Il ‘benvenuto’ al presidente AdSP, banchina 5 inibita. Gli operatori: “Priorità resta la 2”

Il primo “benvenuto” per il presidente dell’AdSP di Siracusa al porto Grande? Il provvedimento di interdizione parziale di una banchina. Per l’esattezza, la numero 5: quella esattamente di fronte alla sede della Capitaneria di Porto.
E proprio la Capitaneria, insieme al Genio Civile, ha valutato nelle ore scorse il da farsi. Sino all’adozione di una ordinanza di inibizione della banchina, a causa dell’ingrottamento del mare ed all’azione erosiva dei marosi. La banchina 5 non è stata interessata in maniera organica dai lavori di riqualificazione avviati nel 2006.
Sono stati riscontrati “cedimenti strutturali presso il tratto sottostante della banchina 5”, si legge nell’ordinanza.
“Ma la priorità resta la banchina 2”, dice l’operatore portuale Alfredo Boccadifuoco. “Fossi nel presidente Di Sarcina, opterei innanzitutto per rendere operativa quella parte del porto Grande. Serve il dragaggio, una ripresa ai piazzali e poi dopo si potrebbe pensare alla stazione marittima ed alla banchina 5. Di certo, non ha bisogno dei miei consigli”, aggiunge.




Operazione rilancio, il Porto Grande di Siracusa passa formalmente alla AdSP

Il Porto Grande di Siracusa passa ufficialmente sotto l’ala dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale (Adsp). E’ stata siglata a Palermo la consegna formale delle aree che dal controllo della Regione passa adesso alla governance dell’ente presieduta da Francesco Di Sarcina e che già gestisce gli scali di Augusta, Catania e Pozzallo.
Sono state consegnate le “chiavi” e firmato il verbale che sancisce lo storico passaggio. L’assessore regionale Giusy Savarino, insieme con la direttrice generale Patrizia Valenti e il capo di gabinetto Mario Parlavecchio, ha incontrato il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina, accompagnato dai funzionari Franco D’Alpa e Massimo Scatà.
“Abbiamo sottoscritto il trasferimento effettivo del porto siracusano, che rimane di proprietà della Regione ma da oggi sarà gestito dall’Autorità di sistema – ha detto l’onorevole Savarino – siamo sicuri e fiduciosi che questa nuova inizio porterà Siracusa ad avere un’infrastruttura e servizi portuali ancora più all’avanguardia, capaci di misurarsi con porti nazionali ed europei e interagire con quelli vicini”.
Già nelle prossime settimane si svolgeranno sopralluoghi, incontri istituzionali e riunioni operative per pianificare al meglio le azioni da intraprendere con l’obiettivo di rilanciare l’area. Sono urgenti i lavori per la banchina 2, che attende ancora di entrare in funzione, mentre noti sono i problemi della banchina 5 e di alcuni piazzali di servizio. Da lì si comincia per rafforzare la vocazione crocieristica del Porto Grande. Anche il proto rifugio di Santa Panagia passa all’AdSP.
“Dopo il dovuto iter burocratico di questi mesi – ha sottolineato Di Sarcina – siamo felici di poter passare alla fase operativa e i nostri uffici sono già al lavoro per rendere in tempi rapidi il porto di Siracusa uno scalo super efficiente, moderno, tecnologico, sicuro, green e soprattutto competitivo. Un ringraziamento sentito alla politica, nella sua rappresentanza sia locale che nazionale, perché ha avallato questo cambiamento con significativo impegno”. In tal senso serviranno interventi di manutenzione, reperimento di fondi attraverso progetti, alcuni dei quali già portati avanti, e pianificazioni strategiche di sviluppo.
Per il deputato regionale Gilistro (M5s), è “un momento storico per la portualità aretusea. Inizia da qui il percorso di rilancio delle aree che potranno finalmente beneficiare della progettualità, dell’attenzione e della visione dell’AdSP guidata dal presidente Di Sarcina”. Entrare nell’Autorità che già si occupa degli scali di Augusta, Catania e Pozzallo – secondo Gilistro – permetterà di “lavorare in maniera sinergica per acquisire capacità di concorrenza nel quadro della portualità mediterranea”.
Il deputato siracusano ringrazia anche l’assessore regionale Giusy Savarino. “Le avevo chiesto di accelerare la consegna formale anche alla luce dell’urgenza di alcuni lavori da effettuare alle banchine due e cinque del Porto Grande di Siracusa. Ho trovato disponibilità e piena comprensione del tema. Andando oltre alle nostre diverse visioni politiche, ha saputo perfettamente interpretare la richiesta e le necessità”.
Massimo Milazzo, Sara Zappulla, Angelo Greco, componenti del gruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Siracusa, intervengono sull’atto di consegna delle aree firmato tra l’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente e il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale. “Siracusa, dopo uno sterile ed annoso dibattito, è entrata a far parte dell’Autorità grazie all’iniziativa politica lanciata da loro nella seduta del consiglio comunale del 9 gennaio 2024, la prima di quest’anno, e grazie all’intelligente e decisivo lavoro normativo svolto a Roma dal senatore Antonio Nicita con il contributo a Palermo dell’onorevole Tiziano Spada. – continuano – Adesso occorre che il Presidente Di Sarcina confermi le doti di grande managerialità che gli sono proprie così che la portualità aretusea riscopra una stagione di grandissimo prestigio e tutta la città possa iniziare a toccare con mano i vantaggi che derivano da un porto che produce. Allo stesso tempo occorre riflettere sul perimetro delle aree trasferite dalla Regione all’Autorità di Sistema Portuale e verificare se l’atto di cessione, che non comprende tutta la rada del porto grande, rispetti il disposto della legge nazionale”.




