Ottava di Santa Lucia, il 21 dicembre in processione simulacro e corpo della martire

Nell’anno del ritorno in visita a Siracusa delle spoglie mortali di Santa Lucia, conservate a Venezia, novità in vista nel tradizionale programma dei festeggiamenti. Una delle principali riguarda la processione dell’Ottava, solitamente in calendario per giorno 20 dicembre. Quest’anno anni invece verrà effettuata sabato 21 dicembre e vedrà procedere insieme il simulacro ed il corpo della martire. Una scelta per favorire la massima partecipazione della città, spiegano dalla Deputazione della Cappella di Santa Lucia.
E’ stato intanto ufficializzato il logo dell’anno Luciano, indetto dalla Chiesa siracusana per il 2024. Lo ha realizzato il prof. di belle arti Fausto Migneco (ISR San Metodio). “Abbiamo voluto rappresentare il legame speciale che unisce Siracusa e Lucia – ha detto su FMITALIA – Siamo partiti da qualcosa che ci appartiene e tra i segni che sottolineano questa speciale devozione c’è sicuramente il simulacro che dal 1599, da quando Pietro Rizzo lo ha realizzato, raccoglie l’attenzione dei siracusani. Partendo da questa statua reliquiario abbiamo voluto realizzare il cuore di questo Anno Luciano: abbiamo rielaborato graficamente il volto di santa Lucia, i segni del martirio visibili sul volto e accostare a questo volto il testo con gli elementi di riferimento per questo anno così speciale che ci apprestiamo a vivere. Un modo per rendere esplicito il logo ed il messaggio”.
In attesa della grande festa, a maggio verrà inaugurata una mostra con del materiale inedito che si trova alla biblioteca Alagoniana. “Il 22 marzo saremo all’Unione Italiana ciechi a Siracusa con le reliquie. E durante l’anno diverse saranno le iniziative sulla disabilità visiva”, anticipa il presidente della Deputazione, Pucci Piccione. La Deputazione chiederà all’amministrazione comunale di posizionare una lapide in piazza Duomo che ricordi che questa è la città di Lucia.




Bulgarella, l’uomo che creato Monasteri Resort denuncia: “Depistaggio ai miei danni”

Con un documento di 33 pagine, l’imprenditore Andrea Bulgarella ha depositato presso le Procure di Caltanissetta e Gela una durissima denucia su quello che ritiene sia un sistema che, negli anni, si è mosso per danneggiarlo. Bulgarella, trapanese, è a capo dell’omonimo gruppo imprenditoriale tra i principali in Italia nella realizzazione di strutture alberghiere e restauro di immobili vincolati dal Ministero per i beni Culturali.
Il Monasteri Golf Resort, alle porte di Siracusa, è una delle sue realizzazioni e finisce incidentalmente citato nella sua denuncia circa “un depistaggio di Stato, attuato nei miei confronti da un sodalizio criminale di uomini dello Stato, falsi pentiti mafiosi, consulenti compiacenti, giornalisti portavoce delle Procure, che trova ampio riscontro nell’infondatezza delle accuse, gravissime, inaudite, che mi sono state rivolte”, si legge nella querela depositata in Tribunale a Caltanissetta e Genova.
Piccolo passo indietro. Nel 2015 Andrea Bulgarella finì al centro di una indagine della Dda di Firenze. Nell’aprile del 2018 la stessa Dda ha richiesto l’archiviazione, come poi disposto dal gip del Tribunale fiorentino. Nel 2019 anche il Tribunale di Milano dispone la definitiva archiviazione di tutte le indagini a suo carico.
“Il mio Gruppo – dice Bulgarella – è stato trascinato in una vicenda giudiziaria di cui sono stato una vittima inconsapevole, da innocente mi devo difendere, per le conseguenze negative che ancora oggi paghiamo a caro prezzo: gravissimi danni patrimoniali e di immagine”. Nonostante le archiviazioni, “tutti hanno diffidato di noi: le banche, che hanno chiesto il rientro immediato delle loro esposizioni, ci hanno chiuso i conti e non sono più disponibili ad aprirne di nuovi (…); i clienti che avevano paura ad acquistare i nostri immobili anche perché dissuasi dagli istituti bancari; i fornitori che chiedevano il pagamento anticipato per consegnare la merce. Rappresentati di enti pubblici si rifiutavano di incontrarci per paura di essere contaminati”. Una situazione paradossale, secondo l’imprenditore che legge i decreti di archiviazione come una “sentenza di condanna di questo metodo criminale attuato da pubblici ministeri, dirigenti di polizia giudiziaria, falsi pentiti, giornalisti e avvocati prezzolati”. Accuse non generiche, accompagnate da nomi e cognomi che Bulgarella appunta tra le pagine della sua denuncia.
“Gli ostacoli che ho incontrato nei miei investimenti – scrive nel documento depositato nelle due Procure – non sono stati realizzati solo con inchieste o persecuzioni, ma anche con disparità di trattamento rispetto ad altri imprenditori, sempre del Nord (…) privilegiati con finanziamenti ben più esosi di quelli che mi venivano
assegnati, a parità di condizioni, anzi forse con crediti maggiori vantati dal mio Gruppo, come nel
caso del Resort ‘Monasteri – Campo da golf’ di Siracusa” in confronto ad altri investimenti effettuati sempre in Sicilia da altre società su cui Andrea Bulgarella avanza dubbi sulla solidità finanziaria.
“Non è pensabile che un imprenditore di rilievo nazionale, a capo di uno dei Gruppi alberghieri specializzato nel settore dei recuperi più importanti d’Italia, se non il primo, esponga dei fatti di reato, per opere che impegnano la pubblica amministrazione per centinaia di miliardi di lire poi milioni di euro, e che queste non diano seguito a nessun tipo di accertamento, obliterando totalmente l’obbligatorietà dell’azione penale”, un’altra delle pesanti accuse dell’imprenditore trapanese che confida adesso di ricevere adeguate risposte.




