Bambini e dipendenza da smartphone, lo psicoterapeuta: “Giusto normarne l’uso”

“Condivido il ddl presentato dal deputato regionale Carlo Gilistro per regolamentare l’uso del telefonino da parte di giovani e giovanissimi”. Lo dice senza tentennamento lo psicoterapeuta Roberto Cafiso. L’ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Siracusa è oggi componente del Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale istituito dal Ministero della Salute.
“Ormai sappiamo anche dalle immagini restituite da tac e risonanze che il telefono crea dipendenza, assimilabile a quella prodotta dalle sostanze stupefacenti. Al punto che è stato necessario clonare una nuova terminologia per la sindrome che ne consegue: nomofobia. Deriva dall’espressione inglese no mobile phone, e indica quello stress emotivo derivante dal non essere collegati su social, chat e servizi digitali in genere e che produce ansia, panico, insostenibilità della privazione del collegamento”, racconta alla redazione di SiracusaOggi.it, Roberto Cafiso.
“I genitori sono ancora il fattore discriminante”, aggiunge lo psicoterapeuta. “Non devono dimenticare di avere lo la capacità di incidere sul tempo che i figli dedicano al cellulare. Se illimitato, i fenomeni di dipendenza sono facilmente innescabili. Però attenzione, il problema è diffuso: ho avuto in cura una coppia di ventenni che pure seduti a cena parlavano tra di loro solo via chat…”, rivela Cafiso lasciando intendere quanto sia diffuso il rischio dipendenza con le controindicazioni annesse.
Anche il Tavolo ministeriale ha in calendario un panel dedicato alla dipendenza da dispostivi tecnologici. Ieri il deputato regionale cinquestelle Carlo Gilistro, peraltro noto pediatra siracusano, ha presentato il suo progetto di legge. Ha come obiettivo quello di limitare, e in alcuni casi di vietare, l’uso di smartphone e tablet a bambini e adolescenti e questo per contrastare i fenomeni sempre più diffusi di disturbi mentali e comportamentali collegabili all’eccessivo utilizzo degli apparecchi elettronici.
Il divieto è per i bambini sotto i 3 anni, per gli altri il testo limita a un certo numero di ore l’utilizzo degli apparati elettronici.
“Questa proposta serve a normare un fenomeno che colpisce le famiglie, la scuola e la sanità”, ha detto Gilistro. “Il prezzo che stiamo pagando è davvero salato. Quasi la totalità dei ragazzi che va a scuola ha un disagio epocale, di tipo psicologico che sfocia in disturbi come attacchi di panico, di ansia e di angoscia. Lo Stato di New York sta denunciando i grandi social network, In Inghilterra è vietato l’uso nelle scuole. Da pediatra di trincea, in questi ultimi anni sto assistendo a una escalation di disturbi mentali che colpiscono la fascia di età da 5 a 18 anni. Di recente una mia paziente di 9 ha avuto un attacco isterico, l’abbiamo dovuta sedare: stava 6 ore al telefono, non vuole più tornare a scuola, non accetta la visita della psicoterapeuta. La madre è disperata, la bimba perderà l’anno, non accetta nulla”.




