Augusta. Fast Food in corso Sicilia: parte l'esposto in Procura di Natura Sicula
Approda in Procura la protesta di Natura Sicula contro la concessione di un’area adi verde tra Corso Sicilia e Via Aldo Moro per la realizzazione di un fast food. Natura Sicula ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, all’Arpa, al Libero Consorzio, al Prefetto e al Nictas per denunciare quelle che gli ambientalisti definiscono anomalie riscontrate nelle analisi ambientali condotte. La cessione decisa dal consiglio comunale è oggetto di un ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa, proposto dalla stessa Natura Sicula, con il sostegno di Legambiente e di altri comitati e associazioni.
La vicenda ha inizio nel gennaio 2022, dopo l’approvazione, da parte del Comune, di uno schema di convenzione urbanistica con la società, autorizzata all’esecuzione dei sondaggi
geologici ed ambientali”, con la previsione della stipula della convenzione a seguito di esito favorevole di tali indagini. “A Febbraio- spiega Natura Sicula – il laboratorio CBF srl di Terni, su incarico della società privata, ha realizzato le analisi ambientali del caso, riscontrando nel sottosuolo la presenza di “terra e rocce contenenti sostanze pericolose” in misura superiore ai limiti di legge. Appresa la notizia, nel settembre 2022 il Comune incaricava un geologo esterno di effettuare uno “studio geologico ai fini della verifica parametri sottosuolo – area via Aldo Moro angolo corso Sicilia. L’esito di questo studio ribalta le conclusioni delle analisi svolte dal laboratorio di Terni. Secondo il geologo scelto dal Comune “il sito analizzato non ha identificato la presenza di rifiuti pericolosi”. Divergenze che riguarderebbero anche la scelta della quota di profondità dei pozzetti realizzati: 3 metri per Cbf, 180 centimetri per il Comune, secondo quanto l’associazione ambientalista riporta. “Il risultato di queste indagini-tuona Natura Sicula, presieduta da Fabio Morreale- è rimasto per mesi chiuso nei cassetti
dell’amministrazione comunale; la pubblicazione è infatti avvenuta solo a febbraio di quest’anno, in seguito all’istanza di accesso agli atti indirizzata al sindaco da Natura Sicula.
Per far luce sulla vicenda nell’interesse collettivo alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, Natura Sicula ha chiesto ufficialmente l’intervento di Arpa e Libero Consorzio al fine di accertare l’eventuale contaminazione del sito in oggetto, disponendo altresì le necessarie verifiche in merito alla regolarità delle procedure tecnico-amministrative fin qui espletate.
L’esposto, indirizzato ad Arpa e Libero Consorzio, è stato inoltre esteso alla Procura, al Prefetto e al Nictas per sollecitare gli opportuni controlli sui fatti rappresentati”.