Il rimpasto è un affare da uomini? Pd all’attacco, “Parità di genere, obiettivo lontano”

La questione tecnica della parità di genere nella giunta comunale, con il rimpasto che è stato ridimensionato alla prova delle quote rosa, è il segnale di un problema “profondamente politico”. Lo sostiene il gruppo consiliare del Pd di Siracusa. “Abbiamo un problema culturale enorme in Consiglio e nella politica cittadina. Il rispetto della parità di genere, a nostro avviso, non è un problema da superare, un obbligo a cui sopperire ma uno stimolo da sfruttare, una traccia da seguire per garantire a tutte e tutti le stesse possibilità. In una politica impregnata di logiche e modalità maschiliste, la presenza di una sola donna in giunta (rispettando solo la legge regionale e non quella nazionale) ci chiarisce che tanto ancora bisogna fare per la parità nelle Istituzioni e per un nuovo modo di fare politica”.
Ma il Pd non si dice stupito. “D’altronde il rimpasto di oggi risponde perfettamente alle logiche di spartizione di potere ed è quanto di più distante dalla condivisione di un progetto politico e da un’idea di città definita. Ci chiediamo quando saranno chiari gli obiettivi politici e programmatici con cui avranno luogo i nuovi ingressi attuali e futuri, visto che gli obiettivi elettorali e partitici sono già palesi e da tempo”.




Sergio Imbrò e Alessandro Spadaro, ovvero gli assessori alla…pazienza

La partita per il rimpasto non si chiude con gli ingressi in giunta di Salvo Cavarra e Marco Zappulla. Mancano due nomi all’appello, quelli di Sergio Imbrò (Noi per la Città) e Alessandro Spadaro (Sud chiama Nord), invitati a pazientare. Con l’incastro delle quote rosa, arriverà anche il loro momento. E lo dice chiaramente Francesco Italia quando rivolge ai due esclusi (momentanei) un ringraziamento perchè “hanno accolto la mia richiesta di attendere la composizione del quadro politico che consentirà il loro ingresso in Giunta”. Il che, tradotto, significa appunto risolvere prima il nodo quote rose. “Garantire la parità di genere non riguarda il sindaco ma tutta la squadra e dunque va risolto insieme, trovando soluzioni comuni; in assenza di soluzioni comuni, sarà il sindaco a decidere. Ci tengo a dirlo per evitare fraintendimenti e dichiarando ancora una volta che ho tutta l’intenzione di mantenere l’impegno preso con Spadaro e Imbrò”, ribadisce il sindaco. E queste parole pubbliche hanno rassicurato gli alleati della prima ora che hanno visto il forte Mpa mettere la freccia in giunta.
“Condividiamo in toto le scelte e la strategia del sindaco al quale non mancherà, come d’altronde sin dall’inizio della nostra alleanza, il nostro sostegno politico”, assicura Spadaro. L’alleanza con il gruppo che che fa capo ad Edy Bandiera rimane “consolidata” e “collaudata”, garantisce l’assessore in pectore. E per essere ancora più chiaro, l’intesa “non può essere minimamente scalfita da eventuali tempistiche legate all’attribuzione di posizioni politico-amministrave”.




