Corpo senza vita nella latomia dei Cappuccini, è quello del 53enne Rosario

La conferma è arrivata in serata. Il corpo senza vita ritrovato all’interno delle Latomie dei Cappuccini di Siracusa è quello di Rosario. Il 53enne era scomparso lo scorso 30 gennaio. Si era allontanato dalla comunità per disabili psichici di cui era ospite, senza farvi rientro. Da quel momento è scattato il piano di ricerca che ha visto anche il ricorso ai cani molecolari, ai droni ed all’elicottero dei Vigili del Fuoco oltre a volontari di Protezione Civile e personale specialistico dei Vigili del Fuoco, con il coordinamento operato dal comando dei Carabinieri.
Sono stati i Vigili del Fuoco ad effettuare il ritrovamento, nel primo pomeriggio. L’area dell Latomia era stata già oggetto di perlustrazione.
L’ipotesi è quella della caduta, purtroppo fatale. La Procura di Siracusa ha disposto l’autopsia. Da comprendere se lo sfortunato Rosario abbia perso la vita poco dopo la scomparsa o se la tragica caduta sia avvenuta nei giorni seguenti.




Tragedia delle Foibe, oggi il Giorno del Ricordo: cerimonie nel siracusano

Il 10 febbraio l’Italia celebra il Giorno del ricordo, una solennità civile nazionale durante la quale si commemora la tragedia delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Cerimonie anche nel siracusano. Il primo appuntamento ad Avola, al parco delle Rimembranze, alla presenza delle autorità civili e militari. Un mazzo di fiori è stato deposto sotto alla targa del Giorno del Ricordo.
Nel pomeriggio a Siracusa, alle 18.30, nella parrocchia di San Tommaso Apostolo al Pantheon, messa in suffragio per ricordare gli infoibati. Tra loro anche due siracusani del capoluogo: Biagio Sicuso e Salvatore Corsale.
In entrambi gli appuntamenti, presente l’associazione culturale Lamba Doria insieme ai rappresentanti delle amministrazioni comunali.




Minorenni col vizio del crimine, a Noto tre episodi in pochi giorni

In due distinti interventi, la Polizia si è “occupata” di tre minorenni di Noto. Un primo è stato accompagnato in una comunità, come disposto dal Gip del Tribunale per i minori di Catania. E’ accusato di furto aggravato e danneggiamento.
I fatti si riferiscono ai primi di novembre scorso, quando il ragazzo, in ben due occasioni, su sarebbe introdotto in esercizi di ristorazione del centro storico della città di Noto. Rotte le vetrate con pietre, avrebbe messo le mani su un bottino complessivo – in monete – di 40 euro, due tablet e diverse bottiglie di vino e spumante (queste ultime per un valore complessivo pari a Euro 600).
Poco tempo dopo, a metà gennaio, il giovane avrebbe tentato un ulteriore furto ai danni di un secondo esercizio di ristorazione. Non riusciva nel suo intento perchè il vetro blindato della porta di ingresso non si infrangeva se non parzialmente.
Al giovane viene contestato anche il reato di danneggiamento ai danni di un edificio pubblico, l’istituto comprensivo “Pitagora” di Noto: dopo aver scavalcato il muro perimetrale della scuola, avrebbe scagliato dei massi di grosse dimensioni contro diversi infissi.
E a seguito di molteplici atti predatori commessi ai danni dello stesso ristorante, finisce in comunità un altro minorenne netino. Già noto agli agenti operanti per le sue numerosissime pendenze, con l’aiuto di un complice maggiorenne che fungeva da “palo”, si introduceva in più occasioni ed in orario notturno all’interno del locale e, con l’ausilio della torcia del telefono, rovistava nel registratore di cassa per poi impossessarsi del denaro.
Arresto nella flagranza invece per un terzo minorenne netino, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Lo scorso 7 febbraio, veniva fermato mentre transitava a bordo di uno scooter a velocità sostenuta nei vicoli del centro storico. Piuttosto nervoso, è stato sottoposto a perquisizione. E’ stato così trovato in possesso di 400 euro in banconote di piccolo taglio, arrotolate ed occultate nella biancheria intima. Occultato all’interno dell’imbottitura del giubbotto indossato aveva un panetto di circa 100 gr di hashish ed un involucro di cellophane termosaldato, contenente circa 2 grammi di cocaina. Arrestato, è stato collocato presso il centro di prima accoglienza.




Siracusa, commemorato Giovanni Palatucci. Il Questore depone un mazzo di fiori

Il 10 febbraio del 1945 moriva Giovanni Palatucci. L’ex Questore di Fiume è stato commemorato a Siracusa, con una sobria cerimonia a cui hanno partecipato anche il prefetto Raffaela Moscarella e una rappresentanza di Poliziotte e di Poliziotti. Il Questore Roberto Pellicone ha deposto un mazzo di fiori dinanzi alla stele dedicata a Palatucci, nell’omonimo largo a pochi metri dalla Questura aretusea.
Giovanni Palatucci nacque a Montella, provincia di Avellino, il 31 maggio del 1909. Nel 1937 venne trasferito alla Questura di Fiume come responsabile dell’Ufficio Stranieri e poi come Commissario e Questore reggente. Nella sua posizione di funzionario dello Stato conobbe l’impatto che le leggi razziali avevano sulla popolazione ebraica. In quel contesto, con coraggio e vivida umanità, riuscì a salvare circa 5000 ebrei dalla follia nazista.
Il 22 ottobre, venne arrestato e trasferito nel campo di sterminio di Dachau dove morì pochi giorni prima della liberazione, il 10 febbraio 1945, a soli 36 anni. Nel 1990 è stato insignito dell’onorificenza di “Giusto tra le nazioni”. Nel 1995 lo stato Italiano gli ha conferito la Medaglia d’oro al merito civile. Papa Giovanni Paolo II lo ha annoverato tra i martiri del XX secolo. Nel 2004 si è conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione ed è stato proclamato “Servo di Dio”.




