Augusta. Port Authority, Amoddio e Vinciullo contro Crocetta: "Non conosce la normativa"
“Augusta è e rimane sede di autorità portuale”. Il deputato regionale Vincenzo Vinciullo usa parole dure contro il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che accusa di non conoscere la normativa comunitaria e statale sull’argomento. La posizione espressa dal presidente del governo regionale non piace agli esponenti politici locali, visto che sarebbe orientato verso una battaglia contro il decreto sui porti, convinto che la governance per l’area orientale della Sicilia, debba andare a Catania. “Il Governo, così come prima la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica-ribadisce Vinciullo- hanno operato correttamente, interpretando in maniera assolutamente oggettiva il regolamento comunitario.Augusta è e rimane sede della Autorità Portuale, a meno che non si vogliano violare i regolamenti e le leggi vigenti”. Questione da affrontare in diversa sede, con i rappresentanti di quel territorio, quella che riguarda il destino del porto di Messina, secondo l’esponente del Nuovo Centrodestra, che avverte Crocetta: “Se pensa di danneggiare Augusta- tuona il parlamentare dell’Ars- sappia che ci sarà un’opposizione decisa e senza limiti. Piuttosto- conclude Vinciullo- chieda scusa alla città”. Altrettanto chiara la posizione espressa dalla parlamentare del Pd Sofia Amoddio. “L’autorità portuale di Augusta non si tocca – esordisce la deputata di maggioranza- Il Presidente Crocetta non ha tutti gli strumenti di conoscenza sulla questione delle autorità portuali o non ha seguito la vicenda attentamente. Le normative europee non andrebbero interpretate alla meno peggio”. Poi un ulteriore chiarimento. “Il Ministero – prosegue Amoddio – ha scelto come sede dell’autorità di sistema Augusta in quanto porto “Core”, come individuato dalle linee guida della Comunità Europea e le caratteristiche dello scalo megarese non sono paragonabili a nessun altro porto della Sicilia”. Infine una considerazione in merito alle attenzioni che Crocetta punta sulle Città metropolitane. “È evidente – conclude Amoddio – che gli investimenti mirati allo sviluppo della nostra regione non possono e non devono essere concentrati solamente sulle Città metropolitane”.