Ingresso nell’Autorità Portuale: la gioia Pd, il peso di FdI e il precedente del M5S

Fa festa il Pd siracusano, rivendicando il successo dell’inserimento dei porti di Siracusa (il porto rifugio e il proto Grande) nell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. In Senato è stato approvato l’emendamento presentato dal senatore Antonio Nicita ed inserito nel decreto ex Ilva. Al momento della votazione il Pd si è astenuto sul provvedimento complessivo, ma ha votato a favore dell’emendamento. Soddisfazione viene espressa anche da FdI per “un risultato nell’interesse di Siracusa”, come segnala il parlamentare Luca Cannata.
E’ vero però che si arriva a questo primo risultato anche in seguito alla posizione assunta dal gruppo consiliare del Pd nella seduta del consiglio comunale di Siracusa del 9 gennaio scorso, subito dopo l’incidente occorso alla MSC Sinfonia. “Un incidente che ha riportato di attualità la necessità di rilanciare il Porto Grande di Siracusa: ciò passa dalla necessità di dragare i fondali e rendere utilizzabile la banchina numero 2 destinata all’approdo delle grandi navi, di elettrificare tutte le banchine, di costruire una moderna stazione porto e i parcheggi ancillari alla stessa”, ricorda il capogruppo, Massimo Milazzo. “Al tempo stesso – aggiunge – occorre porre in essere anche gli onerosi e non più procrastinabili interventi di manutenzione necessaria a sostegno del porto di Santa Panagia, senza i quali lo stesso rischia di chiudere”.
La soluzione non poteva che passare dall’ingresso di Siracusa nell’Autorità di Sistema Portuale. “Il Partito Democratico siracusano, con il senatore Antonio Nicita, il deputato regionale Tiziano Spada, e tutti i suoi dirigenti, non ha mai avuto dubbi sul percorso da seguire e oggi plaude con entusiasmo al successo conseguito in Parlamento e ringrazia il suo artefice sen. Nicita”, chiosa Milazzo.
Soddisfazione viene espressa anche dal deputato regionale Tiziano Spada. “Il Partito democratico ha sin da subito fatto propria questa battaglia, mobilitandosi a livello sia regionale sia nazionale, arrivando adesso all’approvazione di questo emendamento in Senato. Fondamentale è stato il confronto costante e continuo sui temi, oltre a una virtuosa sinergia sia con l’Autorità Portuale”. Tiziano Spada conclude: “Si tratta di un passaggio determinante per rilanciare l’attività portuale della città e non solo. In questo modo, Siracusa potrà fare una serie di investimenti che negli anni sono mancati, incrementando, di conseguenza, anche l’occupazione”.
Il cammino per l’ingresso di Siracusa nella AdSP della Sicilia orientale iniziò, invero, nel 2020 ai tempi del governo Conte. L’anno seguente, con un emendamento del parlamentare Paolo Ficara (M5S) si profilò per la prima volta l’opportunità di una simile soluzione, nel silenzio di larga parte della politica locale. Tanto che la Regione riuscì a far bloccare tutto con il suo parere negativo, su richiesta del Ministero delle Infrastrutture. Clima diverso oggi. Tanto che proprio l’ex parlamentare Ficara rimarca “il cambio di prospettiva del centrodestra siracusano e siciliano che negli anni scorsi si era sempre opposto alla proposta. Oggi sorrido leggendo le dichiarazioni degli esponenti del centrodestra locale sull’ingresso in Adsp dopo che per anni quella parte politica ha osteggiato la soluzione”.
“Pd e M5S erano al governo prima di noi, ma non sono riusciti ad ottenere questo risultato. Noi di FdI siamo adesso alla guida del Paese ed abbiamo cercato una soluzione per l’ingresso in Adsp di Siracusa”, replica Cannata. “Abbiamo sottolineato io e il ministro Musumeci la necessità di intervenire. Lo abbiamo detto anche a mezzo stampa. E sulla scorta di tale richiesta di confronto nasce poi anche il Consiglio comunale aperto dei giorni scorsi e quindi la successiva approvazione del provvedimento in Senato. Avrebbero potuto farlo gli altri, quando erano al governo. Lo abbiamo fatto noi e ancora una volta dimostriamo con i fatti concretezza, per migliorare infrastrutture di Siracusa. Detto questo, credo che sul tema c’è stata e c’è una condivisa visione e dunque non comprendo chi fa polemica. Ma a questo punto è chiaro che è necessario puntualizzare chi è oggi al governo e chi fa le cose”.




