16.30 – 19) potrà essere visitato grazie ai volontari del Comitato Attivisti Siracusa, in collaborazione con la Soprintendenza di Siracusa. Occasione più unica che rara per riscoprire uno dei tesori meno noti della storia della città.

All’epoca di Politi era tutto diverso da come è oggi. Un disegno illustra l’allora prospetto frontale, oggi solo parzialmente visibile, diversi metri sotto il livello della sede stradale. La “stanza sepolcrale” venne scoperta nel 1826. “La volta è formata da orciuoletti di terra cotta coverti da forte cemento”, scrive Politi. “Il pavimento è mattonato a rombi formanti stelle. Le pareti son dipinte a fresco, con fiori, pavoni e sparvieri; e nella volta, inscritti in un cerchio di mirto, sono due Genii alati. Rimpetto la porta sta un sarcofago con ossame, e dal lato settentrionale un gradino, ove forse era una volta altro sarcofago, o la mensa per l’acqua lustrale”, riporta il “Repertorio” scritto nel 1856 “da servire di memoria ai viaggiatori” scritto Vincenzo Politi.
L’ipogeo oggi ha il suo nome (Ipogeo Politi) e potrà eccezionalmente essere visitato gratuitamente sabato 24 e domenica 25 giugno, dalle 16 alle 19. Alcuni studenti dei licei Quintiliano e Gargallo fungeranno da “guide”. Portate con voi anche l’antico scritto di Vincenzo Politi per riscoprire oggi quella camera sepolcrale adiacente alle catacombe di San Giovanni.