Normare l’uso dei cellulari, convegno all’Ars con esperti, medici e politici

La lotta all’uso sconsiderato di cellulari e apparecchiature digitali da parte dei bambini conosce all’Ars un’altra tappa. Dopo la presentazione alla stampa della legge voto del M5S che mira a vietarli fino a tre anni di vita e a limitarne fortemente l’uso negli anni successivi, domani, esperti, medici e politici si ritroveranno a palazzo dei Normanni a partire dalle 10 per il convegno “Nomofobia, sindrome da disconnessione e nuove forme di dipendenza” che vedrà interagire da remoto oltre 70 istituti scolastici di ogni ordine e grado di tutta la Sicilia per la partecipazione di migliaia di alunni e centinaia di insegnanti.
“Questa massiccia partecipazione, seppur da remoto – dice il pediatra e deputato M5S Carlo Gilistro, promotore del convengo e primo firmatario del ddl voto presentato ieri – è la prova dell’enorme interesse che c’è sul tema e di conseguenza della necessità di fare qualcosa per evitare pericolosissime conseguenze negative per i nostri bambini. Ringrazio moltissimo il direttore dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Giuseppe Pierro che ha sposato la causa e ha prontamente invitato tutte le scuole dell’isola”.
Al convegno interverranno tra gli altri il presidente e il vicepresidente dell’Ars, Francesco Galvagno e Nuccio Di Paola e il capogruppo del M5S a palazzo dei Normanni Antonio De Luca. Gli approfondimenti saranno curati dall’esperto in pratiche dialogiche dell’Università di Pisa, Marco Braghero, dal medico facilitatore dialogico Salvatore Nocera Bracco, dallo psichiatra Raffaele Barone, dalla referente siciliana della fondazione Carolina onlus, Cetty Mannino e dal vicepresidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Li Castri. Parteciperà da remoto al convegno anche Daniela Lucangeli, professoressa di psicologia dello sviluppo all’università di Padova ed esperta di psicologia dell’apprendimento.




Il piccolo Simone realizza il suo sogno e diventa “capo pattuglia” della Polizia

Il suo sogno è quello di diventare un poliziotto e allora il piccolo Simone (nome di fantasia, ndr), 6 anni, non ha resistito quando si è ritrovato davanti una pattuglia delle Volanti. Quasi non credeva ai suoi occhi e, accompagnato dal papà, si è avvicinato titubante agli agenti. Poi la richiesta: “può fare una foto?”. La risposta della pattuglia è stata decisamente positiva.
Hanno invitato Simone a bordo dell’auto di servizio, lato passeggero. Con gli occhi sgranati e brillanti, ha seguito le spiegazioni sulle attrezzature e quando lo hanno salutato come “capo pattuglia”, un sorriso gli ha illuminato il volto. Ma la sorpresa più grande doveva ancora arrivare: a Simone hanno infatti permesso, con una piccola eccezione alla regola, di accendere le luci blu di segnalazione dell’auto della Polizia. Un’emozione indescrivibile per il bimbo siracusano.
La simpatica scena è avvenuta nei giorni scorsi, mentre le auto della Polizia erano impegnate a garantire una movida serena e senza patemi per ragazzi e genitori, nei luoghi maggiormente frequentati. In questo caso, alla Pizzuta. Nessuna militarizzazione, sono una presenza che vale come deterrente qualora qualcuno volesse farsi prendere da idee “strane”.




Auto sbanda e si ribalta in viale Epipoli, illeso il 70enne alla guida

Se l’è cavata con tanto spavento ma, per fortuna, con appena qualche graffio il 70enne protagonista suo malgrado di un incidente stradale. La sua auto, una Fiat Panda, è uscita fuori strada per poi ribaltarsi lungo viale Epipoli, nei pressi dell’ex centro commerciale. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia Municipale, per cause ancora da definire, l’uomo avrebbe perduto il controllo del mezzo dopo una curva, mentre procedeva in direzione del Villaggio Miano. L’auto ha finito la corsa ribaltandosi.
Sul posto intervenuta la Municipale, i Vigili del Fuoco e l’ambulanza del 118. L’anziano è stato accompagnato in ospedale per i controlli del caso. Le sue condizioni non destano preoccupazioni.




Anche a Siracusa lo sciopero nazionale contro le morti sul lavoro, adesione del 60%

Anche a Siracusa due ore di sciopero per turno nei cantieri edili e metalmeccanici. Adesione del 60% nella zona industriale alla mobilitazione promossa dalla Fillea Cgil e della Feneal Uil per tornare ad alzare il livello d’attenzione sulla misure di sicurezza, contro le morti sul lavoro.
Dopo la tragedia di Firenze, i sindacati tornano a porre l’accento anche sui controlli. “Le morti sul lavoro sono figlie delle mancate regole, del mancato rispetto degli orari, del non rispetto dei giusti contratti collettivi, del massimo ribasso su costi della manodopera e della sicurezza, delle troppe false partite iva e dello sfruttamento dei cottimisti”, si legge nel volantino diffuso durante la mobilitazione dai sindacati. “Basta con le catene infinite di subappalti, basta lavoro nero e dumping contrattuale”, le rivendicazioni di Fillea e Feneal.