Tema del giorno, Siracusa nell’Autorità Portuale. La soddisfazione a metà del sindaco

Il tema del giorno non può che essere l’inserimento del porto rifugio di Santa Panagia e del porto Grande di Siracusa nel perimetro dell’Autorità portuale della Sicilia Orientale. “Una buona notizia, anche se non si comprende come mai non siano stati inseriti il Porto piccolo e quello di Ognina”, commenta il sindaco. “Si deve intervenire anche nella modifica della governance e c’è il chiaro impegno assunto in questa direzione dal deputato Cannata e dal senatore Nicita. Solo quando sarà completata questa seconda fase e mantenuto fede all’impegno preso, potrò ritenermi pienamente soddisfatto per la nostra Città”, aggiunge sempre Francesco Italia. Il punto rimane il garantire a Siracusa pari dignità negli organismi interni dell’AdSp, per non finire stritolata da Catania ed Augusta e dai loro rappresentanti.
Lo scorso venerdì, la vicenda era stata trattata nel corso di una seduta aperta del Consiglio comunale di Siracusa. “Ho apprezzato l’impegno del gruppo Insieme e del consigliere Scimonelli, di tutto il Consiglio Comunale, della deputazione regionale e di tutti coloro che sono intervenuti all’adunanza, per il raggiungimento di uno scopo comune a garanzia della nostra Città e a favore del pieno sviluppo delle straordinarie potenzialità del nostro territorio”.




I porti di Siracusa nell’Autorità di Sistema, in Senato arriva il “si”. Ora modificare governance

Approvato in Senato un emendamento a firma di Antonio Nicita, che, anche al fine di valorizzare gli asset strategici del siracusano, inserisce il porto rifugio Santa Panagia e il Porto Grande di Siracusa all’interno dell’Autorità portuale di sistema della Sicilia orientale. Manca adesso la modifica della governance, per permette al capoluogo aretuseo di avere un suo rappresentante negli organismi interni dell’AdSP, paritario a quelli prodotti da Augusta e Catania.
“Alla prima occasione utile – spiega il senatore siracusano del Pd – mi propongo di intervenire anche sulla modifica della governance, con un emendamento alla legge del 1994 così da equiparare i capoluoghi di provincia della Sicilia e della Sardegna, afferenti alle authorities, alle città metropolitane. In modo da attribuire eguale posizione a tutti i capoluoghi di provincia che afferiscano. Questo sulla base delle oggettive peculiarità dell’insularità sui porti delle isole rispetto alla incidenza delle coste in altre regioni italiane”.
Nicita si dice certo che con questi passaggi “rilanceremo l’attività portuale tutta della Sicilia orientale in generale, e anche di Siracusa in particolare. La politica europea dei porti, tanto in materia di aiuti di Stato quanto in materia antitrust, richiede aggregazioni forti e competitive, in grado di attrarre investimenti pubblici e privati nei porti, nella prospettiva del rilancio del commercio internazionale, della sostenibilità e dell’occupazione”.
Adesso la norma passerà all’attenzione dalla Camera dove si prevede in tempi brevi l’approvazione del medesimo testo già passato in Senato. “Ringrazio per il confronto costruttivo e per l’intesa bipartisan conseguita in Senato, il Presidente della nona Commissione De Carlo, il relatore del DDL Pogliese, il Governo e il Presidente della Regione Siciliana. Ringrazio infine i consiglieri comunali del PD di Siracusa, Milazzo, Greco e Zappulla, e il deputato regionale Spada, con i quali abbiamo istruito assieme il dossier”.
Anche parlamentari siciliani di Fratelli d’Italia (Luca Cannata, Salvo Pogliese, Manlio Messina, Francesco Ciancitto, Eliana Longi, Ella Bucalo, Raoul Russo, Salvo Sallemi, Ella Bucalo, e il deputato regionale Carlo Auteri) hanno espresso soddisfazione per l’approvazione, nell’ambito del DL Ex Ilva, dell’emendamento che ha consentito l’inserimento di Siracusa nell’Autorità del Sistema portuale del mare della Sicilia Orientale.
“Oggi si sana un vulnus – dicono gli esponenti di Fratelli d’Italia – durato per troppo tempo. L’approvazione dell’emendamento consente l’ingresso di Siracusa nell’Autorità del Sistema portuale della Sicilia Orientale rafforzando così l’intero sud est isolano e conferendo nuova linfa e slancio alle opportunità di crescita del territorio. Abbiamo convintamente sostenuto questa opportunità votando favorevolmente l’emendamento in un’ottica di potenziamento dei porti aretusei che porterà benefici sia in ambito turistico e diportistico, sia per quanto concerne l’indotto del Petrolchimico”.
Nel decreto legge è prevista la razionalizzazione all’interno della medesima Autorità di sistema portuale, le attività, la logistica e gli investimenti nelle strutture portuali serventi gli stabilimenti del settore della raffinazione ricadenti all’interno del Polo petrolchimico siracusano e riconosciuti di interesse strategico nazionale. Quindi Siracusa con il porto rifugio di Santa Panagia e il Porto Grande entrano a pieno titolo nell’autorità portuale. “Lo avevo anticipato durante la seduta di Consiglio comunale – conclude Cannata – avevo garantito il mio impegno per arrivare al risultato con Siracusa al centro della portualità regionale con pari dignità e importanza rispetto ad Augusta e Catania. Ho condiviso con il gruppo parlamentare di FdI l’esigenza del territorio e di accelerare e trovare subito soluzione e in Senato abbiamo reso concreto e fattivo l’impegno preso in consiglio comunale. Tutto questo significherà la pari gestione di Siracusa con Augusta e Catania dei fondi e delle risorse PNRR per le infrastrutture portuali. Prossimamente come già anticipato in consiglio comunale nella riforma dei porti provvederemo a valutare la modifica del testo sulla governance. Ancora una volta si dimostra la nostra politica del fare”.




