Industria, il Ministero si scorda dei sindaci: “Dimenticanza a cui porre rimedio”

Alla luce del mancato invito a partecipare ai tavoli tecnici convocati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (clicca qui), i sindaci di Siracusa, Melilli, Augusta e Priolo (Francesco Italia, Giuseppe Carta, Giuseppe Di Mare, Pippo Gianni) fanno sentire la loro voce con una lettera al ministro Adolfo Urso.
A Roma, lo scorso 21 novembre si è parlato dell’Ias mentre il 3 dicembre il tavolo esaminerà il caso Versalis mentre giorno 5 dicembre convocato focus sulla chimica italiana. Tre appuntamenti importanti a cui i sindaci non sono stati chiamati a partecipare. Una dimenticanza a cui bisogna prontamente porre rimedio.
“I territori subiscono in prima battuta non solo l’impatto ambientale ma la ricaduta sociale. Nelle nostre zone si lavoro e spesso ci si ammala – dichiarano in un comunicato congiunto i sindaci – i nostri territori da anni attendono bonifiche, investimenti e riconversioni (un esempio per tutti la rada di Augusta). Le preoccupazioni dei cittadini devono trovare risposte e la nostra esclusione dai tavoli, dove si dovrebbe concertare il futuro della nostra Sicilia orientale, ci impedisce di svolgere appieno il nostro incarico. In questo mancato invito – puntualizzano i sindaci – non vogliamo leggere dolo ma forse una mera dimenticanza a cui si può ancora porre rimedio. Ci preoccupa la non applicazione della Golden Power, l’incertezza sul futuro degli impianti Ias, i finanziamenti periziali per la decarbonizzazione di Sonatrac e Sasol che espone le aziende e le rende non competitive nel panorama mondiale a causa delle conseguenti sanzioni per le emissioni nei limiti della CO2 in atmosfera. Siamo componenti del gruppo istruttorio per il rilascio delle Ai e siamo i primi in difesa dei lavoratori che, prima di essere tali, sono i nostri cittadini”, ricordano nella loro missiva i sindaci dei comuni in cui ricadono gli impianti del grande polo industriale ed energetico siracusano.




Un Caravaggio gigante in piazza Santa Lucia, completata l’opera di Andrea Ravo Mattoni

Completato il murale di piazza Santa Lucia, con la riproduzione su una larga superficie del Seppellimento di Santa Lucia. Il capolavoro caravaggesco è conservato poco distante, all’interno della chiesa della Borgata. E adesso “dialoga” con la città attraverso l’opera dello street artist Andrea Ravo Mattoni. Quattro giorni di lavoro a venti metri di altezza, dentro ad un cestello mosso da un braccio meccanico, per un risultato che ha già affascinato tutti.
“Non è stato semplice tradurre Caravaggio utilizzando solo bombolette spray. Una sfida che ho accettato con piacere dopo l’invito del sindaco Francesco Italia. Io sono contento, ora deciderà la cittadinanza se piace o meno”, racconta a SiracusaOggi.it proprio l’artista di Varese.

