Augusta. L'ufficiale della Marina arrestato per concussione chiede la scarcerazione. Domani a Catania decide il Riesame
Il Tribunale del Riesame di Catania si occuperà domani del caso dell’ufficiale della Marina Militare arrestato ad Augusta nei giorni scorsi. Il 44enne capitano di fregata, responsabile dell’Ufficio Servizi Generali del Com.For.Pat. megarese, è accusato di concussione ed è stato posto ai domiciliari. Il suo avvocato, Francesco Nigroli, chiede la scarcerazione del suo assistito. Deciderà il tribunale etneo al termine dell’udienza fissata per domani alle 12.
Secondo l’accusa, l’ufficiale avrebbe approfittato delle sue funzioni di controllo dei lavori eseguiti nel comparto per pretendere da un imprenditore catanese – che avrebbe dovuto fare dei lavori edili ed elettrici – il pagamento di una somma pari al 10% del valore dell’appalto. A “garanzia” avrebbe anche preteso un assegno bancario. Ma l’imprenditore ha denunciato tutto, registrando alcune conversazioni pare con un cellulare. Il capitano di fregata ha da subito negato ogni addebito. La difesa contesta non solo la ricostruzione ma soprattutto il valore probatorio delle intercettazioni ambientali effettuate. Inoltre, nelle trascrizioni mancherebbero alcuni passaggi ha lamentato l’avvocato Nigroli. “Il capitano di fregata non c’entra nulla nell’affido degli appalti, non è un suo compito. I lavori al centro dell’indagine, peraltro, non sono stati ancora eseguiti e non è detto che sarebbe stato lui l’ufficiale incaricato del controllo. Anzi, di solito se ne occupa una commissione di tre persone”. Quanto all’assegno che per l’accusa sarebbe stato richiesto a “garanzia” della presunta tangente, sarebbe invece “il pagamento di un banchetto tenuto presso il ristorante della moglie” dell’ufficiale.