L’uccisione di Laura Fiorito in Belize, “Comune di Siracusa pronto a fare la sua parte”

“A nome personale e di tutta la comunità siracusana esprimo dolore per l’uccisione della nostra concittadina Laura Fiorito in Belize, specie se sarà confermata l’ipotesi di un delitto commesso da uno squilibrato subito arrestato”. Sono le parole con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, da voce al cordoglio di una città intera per quanto accaduto lo scorso martedì nel paese sudamericano. In una sparatoria, la 43enne di origini siracusane ha perso la vita. Ferito anche uno dei figli. La Polizia del Belize ha arrestato un uomo di origini haitiane.
In queste ore, amici olandesi di Laura e di suo marito Salvatore – miracolosamente scampato – hanno attivato una raccolta fondi online per recuperare le somme necessarie per il rimpatrio della salma. “L’amministrazione comunale è pronta a fare la propria parte – dice il primo cittadino, al riguardo – se arriveranno delle richieste dai familiari. Auspico che gli investigatori al più presto facciano piena luce sui fatti”.




Giornata nazionale in memoria delle vittime covid, cerimonia-ricordo a Sortino

Oggi è la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus. In provincia di Siracusa, la cerimonia più partecipata a Sortino, la cittadina che ha anche pagato uno dei tributi più alti in termini di vite umane. E l’11 marzo del 2020 di Sortino fu la prima vittima siracusana del covid, un 80enne. Una trentina in totale i decessi collegabili al covid.
Il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato, ha deposto due mazzi di fiori accanto alla stele commemorativa poco distante dal palazzo di città. Dopo il momento di preghiera sollecitato dal parroco della Matrice, don Luigi Salonia, commovente esecuzione del silenzio affidata alla tromba di Claudio Salonia. Presenti anche i familiari di alcune delle persone che hanno perduto la vita a causa del covid. Nel 2021 hanno dato vita ad un’associazione che collabora con l’amministrazione comunale all’organizzazione di questo momento commemorativo. “Per noi familiari è un momento particolare, per non dimenticare il sacrificio dei nostri cari e quei momenti tragici. Giornate in cui ognuno di noi era impotente e ignaro di quello che poteva ogni giorno succedere”, dice il presidente del associazione, Simone Isabella. “Ringrazio il sindaco Parlato e l’assessore Milena Tuccitto per la sensibilità dimostrata”. Sulla stele commemorativa campeggia la frase “Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda”.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del covid, ha parlato di “pagina dolorosa della storia recente del nostro Paese e del mondo intero, la crisi è suonata terribile esperienza delle sfide di fronte alle quali può trovarsi l’umanità e di come solo una risposta coordinata a livello globale sia stata in grado di farvi fronte, con l’accelerazione nella messa in opera delle più recenti scoperte della ricerca in cui protagonista è stata l’Unione Europea. La memoria collettiva ne è uscita segnata ed è giusto, tuttavia, ricordare come lo sforzo sinergico e solidale delle Istituzioni ad ogni livello, del personale sanitario, dei volontari e società civile abbia consentito di arginare un nemico intangibile all’insegna di una rinascita globale. In questa Giornata – si conclude il messaggio del Presidente – la Repubblica commemora le vittime dell’epidemia e rinnova sentimenti di profondo cordoglio a tutti i familiari”.




Frattura in Forza Italia, il capogruppo Boscarino lascia e passa al Misto

Frattura nel gruppo consiliare di Forza Italia, a Siracusa. Il capogruppo Gianni Boscarino ha comunicato il suo addio al partito degli azzurri. “La mia esperienza all’interno del gruppo consiliare di Forza Italia a Siracusa è giunta al capolinea. Prassi e modus operandi non consentono più la continuazione della mia attività istituzionale all’interno del gruppo consiliare”, scrive nella nota con cui ufficializza il passaggio al gruppo misto. E sono parole che lasciano immaginare una rottura con il nuovo gruppo dirigente di Forza Italia, di cui Boscarino dice di non condividere “prassi e modus operandi”. Una critica, neanche troppo velata, all’indirizzo dei colleghi (Gennuso, Marino, Messina) che rimbalza sino alla guida provinciale degli azzurri (Corrado Bonfanti). Nessun commento ufficiale dal partito, al momento.
Boscarino è in Forza Italia sin dalla sua fondazione (1994) ed è stato il primo degli eletti nella lista del partito fondato da Silvio Berlusconi, con 836 preferenze. Un dato che conferma le buone affermazioni personali raccolte anche nelle precedenti esperienze. “Continuerò a svolgere la mia attività amministrativa da indipendente di centrodestra – fa sapere sempre nell’interesse esclusivo dei miei concittadini e della mia amata Siracusa”.
Nelle ultime settimane alcuni segnali lasciavano intendere una diversità di vedute all’interno del gruppo consiliare, particolarmente evidente in occasione delle ultime votazioni in Consiglio con Boscarino che ha assunto posizioni diverse rispetto all’orientamento all’opposizione di Forza Italia Siracusa.