“Recupero del classicismo nel contemporaneo” è l’altisonante nome del progetto che colpisce con le parole, semplici e dirette, di Ravo. “Quello che voglio fare è creare ponti tra le istituzioni museali e la strada, per poi magari fare entrare la gente nei musei. O in questo caso, a vedere il Caravaggio di Siracusa alla basilica”. Già tra sabato e domenica, quando il lavoro dello street artist di fama internazionale aveva preso una forma definita, piccoli capannelli di curiosi si sono soffermati per una foto e dei commenti. “Ogni tanto mi giravo e, dall’alto, vedevo le persone giù. Mi fa sempre piacere. Spero piaccia anche se mi rendo conto che non deve per forza piacere a tutti. Certo, ho dovuto fare degli adattamenti. Il quadro originale, ad esempio, si sviluppa in verticale mentre io avevo a disposizione un muro di 15 metri d’altezza per circa 18 di larghezza. Volevo creare un focus sulla figura della Santa, in modo che si vedesse benissimo dalla piazza. Ho dovuto pertanto escludere delle figure, come il presunto autoritratto di Caravaggio e il vescovo, per concentrarmi così sull’impianto centrale del dipinto”.
Ravo ha utilizzato solo bombolette spray. Come riferimento, una squadrettatura tracciata sulla grande parete con una matita bianca molto leggera. “Non è stato semplice”, confida sorridendo per il risultato ottenuto.
Il suo murale rende subito evidente un dettaglio che, nell’originale, rischia di passare quasi inosservato: il taglio sul collo di Santa Lucia. “Scena violenta ma che determina l’impatto dell’opera e segna il destino della patrona siracusana nell’evidenza del suo martirio”, aggiunge lo street artist lombardo pronto ora a partire per San Salvador dove è atteso per altre due grandi realizzazioni.
“Mi sono trovato meravigliosamente a Siracusa. Non voglio tirare fuori il solito luogo comune, ma torno a casa con qualche chilo in più. L’accoglienza qui è di altra categoria, oltre alle meraviglie storiche e architettoniche. Sono le persone che fanno il luogo”, racconta Andrea Ravo Mattoni.
Accanto a lui, il sindaco Francesco Italia che ha spiegato come è nata l’idea che oggi si concretizza, a pochi giorni dalla festa di Santa Lucia. “L’opera di un artista internazionale che inauguriamo oggi a Siracusa, nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, non ha solo un valore artistico e culturale ma anche una forza simbolica. Santa Lucia, qui rappresentata ormai morta, è l’esempio di una ragazza che ha spinto fino all’estremo il desiderio di vivere liberamente le sue scelte e non di piegarsi a un destino deciso da altri. – commenta il sindaco Francesco Italia – Mi sembra straordinaria l’idea – continua il primo cittadino siracusano – di utilizzare questo tipo di arte come rimando al suo originale. Qui non è riprodotta l’intera tela di Carvaggio ma una sua importante porzione. Chi guarda il murale, però, si sente pienamente inserito nel contesto architettonico di questo luogo che per i siracusani è pieno di riferimenti storici e religiosi. Pensando alla coincidenza con il 25 novembre, spero che, conoscendo la storia di santa Lucia, chi guarda il murale assuma consapevolezza di cosa significhi rispettare le donne nelle loro scelte senza dovere per questo essere sopraffatte dagli uomini”.

foto di Alessandro Maiolino




Viabilità, confermato il ritorno in prova del “vecchio” doppio senso su via Cavallari/Romagnoli

La volontà di riportare a doppio senso via Romagnoli/Cavallari, rendendola nuovamente percorribile quindi anche da viale Paolo Orsi verso la cosiddetta Tomba di Archimede, sembrava essersi smarrita nelle nebbie del tempo. Invece è ancora attuale. Lo conferma l’assessore Enzo Pantano. “Non appena chiuderemo tutti i cantieri per la realizzazione delle nuove rotatori nell’area, sperimenteremo per 15 giorni il ritorno al doppio senso”, dice in diretta su FMITALIA. E anticipa anche che, qualora i risultati dovessero essere incoraggianti, “il doppio senso potrebbe diventare definitivo visto che la panoramica e via Basento stanno contribuendo ad alleggerire il peso del traffico su viale Paolo Orsi”.
Ad ottobre anche la Quarta Commissione Consiliare si era espressa sulle sperimentazioni viarie in atto nella zona sud di Siracusa, votando favorevolmente una sperimentazione del doppio senso – al posto dell’attuale senso unico – lungo la strada che costeggia l’ingresso principale dell’area archeologica della Neapolis.
I cantieri per le nuove rotatorie dovrebbero chiudersi entro la prima decade di dicembre. Considerando il periodo festivo, però, la sperimentazione con ritorno al doppio senso di marcia potrebbe slittare a gennaio 2025.




