Augusta. Oltre 11.000 tonnellate di petcoke in porto, il sindaco chiede controlli e dati
Completate nelle ultime ore in porto ad Augusta le operazioni di scarico delle 11.500 tonnellate di petcoke arrivate via mare ad inizio settimana. Sono destinate ad una delle due cementerie megaresi dove viene utilizzato come combustibile. E’ il terzo carico dall’inizio dell’anno e non è destinato a rimanere l’ultimo, visto che un impianto come quello di Augusta “consuma” annualmente circa 100.000 tonnellate di carbone da petrolio. Per gli ambientalisti, Legambiente in primis, si tratta di un combustibile “sporco”.
La preoccupazione durante le fasi di scarico è quella di disperdere polveri di petcoke nell’ambiente circostante. Ma il nodo principale è relativo alla combustione, “con produzione di Co2 tre volte superiore al metano”, spiega Enzo Parisi, dirigente di Legambiente.
Anche il sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, sta seguendo con attenzione le varie fasi della vicenda. “Il petcoke è un concentrato di sostanze inquinanti. Abbiamo chiesto agli organi competenti e, in particolare all’Arpa, di seguire con attenzione tutte le fasi con particolare cautela durante lo scarico e lo stoccaggio con analisi anche dei dati delle emissioni in atmosfera durante il periodo di utilizzo nei forni della cementeria”. Per il primo cittadino megarese, “questo pericoloso combustibile deve venire gestito nel rispetto della salute dei cittadini”. E per questo il Comune chiederà alla Regione “di rivedere al ribasso le quantità di petcoke che sono autorizzate annualmente”.