La bottiglietta, sostituzione e trauma cranico: recupero flash per il giocatore del Licata

Non è passato inosservato il recupero in tempi record di Matteo Lanza. Il giocatore del Licata ieri era in campo dal primo minuto, nella gara giocata (e persa) dai gialloblu in casa del Portici. Proprio Lanza, domenica scorsa, era stato sfortunato protagonista di un gesto da condannare senza se e senza ma: nel corso del primo tempo della partita con il Siracusa, era stato raggiunto da una bottiglietta lanciata dal settore occupato dai tifosi azzurri.
Come si legge nel provvedimento del Giudice Sportivo – che ha inflitto tre punti di penalizzazione al Siracusa – Lanza, colpito dalla bottiglietta semivuota, “cadeva al suolo e dopo avere ricevuto i primi soccorsi veniva sostituito nel corso dell’intervallo e trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso dove veniva refertato ‘trauma cranico’ con diagnosi di 7 giorni”.
Nonostante la prognosi di sette-giorni-sette, e una presumibile impossibilità ad allenarsi regolarmente in settimana a causa del trauma cranico che lo aveva costretto a lasciare il campo ed a ricorrere alle cure dei sanitari del locale ospedale, ieri è stato schierato dal primo minuto. Un recupero pieno lampo, sicuramente una buona notizia per il diretto interessato e di cui tutti sono lieti. Ma anche un fatto che lascia spazio a qualche interrogativo che – allargato – finisce per chiamare in causa il comportamento tenuto dalla società gialloblu e dallo stesso calciatore. Anche il Siracusa vuol vederci chiaro ed ha predisposto una integrazione al ricorso presentato contro la penalità inflitta segnalando la presenza in campo dal primo minuto dell’esperto giocatore del Licata. Fermo restando che tutta la vicenda parte da un gesto grave e da condannare, il cui responsabile ci si augura venga presto identificato e adeguatamente sanzionato.




L’ora X del rimpasto, lunedì 18 alle 12.30 entra in giunta il Mpa

Per il rimpasto adesso c’è anche una data e un orario: lunedì 18 marzo, alle 12.30. La comunicazione è arrivata questa mattina nei telefonini degli assessori e dei consiglieri comunali di maggioranza. “Primo avvicendamento in Giunta con l’ingresso di due nuovi assessori”, si legge nel testo veicolato attraversato una nota app di messaggistica istantanea. Parole che contengono una serie di indicazioni: la prima è sul numero di nuovi assessori in entrata, due. Come oramai era chiaro, si tratterà di un rimpasto più leggero rispetto a quello che il sindaco aveva in mente e poi arenatosi attorno alle quote rosa. Per cui, per il momento spazio solo ai due nomi proposti dal Mpa – Salvo Cavarra e Marco Zappulla – che prenderanno il posto di Barbara Ruvioli e Giancarlo Pavano. Sin qui, tutto già noto. La seconda indicazione è contenuta in quel “primo avvicendamento” che chiarisce come questa aggiustata alla squadra di governo cittadino non rimarrà la sola e, verosimilmente prima dell’estate, conoscerà presto il suo atto secondo. Perché se per il momento si asseconda l’alleato forte Mpa, bisogna tenere di conto anche dei mal di pancia degli alleati della prima ora. Francesco Italia sa bene che dovrà adesso guardare anche alle sue liste ed al gruppo di Edy Bandiera per non perdere pezzi di una maggioranza larga e coesa, costruita prima e dopo la campagna elettorale.
Sergio Imbrò (Noi per la città) ed Alessandro Spadaro (Sud Chiama Nord), ad esempio, avrebbero dovuto fare il loro ingresso in giunta adesso, in base agli accordi. Gli è stata chiesta pazienza, in attesa di riequilibrare il discorso quota rosa (a chi toccherà proporre il nome?) e potere quindi dare un secondo touch up alla giunta comunale. Da alleati responsabili hanno accettato, “subendo” loro malgrado il sorpasso del Mpa. Mantengono fiducia verso il leader, il sindaco Italia. Adesso pensano però di doversi guardare le spalle anche dal grande appeal che esercitano gli autonomisti. Il lavoro di ricucitura che aspetta il primo cittadino con i suoi (Noi per la città, Francesco Italia Sindaco) è di quelli che richiede attenzione e precisione.
Dei quattro assessori inzialmente dati in uscita, intanto, salutano solo in due. “Ringrazio di cuore Barbara e Giancarlo per il prezioso contributo offerto all’amministrazione e alla Giunta. Due persone per bene e appassionate che, in questa veste inedita per loro, hanno saputo interpretare il ruolo e che, mi auguro, faranno tesoro di questa esperienza continuando a lavorare per il bene della nostra città”, il messaggio rivolto loro dal sindaco.
Ma domani, nello studio verde intitolato alla memoria di Caracciolo, inizia un’altra storia.