Spari in Ortigia, misterioso ferimento: un ragazzo in ospedale

Paura in Ortigia, il centro storico di Siracusa. Attorno alle 20 di questa sera sono stati esplosi alcuni colpi nei pressi di via Trieste. Ferito un 23enne di Priolo. Utilizzata una pistola ad aria compressa.
Secondo le prime informazioni, il giovane non è in pericolo di vita. È stato trasportato in ospedale con un’ambulanza del 118.
La zona del ferimento è presidiata dai Carabinieri che stanno conducendo i primi rilievi d’indagine per scoprire chi abbia sparato e quale lettura dare all’episodio.
Un fatto che riporta indietro le lancette del tempo sino agli anni 80 del secolo scorso quando ancora Ortigia era un quartiere in cerca di rilancio, lontano dalla sua nuova identità di cuore pulsante della cultura e del turismo cittadino.




La voragine nella rotatoria Orsi-Fusco, lunedì si riasfalta: verso la riapertura

È stata ricostruita la volta del grande scatolato in cemento che corre sotto il sistema di rotatorie Orsi-Fusco. Nei giorni scorsi, il cedimento di una porzione aveva dato il via ad un fenomeno erosivo che aveva, di fatto, svuotato il sottofondo stradale sino al pericoloso rischio di crollo. L’apertura giovedì di una vistosa buca sull’asfalto ha permesso di notare il fenomeno in atto e disporre l’immediata chiusura del tratto.
Le squadre del Comune di Siracusa e della Siam hanno lavorato anche nelle giornate di sabato e domenica. È proprio questa mattina è stato chiuso il profondo scavo, con il necessario riempimento a riparazione conclusa. Bisognerà adesso attendere il tempo tecnico per l’assestamento dei materiali, la cosiddetta costipazione, prima di procedere con la posa del nuovo manto di asfalto. La betoniera è attesa per domattina per cui è realistico pensare ad una riapertura del tratto chiuso al traffico nel pomeriggio di lunedì o, al più tardi e per maggiore sicurezza, nella mattinata di martedì.




Urta quattro auto e si ribalta, incidente nella notte: nessun ferito, patente ritirata

Tanto spavento ma per fortuna conseguenze limitate per una donna ed una ragazza minorenne rimaste coinvolte in un incidente stradale, nella notte. Le due erano a bordo di una Nissan Juke che lungo Riviera Dionisio il Grande ha urtato quattro auto in sosta per poi ribaltarsi sul fianco sinistro.
Fortunatamente illese le due. La donna alla guida è risultata in stato di ebbrezza alcolica. La Municipale di Siracusa ha disposto il sequestro del veicolo e il ritiro della patente.




Un dicembre di “grazia” per la Chiesa Siracusana: Santa Lucia e Giubileo in anticipo

Siracusa si prepara ad accogliere il corpo di Santa Lucia, in visita da Venezia. Preparati in corso per la grande festa di dicembre, arricchita da alcune notizie che hanno felicemente sorpreso l’Arcidiocesi. Papa Francesco, ad esempio, ha concesso di anticipare l’apertura dell’Anno Santo presso la Chiesa di Siracusa al 25 dicembre 2024. La Segreteria di Stato del Vaticano – conferma monsignor Lomanto – ci ha trasmesso che in via del tutto eccezionale Papa Francesco ha concesso di anticipare l’apertura dell’Anno Santo presso la Chiesa di Siracusa al 25 dicembre 2024 anziché al 29 come sarà per tutte le altre Chiese, assicurando che invierà un messaggio. E’ un momento di grande gioia per noi”.
Il cammino giubilare nella Chiesa siracusana avrà iniziò con la celebrazione eucaristica di apertura dell’Anno Santo presieduta dall’arcivescovo giorno 25 dicembre alle ore 11.00 nella Chiesa Cattedrale.
L’apertura dell’Anno Santo, che si pone a conclusione dell’Anno Luciano, sarà segnata dalla straordinaria circostanza della presenza della reliquia del Corpo di Santa Lucia nella Chiesa Cattedrale.
Lucia è tornata a Siracusa nel 2004 nella ricorrenza del XVII centenario del suo martirio grazie all’interessamento dell’Arcivescovo emerito di Siracusa, mons. Giuseppe Costanzo; la seconda volta, nel 2014, per l’impegno dell’Arcivescovo emerito di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo.
Il primo momento di accoglienza, il 14 dicembre, darà nel Santuario della Madonna delle Lacrime. Alle 16 ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal patriarca Francesco Moraglia. “I posti sono limitati. Ci sono norme che devono essere rispettate. La capienza massima è di 3200 persone. Attraverso l’email santaluciasiracusa2024@gmail.com si potrà chiedere di partecipare alla celebrazione in Santuario e per le prenotazioni dei gruppi”, spiega il presidente della Deputazione di Santa Lucia, Pucci Piccione. Dopo la messa, secondo momento: Santa Lucia in processione alla Basilica Santuario di Santa Lucia al Sepolcro.

