Vertice sull’industria siracusana, il ministro Urso ai sindaci: “Non avete chiesto di partecipare”

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy risponde ai sindaci di Siracusa, Augusta, Mellilli e Priolo che lamentavano il mancato invito ai tavoli convocati a Roma sulla zona industriale aretusea. “In relazione alle notizie di stampa riguardanti il presunto mancato coinvolgimento nelle discussioni sul futuro del polo petrolchimico di Priolo e del depuratore consortile Ias, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy precisa che, contrariamente a quanto riportato, non è pervenuta a oggi al Dicastero alcuna richiesta di partecipazione al tavolo da parte dei suddetti comuni”.
Dal Mimit, quindi, ribaltano il tema ed invitano i sindaci a chiedere di poter partecipare come da “consolidato protocollo”. Cosa prevede? “La rappresentanza degli enti locali viene esercitata dalla regione interessata, in questo caso la Regione Siciliana. Tuttavia, come da prassi, dinanzi a una richiesta specifica degli enti locali, il Mimit può valutare d’intesa con la regione l’estensione della partecipazione. Ad oggi, nessuna richiesta formale è stata avanzata: quando ciò avverrà, il Mimit la esaminerà con la dovuta attenzione e ne terrà conto per le future convocazioni”.
E in agenda c’è l’incontro del 3 dicembre, ribattezzato Tavolo Versalis. Ma per i sindaci del siracusano le porte, a quanto pare, resteranno chiuse anche in caso di richiesta di partecipazione. “Le tematiche trattate riguardano non solo più comuni italiani, ma anche più regioni, aspetto che emerge ancor più chiaramente nel contesto del Tavolo sull’industria chimica nazionale: motivo per cui – spiegano dal Ministero – la rappresentanza dei territori e delle loro istanze sarà garantita dalle regioni competenti e, per il Tavolo sull’industria chimica italiana, dalla regione capofila in materia”.




Maltempo e allagamenti, stanziati dal Consiglio comunale 100mila euro per rimborsi

Il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato all’unanimità l’emendamento dei consiglieri di opposizione (Forza Italia, FdI, Insieme) con chi vengono stanziati 100mila euro per le persone e le imprese danneggiate dalla recente ondata di maltempo. Ancora vivide sono le immagini degli allagamenti in zona Borgata ed in particolare via Premuda e Fratelli Sollecito, sino alla riqualificata zona di piazza Euripe e largo Gilippo.
“Sono state colpite in particolare le abitazioni e le attività economiche locali. Le alluvioni hanno inoltre avuto un impatto severo sul tessuto sociale ed economico della comunità, minacciando la stabilità finanziaria di numerose
famiglie e attività commerciali”, si legge nel provvedimento illustrato in aula da Ferdinando Messina.
“L’obiettivo principale del fondo – aggiunge – è quello di contribuire alle spese per riparazioni urgenti, interventi di messa in sicurezza e sostegno per la ripresa economica. Si tratta di un atto di solidarietà, una misura di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale che dimostra vicinanza e supporto ai cittadini in difficoltà”.
Nessuna divisione sul tema proposto, l’emendamento è passato all’unanimità dei presenti. “E’ in corso in questi giorni il censimento dei danni, con i formulari per le segnalazioni messi a disposizione dei cittadini attraverso il sito web istituzionale del Comune. Bisognerà escogitare un valido sistema per accorciare i tempi per la concessione dei ristori, in ogni caso si tratta di un impegno assunto e indietro non si torna. Quindi anche nel 2025 si potrà contare su questi 100 mila euro. La cifra non basterà per coprire tutto, ma abbiamo voluto dare nell’immediatezza un segnale di vicinanza e presenza”, dice Messina a SiracusaOggi.it.
Da segnalare anche che le somme derivano da economie comunali, in particolare da risparmi ottenuti sulle spese che erano state preventivate per i gettoni di presenza dei consiglieri. “E questo importante risparmio significa che non ci sono stati eccessi nelle sedute e nelle riunioni di Commissione ma lavori concentrati e convocazioni mirate”, sottolinea anche Ferdinando Messina.
Sullo stesso tema, sempre i consiglieri di opposizione avevano presentato anche un emendamento da 49mila euro (da fondo di riserva del sindaco, ndr) per ristori a favore di quanti hanno subito danni nelle zone riqualificate Tisia/Pitia e Euripide/Gilippo. L’emendamento è stato ritirato su richiesta dell’amministrazione comunale che aveva richiesto l’impiego di quelle somme in soccorso del servizio Asacom nelle scuole. “Responsabilmente, abbiamo dato priorità all’importante servizio di assistenza alla comunicazione scolastica. E’ chiaro che vigileremo affinchè le somme sia realmente spese per l’obiettivo dichiarato”.
Anche le richieste di risarcimento danni per via Tisia/Pitia ed Euripide/Gilippo rientrano comunque nell’impegno di spesa da 100mila euro.




