Arsenico nell’aria, quanto è pericoloso? L’epidemiologa a Priolo, vertice in Comune
Tre picchi di arsenico in atmosfera ampiamente oltre la soglia. Sono stati registrati nell’arco del 2018 a Priolo. Ma solo dopo la pubblicazione del rapporto qualità dell’aria da parte di Arpa i dati sono diventati di dominio pubblico. Un ritardo che trova a fatica giustificazione nelle note difficoltà di personale della stessa Agenzia Regionale e nelle normative vigenti.
Da quando si discute del caso, la popolazione si domanda se e quali rischi si corrano ancora oggi e cosa si sta respirando a Priolo. Per una dettagliata relazione sul primo punto, questa mattina il sindaco Pippo Gianni incontra i responsabili di epidemiologia dell’Asp di Siracusa che dovranno anche indicare eventuali precauzioni da adottare. Per quel che riguarda il secondo aspetto, il Comne di Priolo ha incaricato una ditta specializzata di avviare un monitoraggio continuo per sapere cosa c’è nell’aria e, potenzialmente, stabilire anche da quale direzione arrivi. Centraline montate “a cintura”, piazzate quindi a nord, sud, est e ovest di Priolo. Sono state attivate questa mattina e forniranno dati in tempo reale e continui, assicura il sindaco Pippo Gianni.
La prossima settimana, intanto, verranno messi in sicurezza i cumuli di pirite ancora presenti nell’area di Magnisi. Le ultime analisi hanno rilevato presenza di arsenico in una percentuale che, seppur dispersa in atmosfera, da sola non pare possa essere responsabile dei picchi fuori norma registrati.
“Trent’anni fa avevo predisposto un piano di risanamento ambientale, tornato a giugno scorso alla guida del Comune di Priolo scopro che è rimasto lettera morta. Qui nessuno vuole fare chiacchiere, ma fatti. Stiamo affrontando il problema, per risolverlo. E individuare le eventuali responsabilità”.
Intanto, il rapporto Arpa sulla qualità dell’aria rileva anche uno sforamento nei livelli di arsenico registrato a Siracusa nel 2018. Da un punto di vista numero, si tratta di un valore appena sopra la soglia. Ma non avendo operato in continuo la centralina di rilevamento (zona Scala Greca), viene a mancare un elemento importante (il tempo) per rendere oggettivo il dato. Resta però il campanello d’allarme che rilancia anche per il capoluogo il tema del funzionamento in tempo reale delle centraline di monitoraggio dell’aria.