Soldi per i Comuni che stanno risanando i conti, Carta: “Liquidità per migliorare i servizi”

Arrivano i decreti attuativi e si liberano risorse per i comuni siciliani in difficoltà economiche. Le risorse erano state previste nelle manovre finanziare recentemente approvate in Regione e diventano ora disponibili per le casse degli enti. “Accogliamo con grande soddisfazione i provvedimenti che permettono di distribuire importanti risorse in favore dei comuni impegnati nel difficile percorso di risanamento dei conti”, commenta il deputato regionale Giuseppe Carta (Mpa) insieme al collega Giuseppe Lombardo.
Come detto, le risorse erano state stanziate già con la manovra estiva e poi incrementate con la recente variazione di bilancio delle settimane scorse. “I provvedimenti che riconoscono queste importanti risorse ai comuni in difficoltà finanziaria costituiscono la naturale conclusione di un percorso avviato, con intensa partecipazione dei deputati del Mpa, già in seno alle commissioni di merito che hanno consentito di formulare, all’interno delle manovre approvate, le norme che oggi trovano concreta attuazione”, spiegano Carta e Lombardo.
Nel dettaglio, in provincia di Siracusa banno 251.347,42 euro al Comune di Canicattini Bagni per assicurare la sostenibilità del piano di riequilibrio finanziario approvato. Ulteriori risorse, tra i comuni fino a 25 mila abitanti in condizioni di dissesto finanziario, vanno a Lentini (400.110,80), Noto (434.695,09) e Pachino (401.081.07).
“La misura – spiegano con soddisfazione i deputati – è frutto di un intenso lavoro condotto già in commissione bilancio nel corso dei lavori che hanno portato all’approvazione dell’articolo 1, commi 5 e 6, della legge regionale 25/2024, originariamente formulato per comuni fino a 15.000 abitanti, che ha permesso di ampliare la platea dei beneficiari”.
Lombardo e Carta vedono in questa azione “una priorità della politica regionale: sostenere le amministrazioni locali impegnate nel difficile percorso di risanamento dei conti”.




