Aree montane della provincia di Siracusa, “come sfruttare le risorse nazionali”. Ficara scrive ai sindaci
Il parlamentare Paolo Ficara (M5s) ha inviato una nota ai sindaci della provincia di Siracusa delle aree interne e montane. Si tratta dei primi cittadini di Buccheri, Buscemi, Canicattini, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide e Sortino. Al centro dell’intervento, la Strategia nazionale per le aree interne e la prossima programmazione delle politiche di coesione per il ciclo 2021-2027.
“La Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) – ricorda Paolo Ficara – è una politica territoriale diretta al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini e delle opportunità economiche nei territori interni a rischio marginalizzazione. Rappresenta un’azione diretta al sostegno della competitività territoriale sostenibile, al fine di contrastare, nel medio periodo, il declino demografico che caratterizza le aree interne del Paese. L’obiettivo è creare nuove possibilità di reddito e assicurare agli abitanti l’accessibilità ai servizi essenziali (trasporto pubblico locale, istruzione e servizi socio-sanitari) nonché di migliorare la manutenzione del territorio stesso”.
Ad oggi le aree interne della Sicilia, individuate dalla Regione sono cinque: Madonie, Simeto-Etna, Nebrodi, Terre Sicane, Calatino. “Su di esse è stata predisposta una Strategia di sviluppo con la stipula dell’Accordo di Programma Quadro tra Regione, Amministrazioni centrali e Comune capofila. In vista della programmazione delle politiche di coesione per il ciclo 2021-2027 – continua Ficara – il Dipartimento per le Politiche di Coesione ha elaborato una nuova mappatura delle aree interne, a seguito della quale saranno definite eventuali variazioni nell’elenco dei Comuni ricompresi nella SNAI. Al fine di poter rientrare nella Strategia, tuttavia, è necessario che i Comuni avviino le opportune interlocuzioni con la Regione, con la quale impostare un importante lavoro di intesa e confronto”.
Il parlamentare siracusano suggerisce, nella sua lettera, l’utilità di coinvolgere anche i comuni del ragusano, “nell’ottica dell’imprescindibile requisito della ‘vocazione associativa’ dei territori. La gestione in forma associata di funzioni e servizi, è considerato infatti indice di maggior capacità di progettazione e attuazione di un’azione di sviluppo locale, proprio come richiesta dalla strategia nazionale aree interne”.
“Ai sindaci, alcuni dei quali si sono già associati nell’Unione dei comuni Valle degli Iblei, chiedo, pertanto, di voler porre in essere quanto prima ogni iniziativa utile in tal senso. Parliamo di una occasione importante per partecipare alla suddivisione di ingenti risorse messe in campo dalla legislazione nazionale e regionale”.