Posteggi in Ortigia, i residenti perdono l’esclusiva: ecco in quali vie e strade

Con un’ordinanza del settore Mobilità e Trasporti, gli stalli riservati esclusivamente alla sosta dei veicoli dei residenti di Ortigia (muniti di pass) diventano utilizzabili anche dai “semplici” autorizzati (pass Ztl). Il cambiamento interesserà Belvedere San Giacomo, ambo i lati; via dei Tolomei, ambo i lati; lungomare di Levante-Vittorini, nel tratto tra via dei Tolomei e largo Forte San Giovannello, ambo i lati.
Alla base della decisione, il fatto che molti posti riservati in via esclusiva ai residenti rimanessero – in quelle zone – spesso inutilizzati, in particolare nelle ore diurne. Quando, cioè, anche i residenti sono impegnati a lavoro o nello sbrigare vicende. Da qui la modifica delle precedenti ordinanze e l’apposizione della segnaletica che “apre” anche ai semplici autorizzati Ztl la possibilità di posteggiare in quegli stalli precedentemente riservati in via esclusiva ai residenti.




Come San Tommaso, si crede a quel che si vede. Pizzicotti in maggioranza sui fondi per l’ospedale

Non è bastata la venuta a Siracusa del presidente della Regione e la sua dichiarazione sulla disponibilità di ulteriori 100 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa. Come insegna San Tommaso, si crede solo a quello che si vede e così – non senza sorpresa – è stato un pezzo importante della maggioranza, il deputato autonomista Giuseppe Carta, a chiedere di mostrare il documento che attestasse nero su bianco la disponibilità dei fondi nazionali ex art 20. “Responsabilità da rappresentante del territorio”, spiega lui.
La mossa però ha fatto sobbalzare dalla sedia gli alleati, con Forza Italia prima e Fratelli d’Italia poi a replicare e “blindare” l’annuncio del presidente Schifani. Un effetto, di certo, le parole di Carta l’hanno provocato e va riconosciuto: un’accelerazione nell’approvazione in giunta dell’accordo relativo alle somme per l’ospedale di Siracusa. Previsto per la prossima settimana – anche il governatore aveva fornito questa tempistica – il tema sarà invece il primo all’ordine del giorno della riunione di giunta regionale in programma il primo marzo. Nella convocazione si legge “proposta di accordo di programma integrativo del II stralcio di 100 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa”.
Forza Italia e FdI gongolano per il risultato ottenuto ma l’alleato pesante, il Mpa, non abbandona Carta e riconosce ai suoi approfondimenti sui documenti sin qui prodotti dal governo regionale in merito al nuovo ospedale di Siracusa, il valore di pungolo con rilievi non indifferenti che – per l’appunto – hanno in qualche misura “costretto” il governo regionale ad accelerare sui fondi extra per il nuovo ospedale di Siracusa.
Mancherebbero all’appello ancora 47 milioni. Di quelli, però, nessuno o quasi pare crucciarsi. La Regione confida sui ribassi d’asta e, durante la visita a Siracusa del presidente, apre ad eventuali risorse di Palermo (e anche qui, pronto a partire il balletto del dove si trovano) qualora dovesse essere necessario, “Ma non saranno dieci o venti milioni a far saltare la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa”, ripete il governatore e con lui la maggioranza che lo sostiene, più o meno compatta.

Qui tutte le altre notizie sul tema:

Forza Italia, parla Pellegrino

Carta e i suoi approfondimenti per i fondi nuovo ospedale

FdI, venerdì in giunta l’accordo per i fondi per l’ospedale di Siracusa




In giunta l’accordo per i fondi extra per l’ospedale di Siracusa. Carta: “Utili i miei approfondimenti”

