Arsenale di Augusta, protesta della Fp Cgil: “Poche risorse, il nuovo piano finanziario ferma tutto”

“Con il nuovo piano finanziario pluriennale per la Base Militare di Augusta, non essendo previste assegnazioni economiche adeguate, non si potranno realizzare quei lavori di dragaggio e bonifica dei fondali antistanti le banchine, necessari per lo stazionamento e l’ormeggio delle nuove unità navali (FREMM), che necessitano di un maggior pescaggio rispetto alle attuali”. E’ il rischio che paventa Sebastiano Trigilio della Fp Cgil, che ha indirizzato una nota al ministero della Difesa e, per conoscenza, a Marisicilia , Marinarsen e Maristanav Augusta. Nella nota si prospetta “un declino inevitabile limitando le proprie missioni al piccolo naviglio e mezzi minori. In questo modus operandi non si capisce bene se c’è un piano ben strutturato in chiave riduttiva per la Base Militare di Augusta o si naviga a vista in assenza di un serio piano industriale”. Parole dure, a cui se ne aggiungono altre.
“Siamo di fronte a un incredibile paradosso del tutto italiano- spiega la Fp Cgil- Da un lato lo Stato ha investito risorse per rimettere in piedi gli Arsenali della Marina e dall’altra non riesce ad adottare un piano straordinario di assunzioni per garantire il funzionamento delle officine e reparti, anzi preannuncia il blocco degli investimenti finalizzati allo sviluppo e rilancio dello stabilimento rischiando di dar vita all’ennesima “cattedrale nel deserto”. La richiesta è, tra gli altri aspetti, quella di un piano straordinario di assunzione di professionalità tecniche per l’Arsenale, oltre alla riqualificazione  della spesa complessiva della Difesa, finalizzata all’attuazione del piano
regolatore e di sviluppo infrastrutturale riportando al centro dell’interesse nazionale l’Arsenale e la
Base Militare di Augusta quale avamposto strategico del Mediterraneo.