Annullata la visita del ministro Piantedosi a Siracusa, effetto combinato Pisa-Sardegna?

Alla fine, il ministro Matteo Piantedosi non verrà a Siracusa. La sua visita, inizialmente prevista per domani (mercoledì 28 febbraio)è stata “cancellata” a poche ore dall’appuntamento. Il programma era stato definito da giorni, il titolare del Viminale avrebbe dovuto inaugurare l’ostello per lavoratori agricoli stagionali di contrada Palazzo a Cassibile e il progetto Acca per il contrasto al capolarato; poi l’accademia sartoriale creata in via Bainsizza a Siracusa in un bene confiscato alla mafia; e infine partecipare alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Fibrillazione in Prefettura per l’organizzazione di ogni aspetto della visita, dalla sicurezza ai tempi. Poi, però, questa mattina, la comunicazione arrivata da Roma: il ministro non andrà a Siracusa. E’ la seconda volta che “salta” sul filo di lana la venuta di Piantedosi: era infatti atteso dall’allora prefetto Giusi Scaduto per l’inaugurazione della sartoria sociale della Borgata. Anche in quel caso, rinvio con promessa di nuovo incontro. E il nuovo incontro avrebbe dovuto avvenire domani. Invece, anche questa volta, nulla di fatto.
Il Comune di Siracusa andrà avanti comunque con il programma e domani inaugurerà il rinnovato ostello di Cassibile, destinato ad accogliere braccianti stagionali straniera in regola con i contratti e permesso di soggiorno. Portato a 220 posti letto, con nuovi servizi, aprirà le sue porte ad inizio marzo, in contemporanea con la stagione di raccolta nelle campagne siracusane.
E’ verosimile che le polemiche che si sono abbattute sul Viminale in queste ultime giornate – dopo le manganellate al corteo degli studenti – possano aver influito. Come anche l’esito delle elezioni regionali in Sardegna con la prima sconfitta della destra meloniana.




Ias, le grandi aziende vanno via. E anche Augusta si defila, “avremo nostro depuratore”

Neanche la presenza a Siracusa del presidente della Regione e della commissaria per l’adeguamento del depuratore consortile di Priolo ha chiarito i dubbi su quello che sarà il futuro dell’impianto. Nato negli anni 80 con una formula allora innovativa, un mix tra depurazione industriale e civile, oggi sconta poca manutenzione e meno investimenti. Dopo l’intervento della magistratura, con provvedimenti del governo nazionale e regionale, diviene ora (e finalmente) possibile un necessario piano di adeguamento. Ma le condizioni del polo industriale sono, nel frattempo, cambiate. Al punto che la stessa neo commissaria Giovanna Picone deve ammettere che ad oggi bisogna valutare qual è la richiesta di servizi di depurazione prima di pianificare interventi.
Le grandi aziende – le industrie – hanno chiaramente lasciato intendere che non intendono più servirsi di quel depuratore consortile, preferendo realizzarne di propri. Isab sud ha già il suo tas, gli impianti nord si stanno attrezzando come anche Priolo Servizi, Sonatrach e Sasol. Nel giro di pochi anni, quindi, le grandi aziende saranno “autonome” per la depurazione dei reflui industriali. Ed a quel punto, a cosa servirà il depuratore consortile? Quella struttura pubblico-privata richiede oggi un costo di gestione annuo stimato tra i 10 ed i 14 milioni di euro. Somme a cui si riesce a fare fronte grazie al canone mensile di utilizzo versato proprio dalle grandi aziende. Senza, è difficile immaginare che i soli comuni di Priolo e Melilli – parziali utilizzatori del depuratore – possano far fronte all’intero costo di gestione.
Si potrebbe immaginare un coinvolgimento di Siracusa, con una linea che dirotti nell’impianto consortile quanto oggi finisce nel porto Grande. Ma anche in questo caso, il Comune capoluogo non può certo garantire lo stesso gettito delle industrie. La soluzione potrebbe allora passare da Augusta. La città megarese non ha depurazione e faticosamente sta seguendo un percorso che dovrebbe portare alla realizzazione di un impianto ad hoc. Possibile utilizzare l’esistente depuratore consortile anche per Augusta?
Il sindaco Giuseppe Di Mare taglia corto: “No”. Una posizione che spiega poi in dettaglio. “Inutile tirare in ballo adesso Augusta, andava fatto tempo fà quando nessuno voleva e chissà per quali motivi. Oggi non è un percorso fattibile”. Anche perchè la città di Augusta sta portando avanti un percorso proprio per la costruzione dell’essenziale impianto di depurazione. “Fino a qualche anno addietro anche io ero convinto di questo percorso con Ias. Non se ne è mai fatto nulla. Adesso abbiamo una progettazione ormai definita ed in procinto di andare in gara per il nostro depuratore, non ci sono più le condizioni”, dice Di Mare.
Impossibile pensare di annullare tutto adesso ad Augusta e ripartire dalle progettazioni. “Altro che vantaggio temporale, accumuleremmo solo un ulteriore ritardo. Cosa che non possiamo permetterci. Inoltre, ricordo come qualche anno fa la struttura commissariale portò in aula uno studio di comparazione delle due alternative sulla depurazione e quella che portava in Ias venne scartata per svariati motivi economici e strutturali. Augusta avrà presto un impianto di depurazione ma sarà il suo”.