Non si fa attendere la replica del deputato regionale Giuseppe Carta (Mpa), dopo le parole del forzista Pellegrino. “Per rispondere a quanti mi hanno tacciato di sobillare sterili polemiche, mi preme evidenziare che le preoccupazioni sollevate a mezzo di interrogazione parlamentare circa l’effettività delle risorse annunciate dal Presidente della regione per la copertura degli extracosti per la realizzazione dell’ospedale di Siracusa, nascono da un’attenta valutazione dei documenti prodotti dal governo su tale tematica”, ribadisce l’esponente autonomista.
“Vorrei far presente, in proposito, a quanti probabilmente non hanno ritenuto utile fare tali approfondimenti, che il Documento Unico di Programmazione degli Investimenti Sanitari in Sicilia (DUPISS), reso noto con delibera di Giunta di governo n. 185/2023, riporta testualmente che ‘A seguito della sottoscrizione del superiore Accordo (relativo ai 200 milioni per la realizzazione dell’Ospedale di Siracusa, ndr), le risorse disponibili ex art.20 della legge n. 67/1988 (come incrementate dagli interventi normativi nel frattempo intervenuti) ammontano a 1.045.219.923,85 di euro a carico dello Stato’. Tali risorse, sempre secondo quanto riportato dal DUPISS, sono integralmente impegnate per la realizzazione di opere di edilizia sanitaria riferite alla Città metropolitana di Palermo e dunque inutilizzabili per altri interventi”.
Carta prosegue rivendicando l’utilità degli approfondimenti condotti, perchè “hanno permesso di individuare risorse che non risultavano menzionate nel citato documento per complessivi 155 milioni di euro, frutto di assegnazioni disposte con DM 20 luglio 2022 e dunque anteriore al DUPISS, eppure in queste non menzionate”. Non solo, “ho ritenuto, attraverso la presentazione di un’apposita interpellanza, di sollecitare il Presidente della regione a revisionare ufficialmente i documenti concernenti la precisa individuazione delle risorse per le finalità descritte e infatti, a tal proposito, già venerdì prossimo, mi risulta che il Presidente abbia convocato la Giunta per aggiungere i 100 milioni alla realizzazione dell’opera e dare mandato per la stipula dell’ulteriore Accordo di programma con il Ministero della Salute che certamente metterà al riparo il prosieguo dell’esecuzione”.




Addio a padre Panzica, il sacerdote dei poveri che fece della Mazzarrona una “comunità”

In una gremita chiesa di San Corrado Confalonieri, alla Mazzarrona, l’ultimo saluto a padre Antonio Panzica. Per il sacerdote che aveva incarnato lo spirito di resilienza e riscatto della periferia, c’era tutta la sua comunità seduta tra i banchi della parrocchia che ha visto nascere e crescere. Le famiglie, i giovani, le istituzioni che – a corrente alternata – hanno raccolto e seguito i richiami del sacerdote che per 42 anni di servizio è stato sempre dalla parte degli ultimi, in una delle zone da sempre considerate più sensibili al disagio.
Il gonfalone della città di Siracusa è esposto sotto l’altare, insieme al vessillo della Caritas. Sui banchi, è stato lasciato un foglio stampato: “La misura di una vita ben spesa non sta in quanto è durata ma in quanto si è donato”.
A celebrare il triste officio, l’arcivescovo Francesco Lomanto. L’alto prelato, nella sua omelia, si è soffermato sul valore dell’esempio di padre Panzica. “In un quartiere periferico ed a rischio in cui può succedere di tutto e di più, la presenza della Chiesa è necessaria e deve essere delicata. Accoglienza, incontro, praticando sempre lo stile francescano dell’evangelizzazione. Amorevole ascolto per chiunque, senza giudicare e senza guardare nessuno dall’alto in basso”, ha detto Lomanto con riferimento al servizio condotto da padre Antonio Panzica.
“La roccia su cui siamo aggrappati”, racconta al microfono una donna, con la voce rotta dai singhiozzi. Ricorda “il sorriso accogliente, il cuore immenso” del sacerdote scomparso lunedì che “fino all’ultimo si è speso per i giovani del quartiere e per i poveri”. Poi una riflessione cristiana sulla morte, con la lettura di una poesia scritta dallo stesso sacerdote: “Quel giorno, Dio Amore mi stringerà nel suo cuore ed io sarò felice”. Un animo gentile quello di padre Panzica, al tempo stesso però battagliero. “Non voglio ritirarmi o andare in pensione, voglio morire da combattente”, aveva confidato ad un confratello. E le sue battaglie sono da quarant’anni la storia della Mazzarrona, la storia della periferia dimenticata che tenta di rialzare la testa, combattendo dove gli altri si sono arresi.
Adesso riposerà nella chiesa dei padri Cappuccini. Con la speranza, ripetuta nelle parole e letta negli sguardi dei suoi parrocchiani, che un giorno possa riposare nella “sua” Mazzarrona, in quella chiesa che ha fatto comunità partendo da pareti di latta ed un container.




