L’allerta meteo sale ad arancione, le previsioni: pioggia e vento

Si alza il livello di allerta meteo e da giallo passa ad arancione sulla Sicilia orientale e centrale, per la giornata di domenica 25 febbraio. Nella parte dedicata alle previsioni, il bollettino diramato dal Dipartimento regionale di Protezione Civile riporta precipitazioni “da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sicilia centroorientale, con quantitativi cumulati da moderati a puntualmente elevati; da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sul resto dell’Isola, con quantitativi cumulati da deboli a moderati”.
In generale, dalla tarda serata odierna e per le successive 24-30 ore, “si prevedono precipitazioni, da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale. Possibili grandinate e forti raffiche di vento. Dalla mattina si domani, domenica 25 febbraio, e per le successive 18-24 ore, si prevedono venti da forti a burrasca dai quadranti settentrionali, mareggiate lungo le coste esposte”.




Valori elevati di diossina dopo l’incendio di via Elorina. Utile un chiarimento sanitario

Ad una settimana esatta dal vasto incendio di via Elorina, il laboratorio Arpa di Palermo ha reso noti i valori relativi alla presenza e concentrazione di diossine, sprigionatesi a seguito della violenta combustione che ha coinvolto anche micro discariche di rifiuti.
“Le determinazioni delle diossine eseguite sul campione di aria prelevato dal 17 al 18 febbraio in via Porto Grande a Siracusa, punto di campionamento prossimo all’incendio, restituiscono una concentrazione di PCDD/PCDF pari a 3395 fg/m3 in termini di Tossicità Equivalente, superiore al valore che indica la presenza di una fonte emissiva locale, riportato nel Documento: “Air Quality guidelines for Europe” – WHO Regional Office for Europe second edition (2000)”. Un valore molto elevato e definibile, secondo diverse fonti contattate da SiracusaOggi.it, come allarmante per certi aspetti. Determinante sarà valutare Adesso cosa è accaduto nelle 48 ore successive. E’ lecito attendersi, ad incendio spento, una sensibile diminuzione dai risultati relativi ai campionamenti effettuati nello stesso sito dal 18 al 20 febbraio. E’ chiaro che un monitoraggio quasi nell’immediatezza, come è avvenuto con questo campione in continuo, finisce per restituire valori molto elevati perchè ad incendio in corso. Un messaggio chiarificatore da parte dell’autorità sanitaria non guasterebbe, nel frattempo.
Solitamente, in area urbana, il valore delle diossine è 100. Se arriva a 300 vuol dire che c’è una fonte emissiva. La fonte emissiva generata dall’incendio appiccato da ignoti nell’area di via Elorina, dove erano stati abbandonati rifiuti di ogni tipo e soprattutto plastiche, ha generato un valore di 3395 fg/m3 in termini di Tossicità Equivalente. Chi abbandona rifiuti in strade e nelle campagne tenga ben a mente questo dato, perchè è complice della distruzione ambientale del nostro territorio in cui – ormai – l’incendio per smaltire impropriamente spazzatura è terribile regola.
Con il termine generico di diossine – si legge sui siti certificati scientifici – viene indicato un gruppo di ben 210 composti chimici aromatici policlorurati, vale a dire formati da carbonio, idrogeno, ossigeno e cloro, divisi in due famiglie: dibenzo-p-diossine (PCDD o propriamente “diossine”) e dibenzo-p-furani (PCDF o “furani”). Si tratta di sostanze particolarmente stabili e persistenti nell’ambiente, tossiche per l’uomo, gli animali e l’ambiente stesso come riporta il Cesnir, società milanese di consulenza che si occupa esclusivamente degli accertamenti tecnici di igiene industriale. Esistono 75 “specie” di diossine e 135 di furani: di questi però solo 17, 7 PCDD e 10 PCDF, destano particolare preoccupazione dal punto di vista tossicologico.




Manca solo il collaudo per il nuovo padiglione dell’Umberto I, ospiterà Pronto Soccorso e TI