Aumenta il costo di concessione del teatro greco, Spada: “Tutelare spettacoli classici”

“L’aumento del costo di concessione del Teatro Greco di Siracusa rischia di essere un danno grave per lo svolgimento della stagione di rappresentazioni classiche”. A lanciare l’allarme è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico. La Regione Siciliana ha recentemente recepito una norma nazionale – il Decreto Ministeriale dell’11 aprile 2023 che disciplina la determinazione minima dei canoni per la concessione d’uso dei beni in consegna a istituti e luoghi della cultura statali – che aumenta in maniera esponenziale il canone di concessione per l’utilizzo del monumento.
“Dai 150 mila euro attuali – aggiunge Spada – si passerebbe a circa 710 mila euro, tra i 340 mila di canone, i circa 200 mila da calcolare sul costo dei biglietti e i 170 da corrispondere al Parco Archeologico di Siracusa. Per questo ho presentato una richiesta di audizione urgente in V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, in cui sono stati convocati il direttore generale dei Beni Culturali, l’assessore al ramo Roberto Scarpinato e il sindaco di Siracusa in qualità di presidente della Fondazione Inda. La norma nazionale prevede che gli enti partecipati dallo stato, come l’Inda, non debbano essere soggetti all’aumento del costo di concessioni, ma nel recepimento da parte della Regione Siciliana questa parte è stata esclusa”, spiega Spada.
“La realizzazione della stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco è fondamentale per la provincia di Siracusa, non solo dal punto di vista turistico ma anche da quello economico grazie all’indotto non indifferente di spettatori provenienti da tutto il mondo”. Ecco perchè, secondo il deputato Pd, bisogna scongiurare ogni rischio.




Mercoledì i funerali di padre Antonio Panzica, “esempio di accoglienza ed aiuto”

Saranno celebrati domani, mercoledì 28 febbraio, i funerali di padre Antonio Panzica. Ultimo saluto al sacerdote simbolo della Mazzarrona alle 11.00 nella “sua” chiesa di San Corrado Confalonieri. Sarà l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, ad officiare il triste rito.
«Ieri padre Antonio si è congedato da questa vita, ma non ci lasceranno il suo esempio e la sua disponibilità, a fianco di chiunque abbia mai bussato alla sua porta”, sono le parole con cui il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha voluto ricordare pubblicamente il parroco di periferia. «Da una chiesa in una baracca in lamiera a una parrocchia testata d’angolo della città: in 42 anni di servizio, l’impegno di padre Panzica, nel difficile quartiere di Mazzarrona, non ha mai avuto sosta. È stato punto di riferimento di un’intera comunità, ne è stato la voce verso le istituzioni, mai fuori le righe; la sua parrocchia si è distinta per l’accoglienza e aiuto verso il bisognosi», ha concluso il sindaco.




Treni, lavori sulla Siracusa-Canicattì: dal 4 marzo bus in sostituzione del regionale

(cs) Modifiche alla circolazione dei treni del Regionale per interventi di potenziamento tecnologico e manutenzione straordinaria all’infrastruttura nelle tratte Siracusa-Canicattì e Aragona Caldare-Caltanissetta Xirbi dal prossimo 4 marzo. I collegamenti di Trenitalia sono comunque garantiti.
Prevista una riprogrammazione del servizio, con corse bus fra Siracusa-Canicattì e Aragona Caldare-Caltanissetta Xirbi e modifiche degli orari, con possibile aumento dei tempi di percorrenza, in relazione anche al traffico stradale. I bus effettueranno fermate intermedie in tutte le stazioni delle linee previste. Sui bus non è ammesso il trasporto bici e non è ammesso il trasporto di animali ad eccezione dei cani guida
Il personale di Customer Care di Trenitalia sarà presente presso le stazioni per fornire informazioni utili per i viaggiatori. I canali di acquisto di Trenitalia sono aggiornati con il programma dei bus. È possibile trovare informazioni di dettaglio su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità, alla pagina Lavori e Modifiche al servizio) e tramite Smart Caring personalizzato su App di Trenitalia. Attivo il call center gratuito 800 89 20 21.