Rubano 200 euro di salumi, due uomini denunciati a Lentini

Un uomo di 43 anni, già detenuto anche per reati contro il patrimonio, ed uno di 34 sono stati denunciati per il reato di furto aggravato. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Lentini, lo scoro 3 ottobre i due avrebbero preso di mira un esercizio commerciale della cittadina.
Dalle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza, gli investigatori hanno identifica le due persone denunciate. Dopo aver forzato la saracinesca del negozio, si sono introdotti all’interno asportando salumi di vario genere per un valore di 200 euro e la somma in contanti di 60 euro.

foto archivio




Sbarco di migranti ad Ognina, con un barchino in venti arrivano sugli scogli

Nuovo sbarco di migranti sulle coste siracusane. Nel pomeriggio, una piccola imbarcazione con a bordo poco più di venti stranieri irregolari ha raggiunto Ognina. Sono arrivati nei pressi del porticciolo. La loro presenza è stata segnalata in poco tempo alle forze dell’ordine. Sul posto sono arrivate le pattuglie della Polizia di Stato che hanno intercettato un primo gruppo già in strada verso Siracusa. Gli altri erano rimasti sulla scogliera, in attesa di soccorsi. Anche la Capitaneria di Porto è intervenuta nell’area.
Il gruppo è composto di soli uomini, di varia nazionalità. Infreddoliti ma in discrete condizioni di salute, sono stati rifocillati prima dell’avvio delle procedure di riconoscimento con contestuale trasferimento ad Augusta.
Lo scorso 5 novembre, un altro gruppo di stranieri irregolari erano sbarcati con una barca in vetroresina sulla scogliera alle spalle del parcheggio Talete.

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Il caso. La differenziata rallenta, i costi aumentano: correzione nei conti da 1,3 mln

E’ stata necessaria una correzione di bilancio “pesante” per il servizio di igiene urbana a Siracusa. Per la raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti nel comune capoluogo servono infatti 1,3 milioni di euro in più rispetto a quanto previsto per chiudere l’anno in sicurezza. C’è stato bisogno di un emendamento per adeguare lo stanziamento di bilancio e “per consentire fino alla fine dell’anno 2024 l’espletamento dei servizi”.
Le stime parlano di circa 5.200 tonnellate di indifferenziato previste nei mei di novembre e dicembre. Con un costo a tonnellata di 320 euro (oltre iva), servono 1,6 milioni di euro per garantire raccolta, trattamento e smaltimento. Ma all’appello mancano 1,3 milioni e per recuperarli è stata necessaria la manovra correttiva approvata dal Consiglio comunale, non senza polemiche.
Per le opposizioni, sarebbe il segnale evidente dei continui buchi che emergono nel capitolato d’appalto del servizio di igiene urbana. “Non è una correzione di poco conto, qui emergono carenze gestionali e scaricabarile sui cittadini”, sbotta il consigliere Ferdinando Messina (FI). Ma anche gli altri esponenti dell’opposizione non restano in silenzio ed evidenziano come le nuove somme richieste potrebbero nascondere un pauroso calo nelle percentuali di raccolta differenziata. “Aumenta l’indifferenziato prodotto in città nell’assenza di adeguate contromisure e, di rimando, aumentano i costi. Il servizio è carente ma a pagare il conto sono i siracusani e le casse del Comune”, accusa il consigliere Ivan Scimonelli (Insieme).
In effetti, il dato relativo ad ottobre (47%) indica un calo di quasi 4 punti percentuali nella raccolta differenziata media. Ma il trend rimarrebbe comunque positivo su base annua, con una previsione di chiusura del 2024 al 51,4%. Certo, non uno di quei risultati per cui far saltare i tappi delle bottiglie: appena +1% rispetto allo scorso anno, con una brusca frenata nella crescita fatta registrare da Siracusa tra il 2021 ed il 2023.
Una lettura che viene però contestata dal settore Igiene Urbana del Comune di Siracusa. Secondo cui non ci sarebbe nessun costo extra ed imprevisto per la gestione dell’indifferenziato. Se il capitolo di spesa è quasi vuoto, la “colpa” è del doppio aumento relativo ad ingombranti e frazioni da avviare a riciclo (carta, plastica, vetro): da una parte, aumentano le quantità di rifiuti correttamente differenziati e dall’altra, però, è aumentato del 10% anche il loro costo di selezione. Motivo per cui, le somme accantonate per smaltire l’indifferenziato cittadino sono state utilizzate per far fronte a quel doppio aumento su base annua. E questo ha reso necessaria la correzione, con lo stanziamento da 1,3 milioni di euro.
Sin qui le spiegazioni tecniche. Ma dai corridoi del secondo piano di Palazzo Vermexio filtra una certa sorpresa se non vero e proprio fastidio per questo “imprevisto”. La giunta comunale ha fatto i salti mortali per contenere i costi del servizio rifiuti e per scongiurare aumenti in bolletta Tari. Ritrovarsi con la necessità di un simile correttivo a fine anno ha fatto balzare un paio di assessori dalla sedia. A questo punto c’è attesa per la documentazione contabile che fornirà un quadro completo sull’accaduto. Perchè questo aumento dei costi? Qualcosa si è inceppato nel servizio? Domande che agitano la giunta e che rischiano di creare nuove fibrillazioni con alcuni settori della macchina comunale.