Concerti d’estate, ecco il nuovo teatro all’Ara di Ierone: 4.000 posti, palco da 200mq

Mancava solo l’ufficialità, arrivata adesso con le parole dell’assessore regionale Scarpinato. Accanto all’Ara di Ierone, al Neapolis, sarà allestita un’arena per gli spettacoli ed in particolare i concerti estivi a Siracusa.
«La scelta di utilizzare questo spazio, strategico per la sua straordinaria cornice paesaggistica e la conformazione morfologica – afferma l’assessore Francesco Paolo Scarpinato – nasce per tutelare il teatro antico e preservare il paesaggio archeologico circostante consentendo, al tempo stesso, la fruizione da parte di pubblico e artisti».
Si tratta di un’area di circa settemila metri quadrati, perlopiù pianeggiante, ad eccezione di una piccola vasca posta al centro che verrà appositamente riempita e messa in sicurezza. Un palco di 200 metri quadrati, due palchi minori collegati tramite passerella per favorire una maggiore libertà di movimento degli artisti, cinque settori dedicati alle tribune e sette per le platee, per una capienza complessiva di 4.000 posti a sedere: è questo l’apparato complessivo del progetto approvato dalla Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Siracusa, la cui esecuzione verrà realizzata mediante gara d’appalto. Anche da parte dei Vigili del fuoco è stato rilasciato parere positivo alla realizzazione della struttura provvisoria.
Per l’allestimento del teatro, inoltre, si è scelto di utilizzare strutture a secco, facilmente smontabili, per favorire l’installazione veloce durante la stagione degli spettacoli. Sono stati già appaltati i lavori relativi alle opere di completamento come camerini, impianto elettrico e vie di esodo. Terminate le operazioni di montaggio, il teatro, denominato Neapolis, sarà pronto per ospitare gli spettacoli dal prossimo giugno.
“La forza dei fatti sta ancora tutta qui. Nessun disfattismo ma solo grande voglia di fare vivere Siracusa, per questo troviamo le soluzioni e lavoriamo per arrivare all’obiettivo. Grazie all’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana Scarpinato e al direttore del parco della Neapolis Carmelo Bennardo e grazie a chi ha lavorato per questo grande risultato. Abbiamo trovato il giusto equilibrio per dare spazio a tutti attraverso un lavoro di squadra portato avanti con serietà e in silenzio, nonostante i gufi che continuavano a temere il fallimento della stagione estiva, di cui invece a breve verrà reso noto il programma”. Sono le parole del deputato regionale Carlo Auteri di Fratelli d’Italia, che commenta la nota dell’assessore Francesco Scarpinato che ha reso noto i dettagli per la realizzazione del teatro alternativo per gli spettacoli e i concerti estivi a Siracusa, l’Ara di Ierone.