Il nuovo padiglione realizzato nell’area parcheggio dell’ospedale Umberto I, lato via del Santuario, “è pronto per il collaudo e per entrare in servizio”. Lo conferma l’Asp di Siracusa con una nota. La nuova palazzina è destinata ad ospitare il pronto soccorso con aree ambulatoriali e posti letto intensivi.
Su pressing del neo commissario straordinario, c’è stata una sensibile accelerazione nelle procedure di trasferimento dalla Struttura Commissariale della Regione all’Asp di Siracusa.
“La consegna della palazzina – commenta soddisfatto Alessandro Caltagirone – innescherà un meccanismo virtuoso che permetterà la realizzazione degli altri interventi di ristrutturazione previsti per il potenziamento della rete ospedaliera. Per il risultato ottenuto devo ringraziare il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, l’assessore della Salute Giovanna Volo e il dirigente generale del Dipartimento Pianificazione Strategica Salvatore Iacolino il quale dirigente si è ripromesso il prossimo lunedì di visitare la struttura. A collaudo ottenuto – spiega il manager Caltagirone – si attiverà una serie di trasferimenti che interesseranno le Unità operative di Terapia Intensiva e Pronto Soccorso che daranno impulso a nuove e più idonee allocazioni nonché all’avvio di nuovi lavori. E non solo. Tutto ciò ci permetterà, inoltre, rispondendo alle legittime e comprensibili aspettative dei pazienti oncologici, il rientro alla sua sede originaria dell’ospedale Umberto I” del reparto di Oncologia che, come è noto, era trasferito sin dal 2020 nell’ospedale Di Maria di Avola”.




Fine settimana con nuvole e possibili piogge, diramata allerta meteo gialla

Il Dipartimento regionale di Protezione Civile ha diramato un’allerta meteo gialla per la giornata di domani, sabato 24 febbraio. Secondo le previsioni contenute nel bollettino, “le precipitazioni saranno sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui settori centrosettentrionali, con quantitativi cumulati da puntualmente moderati a moderati; isolate, anche a carattere di rovescio o temporale, sul resto della Sicilia, con quantitativi cumulati deboli. I venti saranno forti meridionali sui settori ionici e molto mossi tutti i bacini, riproponendo il rischio di mareggiate lungo le località costiere. In locale, sensibile diminuzione le temperature massime, che dunque scenderanno su livelli più in linea con la media della stagione invernale”.
E’ una settimana segnata da variabilità: temperature in calo, pioggia e vento nella prima parte, poi giornate all’insegna di un tepore quasi primaverile. Adesso, secondo le previsioni, in arrivo un settimana segnato da nuvole e possibili precipitazioni.




Travolse con l’auto un motociclista, pm chiede processo per omicidio stradale

Per l’incidente stradale costato la vita al 27enne Ciro Amenta, il pm della Procura di Siracusa ha chiesto il rinvio a giudizio del 79enne alla guida dell’auto coinvolta nello scontro. Il 30 marzo dello scorso anno, a Lentini, la tragedia. L’anziano è accusato di omicidio stradale.
Fissata per il 13 maggio 2024, l’udienza preliminare. I familiari del ragazzo sono assistiti da Studio3A.
Contestate al 79enne “negligenza, imprudenza e imperizia” oltre alla violazione dell’articolo 154 del Codice della Strada.
Come accertato dalla indagini polizia municipale di Lentini, che ha effettuato i rilievi, e dalla consulenza tecnica cinematica per ricostruire la dinamica affidata ad un perito esterno, le cause e le responsabilità del terribile schianto sarebbero da attribuire alla Renault Scenic guidata dall’indagato. “Partendo da una posizione di parcheggio sul lato destro di via Mercadante (dov’era fermo a bordo strada, ndr), si immetteva nel flusso veicolare eseguendo una pericolosa manovra di inversione di marcia in presenza di intersezione, vietata dall’articolo 154 comma 6 del C.d.S., e senza essersi assicurato di poter operare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada” scrive il Pm, .
Con il suo scooter è poi sopraggiunto il giovane, che si sarebbe ritrovato l’imprevisto ostacolo, impattando sulla fiancata sinistra dell’auto. Le conseguenze dello scontro furono purtroppo letali per il 27enne. :




Il porto rifugio è a pezzi, rischia l’inagibilità totale. Danno da milioni di euro per Siracusa