Vertice sull’industria siracusana, il ministro Urso ai sindaci: “Non avete chiesto di partecipare”

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy risponde ai sindaci di Siracusa, Augusta, Mellilli e Priolo che lamentavano il mancato invito ai tavoli convocati a Roma sulla zona industriale aretusea. “In relazione alle notizie di stampa riguardanti il presunto mancato coinvolgimento nelle discussioni sul futuro del polo petrolchimico di Priolo e del depuratore consortile Ias, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy precisa che, contrariamente a quanto riportato, non è pervenuta a oggi al Dicastero alcuna richiesta di partecipazione al tavolo da parte dei suddetti comuni”.
Dal Mimit, quindi, ribaltano il tema ed invitano i sindaci a chiedere di poter partecipare come da “consolidato protocollo”. Cosa prevede? “La rappresentanza degli enti locali viene esercitata dalla regione interessata, in questo caso la Regione Siciliana. Tuttavia, come da prassi, dinanzi a una richiesta specifica degli enti locali, il Mimit può valutare d’intesa con la regione l’estensione della partecipazione. Ad oggi, nessuna richiesta formale è stata avanzata: quando ciò avverrà, il Mimit la esaminerà con la dovuta attenzione e ne terrà conto per le future convocazioni”.
E in agenda c’è l’incontro del 3 dicembre, ribattezzato Tavolo Versalis. Ma per i sindaci del siracusano le porte, a quanto pare, resteranno chiuse anche in caso di richiesta di partecipazione. “Le tematiche trattate riguardano non solo più comuni italiani, ma anche più regioni, aspetto che emerge ancor più chiaramente nel contesto del Tavolo sull’industria chimica nazionale: motivo per cui – spiegano dal Ministero – la rappresentanza dei territori e delle loro istanze sarà garantita dalle regioni competenti e, per il Tavolo sull’industria chimica italiana, dalla regione capofila in materia”.




Maltempo e allagamenti, stanziati dal Consiglio comunale 100mila euro per rimborsi