Mafia e armi, blitz all’alba. La Polizia stoppa la riorganizzazione del clan della Borgata

L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba. La Polizia di Stato ha posto in stato di fermo 4 persone, tutte siracusane, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. Sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa e porto illegale di armi. Farebbero parte del cosiddetto gruppo della Borgata, gruppo mafioso ritenuto vicino al clan Bottaro-Attanasio. Le investigazioni hanno permesso di fare luce sull’attività di riorganizzazione del sodalizio, impegnato in una fase di escalation criminale che si è manifestata anche con l’uso indiscriminato di armi.
Nel corso dell’operazione, eseguite anche perquisizioni che hanno permesso di trarre in arresto altri due soggetti vicini all’organizzazione, per detenzione illegale di armi e droga.
Il blitz arriva a chiusura di una complessa ed articolata attività d’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e condotta dalla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Catania (S.I.S.C.O.) e dalla Squadra Mobile di Siracusa.
I vertice dell’organizzazione erano da tempo tenuti sotto controllo dalla Polizia che ha saputo ricostruire quelli che sarebbero stati i compiti specifici dei vari sodali. Nel corso delle indagini, emerse condotte tipiche dell’associazione di stampo mafioso come l’assistenza familiare ai detenuti, il pagamento degli stipendi agli associati, la mutua assistenza con altre organizzazioni criminali, l’attivismo anche in carcere e persino la cooptazione di alcuni appartenenti a clan di schieramenti opposti nel gruppo della Borgata.
Di rilievo la disponibilità di armi e di relativi immobili dove occultarle. Così il clan accresceva la sua forza intimidatrice per riaffermare con la forza, dove necessario, la propria egemonia sul territorio.
Rientrerebbe in questo quadro l’episodio avvenuto un mese fà, quando alcuni colpi di arma da fuoco vennero esplosi all’indirizzo dell’abitazione di un uomo, poco distante dalla zona della Tomba di Archimede: doveva dei soldi al clan.
Gli investigatori della Polizia di Stato hanno ricostruito la dinamica dell’atto intimidatorio, individuavano il modus operandi e le varie fasi dell’azione criminale ed identificavano i quattro coinvolti.
Certosine perquisizioni hanno poi condotto al ritrovamento, all’interno di un garage, di due pistole, munizioni e un cospicuo quantitativo di droga.
Durate la notte, eseguite altre perquisizioni che hanno permesso di trarre in arresto altre due persone ritenute vicine all’organizzazione, per detenzione illegale di droga e armi; rivenute sei pistole, circa 6 Kg di Hashish, munizionamento vario, materiale da confezionamento, giubbotti antiproiettile e altro.




Giubbotti antiproiettile e pistole usate con disinvoltura, così “comandava” la Borgata