Gianni Boscarino (FI), “Siracusa città accogliente, bene regolamento ostello migranti”

Il regolamento che disciplina l’attività dell’ostello per i migranti stagionali di Cassibile “esce” dalla seconda commissione consiliare. Il presidente, Gianni Boscarino (FI), ne saluta con favore l’approvazione in Consiglio comunale.
“Siracusa è una città accogliente – dice Boscarino – e la frazione di Cassibile nel periodo primaverile è tappa intermedia nei circuiti di migrazione circolare dei lavoratori stagionali provenienti da altri contesti per partecipare alla raccolta delle primizie locali, fino ad inizio estate. Al fine di garantire un alloggio dignitoso ed eliminare insediamenti abitativi spontanei ed informali, il Comune di Siracusa in collaborazione con la Prefettura e la Regione siciliana, ha realizzato nel 2020, all’interno di un’area che è nella propria disponibilità, l’ostello per i lavoratori stagionali che mette a disposizione circa 220 posti letto dislocati all’interno di 34 posti prefabbricati, con servizi igienici, servizi di portierato, guardanìa notturna e uno sportello salute in collaborazione con Asp”.
Il regolamento elaborato coprirà un arco di tempo di 120 giorni, trascorsi i quali la stessa seconda commissione penserà a svilupparne un altro per per il resto dell’anno. Boscarino sottolinea come “interventi realizzati a sostegno dei lavoratori stagionali accolti nell’ostello costituiscano un’importante pratica di prevenzione e contrasto al caporalato in agricoltura, il cui modello può essere replicato in altri contesti. Bisogna definire un processo organico che abbia un impatto di breve, medio e lungo termine, trasformando progressivamente gli interventi da misure emergenziali a iniziative di integrazione strutturate”.




Una Casetta dell’Acqua in carcere, il primo distributore a Cavadonna per i detenuti

Il garante dei detenuti ha segnalato come “scarsa” la quantità di acqua potabile a disposizione della popolazione carceraria di Cavadonna. Patendo da questo dato, nasce l’idea di installare una casetta dell’acqua – per la distribuzione gratuita di acqua liscia ed a temperatura ambiente – anche all’interno della casa circondariale del capoluogo. L’intesa è contenuta in un protocollo siglato dal Comune, dalla direzione dell’istituto detentivo e da Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato a Siracusa.
“Una iniziativa di solidarietà sociale, per alleviare i disagi dei detenuti”, si legge nell’incipit del documento che stabilisce la gratuità del servizio fino al 14 dicembre 2024.
Siam si occuperà dell’installazione della casetta dell’acqua all’interno di Cavadonna e dei rispettivi allacci. Un apposito contatore verificherà la quantità di acqua erogata, stimata al momento in 1.500 litri al giorno (1,5 per persona). Sempre la società che gestisce il servizio idrico si occuperà delle cicliche analisi per la qualità dell’acqua: due a settimana nei primi due mesi, una a settimana dal terzo mese.
La distribuzione dell’acqua così erogata avverrà a cura di personale interno della casa circondariale, attraverso 30 bidoni da 18 litri conservati in altrettanti frigo dislocati in punti accessibili ai detenuti.

foto archivio




Siracusa nell’Autorità Portuale Sicilia Orientale, ne discute il Consiglio Comunale