Il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato all’unanimità l’emendamento dei consiglieri di opposizione (Forza Italia, FdI, Insieme) con chi vengono stanziati 100mila euro per le persone e le imprese danneggiate dalla recente ondata di maltempo. Ancora vivide sono le immagini degli allagamenti in zona Borgata ed in particolare via Premuda e Fratelli Sollecito, sino alla riqualificata zona di piazza Euripe e largo Gilippo.
“Sono state colpite in particolare le abitazioni e le attività economiche locali. Le alluvioni hanno inoltre avuto un impatto severo sul tessuto sociale ed economico della comunità, minacciando la stabilità finanziaria di numerose
famiglie e attività commerciali”, si legge nel provvedimento illustrato in aula da Ferdinando Messina.
“L’obiettivo principale del fondo – aggiunge – è quello di contribuire alle spese per riparazioni urgenti, interventi di messa in sicurezza e sostegno per la ripresa economica. Si tratta di un atto di solidarietà, una misura di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale che dimostra vicinanza e supporto ai cittadini in difficoltà”.
Nessuna divisione sul tema proposto, l’emendamento è passato all’unanimità dei presenti. “E’ in corso in questi giorni il censimento dei danni, con i formulari per le segnalazioni messi a disposizione dei cittadini attraverso il sito web istituzionale del Comune. Bisognerà escogitare un valido sistema per accorciare i tempi per la concessione dei ristori, in ogni caso si tratta di un impegno assunto e indietro non si torna. Quindi anche nel 2025 si potrà contare su questi 100 mila euro. La cifra non basterà per coprire tutto, ma abbiamo voluto dare nell’immediatezza un segnale di vicinanza e presenza”, dice Messina a SiracusaOggi.it.
Da segnalare anche che le somme derivano da economie comunali, in particolare da risparmi ottenuti sulle spese che erano state preventivate per i gettoni di presenza dei consiglieri. “E questo importante risparmio significa che non ci sono stati eccessi nelle sedute e nelle riunioni di Commissione ma lavori concentrati e convocazioni mirate”, sottolinea anche Ferdinando Messina.
Sullo stesso tema, sempre i consiglieri di opposizione avevano presentato anche un emendamento da 49mila euro (da fondo di riserva del sindaco, ndr) per ristori a favore di quanti hanno subito danni nelle zone riqualificate Tisia/Pitia e Euripide/Gilippo. L’emendamento è stato ritirato su richiesta dell’amministrazione comunale che aveva richiesto l’impiego di quelle somme in soccorso del servizio Asacom nelle scuole. “Responsabilmente, abbiamo dato priorità all’importante servizio di assistenza alla comunicazione scolastica. E’ chiaro che vigileremo affinchè le somme sia realmente spese per l’obiettivo dichiarato”.
Anche le richieste di risarcimento danni per via Tisia/Pitia ed Euripide/Gilippo rientrano comunque nell’impegno di spesa da 100mila euro.




Murata ogni via di accesso all’ex Casa del Pellegrino, verso soluzione extragiudiziaria del contezioso

Si è sbloccata la pluriennale impasse che ha condotto all’attuale stato di abbandono della ex Casa del Pellegrino. Il Comune di Siracusa da una parte e l’ente Santuario Madonna delle Lacrime hanno seppellito l’ascia di guerra – dopo un contenzioso in varie aule di giustizia – ed hanno finalmente ritrovato la via del dialogo. Una conclusione di buon senso, nonostante gli screzi del passato, che denota anche la capacità di mettere l’interesse cittadino davanti ad ogni altro tema. Certo, anche la convocazione da parte del prefetto Signer ha notevolmente contribuito nello spingere le parti in causa a provare la carta della soluzione extra-giudiziale.
La strada è ancora lunga, ma i primi segnali si vedono. Ad esempio, quest’oggi la Polizia Municipale ha operato un nuovo sgombero, perlustrando l’interno dell’edificio purtroppo vandalizzato e diventato casa di disperati. Completa questa operazione, sono stati murati tutti gli ingressi del pianterreno, in modo da rendere pressochè impossibile a chiunque l’ingresso in quella che una volta fu la Casa del Pellegrino, immobile comunale concesso in comodato d’uso gratuito all’ente Santuario proprio per l’accoglienza di fedeli e devoti. Poi la nascita dell’Hotel del Santuario, con precise finalità, e quindi la fine di quell’esperienza gestionale che fu anticamera del contenzioso con Palazzo Vermexio, proprio all’alba di un tentativo di rilancio.
L’intesa di massima tra le parti – secondo indiscrezioni – vedrebbe il Comune di Siracusa dare esecuzione a quanto disposto dal Cga circa la validità del comodato d’uso e la disponibilità del bene da parte dell’ente Santuario Madonna delle Lacrime. Quindi Palazzo Vermexio dovrebbe sospendere il provvedimento con cui lo aveva invece dichiarato decaduto. In cambio, l’ente Santuario della Madonna delle Lacrime si sarebbe impegnato a destinare l’ex Casa del Pellegrino a finalità di accoglienza e turismo religioso, ma senza dare vita ad una vera e propria attività di business alberghiero.
Sullo sfondo, resta anche l’interesse parziale dell’Asp di Siracusa che avrebbe avviato sondaggi per una sorta di “affitto” di un piano dell’edificio per ospitare temporaneamente alcuni reparti del vicino Umberto I, presto oggetto di corposa attività di ristrutturazione. Ed anche questa, per quella struttura tristemente in abbandono, sembra tutto sommato una buona notizia.