Ai festeggiamenti parteciperà anche l’ambasciatore svedese. E il liceo musicale di Stoccolma, con il liceo Gargallo, suoneranno insieme nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. “Ricordo che quest’anno il giorno dell’Ottava sarà il 21: corpo e simulacro di nuovo insieme. E avremo anche i fuochi d’artificio. E voglio ricordare la presenza domenica 22 del cardinale Marcello Semeraro, Prefetto delle Cause dei Santi, che presiederà la messa. Il corpo resterà in cattedrale fino al 26 mattina. Poi andremo a Carlentini; a Belpasso ed infine a Catania passando da Acicatena. Un’ultima cosa: metteremo in piazza Duomo una lapide che ricorda che Santa Lucia è siracusana con la preghiera dell’arcivescovo. Ricordando che è venuta qui nel 2004, nel 2014 e nel 2024”, aggiunge ancora Piccione.
Il professore Salvatore Sparatore ha fornito alcuni numeri: “Oltre 500 i volontari che hanno dato disponibilità a prestare il servizio. Le scuole hanno risposto e tra il 15 e il 20 dicembre ci saranno circa 3600 alunni ogni mattina per rendere omaggio alla patrona. Tantissimi i pellegrinaggi da tutta Italia. Le delegazioni dalle case circondariali. Le società sportive. Le Acli. Dalle 7 alle 24 sarà aperto un infopoint per dare indicazioni ed anche per agevolare l’ingresso delle persone fragili. Grazie all’Aeronautica per trasferimento del corpo, Guardia di finanza, Polizia, Vigili del Fuoco, Capitaneria di porto. Al Comune di Siracusa”.




Si scava sotto la rotatoria Fusco-Orsi, un tratto di strada poggiava ormai sul “vuoto”

Ci vorranno tre, forse quattro giorni di lavoro prima di poter riaprire il tratto di strada tra Necropoli del Fusco e viale Paolo Orsi, nel centrale sistema di rotatorie all’ingresso sud di Siracusa. Mezzi pesanti all’opera da questa mattina, dopo che ieri pomeriggio una vistosa buca sull’asfalto aveva evidenziato pericolosi segni di cedimento di un ampio pezzo di strada che poggiava ormai sul vuoto. Da quella buca si vedeva subito, ad occhio nudo, una profonda voragine. E’ subito scattata la chiusura al traffico, mentre barriere in cemento hanno disegnato il perimetro della zona d’intervento.
Nel reticolo di sottoservizi che attraversano quel tratto, è emerso chiaro il problema. Ha ceduto la volta dello scatolato in cemento al cui interno scorre una importante linea della fognatura cittadina. I tecnici di Siam, sul posto insieme alla squadra comunale, stanno cercando di individuare le cause che possano aver causato quell’importante erosione, sino ad assottigliare il solaio di quella grande scatola in cemento sotterranea. Sul tavolo ci sono un paio di ipotesi, in cerca di conferme mano a mano che procedono i lavori di scavo.
A complicare l’intervento di riparazione ci sono tre fattori: la profondità a cui bisogna calarsi, almeno sette metri; il fatto che si debba lavorare con la fognatura attiva, non essendo possibile bloccare quella imponente linea; e la fitta rete di sottoservizi stradali.
L’impegno di operai e tecnici Siam è massimo. Si lavorerà anche nelle giornate di sabato e domenica, solo con una pausa notturna per ragioni di sicurezza. La Protezione Civile comunale ha fatto arrivare sul posto anche delle torri faro, per assicurare illuminazione eventualmente anche nel tardo pomeriggio o almeno fino a quando i lavori di riparazione potranno proseguire.
Soffre il traffico veicolare, soprattutto nelle ore di punta per scuole ed uffici. Code in via Elorina, a Necropoli del Fusco ed ingresso dalla Statale 124 sin dalla rotatoria all’incrocio con via Ascari e Tremilia.