Dopo giorni di discussione sui media, il tema dell’adesione di Siracusa all’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale approda in Consiglio comunale. Una seduta aperta, convocata alle 17 del primo marzo, con la partecipazione prevista anche del presidente dell’AdSP, Francesco Di Sarcina. Invito esteso anche
“Il gruppo consiliare Insieme (Scimonelli, Rabbito, Vaccaro) ha chiesto e ottenuto la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per discutere l’importante questione”, dice Scimonelli sorpassando il Pd che, con Massimo Milazzo, aveva riproposto nelle settimane scorse il dibattito sulla vicenda.
“La proposta è stata avanzata dal gruppo Insieme attraverso la conferenza dei capigruppo, un’azione politica in un immobilismo che ormai si protrae da decenni nella progettazione infrastrutturale portuale della nostra città”, afferma ancora il capogruppo di Insieme.
“L’adesione all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale rappresenterebbe un passo significativo verso una gestione integrata e ottimale delle risorse portuali, consentendo una maggiore sinergia tra le diverse realtà portuali della regione e una migliore valorizzazione delle potenzialità dei nostro porti”, l’analisi del gruppo consiliare, ampiamente condivisa in chiave bipartisan.




Frontale e carambola, pauroso incidente a Cassibile con due feriti

È di due feriti il bilancio del pauroso incidente avvenuto questa sera lungo via Nazionale, a Cassibile. Quattro le auto coinvolte in uno scontro la cui dinamica è al vaglio della Polizia Municipale di Siracusa, intervenuta sul posto insieme ai Carabinieri. Secondo una prima ricostruzione, dopo un frontale tra due auto, una avrebbe carambolato contro una macchina che stava sopraggiungendo mentre la seconda ha urtato un’auto in sosta, finendo la sua corsa su un’aiola.
Le cause dello scontro sono in fase di accertamento della Polizia Municipale, che sta conducendo i rilievi.
I due feriti sono stati condotti in ospedale per le cure del caso.




Nuovo ospedale, fuoco amico: Carta, “Fondi ex art.20? Schifani mostri l’accordo”

Il giorno dopo la visita del presidente Schifani a Siracusa, la voce critica che non ti aspetti arriva dalla maggioranza. Giuseppe Carta, deputato regionale in quota Mpa e presidente della commissione Ars Territorio e Ambiente, chiede notizie certe sui 100 milioni extra annunciati dal governatore regionale. “Non risultando alcun accordo formale ad oggi siglato con il Ministero della Salute per l’impiego delle risorse ex articolo 20 legge n. 67/1988, alle quali fa riferimento il Presidente della Regione, chiedo di conoscere, in concreto, dove si possano reperire le risorse necessarie alla costruzione dell’Ospedale, che da troppi anni attende di vedere la luce”, dice senza troppi giri di parole.
Non solo una dichiarazione destinata alla stampa, Carta ha anche depositato un’interrogazione con cui chiede informazioni sul reperimento degli extracosti per la costruzione dell’ospedale di Siracusa.
“Il progetto definitivo per la realizzazione dell’Ospedale di Siracusa ha un costo complessivo di 348 milioni di euro, 148 milioni di euro in più rispetto al costo preventivato. L’incremento è dovuto all’aggiornamento dei prezzi ISTAT e ai necessari adeguamenti connessi alla classificazione sismica”, spiega l’on. Carta, illustrando parte della lunga storia per la realizzazione del nuovo nosocomio siracusano. “Riguardo agli  extracosti erano circolate, a mezzo stampa, rassicurazioni da parte di esponenti politici di governo, relative ad una presunta reperibilità delle risorse aggiuntive nella programmazione FSC 2021-2027. Poco meno di 7 miliardi di euro da distribuire in dodici diversi ambiti. Ad una prima lettura della ripartizione molte perplessità sono sorte riguardo alle cifre destinate alle strutture ospedaliere. I 250 milioni previsti non basterebbero per la realizzazione dei nuovi ospedali quali ad esempio quello di Gela e l’Ismet 2. La coperta appare indubbiamente troppo corta, e a farne le spese è l’Ospedale di Siracusa”. Una posizione che sembra più in linea con le critiche dell’opposizione che con la posizione del centrodestra che, invece, si è compattato sulle rassicurazioni di Schifani.