Aliquota Imu al massimo (10,6 per mille): Forza Italia, Pd e FdI contro la maggioranza

Si è chiusa in tarda serata, ieri, la seduta del Consiglio comunale di Siracusa dedicata, in particolare, al tema Imu. Rimane invariata l’aliquota comunale, al 10,6 per mille (il massimo). “Purtroppo si è persa l’occasione di approvare l’emendamento di Fratelli d’Italia, che prevedeva la riduzione dell’ aliquota Imu all’8,60 per mille, per quegli immobili a disposizione che insistono su strada pubblica non raggiunta dalla rete idrica e/o fognaria e/o dall’ illuminazione stradale ed a condizione che non fossero immobili di lusso e che non fossero destinati ad attività di locazione turistica imprenditoriale”, dice amareggiato il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI).
“Pure bocciati gli altri due emendamenti che venivano incontro ai piccoli imprenditori agricoltori e pensionati che coltivano la propria terra e a quelli rientranti nella categoria catastale C”, aggiunge il collega di gruppo Paolo Romano.
“Da oltre 11 anni l’amministrazione Italia lascia immutate le aliquote nella misura massima, incurante della sofferenza che vivono le famiglie, in difficoltà persino per soddisfare le esigenze personali indispensabili. E non si tiene conto della difficoltà delle nuove generazioni, che hanno ereditato le seconde case dai genitori e non riescono più a pagarne gli oneri con stipendi assai più modesti in euro”, accusano i due consiglieri di FdI.
E anche Forza Italia aveva proposto suoi emendamenti per ridurre il peso dell’Imu a specifiche categorie. Bocciata la proposta di riduzione dello 0.60 per mille della tassa sulla seconda casa. “Si è anche persa l’occasione di scongiurare l’emissione e la notifica di cartelle non dovute ai proprietari delle aree di PRG fabbricabili ma rese non fabbricabili dall’entrate in vigore dei divieti del Piano Paesaggistico e dal Parco Archeologico; anche per questa proposta la miopia e l’arroganza della maggioranza ha prodotto la bocciatura dell’emendamento proposto”. I consiglieri Ferdinando Messina, Luigi Gennuso e Leandro Marino (Forza Italia), con il sostegno di Burti e De Simone (Misto) non nascondono la loro delusione per le scelte della maggioranza. “Il consiglio comunale di Siracusa dopo quattro anni di commissariamento continua a non rappresentare le ragioni di un territorio martoriato e malgovernato, ma a pagare non sono gli assessori lautamente stipendiati bensì i poveri siracusani che continuano a vedere mal spesi i propri soldi”.
Critiche arrivano anche dal Partito Democratico che aveva chiesto di esentare dall’Imu le seconde case di nonni e genitori concesse con comodato registrato ai parenti in linea retta e collaterale sino al secondo grado, nell’ottica di aiutare le giovani coppie che intendono formare una nuova famiglia. L’emendamento è stato bocciato, come anche quello che proponeva di esentare dalla tassa i fabbricati e i terreni degli enti del terzo settore adibiti a scopi istituzionali, “nell’ottica di agevolare chi giornalmente svolge attività di volontariato in favore di minori, persone disagiate, ex detenuti, persone che intraprendono il difficile percorso di affrancamento dalla droga e dall’alcool”. Bocciato come anche l’altro emendamento con cui il Pd aveva chiesto di esentare dall’Imu “i terreni agricoli colpiti nell’anno precedente da incendio dovuto a caso fortuito o a fatto di terzi, nell’intento di aiutare concretamente i proprietari che hanno visto letteralmente andare in fumo le loro coltivazioni”.
Duro il commento del capogruppo Massimo Milazzo: “a due giorni dall’approvazione della esosa tassa di soggiorno il sindaco Italia ha dimostrato di anteporre tasse ed imposte ad ogni serio confronto sui bisogni della città e sulle scelte politiche per migliorarla. Siracusa si ritrova oggi con l’Imu confermata nell’aliquota massima a fronte di scarsi servizi in termini di traffico cittadino, di parcheggi, di illuminazione pubblica, di rete idrica, di strade periferiche”.