Gennuso (FI): “Questo governo realizzerà l’ospedale di Siracusa”

“Chi ha messo in dubbio la serietà con cui il presidente Schifani sta lavorando per affrontare e risolvere i problemi della sanità in Sicilia è stato oggi ancora una volta clamorosamente smentito”. Il deputato regionale Riccardo Gennuso (FI) commenta così le ultime notizie sul nuovo ospedale di Siracusa. “Così come ci ha sempre garantito, oggi il presidente ha illustrato in modo chiaro e inequivocabile in che modo il Governo si sta adoperando, non avendo mai accantonato il progetto, perché il nuovo ospedale di Siracusa sia finalmente una realtà. Trecento milioni sono già disponibili grazie alla rimodulazione di fondi assegnati alla Sicilia, mentre per i 47 milioni mancanti vi è un ampia possibilità di individuare risorse aggiuntive, oltre quelle che potranno essere recuperate grazie all’inevitabile ribasso d’asta”. Poi l’esponente di maggioranza punge le opposizioni. “Chi ha fatto polemica strumentale nei giorni scorsi e chi sperava di avere argomenti per proseguire in sterili dibattiti, può mettersi il cuore in pace: l’ospedale di Siracusa si farà e si farà grazie al lavoro e all’impegno personale del Presidente Schifani e del suo Governo”.




Schifani: “Siracusa avrà il suo nuovo ospedale”. I soldi, i tempi, le attrezzature

“L’ospedale di Siracusa si farà”. Il presidente della Regione lo ripete come un mantra, nel corso della sua breve visita a Siracusa. “Trecento milioni di euro sono già in pancia”, assicura Renato Schifani. Duecento era già stati stanziati dal governo nel dicembre del 2022. “Altri cento saranno stanziati la settimana prossima”, aggiunge Schifani. “Rassicuro i siracusani, avranno il loro ospedale. Ci sono provviste economiche ufficiali, questi ulteriori fondi arrivano ex articolo 20 e sono nazionali. Dovesse essere necessario, siamo pronti ad intervenire anche con risorse regionali”.
Alla conta ufficiale, in effetti, mancano ancora circa 47 milioni per coprire l’intera necessità finanziaria. In linea di massima, come era già emerso, si fa affidamento sui ribassi d’asta che dovrebbero assicurare un risparmio del 15/20%, secondo le stime. “Ma non saranno dieci o venti milioni in caso a fare saltare la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa”.
Accanto al presidente Schifani, c’è anche il dg dell’assessorato regionale Salute, Salvatore Iacolino. Da lui arrivano altre indicazioni sull’ospedale che sarà. A partire dai tempi. “Contiamo di consegnare i lavori entro la fine del 2024, la costruzione richiederà tre anni in cinque attivati tutti i servizi sanitari”, spiega. E per assicurare tutte le attività medicamentali, la Regione ha pronti 45 milioni da destinare proprio all’acquisto delle apparecchiature. “La costruzione del nuovo ospedale di Siracusa è una scommessa del governo regionale. Sarà una struttura moderna, per un salto si qualità per la sanità siracusana”, assicura Iacolino.




Depuratore consortile, si insedia il tavolo tecnico ma il piano di adeguamento è tutto da stilare