Ex Casa del Pellegrino, il Cga dà ragione al Santuario della Madonna della Lacrime

L’edificio dell’ex Casa del Pellegrino torna nella disponibilità della Basilica Santuario della Madonna di Siracusa. E’ l’effetto della sentenza del Cga di Palermo che ha accolto il ricorso presentato dall’ente religioso, annullando il provvedimento del Comune di Siracusa del 29 luglio 2020 con cui Palazzo Vermexio aveva dichiarato decaduto il comodato d’uso gratuito in vigore perchè l’edificio sarebbe stato concesso a terzi.
Quell’edificio venne concesso in comodato d’uso nel 1997 dal Comune di Siracusa all’ente “Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime”, al fine di adibirlo ad accettazione servizio e ospitalità dei pellegrini. La convenzione aveva durata di 50 anni. Ad aprile del 2000, l’ente “Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime” chiese al Comune di Siracusa il nulla osta per l’espletamento dell’attività gestionale della Casa del Pellegrino, attraverso la costituenda società “Casa del Pellegrino s.r.l.”, optando per una gestione svolta quindi tramite una società commerciale. All’epoca venne concesso il nulla osta, “…purché in conformità agli scopi sociali che hanno dettato il comodato d’uso di cui al contratto del 22-10-1997…”.Quella gestione non fu particolarmente fortunata. Si è conclusa con il
fallimento della srl e la stipula di un contratto di affitto di azienda con la Madonnina soc coop. In questo contratto è poi subentrato il curatore del fallimento Casa del Pellegrino. Questo contratto d’affitto di azienda è comunque peraltro cessato, a seguito della vendita all’asta (fallimentare) del complesso dei beni aziendali, acquistato dalla Aprotour ovvero un’associazione di fedeli della Madonna del Santuario che ha comunicato al Comune di Siracusa di aver acquistato i beni per evitarne la dispersione post fallimento e quindi donarli al Santuario.
A marzo del 2020, però, il Comune di Siracusa ha notificato l’avvio di un procedimento di revoca e decadenza del comodato d’uso originale, contestando “presunte violazioni ed inadempienze addebitabili al Santuario”. La principale: il Santuario avrebbe “ceduto a terzi” il comodato e la disponibilità dell’uso dell’immobile, variandone altresì la destinazione d’uso. La terza sezione del Tar aveva accolto la tesi di Palazzo Vermexio avverso la quale è stato presentato ricorso al Cga.
Per il Consiglio di Giustizia Amministrativa “risulta evidente l’errore di giudizio in cui è incorso il giudice di primo grado” quando ha ritenuto che il provvedimento di decadenza emesso dal settore Patrimonio del Comune di Siracusa “facesse piena prova, sino a querela di falso, dell’affermazione contenuta nel provvedimento stesso ‘che l’immobile era detenuto dal 21/09/2018 dalla La Madonnina Soc Coop. a r.l. in ragione di un contratto di affitto d’azienda non comunicato al Comune di Siracusa’”. Una querela di falso che non c’è mai stata ma non per questo – secondo il Cga – è elemento su cui poggiare l’esito della vicenda. Anche perchè l’affermazione in questione si basa “su una interpretazione della documentazione acquisita nell’ambito della istruttoria procedimentale” e non su di un vero e proprio accertamento.
Non solo, il Cga rimarca anche che “dall’esame del contratto di affitto di azienda (…) non emerge affatto che tra i beni aziendali (…) sia compreso l’immobile comunale in comodato; anzi, detto bene è espressamente menzionato (…) per rilevare che ‘il suddetto immobile è di proprietà del Comune di Siracusa ed è stato concesso in comodato all’Ente Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime’ e che il comodatario ‘ha, poi, concesso in godimento la struttura alberghiera alla Casa del Pellegrino e taluni attrezzature, mobili ed arredi con scrittura privata del 15 giugno 2000 registrata a Siracusa il 14 novembre 2000’”. Quindi l’edificio ex Hotel del Santuario (e già Casa del Pellegrino) non rientrava nel complesso dei beni aziendali oggetto di affitto “rimanendo fuori dal compendio aziendale ceduto in godimento”.
Il Comune di Siracusa è stato condannato anche al pagamento delle spese di giudizio del doppio grado,pari a 5.ooo euro.