Murata ogni via di accesso all’ex Casa del Pellegrino, verso soluzione extragiudiziaria del contezioso

Si è sbloccata la pluriennale impasse che ha condotto all’attuale stato di abbandono della ex Casa del Pellegrino. Il Comune di Siracusa da una parte e l’ente Santuario Madonna delle Lacrime hanno seppellito l’ascia di guerra – dopo un contenzioso in varie aule di giustizia – ed hanno finalmente ritrovato la via del dialogo. Una conclusione di buon senso, nonostante gli screzi del passato, che denota anche la capacità di mettere l’interesse cittadino davanti ad ogni altro tema. Certo, anche la convocazione da parte del prefetto Signer ha notevolmente contribuito nello spingere le parti in causa a provare la carta della soluzione extra-giudiziale.
La strada è ancora lunga, ma i primi segnali si vedono. Ad esempio, quest’oggi la Polizia Municipale ha operato un nuovo sgombero, perlustrando l’interno dell’edificio purtroppo vandalizzato e diventato casa di disperati. Completa questa operazione, sono stati murati tutti gli ingressi del pianterreno, in modo da rendere pressochè impossibile a chiunque l’ingresso in quella che una volta fu la Casa del Pellegrino, immobile comunale concesso in comodato d’uso gratuito all’ente Santuario proprio per l’accoglienza di fedeli e devoti. Poi la nascita dell’Hotel del Santuario, con precise finalità, e quindi la fine di quell’esperienza gestionale che fu anticamera del contenzioso con Palazzo Vermexio, proprio all’alba di un tentativo di rilancio.
L’intesa di massima tra le parti – secondo indiscrezioni – vedrebbe il Comune di Siracusa dare esecuzione a quanto disposto dal Cga circa la validità del comodato d’uso e la disponibilità del bene da parte dell’ente Santuario Madonna delle Lacrime. Quindi Palazzo Vermexio dovrebbe sospendere il provvedimento con cui lo aveva invece dichiarato decaduto. In cambio, l’ente Santuario della Madonna delle Lacrime si sarebbe impegnato a destinare l’ex Casa del Pellegrino a finalità di accoglienza e turismo religioso, ma senza dare vita ad una vera e propria attività di business alberghiero.
Sullo sfondo, resta anche l’interesse parziale dell’Asp di Siracusa che avrebbe avviato sondaggi per una sorta di “affitto” di un piano dell’edificio per ospitare temporaneamente alcuni reparti del vicino Umberto I, presto oggetto di corposa attività di ristrutturazione. Ed anche questa, per quella struttura tristemente in abbandono, sembra tutto sommato una buona notizia.