L’arrivo in elicottero alla base di via Elorina. Poi in auto verso Ortigia e il palazzo della Prefettura di Siracusa dove, nel pomeriggio, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha insediato il tavolo tecnico, con funzione consultiva, per l’attuazione degli interventi di adeguamento del depuratore consortile Ias di Priolo. Ad accogliere Schifani, il prefetto di Siracusa, Raffaela Moscarella, e il sindaco Francesco Italia.
«Oggi facciamo un ulteriore passo in avanti – ha sottolineato Schifani – verso la definitiva soluzione delle criticità che riguardano il depuratore consortile di Priolo. Una vicenda sulla quale l’attenzione del mio governo è sempre stata altissima, fin dall’insediamento, nella consapevolezza di dover intervenire urgentemente per salvaguardare, sia l’ambiente e la salute pubblica, sia la continuità produttiva del polo siracusano, per il quale l’impianto è essenziale”. Accanto a Schifani, anche il commissario Giovanna Picone che dovrà studiare le necessità dell’impianto e parametrarle a quello che sarà il suo uso futuro, prima di stilare un programma di interventi per l’adeguamento. “Sono consapevole di avere un incarico delicato, cercherò di recuperare il tempo perso in questi anni per avere quadro generale dei flussi verso l’impianto di depurazione. I grandi utenti (le industrie, ndr) stanno per staccarsi, per dotarsi di impianti di depurazione propri. Da capire allora a quale domanda dovrà rispondere il depuratore consortile”, spiega Picone, ingegnere ambientale. “Il revamping va studiato guardando a possibili nuovi allacci, pubblici e privati. Prima possibile effettuerò una ricognizione per verificare lo stato dell’arte e poi avviare una riqualificazione nel rispetto delle norme. Dobbiamo rendere sostenibile l’impianto ma Prima sarà necessaria un’attività di verifica su chi userà il depuratore”, aggiunge.
Il tavolo tecnico per l’attuazione degli interventi di adeguamento del depuratore consortile Ias è organismo previsto dal decreto congiunto dei ministri delle Imprese e dell’Ambiente di settembre 2023, che ha individuato il presidente Schifani quale coordinatore delle attività per adeguare il depuratore alle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dal dipartimento regionale dell’Ambiente.
Del tavolo insediato oggi fanno parte Antonio Milillo in rappresentanza del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica; Alberto Castronovo e Augusto Reggiani, quest’ultimo in qualità di supplente, per il ministero delle Imprese e del made in Italy; Francesco Sorrentino a rappresentare il ministero delle Infrastrutture; i dirigenti generali dei dipartimenti regionali dell’ambiente, Patrizia Valenti, e delle Attività produttive, Carmelo Frittitta, in rappresentanza dei rispettivi assessori; Genève Farabegoli e Michele Ilaqua (supplente) per l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra); Gaetano Valastro e Salvatore Caldara (supplente) per l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Aspra).
Con il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 3 febbraio 2023, l’impianto di Priolo Gargallo è stato dichiarato di interesse strategico nazionale. Lo stesso Dpcm ha previsto che bisogna realizzare il “bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi”.




Nota di Assostampa: “Schifani a Siracusa, uso improprio di conferenza stampa”

Nota di Assostampa Siracusa in merito a quanto accaduto durante la conferenza stampa del presidente della Regione in Prefettura a Siracusa.

“Non possiamo che esprimere delusione per l’uso improprio di una conferenza stampa come avvenuto oggi a Siracusa durante la visita del Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in Prefettura. Il Governatore della Sicilia non ha inteso rispondere alle domande del collega inviato di Report sul depuratore consortile IAS evidenziando il suo diniego con un ‘lei è venuto qui per fare polemica’. Il Presidente Schifani ha poi invitato un suo dirigente a parlare del nuovo
ospedale di Siracusa chiudendo di fatto qualsiasi possibilità di contraddittorio
sull’impianto alle porte della città.
Un atteggiamento che stigmatizziamo, sottolineando la necessità di comprendere bene la differenza tra comunicazioni istituzionali e conferenza stampa”.




È morto padre Antonio Panzica, simbolo di Mazzarrona. “Ha lottato dove altri si sono arresi”

La Mazzarrona perde uno dei suoi simboli. È morto padre Antonio Panzica, il parroco di San Corrado Confalonieri. Aveva 82 anni.
Nel difficile rione siracusano, fetta ampia di Grottasanta, era arrivato a metà degli anni 80 del secolo scorso. La chiesa attuale non esisteva ancora ma quella sorta di container/prefabbricato con un crocifisso sul tetto diventò in fretta un punto di riferimento per tutti. Spesso diventando anche rifugio per una o più notti per quei ragazzi difficili che lo stesso padre Panzica recuperava dalla strada, dove l’avanzare della droga e delle tentazioni criminali trovavano gioco facile nell’assenza di alternative.
Della Mazzarrona padre Panzica ha rappresentato lo spirito di riscatto, la voglia di attenzione e di rispetto. Ha guidato una comunità sempre più numerosa attraverso gli stravolgimenti urbanistici e sociali che hanno segnato la crescita disordinata dell’area popolare. Ne ha interpretato il senso di abbandono, con continui richiami alla classe dirigente locale. L’ultima lettera aperta risale a settembre dello scorso anno, quando con il suo fare schietto padre Antonio Panzica scriveva: “Noi periferia, utile solo sotto elezioni”.
La notizia della sua scomparsa ha profondamente colpito i suoi parrocchiani. “Ha lottato dove tanti altri hanno rinunciato. Grazie per quello che hai fatto per la Mazzarrona”, il tributo di quanti in quella chiesa avevano trovato “comunità”.
L’ex sindaco di Siracusa, Fausto Spagna, lo ha voluto ricordare così: “Ero Sindaco ed era estate. Trovai, di sera, Padre Antonio, all’interno del container dove professava la Parola Di Dio, che poi sarebbe servito da rifugio a chiunque ne avesse bisogno. Capii di trovarmi davanti ad un Parroco rivoluzionario che incarnava la vera Missione della Chiesa.
Nacque un rapporto stupendo, sia personale che spirituale. Nell’ambito del possibile andava sostenuto e condiviso. Siracusa perde un pilastro di Fede e Carità”.