Arte o sacrilegio? Polemiche per la mostra in chiesa: “dissacrante”, “no è tutto legittimo”

Alcune foto finite sui social hanno sollevato un coro di polemiche sulla mostra Goditela, in corso di svolgimento presso la chiesa di Gesù e Maria di via Capodieci, nel cuore di Ortigia, il centro storico di Siracusa. Di fronte ad immagini che raccontano di schizzi di vernice sulle pareti della chiesa e lanci di colore da un soppalco, è lo storico dell’arte Paolo Giansiracusa ad interrogarsi. “Arte? Si può assistere e rabbrividire davanti a performances che hanno l’unico obiettivo di dissacrare e sporcare lo spazio chiesastico. La trovata artistica (che gode degli auspici del comune) consiste nel lancio di lattine di colore da un’altezza di sette metri. Vi lascio immaginare dove arrivano gli schizzi di questa pioggia prodigiosa”. Una nota critica conclusa dall’invito a restituire la chiesa alla parrocchia di San Martino.
L’edificio non è sconsacrato, confermano dalla Diocesi di Siracusa. Ma è stato comunque concesso in locazione commerciale agli organizzatori della mostra. “Allo stato, il possesso della chiesa da parte dei conduttori è del tutto legittimo in forza di un contratto di locazione”, spiega l’avvocato Alessandra Furnari per conto degli organizzatori. “Sarà il tribunale a stabilire la durata, visti i contrasti sul punto tra le parti”.
Dalla Diocesi, però, filtra una versione diversa. L’immobile sarebbe stato concesso in locazione temporanea in occasione di un evento diversi anni fà e non in locazione agli organizzatori della mostra. Non sarebbe stato più restituito e neanche sarebbero stati mai riconosciuti i canoni di locazione. Per questo, dal 2022 il rettore sta cercando di riottenerne bonariamente il possesso ma è stato costretto, nel 2023, ad agire giudizialmente. La causa è tuttora pendente. “La proprietà ha il dovere di chiedere la tutela dell’immobile, sottoposto a vincolo”, filtra dalla Diocesi. Insomma, la vicenda sarebbe ben diversa.

le foto pubblicate sui social:

Quanto alle polemiche sul senso artistico dell’appuntamento, Lorena D’Ercole – che firma le opere – spiega che la mostra “è un invito a vivere pienamente ogni istante e ad abbracciare la complessità della nostra esistenza”.