Differenziata, avanti piano: Siracusa è al 50,4% ma ad ottobre la raccolta precipita al 47%

Nel nuovo Piano regionale rifiuti, approvato la scorsa settimana, sono contenuti i dati aggiornati sulla raccolta differenziata in Sicilia. Siracusa è al 50,4%, lontana dal 70,6% di Ragusa, dal 68,4% di Agrigento o dal 67,3% di Enna e il 65,2% di Trapani. Quanto ai tre principali capoluoghi regionali, Messina è al 53% mentre per Palermo e Catania è ancora notte fonda per la raccolta differenziata: 15,2% nel primo caso, 22% nel secondo.
L’obiettivo del 65% è ancora un miraggio per la Sicilia eppure quel dato medio regionale va centrato entro il 2028 altrimenti – come spiega anche il Giornale di Sicilia – non saranno sufficienti neanche i due prossimi termovalorizzatori per gestire la valanga di rifiuti indifferenziati prodotti dalle città dell’isola.
Dopo una buona accelerazione tra il 2020 e il 2022, la differenziata a Siracusa sta arrancando. Il dato di ottobre 2024 segna uno dei punti più bassi dell’ultimo periodo: 47%. Il consigliere comunale di opposizione Ivan Scimonelli ha chiesto all’amministrazione comunale di piegare in aula questo rallentamento. Fonti di Palazzo Vermexio spiegano che su quella percentuale di ottobre pesa l’onda lunga del G7 Agricoltura e dell’Expo Divinazione. In quelle giornate il servizio rifiuti è stato rafforzato in Ortigia ma “impiegando” anche uomini e mezzi solitamente destinati ad altre aree e servizi. Questo sforzo “extra” avrebbe portato a questa caduta nella percentuale di differenziata mensile. Comprensibile, allora, l’attesa per i dati di novembre e dicembre che dovranno subito presentare un riallineamento sul 50/52% per non fa suonare l’allarme sull’andamento della raccolta rifiuti cittadina.
Intanto, il tema delle discariche nelle aree popolari resta all’ordine del giorno. Decine le segnalazioni tra via Immordini, via Andrea Palma, via Decio Furnò, viale Algeri. L’azienda è costretta ad intervenire con ciclici interventi di riassetto, ovvero costose bonifiche straordinarie che finiscono per aumentare la quantità di indifferenziato in discarica. Costi su costi che continuano a tenere alto l’impatto della Tari sulle tasche dei siracusani. In pochi anni, secondo il piano regionale, il conferimento in discarica dovrebbe scendere al minimo storico del 10%. Obiettivo difficilissimo, visto con gli occhi di oggi.
Nell’area di via Decio Furnò ormai i rifiuti vengono anche smaltiti con incendi. “Non abbiamo contenitori per buttare la spazzatura”, lamentano i residenti dei complessi di edilizia popolare. Ma in verità anche i grandi carrellati su strada sono stati dati alle fiamme e distrutti. Resta il fatto che vengono abbandonati sacchi su sacchi di indifferenziata, senza traccia di separazione dei rifiuti per frazione e meno ancora attenzione al calendario di conferimento seguito dal resto della città.




Furti poveri e danni da migliaia di euro, doppia spaccata a centro scommesse per pochi spicci

Le forze dell’ordine contano di individuare in poco tempo gli autori dei furti “poveri” delle ultime giornate. Un’anomala recrudescenza di ruberie, con malviventi che prendono di mira luoghi considerati “inviolabili” come le scuole o la mensa dei poveri del Pantheon. Se nel primo caso, la Polizia di Stato è già intervenuta bloccando il presunto autore, proseguono le indagini sul duplice scasso alla mensa della parrocchia che si occupa degli ultimi, a cui offre un pasto caldo.
Episodi che parlando di ladri disperatamente a caccia di qualche spicciolo o di merce da vendere facilmente per ricavare – verosimilmente – quelle decine di euro necessarie per acquistare dosi di stupefacenti, di cui sono dipendenti. E’ la principale ipotesi investigativa e – come già successo in passato – non è difficile pensare che in pochi giorni le forze dell’ordine sapranno chiudere il cerchio.
Fatto sta, però. che gli episodi in cronaca creano un certo allarme tra la popolazione come anche danni ai privati. Come nel caso del centro scommesse di via Paternò preso di mira due volte in pochi giorni. Il modus operandi è sempre lo stesso: un’auto utilizzata come ariete per sfondare l’ingresso e poi la caccia a qualunque cosa possa avere valore, prima di fuggire. Nella notte del 24 novembre l’ultimo episodio, concluso con un bottino di appena qualche decina di euro. Ma il danno causato all’attività ammonta a svariate migliaia di euro.




