Approvato il progetto di bonifica del poligono di tiro a Punto Izzo, ma la soddisfazione è a metà
Approvato il progetto di bonifica del poligono di tiro a Punta Izzo, ad Augusta, ma la soddisfazione da parte del coordinamento di Punta Izzo Possibile è a metà. “La mobilitazione di cittadini e associazioni muove le istituzioni e produce risultati. Dopo quasi un decennio di denunce e a distanza di 27 anni dalle ultime esercitazioni a fuoco, il progetto di bonifica del poligono militare di Punta Izzo è stato finalmente approvato. Ma è una buona notizia solo in minima parte; perché, com’era prevedibile, la bonifica riguarderà limitate porzioni del poligono chiuso (per una superficie di 560 mq su un totale di 1800 mq). Nessuna indagine ambientale è stata invece programmata all’esterno, ossia nella restante area costiera e marina di Punta Sant’Elia dove per almeno vent’anni si è sparato ‘a cielo aperto’ e senza alcuna barriera di contenimento”, si legge in una nota di Punta Izzo Possibile.
“Dalla bonifica saranno escluse quelle zone del poligono i cui livelli di contaminazione risultano entro i limiti di legge prescritti per le aree industriali. Limiti che però sono di gran lunga più elevati di quelli che si applicano alle aree a verde. Per fare un esempio, nelle aree a verde la soglia per il piombo è di 100 mg/kg, a fronte di una soglia di 1000 mg/kg per le aree industriali, dieci volte più elevata. Mentre per la sommatoria dei composti policiclici aromatici, la soglia consentita nelle aree industriali è addirittura 100 volte superiore a quella delle aree verdi (1 mg/kg contro 100 mg/kg)”, sottolinea Punta Izzo Possibile.
Per queste ragioni, e nella prospettiva di restituire Punta Izzo alla libera fruizione quale parco eco-culturale, gli attivisti di Punta Izzo Possibile sottolinenano che “la bonifica andrebbe realizzata secondo le soglie di contaminazione previste per le aree a verde, estendendo le indagini ambientali a tutti gli spazi, terrestri e marini, utilizzati per più di mezzo secolo per esercitazioni a fuoco. In caso contrario, al danno seguirebbe la beffa: l’onere della bonifica del futuro parco andrebbe a gravare sulla Regione o sul Comune di Augusta, a seguito dell’auspicata smilitarizzazione”.
“Nelle prossime settimane, come fatto per i passati governi dal 2017, trasmetteremo al Ministro della Difesa Crosetto un’istanza volta a conoscere i programmi dell’esecutivo in merito al futuro impiego di Punta Izzo.Visti i tempi, non ci facciamo illusioni. Conclusi la bonifica e il monitoraggio ambientale, il rischio è che il progetto del nuovo poligono di tiro torni d’attualità. Insieme alla nostra opposizione”, conclude il coordinamento di Punta Izzo Possibile.