La dea bendata bacia Melilli, vinti 100mila euro al 10eLotto

La Sicilia, e in particolare la provincia di Siracusa, può festeggiare: colpo da 100mila euro a Melilli con il 10eLotto. Si tratta della vincita più alta registrata con l’ultima estrazione. Decisiva una giocata di appena 4 euro con 9 numeri indovinati su 10, in modalità frequente.
Sempre la Sicilia, ma questa volta Erice (Tp) – come riferisce l’agenzia Agimeg – può sorridere anche al Lotto: 14.400 euro sulla ruota nazionale, presa una cinquina con sei numeri giocati: 3, 26, 63, 72, 81, 88.
Si ricorda di giocare responsabilmente. La ludopatia è una malattia riconosciuta.




Piano vitivinicolo regionale, concordate le misure per la filiera del vino

Attivazione della misura della vendemmia verde, investimenti per le cantine e per la promozione sui mercati extraeuropei per rilanciare il comparto vitivinicolo siciliano. Sono alcune delle misure concordate nel corso della riunione del gruppo di lavoro della Sicilia del Vino, istituito nei mesi scorsi per la redazione del Piano vitivinicolo regionale, che si è tenuta ieri nei locali dell’Assessorato dell’agricoltura.
Un incontro per fare il punto sui bandi in procinto di essere pubblicati e sulle misure volte a proteggere e rilanciare il settore vitivinicolo dopo “l’annus horribilis” del 2023, caratterizzato da diverse criticità, dalla crisi economica alla “catastrofe” della peronospora passando per la siccità. Tutti fattori che stanno mettendo a dura prova anche la produzione del 2024.
«Coniugare programmazione ed emergenza è la vera sfida che caratterizzerà il nostro lavoro nei prossimi mesi per salvaguardare un settore che ha costruito una grande credibilità e reputazione a livello internazionale. Le misure concordate con i rappresentanti della filiera vitivinicola vanno in questa direzione». Lo ha dichiarato l’assessore all’agricoltura Luca Sammartino, che ha annunciato la pubblicazione del bando per i contributi per danni causati da peronospora 2023 previsti dalla Legge di stabilità 2024, con una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro.
Prolungare la durata dei “diritti di impianto” e salvaguardare il vigneto Sicilia elemento paesaggistico fondamentale sottoposto all’aggressione della perdita di valore, del fotovoltaico e del cambiamento climatico. Sono le richieste che i rappresentanti della filiera vitivinicola hanno sottoposto all’assessore Sammartino affinchè le riporti in sede nazionale ed europea.




Siracusa e i suoi porti, Di Sarcina: “Per crescere, l’ingresso in AdSP è la strada migliore”