WunderKammer in vendita? Nel piano delle alienazioni c’è anche l’immobile di via San Pietro

Il Comune di Siracusa ha pubblicato il Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari per il triennio 2025-2027. Nel documento sono elencati i beni immobili giudicati “strategicamente non rilevanti” e quindi destinati alla dismissione o alla valorizzazione, con l’obiettivo di ottimizzare il patrimonio comunale e garantire nuove entrate all’Ente. Il Piano intende, infatti favorire “il riutilizzo di edifici storici in chiave di valorizzazione economica e culturale, migliorando così l’attrattività del territorio”.
Tra gli immobili per i quali è stato dato il via libera alla vendica ci sono diverse proprietà in Ortigia. Spicca, ad esempio, l’ex Ospedale e Monastero delle Cinque Piaghe, in via delle Vergini. La parte in vendita dell’ampio complessa è quella di proprietà comunale, mentre la restante porzione è nel patrimonio Asp. In stato di abbandono, viene stimato 2.595.050 euro.
Nel piano delle alienazioni c’è anche il basso adiacente la Biblioteca comunale, in via dei Santi Coronati. Anche in questo caso viene indicato uno stato di fatto “non utilizzato”. Valutazione di mercato: 396mila euro.
C’è poi l’immobile ex Museo del Mare, in via Zummo, in vendita per 310mila euro.
E quindi l’ex biblioteca comunale San Pietro, di via San Pietro. Quotato 415mila euro, ma non esattamente “non utilizzato”. Da circa due anni, infatti, ospita la WunderKammer siracusana che – in alcuni comunicati stampa di Palazzo Vermexio – è stata anche definita “museo civico”. Ecco perchè sulla presenza di questo immobile tra quelli alienabili si sono accese polemiche e anche le prime richieste di accesso agli atti. Sullo sfondo pare già di intravedere un possibile scontro giudiziario.
La pubblicazione del Piano rappresenta il punto di partenza per le eventuali procedure di vendita. Gli immobili saranno messi all’asta o assegnati attraverso procedure di evidenza pubblica su cui si esprimerà il Comune di Siracusa.




Santa Lucia la Piccola, chiesa “scomparsa” in Ortigia. Un’edicola votiva ricorda la sua storia

Vi sarà capitato, passeggiando lungo via Cavour, di scorgere un’edicola votiva dedicata a Santa Lucia. non è certo l’unica nel centro storico. Però magari avrete curiosamente notato come l’edificio appaia più moderno rispetto a quelli circostanti. Un dettaglio interessante da cui parte la storia di quell’edicola votiva.
“Quell’edificio venne realizzato durante i lavori di sventramento di via del Littorio, oggi corso Matteotti. Per farvi spazio, venne abbattuta la chiesetta di Santa Lucia la Piccola, volgarmente detta di Santa Luciuzza o dei Disciplinati”, racconta l’architetto Federico Fazio che con i suoi scritti getta una nuova luce sulla storia dell’architettura siracusana. Era detta la Piccola per via delle sue dimensioni che la rendevano, appunto, la più piccola tra le chiese siracusane dedicate alla Santa.
“Secondo lo storico Serafino Privitera, quella chiesetta venne costruita nel 1427 nella contrada medievale di ‘Lu Burdellu’ perchè all’epoca quella era zona di postriboli e taverne. Per la tradizione, il proconsole Pascasio condusse Santa Lucia al postribolo per essere violentata proprio in quell’area. Sede della corporazione dei bottai e dei falegnami nel XVII secolo, la chiesetta aveva un impianto ad aula mononavata, con abside piatta e una piccola sagrestia prospiciente su un giardino. Al suo interno – racconta ancora Fazio – custodiva la pala d’altare raffigurante Santa Lucia con la madre Eutichia in pellegrinaggio alla tomba di Sant’Agata: opera del pittore siracusano Daniele Monteleone”.
In pessime condizioni statiche e con gravi lesioni murali, la chiesetta era già abbandonata agli inizi del ‘900. Venduta nel 1934, venne poi demolita per realizzarvi abitazioni.
Una storia “dimenticata” la cui memoria è testimoniata ancora oggi da quell’edicola votiva.