Armi, munizioni e posti in cui nascondere il tutto non mancavano di certo al sodalizio criminale della Borgata. Proprio la disponibilità di armi ed il loro uso senza ritrosie colpisce nell’analisi dell’attività del gruppo criminale considerato contiguo al clan Bottaro-Attanasio. La violenza per generare soggezione e facile “sottomissione” in quanti non si allineavano ai dettami criminali. Così il clan accresceva la sua forza per riprendersi un ruolo di primo piano sul territorio.
Un episodio in particolare è finito al centro delle indagini che hanno portato all’esecuzione del fermo di quattro persone (clicca qui per i nomi). A fine gennaio, vennero esplosi diversi colpi d’arma da fuoco contro la finestra di un’abitazione, nella centrale area di via San Metodio. Era un avvertimento, diretto e violento, rivolto a chi lì viveva dopo un alterco – spiegano gli investigatori – nato con il sodalizio criminale per una questione di soldi. La luce accesa che trapelava da quella finestra abbassata indicava la presenza dell’uomo nella stanza e così, per essere ancora più “convincenti”, non hanno esitato a mirare e sparare.
In un garage, la Polizia ha trovato due pistole, munizioni e un cospicuo quantitativo di droga. Altre perquisizioni hanno portato al sequestro di 6 pistole, circa 6 Kg di Hashish, munizionamento vario, materiale da confezionamento, giubbotti antiproiettile e altro.
Nelle intercettazioni finite nell’indagine, i quattro della Borgata parlano con disinvoltura di pistole e armi e di come usarle senza remora alcuna.




Morì dopo una trasfusione con sangue infetto, condannato Ministero della Salute

Il ministero della Salute dovrà risarcire con circa 500 mila euro la vedova e dei due figli di un uomo, Nunzio Valenti, morto 29 anni fa dopo aver contratto epatopatia cronica HCV in ospedale, a causa di sangue infetto. Lo ha deciso il giudice del Tribunale di Catania.
La vicenda risale al 1981 quando la vittima venne ricoverato all’Umberto I di Siracusa. Una emotrasfusione causò il contagio da epatite da virus HCV. Il 3 marzo del 1995 il paziente morì, per via di quella patologia, per cui i legali della famiglia presentarono una seconda denuncia, questa volta per il danno legato alla morte del loro congiunto. Dopo quasi 30 anni, è arrivata la sentenza e nei 500 mila euro di risarcimento sono comprese le spese degli avvocati Dario Seminara e Lisa Gagliano.
In precedenza, il Ministero era stato condannato ad un primo pagamento di circa 530 mila euro, per non aver controllato il sangue dei donatori.

foto archivio




Prevenzione sanitaria, screening gratuiti a Priolo. Rinnovata intesa Comune-Asp-Isab

Rinnovata per il quattordicesimo anno consecutivo la convenzione per la prevenzione oncologica che vede insieme il Comune di Priolo Gargallo, l’Asp di Siracusa e Isab. Screening gratuiti per i cittadini di Priolo, in ottica di diffusione dell’importante messaggio di prevenzione.
Come in passato, l’Asp mette a disposizione i propri specialisti, il Comune di Priolo Gargallo fornirà i locali dove potere effettuare gli screening oncologici e parteciperà al finanziamento del progetto che anche quest’anno è stato garantito da Isab.
Questa mattina, nell’ufficio del sindaco di Priolo, la firma del protocollo che rinnova l’accordo.
Come nel passato, anche in questa occasione i cittadini di Priolo Gargallo possono effettuare gratuitamente, negli ambulatori ubicati nel centro diurno Anziani di via Mostringiano, esami ginecologici, ecografie dell’addome ed esami dermatologici come strumento di prevenzione sanitaria.




Bilancio di previsione, melina in attesa del rimpasto ma la capigruppo domani decide

Domani alle 11 convocata la conferenza dei capigruppo per definire la data per la trattazione del bilancio preventivo in Consiglio comunale ed i tempi per la presentazione degli emendamenti. Un momento che finisce giocoforza per inserirsi nel delicato momento del rimpasto di giunta. Con una maggioranza “rinsaldata”, post rimpasto, il cammino dello strumento finanziario dovrebbe essere in discesa in aula, altrimenti c’è il rischio di ostruzionismo vario e persino fuoco amico. Con la scadenza dietro l’angolo, 15 marzo, l’amministrazione preferirebbe evitare sorprese. Ecco allora spiegata l’accelerazione sul rimpasto, congelato a gennaio per meglio definire gli equilibri interni.
Intanto, i consiglieri comunale Ferdinando Messina e Luigi Gennuso (Forza Italia) insieme a Damiano De Simone (Misto) hanno presentato i primi quattro emendamenti al bilancio di previsione 2024. Saranno trattati giovedì 7 in commissione bilancio, presieduta da Simone Recupero. I tre consiglieri di centrodestra propongono di utilizzare parte della tassa di soggiorno “in modo più idoneo alle finalità per le quali sono destinate”. Nello specifico,
gli emendamenti – per complessivi euro 144mila, oltre a 170mila di partita di giro – prevedono di destinare i fondi “a favore della Fondazione Inda quale concorso spese; per la realizzazione e manutenzione di bagni pubblici; per la realizzazione di postazioni info-point turistici”.
Se gli emendamenti proposti non dovessero superare l’esame della commissione, i tre consiglieri sono pronti a portarli comunque in aula, “con i necessari correttivi”, non appena calendarizzata la sessione di bilancio da
parte della conferenza dei capigruppo.




