Appalto pulizie al Comune, contratti non ancora siglati: sit-in dei lavoratori

Alta tensione tra i lavoratori dell’appalto di pulizie al Comune e la Snam Lazio Sud , da poco subentrata alla precedente azienda nell’appalto. Dopo aver proclamato lo stato di agitazione, oggi i lavoratori si  sono dati appuntamento davanti a palazzo Vermexio, dove hanno dato vita ad un sit-in per rendere evidenti le ragioni di malcontento .

La Filcams Cgil, guidata dal segretario provinciale Alessandro Vasquez fa presente una situazione preoccupante e lesiva dei diritti dei lavoratori. Vasquez non usa parole tenere e chiede l’intervento del Comune.

L’azienda, secondo quando segnalato, non ha ancora siglato i contratti individuali e “impartisce un aumento notevole di superfici nelle aree già assegnate”. Comportamenti che hanno spinto dapprima il sindacato alla sospensione ad ogni prestazione “supplementare e straordinaria” e di “qualsiasi forzatura e condotta ritenuta anti-sindacale”.

L’azienda è subentrata alla precedente l’11 giugno scorso. A Palazzo Vermexio il sindacato chiede di “verificare il corretto inquadramento del personale”. Alla ditta, invece, si chiede l’immediato adempimento di quanto previsto per le assunzioni.

“La Filcams CGIL -ricorda il segretario Alessandro Vasquez -storicamente al fianco di queste lavoratrici e lavoratori ha indetto dapprima lo stato di agitazione e poi oggi è scesa in sit in al fianco dei dipendenti per dimostrare la contrarietà alle scelte aziendali di aumentare le superfici dove prestare servizio a parità di ore. Non siamo al mercato-tuona il segretario-  non si può immaginare che un’azienda subentri un ente pubblico come il Comune senza nemmeno far sottoscrivere il contratto ai lavoratori. Non sono carne da macello, ma lavoratrici e lavoratori in carne ed ossa che vivono con stipendi bassissimi e senza mai far venir meno disponibilità e professionalità. Irriguardoso inoltre chiedere di pulire il doppio delle superfici a parità di ore, lamentando un importo del canone appaltato inferiore dell’azienda uscita, realtà inoltre smentita dai numeri e che non giustifica in ogni caso l’atteggiamento minatorio che l’azienda ha messo in campo nei confronti dei lavoratori che hanno aderito allo stato di agitazione”.