Lo schianto alla Pizzuta, c’è un testimone: “Vi racconto cosa ho visto”. Il sospetto delle corse

C’è un testimone oculare del violento schianto avvenuto la scorsa settimana in piazza Cosenza, alla Pizzuta. l’uomo si è presentato nei locali del comando della Polizia Municipale ed ha raccontato quanto ha visto quella sera quando due moto si sono scontrate, lasciando sull’asfalto tre feriti, uno ancora in serie condizioni.
“Ero convinto che la Municipale avesse raccolto le testimonianze delle tante persone presenti ed ho ritenuto superflua la mia. Ma poi ho letto su SiracusaOggi.it che nessuno aveva fornito elementi utili a chiarire cosa fosse accaduto. Per questo ho deciso di andare a parlare con gli investigatori”, spiega l’uomo. Per ragioni di privacy, lo chiameremo Mario, nome di fantasia.
Accetta di buon grado di raccontare quello che ha visto quella sera, poco dopo le 19 di mercoledì scorso. “Ho svoltato a destra su via Failla, provenendo da via Braille. Mi sono ritrovato davanti due grossi scooter che procedevano affiancati a bassissima velocità nella mia stessa direzione”. I due scooter hanno continuato a rallentare, “fin quasi a fermarsi mentre percorrevano la curva a sinistra per immettersi su via Pippo Fava”. Da lì si sviluppa poi un rettilineo. “Appena hanno guadagnato il rettilineo, si sono lanciati in una gara di velocità. Il tempo di percorrere anch’io la curva ed ho visto lo scooter che stava più a sinistra che si schiantava a folle velocità contro quella che poi ho capito essere una grossa moto. Non sono sicuro se questa fosse ferma o in movimento, nell’altra direzione. Probabilmente – dice il testimone – i conducenti dei due scooter si stavano guardando tra loro e non hanno visto la moto”.
Mario capisce subito la gravità dell’accaduto. Accosta e scende. Una donna sul marciapiede è al telefono con il 118. “Ho capito subito che le condizioni del ragazzo erano molto gravi. Una donna si è prodigata in un primo soccorso molto attento, mi è sembrata esperta della materia. Io mi sono limitato ad indicare ai ragazzi che nel frattempo si erano assiepati attorno di non toccarlo, nella paura che potessero causargli ulteriori problemi. Ho assistito all’arrivo della prima e della seconda ambulanza ed ai soccorsi del personale medico fino a quando tutti i feriti sono stati trasferiti in ospedale”.
Una testimonianza, questa, che conferma il sospetto di una gara di velocità all’origine del terribile scontro. Un’abitudine – quella di dare vita a vere e proprie corse – spesso denunciata dai residenti della Pizzuta che riferiscono come quell’area sia stata soprannominata “il circuito”. Le parole di Mario spiegano forse anche perchè il racconto di uno dei quattro ragazzi coinvolti nell’incidente non sia stato tenuto credibile dagli investigatori convinti che vi fosse qualcosa di non detto o nascosto. Un primo elemento testimoniale adesso c’è. Ed al senso civico di “Mario” non si può che rivolgere un caloroso grazie.