Provocazioni, offese e minacce di querele: volano gli stracci nel centrodestra siracusano

Tra Fdi e Mpa volano gli stracci a Siracusa. Provocazioni, offese e minacce di querele: si consuma così la frattura tra (ex?) alleati che, invero, non hanno mai dato l’impressione di amarsi troppo. Sullo sfondo pare intravedersi una “lotta” per la leadership provinciale, non solo tra due partiti del centrodestra ma anche tra i rispettivi nomi forti: Luca Cannata da una parte e Giuseppe Carta dall’altra, sebbene non pubblicamente impegnati nella tenzone.
Roberto Di Mauro, coordinatore Mpa di Siracusa, piazza l’ultimo affondo all’indirizzo di FdI. Senza andare per il sottile, battezza il referente provinciale meloniano, Peppe Napoli, e il coordinatore cittadino, Ciccio Midolo, “il ‘Duo Lescano’ della politica siracusana” che “si ostina a cantare la musica stonata che l’eventuale ingresso in giunta a Siracusa da parte del Mpa inficerà i successivi rapporti in ambito provinciale”.
Poi la minaccia di querela per l’accusa – per FdI gli Autonomisti stanno per entrare in giunta comunale a Siracusa “per interessi personali” – che a detta di Di Mauro vale “un grave reato diffamatorio”. Senza scuse pubbliche, “sarà dato mandato legale a tutela della dignità del nostro Movimento politico e di chi lo rappresenta a Siracusa”.
Fine dell’alleanza? Non proprio, la politica è terreno del possibile per cui neanche il Mpa esclude “futuri accordi o disaccordi di coalizione” con FdI ma serve – a detta degli Autonomisti – una maggiore “maturità politica” da parte dei meloniani di Siracusa a cui oggi mancherebbe, accusa Di Mauro, ed ecco perchè FdI “ha già visto restringersi non poco la rappresentanza consiliare a Siracusa”.
Con Napoli-Midolo il Movimento per l’Autonomia non ha intenzione di sedersi allo stesso tavolo (del centrodestra). “Auspichiamo di avere alle riunioni provinciali persone che abbiano potere decisionale, ad oggi hanno parlato in un modo e agito in un altro”. Un invito a scendere in campo, neanche troppo velato, rivolto a Luca Cannata.

Non tarda ad arrivare la netta replica di Napoli e Midolo,che  esprimono rammarico per “le offese personali” mosse al loro indirizzo da Di Mauro. “Noi abbiamo sempre criticato l’azione del Mpa nel pieno rispetto dei ruoli e senza mai scendere sul personale- fanno notare i vertici locali di FdI- Il nostro è un partito nazionale, serio e democratico. Indirizzi politici e strategie vengono assunte collegialmente dopo ampio confronto fra i dirigenti. Il presidente è legittimato ed eletto dalla base e le istanze vengono portate avanti dalla classe dirigente, con la condivisione del leader, il deputato Luca Cannata”.

Poi un riferimento alle “ipotesi di reato avanzate da Di Mauro”. Napoli ricorda di essere “un avvocato e di conoscere molto bene i ragionamenti logico-giuridici”. Infine una dichiarazione che lascia intuire che gli animi non accennano ancora a placarsi. “Consiglio a Di Mauro- conclude- di consultarsi prima con un legale”.