Differenziata, avanti piano: Siracusa è al 50,4% ma ad ottobre la raccolta precipita al 47%

Nel nuovo Piano regionale rifiuti, approvato la scorsa settimana, sono contenuti i dati aggiornati sulla raccolta differenziata in Sicilia. Siracusa è al 50,4%, lontana dal 70,6% di Ragusa, dal 68,4% di Agrigento o dal 67,3% di Enna e il 65,2% di Trapani. Quanto ai tre principali capoluoghi regionali, Messina è al 53% mentre per Palermo e Catania è ancora notte fonda per la raccolta differenziata: 15,2% nel primo caso, 22% nel secondo.
L’obiettivo del 65% è ancora un miraggio per la Sicilia eppure quel dato medio regionale va centrato entro il 2028 altrimenti – come spiega anche il Giornale di Sicilia – non saranno sufficienti neanche i due prossimi termovalorizzatori per gestire la valanga di rifiuti indifferenziati prodotti dalle città dell’isola.
Dopo una buona accelerazione tra il 2020 e il 2022, la differenziata a Siracusa sta arrancando. Il dato di ottobre 2024 segna uno dei punti più bassi dell’ultimo periodo: 47%. Il consigliere comunale di opposizione Ivan Scimonelli ha chiesto all’amministrazione comunale di piegare in aula questo rallentamento. Fonti di Palazzo Vermexio spiegano che su quella percentuale di ottobre pesa l’onda lunga del G7 Agricoltura e dell’Expo Divinazione. In quelle giornate il servizio rifiuti è stato rafforzato in Ortigia ma “impiegando” anche uomini e mezzi solitamente destinati ad altre aree e servizi. Questo sforzo “extra” avrebbe portato a questa caduta nella percentuale di differenziata mensile. Comprensibile, allora, l’attesa per i dati di novembre e dicembre che dovranno subito presentare un riallineamento sul 50/52% per non fa suonare l’allarme sull’andamento della raccolta rifiuti cittadina.
Intanto, il tema delle discariche nelle aree popolari resta all’ordine del giorno. Decine le segnalazioni tra via Immordini, via Andrea Palma, via Decio Furnò, viale Algeri. L’azienda è costretta ad intervenire con ciclici interventi di riassetto, ovvero costose bonifiche straordinarie che finiscono per aumentare la quantità di indifferenziato in discarica. Costi su costi che continuano a tenere alto l’impatto della Tari sulle tasche dei siracusani. In pochi anni, secondo il piano regionale, il conferimento in discarica dovrebbe scendere al minimo storico del 10%. Obiettivo difficilissimo, visto con gli occhi di oggi.
Nell’area di via Decio Furnò ormai i rifiuti vengono anche smaltiti con incendi. “Non abbiamo contenitori per buttare la spazzatura”, lamentano i residenti dei complessi di edilizia popolare. Ma in verità anche i grandi carrellati su strada sono stati dati alle fiamme e distrutti. Resta il fatto che vengono abbandonati sacchi su sacchi di indifferenziata, senza traccia di separazione dei rifiuti per frazione e meno ancora attenzione al calendario di conferimento seguito dal resto della città.