Il porto rifugio di Siracusa è in condizioni drammatiche, al limite dell’operatività. Con due distinte ordinanze, l’ultima a dicembre 2023, la Capitaneria di Porto ha dovuto dichiararne la parziale inagibilità. Se non verranno effettuati i lavori di ripristino del riccio di testa e della diga foranea, si rischia persino la chiusura della struttura che sin qui ha sempre garantito la supervisione della sicurezza della navigazione e la gestione ordinaria dei servizi nautici.
Un incredibile silenzio circonda la vicenda, eppure centrale per la marineria e l’economia siracusana. Basti, ad esempio, pensare al pontile industriale che movimenta qualcosa come 14 milioni di tonnellate all’anno di prodotti petroliferi, con circa 350 navi petroliere in ingresso ed in uscita con l’assistenza, supporto e vigilanza di pilotine e rimorchiatori di casa al porto rifugio di Santa Panagia.
A forza di inibizioni, oggi sono solo due i rimorchiatori ormeggiati a fronte dei sei previsti. Con la diga foranea in quelle condizioni. Per dare un’idea, il loro intervento è essenziale per la sicurezza anche del vicino porto Grande: quando la Msc ruppe gli ormeggi, sono stati quei due rimorchiatori a permettere di riportare condizioni di sicurezza ottimali, in supporto con quello già presente sul luogo.
Questo è giusto un esempio, forse il più immediato per comprendere quanto sia vitale mantenere operativo il porto rifugio. Per chiarire ulteriormente, se dovesse arrivare l’inagibilità totale – i marosi non fanno sconti – si bloccherebbe anche l’attività del pontile industriale, il che equivarrebbe a fermare gli impianti sud di Isab con annessi lavoratori diretti e dell’indotto a casa.
Il problema è nato nel 2019 con le prime, impetuose mareggiate. L’allora assessore regionale alle infrastrutture, Marco Falcone, visitò il porto rifugio di Santa Panagia, assicurando un pronto intervento della Regione (proprietaria del porto rifugio, ndr). Ed in effetti vennero stanziati circa 4 milioni di euro per i lavori urgenti. Si era anche arrivati, lo scorso anno, all’aggiudicazione ma – incredibile sorpresa – nel frattempo i soldi non c’erano più. L’aggiudicazione, infatti, venne completata oltre la data prevista per l’utilizzo delle risorse stanziate, mestamente tornate indietro.
Il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S) ha presentato diverse interrogazioni in Ars, chiedendo agli assessori Aricò e Falcone di risolvere l’incredibile e paradossale stallo. E’ però trascorso un anno e di novità, circa nuove fonti di finanziamento, paiono proprio non essercene.
E’ allora già scritto il finale? Si, se la politica regionale non comprende l’importanza della partita che si sta giocando (e perdendo) sul porto rifugio. Le condizioni attuali sono drammatiche. Le mareggiate hanno spezzato e affondato il riccio di testa, sparpagliando i tetrapodi ormai inutili nella loro funzione di frangiflutti. Interi pezzi della diga foranea sono stati staccati e spostati dalla furia delle onde ed evidenti sono ulteriori segnali di prossimi cedimenti, mentre il mare si ingrotta persino sotto ai pontili ed alle passerelle degli ormeggi.
Non c’è più tempo per chiacchiere e sopralluoghi e neanche per cercare colpe e responsabilità. O partono i lavori o sarà game over per il porto rifugio di Siracusa.




Le foto del porto rifugio di Santa Panagia: i gravi danni evidenti e la sua importanza

In queste foto è visibile lo stato attuale del porto rifugio di Santa Panagia, a Siracusa. Costruito negli anni 70, svolge più funzioni. Anzitutto, garantisce supervisione della sicurezza della navigazione in entrata ed uscita da Siracusa e coordina la gestione ordinaria dei servizi nautici (pilotine, rimorchiatori, ormeggiatori, sicurezza antincendio e antinquinamento, servizi accessori come raccolta rifiuti, rifornimento etc). Importante anche le funzioni a supporto della sicurezza (anche ambientale) nel consistente traffico di navi petroliere (circa 350 l’anno).
Pensare di ridurre l’importanza del porto rifugio solo alla zona industriale significherebbe non aver compreso quanto sia centrale per la gestione di tutti i traffici (merci, passeggeri, commerciali, diportisti) e di tutte le attività connesse alla navigazione in entrata ed uscita da Siracusa.

I danni sono complessi ed evidenti. La diga foranea è per metà inutilizzabile, come da ordinanze della Capitaneria di Porto di Siracusa. Evidenti i segni di ulteriori cedimenti, sotto la costante azione del mare. Il riccio di testa è ormai perduto: staccato dalla violenza delle onde dalla struttura, parzialmente affondato e con i tetrapodi resi “inoffensivi” in quella che dovrebbe essere la loro azione di depotenziamento delle onde in entrata. Diversi pezzi della struttura sono stati letteralmente spostati dal mare che è riuscito ad ingrottarsi anche nella zona interna del porto rifugio, sotto i pontili e le passerelle già inibite.




I due badanti uccisi a Siracusa, per Giampiero Riccioli definitivo l’ergastolo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, diventa definitiva la condanna all’ergastolo per Giampiero Riccioli. E’ il ristoratore siracusano accusato del duplice omicidio e della soppressione dei cadaveri di due badanti campani, Alessandro Sabatino di 40 anni e Luigi Cerreto di 23.
I difensori dell’imputato avevano presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Assise di Appello di Catania che, nel luglio 2023, aveva confermato la condanna in primo grado all’ergastolo.
La vicenda fu al centro di un complesso caso di cronaca, seguito da vicino anche dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” fino alla svolta, quando vennero trovati dei resti umani in un terreno nella disponibilità di Riccioli che aveva sempre respinto ogni accusa.
I due ragazzi sparirono nella primavera del 2014, poco dopo il loro arrivo a Siracusa dove avrebbero dovuto occuparsi dell’anziano padre del ristoratore come badanti.