Agguato in Ortigia, caccia ai due aggressori armati di pistola ad aria compressa

E’ un 23enne di Priolo il bersaglio dell’agguato di ieri sera in Ortigia. Raggiunto almeno da quattro piombini, ha trascorso la notte in ospedale, all’Umberto I di Siracusa. Agli investigatori avrebbe riferito di non conoscere i suoi aggressori e di non avere idea del motivo per cui è stato vittima di un simile gesto. Da capire se, nei minuti precedenti, possa essere avvenuta una discussione accesa o una lite poi sfociata nell’aggressione nel centro storico.
Secondo una prima ricostruzione operata dai Carabinieri di Siracusa e della stazione di Ortigia, il ragazzo era a bordo della sua auto. Nei pressi di via Trento è stato affiancato da due persone che hanno estratto la pistola ad aria compressa ed hanno esploso alcuni colpi all’altezza del volto. Il 23enne ha avuto la prontezza di abbassarsi. Gli aggressori si sono dati alla fuga.
La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta. Gli investigatori stanno visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza in un ampio perimetro di ricerca. Dai fotogrammi attesi elementi utili per giungere all’identificazione dei responsabili dell’esplosione dei piombini, attraverso l’utilizzo di una pistola ad aria compressa.




Scampato pericolo, verso la piena riapertura del tratto Fusco-Orsi. Il tema dei controlli

A metà mattina sono iniziati i lavori per riasfaltare il tratto di strada tra viale Paolo Orsi e Necropoli del Fusco, direzione nord, in cui si era aperta nei giorni scorsi una pericolosa voragine. Già nel pomeriggio potrebbe essere riaperta al traffico anche la seconda corsia del sistema di rotatorie fondamentale per la viabilità sud del capoluogo. Si tratta di un primo strato di asfalto, tra qualche giorno – 4 forse 5, secondo alcuni tecnici – verrà posato il manto definitivo atteso che per via dell’assestamento dei materiali è messo nel conto un avvallamento di questo rattoppo a chiusura della grande buca aperta per ripristinare il solaio del grande scatolato in cemento armato sotto la strada e dentro cui passa la principale linea fognaria cittadina. “E’ stato condotto un ottimo intervento, con un ottimo lavoro di carpenteria”, spiega l’assessore Enzo Pantano. “Per ricostruire il solaio è stata utilizzata una lastra in acciaio di 3 cm di spessore posata su quattro putrelle da 16. Sopra, è stato armato il cemento con tre fogli elettrosaldati. Parliam di 7/8 metri cubi di cemento. Questo solaio è indistruttibile”.
Se dal punto di vista della viabilità si và verso il ritorno alla normalità, lo scampato pericolo fa suonare un campanello d’allarme. Questa volta fortuna ha voluto che venisse prontamente intercettato un segnale di allarme: la piccola buca che si è aperta sulla strada ha permesso di capire che un ampio tratto poggiava ormai sul vuoto ed era pronto a sprofondare. L’intervento di Vigili del Fuoco e Municipale prima, delle squadre tecniche del Comune e della Siam poi ha scongiurato il peggio. Ma non si può sempre e solo contare sulla buona sorte.
Motivo per cui diventa ora centrale il tema dei controlli. Ad esempio, utile potrebbe essere una video-ispezione per visionare le condizioni del grande scatolato sotto la strada. Allo studio di Palazzo Vermexio c’è anche il ricorso ad una geo-ispezione per verificare le condizioni del sottofondo stradale e prevenire eventuali fenomeni erosivi o cedimenti che metterebbero a rischio altri pezzi importanti di viabilità cittadina, oltre al pericolo che qualche mezzo possa sprofondare con la strada. I tempi, è bene dirlo, non appaiono brevi per operazioni di questo tipo. Bisognerà forse attendere l’avvio del nuovo anno. Provvedervi, per ragioni di sicurezza cittadina, è quasi un obbligo.