Aumento Tari sempre più probabile, Italia: “Obbligati in assenza di una soluzione della Regione”
“La Mafia ha voluto che in questa regione, per tanto tempo, la gestione dei rifiuti fosse affidata alle discariche, per via del consistente business ad esse collegate. Ne paghiamo il prezzo. Nella nostra martoriata isola ci ritroviamo oggi privi di altri impianti di trattamento dei rifiuti, le discariche sono quasi totalmente sature ed i costi di conferimento sono triplicati”.
Parole cariche di amarezza quelle con cui il sindaco di Siracusa, Francesco Italia sintetizza lo stato dell’arte della questione rifiuti, che anche in città potrebbe comportare un ulteriore aumento della tariffa Tari. Un’eventualità che il primo cittadino non esclude. “Saremo obbligati ad aumentare ulteriormente i costi- dichiara Italia- se il Governo regionale non si renderà davvero conto che a questa emergenza va data una soluzione”. Intanto, la settimana scorsa, durante le giornate degli Stati Generali del Cinema a Siracusa, il presidente della Regione, Renato Schifani, avrebbe confermato al sindaco l’intenzione di proseguire lungo la strada degli impianti di termoutilizzazione. “Tecnologie di ultima generazione- commenta il sindaco- con un impatto controllato sull’ambiente e con esperienze in tutta Europa ed anche in Italia. Sono favorevole- ribadisce- Questo ci consentirà di compiere un balzo in avanti”.
A Siracusa, gli uffici comunali starebbero intanto lavorando all’adeguamento della Tari, che in altri termini significherebbe aumento. L’Ufficio Igiene Urbana sta completando il Pef (il piano economico finanziario), che dovrà essere approvato entro il 30 aprile se non sopraggiungerà una proroga nazionale. L’ipotesi di un incremento del costo della Tari a carico dei cittadini resta la più probabile al momento, anche se non sarebbe l’unica. I costi di conferimento dell’indifferenziato sono schizzati per i Comuni siciliani da poco più di 100 euro a tonnellata a quasi 400. Anci Sicilia, attraverso il presidente Paolo Amenta continua a chiedere soluzioni diverse. Schifani, dal canto suo, ha assicurato l’impegno della Regione a supporto della richiesta presentata da Anci nazionale e l’intenzione di intervenire a sostegno dei Comuni siciliani con un contributo straordinario da inserire all’interno della prima manovra finanziaria disponibile.
I rappresentanti dell’Anci Sicilia hanno poi evidenziato che su 391 Comuni dell’Isola 111 si trovano in uno stato di dissesto o pre-dissesto. Da qui, la necessità di costituire un tavolo permanente tra Stato, Regione e Comuni siciliani per analizzarne le cause e predisporre le adeguate azioni di contrasto.