Arpa: qualità dell'aria, vuoto normativo vanifica i dati
Qualità dell’aria a Siracusa. Torna a parlare l’Arpa provinciale, la struttura che si occupa di protezione dell’ambiente. E lo fa per fornire l’interpretazione autentica del precedente comunicato n quei passaggi in cui era sembrato di cogliere una forma di rassicurazione verso la popolazione
Nella frase “Le concentrazioni rilevate sono state significative per quanto riguarda gli idrocarburi non metanici ed alcune sostanze solforate (Propilmercaptano, Isobutilmercaptano,tiofene) che hanno una bassa soglia olfattiva e non presentano fattori di tossicità pericolosi per la salute umana…”, l’affermazione “non presentano fattori di tossicità pericolosi per la salute umana” si riferisce – spiega l’agenzia – esclusivamente ai composti solforati (alle concentrazioni rilevate) e non agli idrocarburi non metanici; questi ultimi, infatti, sono costituiti da un insieme eterogeneo di composti idrocarburici (perlopiù di origine petrolifera) che vengono immessi nell’aria, di cui allo stato attuale la norma sulla qualità dell’aria non prevede limiti e sui quali, pertanto, Arpa non può esprimere valutazioni mancando i termini di confronto.
Anche per quel che riguarda il benzene, la cui presenza è stata evidenziata nel comunicato, Arpa non può esprimere alcuna valutazione, in quanto i limiti stabiliti dalla normativa sono riferiti alla media annuale (5 µg/m3), mentre le concentrazioni rilevate sono riferite a medie orarie.
“Questo non significa che il problema debba essere sottovalutato. Occorre, piuttosto, colmare il vuoto normativo oggi esistente”.