C’è un vento favorevole che cresce attorno all’idea di estendere anche ai porti di Siracusa – il Grande e il porto rifugio – la governance dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. L’AdSp gestisce gli scali di Augusta e Catania e, più di recente, anche Pozzallo.
Per non rimanere isolata nelle politiche di sviluppo portuale e per evitare di rimanere “chiusa” a tenaglia dalle azioni coordinate degli scali a sud e a nord, Siracusa guarda con favore bipartisan alla possibilità. Ma servirà un’unità d’intenti che poche volte si è concretizzata a queste latitudini.
Francesco Di Sarcina è il presidente dell’AdSP della Sicilia Orientale e sull’adesione di Siracusa taglia corto: “è questione di volerlo o non volerlo”, dice intervenendo su FMITALIA.
“Bisogna capire che entrare in un’AdSP significa entrare in una struttura complessa, articolata, coordinata da un ente statale e non locale. Il che vuol dire che si ragiona con logiche nazionali e internazionali. Ad esempio, noi non ci occupiamo banalmente di cambiare lampadine o fare manutenzione. Siamo un ente che governa il porto, cerchiamo i traffici, studiamo le strategie di crescita e lo facciamo utilizzando le nostre risorse, tenendo ben presenti quelli che sono gli interessi dei singoli territori e del sistema nel complesso”, spiega Di Sarcina. “Se un porto vuole crescere, ambire a traguardi importanti come traffici e come ricadute occupazionali dirette e indirette, l’ingresso in AdSP è probabilmente la strada migliore. Se invece si vuole rimanere in una dimensione locale che fa bene le cose che sa fare, senza voglia di confrontarsi con realtà più complesse allora probabilmente non serve ingresso in AdSP”, aggiunge in termini generali ma con una considerazione che pare cucita addosso al caso Siracusa.
Al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale chiediamo allora quel futuro immagini per i porti di Siracusa. “Premetto che mi sono dedicato a pensare a Siracusa solo come esercizio di stile, visto che sento questo dibattito animarsi. La mia oggi è una considerazione generale: la parte di Santa Panagia continuerebbe ad occuparsi di prodotti petroliferi finchè avrà forza di tirare, in sinergia con altri terminali che sono sotto la nostra regia commerciale ad Augusta. Nel porto Grande, invece, crociere. Penso però che debbano essere fatte in maniera tale da non devastare il territorio. Le navi da crociera di ultima generazione sono capaci anche di 4 o 5 mila passeggeri. Ecco – dice Di Sarcina – immaginare due grandi navi in contemporanea al Porto Grande con diecimila persone in Ortigia, non so se sia piacevole. Siracusa, a mio avviso, merita crociere di lusso con meno persone a bordo ma dall’alto potere spendente una volta a terra. Così non sarebbe neanche in contrapposizione con Catania e Pozallo, come avviene invece ora. Sarebbe una realtà integrata in un sistema più ampio”.
Il presidente Di Sarcina rivolge un pensiero anche agli attuali operatori portuali che si sentono minacciati dal possibile ingresso in AdSP. “Chi lavora bene, non deve temere nulla. E non credo che a Siracusa lavorino male. Dico di più, chi conosce il porto ha un vantaggio rispetto ad altri che in caso devono venire da fuori. L’AdSP vuole integrare al meglio le risorse locali, in caso le risorse esterne arrivano dopo e si integrano. L’Autorità non è un ente pubblico che si occupa di sostituire lampadine o torri faro. L’AdSP gestisce e sviluppa un piccolo territorio che si chiama porto, proponiamo vie di sviluppo. Ad Augusta oggi ricevo gli operatori del porto locali che mi vengono a proporre attività, ed io sono ben lieto di aiutarli”, racconta ancora Francesco Di Sarcina.
A questo punto, il tema principale per Siracusa: come fare ad entrare nel perimetro dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale? Insomma, chi deve fare cosa? “Ci sono varie strade. Anzitutto, il porto è regionale e quindi occorre l’intesa con la Regione. Dopodiché, bisogna decidere”, dice Francesco Di Sarcina. “Una strada è quella di richiedere l’estensione della circoscrizione e deve partire dall’autorità portuale. Viene discussa in Comune, non per forza in Consiglio comunale. Serve quindi il parere della Capitaneria di Porto, del Libero Consorzio e della Regione. Solo se tutti sono d’accordo, il ministero avvia l’istruttoria. E’ una strada poco utilizzata perchè, come capite, è particolarmente lunga e farraginosa”. Ci sarebbe, allora, un percorso più agile, come quello seguito da Pozzallo. “Il percorso più veloce e diretto è quello parlamentare: un emendamento che permetta di finalizzare un desiderio politico condiviso. Ma ci vuole la volontà politica e quindi mi fermo perchè esula dalle mie competenze”.
Una delle preoccupazioni principali legate all’ingresso in AdSP è però quella che Siracusa perda “potere” nelle scelte per i suoi porti. “E’ un falso mito quello secondo cui Siracusa non avrebbe rappresentatività”, risponde fermo il presidente Di Sarcina. “Siracusa avrebbe un componente nominato dal sindaco nel comitato di gestione, proprio come Catania e Augusta. Pozzallo, ad esempio, non ha uno. E’ vero che non c’è simmetricità tra le competenze del componente di Siracusa rispetto a quello di Catania o Augusta. Il rappresentante indicato da Siracusa si esprimerebbe su argomenti relativi fondamentalmente ai suoi porti, mentre Augusta e Catania hanno parola su tutto il perimetro dell’AdSP, per una precisa scelta del legislatore che ha voluto favorire le città già sede di Autorità Portuale. Però, se si vedono gli argomenti su cui Siracusa alla fine non potrebbe intervenire, si vedrebbe che si riducono giusto ad un paio e di portata limitata. Inoltre siederebbe in comitato anche la Capitaneria di Porto di Siracusa mentre nel tavolo di partenariato ci sarebbe spazio pure per i rappresentati delle attività private, come Confindustria”.
Temi e passaggi sui cui Francesco Di Sarcina tornerà giorno 1 marzo, proprio a Siracusa, quando parteciperà ad una seduta aperta di Consiglio comunale, dedicata proprio al tema dell’ingresso dei porti del capoluogo nell’AdSP della Sicilia Orientale.