Nessuno testimonia, resta un rebus la dinamica del grave incidente alla Pizzuta

E’ ancora avvolto nel mistero l’incidente di due sere fà alla Pizzuta. Le cose certe sono poche: due motocicli coinvolti, quattro ragazzi coinvolti, tre feriti di cui uno grave ricoverato al San Marco di Catania in gravi condizioni. Capire cosa sia successo, però, rimane un autentico rebus.
Nonostante l’incidente sia avvenuto in serata, in un orario in cui diversi giovani si danno appuntamento in quella zona, non ci sono testimonianze utili per ricostruire l’accaduto. Niente, neanche una voce. Per la Municipale la dinamica dello schianto è un autentico rebus. Anche le dichiarazioni di uno dei quattro ragazzi coinvolti, e fortunatamente illeso, non hanno aiutato a capirci qualcosa. E’ stato ascoltato dagli investigatori ma la sua versione sarebbe risultata confusa, contradditoria e comunque poco coerente con lo scenario. Insomma, poco attendibile.
Quanto a testimoni oculari, nessuno si è fatto avanti. Eppure viene difficile pensare che nessuno abbia visto nulla. C’erano delle presenze in piazza, come dimostrerebbero le prime foto scattate sul luogo del sinistro. Una sorta di omertà giovanile? E’ uno dei sospetti.
Purtroppo nella zona non sono presenti telecamere di videosorveglianza. Resta l’appello: chi sa qualcosa, chi ha visto qualcosa, parli. Le indagini dovranno chiarire soprattutto le responsabilità dell’accaduto. Come è stato possibile che le due moto si siano scontrate? A che velocità andavano? Erano tutte in movimento? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui bisogna ancora dare risposta.
I residenti, da tempo, segnalano corse di scooter e moto nell’area di piazza Cosenza che sarebbe diventata per molti “un circuito”. Sui telefonini mostrano video: scooter che impennano, moto che sfrecciano. I protagonisti sono sempre giovani e giovanissimi. E pochi indossano il casco.




Svista del Ministero, al vertice su Ias non convoca i sindaci. Carta: “Ci devono spiegazioni”

Svista, gaffe istituzionale o incidente “diplomatico”? Al vertice dedicato alla zona industriale siracusana, il Ministero non ha invitato i sindaci dell’area in cui ricade il polo petrolchimico: Siracusa, Melilli, Augusta e Priolo. “Siamo sempre stati invitati a tutti gli incontri”, fa rilevare Giuseppe Carta, primo cittadino di Melilli e deputato regionale (Mpa). “Per la prima volta – aggiunge – non siamo stati considerati. Per questo abbiamo deciso di scrivere al ministro Urso chiedendo spiegazioni sulla mancata convocazione”. Insieme agli altri sindaci – Francesco Italia, Giuseppe Di Mare e Pippo Gianni – hanno preparato una nota inviata al Ministero. Poche righe per una protesta garbata per la sorprendente esclusione.
“Può succedere, forse hanno considerato la Regione interlocutore sufficiente. Però hanno dimenticato che noi sindaci abbiamo un ruolo determinante, anche verso i cittadini che vivono a ridosso della zona industriale. Siamo determinanti per le autorizzazioni industriali, per i servizi e per la vita sociale della zona. Questa esclusione da un tavolo così importante finisce comunque per mortificare tutti gli abitanti dei centri a ridosso degli impianti industriali. Siamo dispiaciuti, esserci era importante”.
L’esponente autonomista anticipa allora la volontà di chiedere al presidente Schifani di sentire, almeno lui, i sindaci sulla vicenda Ias. “Il paradosso è che hanno convocato a Roma i soci privati del depuratore Ias (le aziende, ndr), dimenticando che noi sindaci (Priolo e Melilli, ndr) siamo anche soci pubblici. A Roma devono essersi distratti….”.