Sosta selvaggia, street control e ganasce per contrastare il regno della doppia fila

C’è un problema parcheggi a Siracusa. Mancano gli spazi, è vero. Ma ad ingigantirlo intervengono anche consuetudinarie cattive abitudini che portano gli automobilisti a lasciare la loro vettura in seconda fila, in divieto o in generale dove non sarebbe consentito e spesso neanche logico sostare.
Un fenomeno, questo, che si tenta di contrastare da tempo, senza però ottenere il risultato sperato. Eppure è evidente a tutti come nel caos viario del capoluogo incida – anche – parcheggio selvaggio. Da alcune settimane, la Polizia Municipale si sta dedicando con costanza a due azioni che dovrebbero convincere gli automobilisti a ritrovare la via del rispetto delle regole: street control e ganasce.
Lo street control è quel sistema che lavora con una telecamera capace di leggere le targhe delle auto in doppia fila o in sosta vietata, montata sul tettuccio delle auto di servizio. L’infrazione viene poi validata dal check di un operatore in auto. Lo street control da agosto dello scorso anno è tornato a pieno servizio, dalla mattina alla sera, fino a quando la luce solare lo consente. Una quarantina al giorno, in media, sono le multe elevate con questo sistema.
Da febbraio, poi, sono arrivate anche le ganasce. Gli uffici della Municipale confermano il quotidiano utilizzo. La misura parrebbe funzionare, al punto che altre 9 sono state ordinate dal Comune di Siracusa. La sanzione accessoria delle ganasce costa 53,45 euro oltre alla multa per l’infrazione commessa. L’auto non viene “sbloccata” sino a quando non avviene il pagamento. Trascorse 48 ore senza che il proprietario del veicolo richieda di essere liberato dalle ganasce, la vettura viene rimossa e custodita in deposito (con ulteriori costi a carico del proprietario del veicolo).
E intanto, arrivano gli avvisi di contestazione anche per chi lascia l’auto al Molo Sant’Antonio senza esporre il tagliando di sosta o ricorrere all’app Easyparking.




Marciapiedi e due rotatorie in via Nazionale (Cassibile), arriva il “si” in Consiglio comunale

Nuovi marciapiedi e due rotatorie lungo via Nazionale a Cassibile. Lo ha deciso il Consiglio comunale di Siracusa, approvando un ordine del giorno discusso ieri sera, in seconda convocazione.
La riunione, presieduta dalla vicepresidente Conci Carbone, è ripresa dal punto in cui era stata interrotta e cioè dalla votazione su un atto di indirizzo, proposto da Damiano De Simone, con il quale si impegnava l’amministrazione a realizzare una zona scolastica attorno alla scuola Wojtyla, in via Tucidide e in via Paolo Cardarella, per mitigare gli effetti del traffico in coincidenza con l’ingresso e l’uscita degli alunni. Il documento è stato bocciato con 14 sì, 11 no e 3 astensioni. Le posizioni in campo si erano manifestate mercoledì: da una parte, chi voleva votare subito e, dall’altra, chi voleva approfondire l’atto di indirizzo nella commissione competente ritenendo che la zona scolastica fosse di difficile realizzazione.
Quanto agli interventi su via Nazionale a Cassibile, a proporre l’ordine del giorno era stata la commissione consiliare Lavori pubblici. La strada in questione – ha spiegato il presidente Andrea Firenze – è la più transitata e pericolosa della frazione, in quanto combacia con un tratto della Statale 115. Il documento impegna l’amministrazione a progettare e realizzare nuovi marciapiedi e due rotatorie, sia sul lato nord che sul lato sud, che diano sicurezza alla circolazione e decoro. L’atto è stato approvato con 24 sì e 2 no. Nel dibattito sono intervenuti Casella, Burti, Buccheri e Messina, che ha lasciato polemicamente l’aula prima del voto sostenendo che il documento presentava degli errori formali.
Il Consiglio tornerà a riunirsi martedì prossimo, 27 febbraio, alle 17,30. All’ordine del giorno ci sono la proposta di regolamento dell’Ostello per migranti di Cassibile, una mozione per la valorizzazione della Balza Acradina, una sulle politiche di genere e una proposta di consiglio comunale dedicato ai temi dell’infanzia.