Sit-in a Siracusa per Julian Assange: “No all’estradizione, si alla libertà di informare”

Sit-in anche a Siracusa per Julian Assange. Il cofondatore di WikiLeaks è a un passo dall’essere estradato dal Regno Unito negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni di carcere per accuse di spionaggio. Mentre iniziava presso l’Alta Corte di Londra l’udienza dell’appello finale – senza il giornalista australiano in aula perchè ammalato – in viale Santa Panagia, poco distante dal Palazzo di Giustizia, è comparso uno striscione con la scritta “J.Assange Libero”.
Il presidio è stato organizzato dal Pci di Siracusa, Sinistra Italiana e Generazioni Future. Diversi i curiosi o i simpatizzanti che hanno mostrato di condividere l’iniziativa. “Abbiamo voluto manifestare da qui la nostra solidarietà ad Assange. Solidarietà nei confronti della persona e nei confronti di un principio che va difeso ad ogni costo: la libertà di pensiero, di opinione e di stampa”, spiega Giuseppe Galletta, presidente del Pci di Siracusa. Gli fa eco Marco Gambuzza, anche lui presente al sit-in: “Difendere Assange significa difendere la libertà di pensiero e di informazione, il diritto assoluto a conoscere la verità in qualunque vicenda”.
“La vita di Assange è in pericolo. Recentemente ha detto di sentirsi al declino della sua speranza, concludendo con un triste ‘o libero o morto’, perchè l’estradizione negli Stati Uniti equivale ad una condanna al silenzio e forse anche altro. La sua colpa? Avere rivelato gli abusi degli americani in Afganistan e in Iraq. Non possono permettere che quest’uomo continui a parlare”, aggiunge Emanuela Di Bella di Generazioni Future.




Meteo, peggioramento previsto per mercoledì 21 e Siracusa resta in allerta gialla

Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile ha mantenuto anche per la giornata di domani (21 febbraio) il livello di allerta meteo gialla per Siracusa e la sua provincia. Mentre tutta la Sicilia scende in verde, Siracusa e Ragusa restano in giallo. Secondo le previsioni contenute nel bollettino, sono attese precipitazioni “da isolate a sparse, localmente anche a carattere di rovescio o temporale, con quantitativi cumulati deboli, fino a puntualmente moderati sulla Sicilia sudorientale, specie sul versante ionico”.
La temperatura scenderà ancora e sarà compresa tra 11 e 13°C. Per quel che riguarda Siracusa, secondo ilmeteo.it mattino e pomeriggio saranno segnati da pioggia, “anche abbondante”. Alla sera, “pioggia alternata a schiarite”. I venti saranno per tutto il giorno forti provenienti da Nord-Est con intensità compresa tra 39 e 49km/h. Lo conferma anche la Protezione Civile regionale, che parla di venti “localmente forti nord-orientali sui settori occidentali e sud-orientali”. Quanto ai mari, molto mosso, localmente, lo Ionio a ridosso delle coste.