Gli agricoltori in protesta, “Giornata importante, ora risposte concrete entro un mese”

Il presidio dei trattori in via Columba, a Siracusa, verrà rimosso nella giornata di domani (10 febbraio). Nelle ultime ore sono arrivati segnali positivi in serie e gli agricoltori non ritengono pertanto utile alla causa continuare ad occupare – pacificamente – l’area del piazzale dell’ex scalo merci.
Le prime risposte sono arrivate dalla Prefettura di Siracusa, in ordine alla risoluzione di problematiche locali che pesano sulle aziende agricole ormai vicine alla disperazione. Massimo Blandini, uno dei leader della protesta provinciale, si dice soddisfatto di quanto accaduto nelle ultime ore. “E’ stata una manifestazione importante e pacifica. Credo sia andata benissimo. Il prefetto ci ha ricevuti e ha preso visione delle nostre richieste. Ci ha garantito che si attiverà subito per le cose più urgenti”, dice al termine di una giornata iniziata di buon mattino. La delegazione degli agricoltori era composta da otto persone. “Sentiamo la vicinanza delle istituzioni locali. Alcuni sindaci si sono presentati spontaneamente a Siracusa, questa mattina. E un paio di politici regionali e nazionali ci hanno contattato, assicurando interventi. Lo apprezziamo”, aggiunge.
La situazione della provincia di Siracusa, a differenza delle altre siciliane, risente in maniera particolare della siccità. “Non piove da sei mesi. Il prezzo del foraggio si è triplicato e la siccità è gravissima. Abbiamo dei fondi, europei e regionali, fermi per varie pastoie burocratiche. Per noi è prioritario che quei contributi per le aziende vengano sbloccati”. Ma bisogna fare tutto in fretta, un mese al massimo. “Altrimenti saremo costretti a tornare in piazza. Se non cambia l’andazzo, molte delle nostre aziende non arriveranno a primavera”, lancia l’allarme ancora Blandini.
Primi segnali arrivano anche dal governo regionale che proclamato lo stato di calamità per la siccità. Da Roma, la premier Meloni apre all’esenzione Irpef ma solo per redditi sotto i 10mila euro. Gli agricoltori, però, chiedono una misura più ampia e senza distinzioni per fasce censuali. Il caro gasolio e la decontribuzione per gli under 40 altre richieste avanzate al governo, ancora senza risposta.




Protesta dei trattori, ecco il documento consegnato alla Prefettura di Siracusa

Al prefetto Raffaella Moscarella gli agricoltori e gli allevatori della provincia di Siracusa hanno consegnato un documento. Ecco cosa c’era scritto:

“Ci siamo riuniti per discutere delle cause che hanno portato alla crisi del settore agricolo e delle possibili azioni risolutive per superarle. Le principali cause che mettono in crisi le aziende riguardano l’aumento dei costi di produzione. Questi diventano insostenibili per le aziende, considerando che il ricavo totale è inferiore al costo di produzione, con conseguente chiusura di molte aziende del settore; a questo proposito si chiede:

• Controllo dei prezzi di vendita alla produzione, per consentire alle aziende di produrre almeno un reddito minimo per la sopravvivenza e per fermare le speculazioni finanziare in atto, che portano un danno economico alle stesse;
• Cancellazione IRPEF;
• Fermare la speculazione in atto sulle energie rinnovabili, attuando una serie di interventi mirati a favorire l’utilizzo di energie alternative, creando una nuova economia che abbia come obiettivo l’affermazione delle aziende Agro-energetiche;
• Ridefinire le riforme politiche e gli ambiti di applicazione della PAC, in modo da poter realmente dare un contributo alle aziende. Di conseguenza si richiede la presenza di una delegazione formata da agricoltori e allevatori ai tavoli tecnici, al fine di tenere in considerazione le problematiche reali del settore e orientarsi verso obbiettivi della PAC più produttivi;
• Deroga dei contributi previdenziali;
• Sgravio fiscale del gasolio agricolo da qualsiasi forma di tassazione;
• L’erogazione dei contributi bloccati a causa delle situazioni debitorie;
• Riprendere la legge Saccomandi Mannino;
• Applicare normative più chiare e restrittive sulla salubrità alimentare di prodotti esteri;
• Attuare provvedimenti validi sul rischio incendi, per il controllo degli stessi;
• Applicare la figura del “Contadino Custode”;
• Azioni contro il deprezzamento dei prodotti agricoli;
• Divieto d’ingresso dei prodotti esteri di qualità inferiore agli standard Europei con controlli più efficaci;
• Favorire il consumo delle produzioni nazionali in modo che i prezzi del mercato non siano influenzati drasticamente dai prodotti esteri;
• Riduzione di passaggi burocratici al fine di abbattere le tempistiche di assegnazione dei bandi;
• Erogazione dei contributi delle misure a superficie.

RingraziandoLa anticipatamente per la sua cortese attenzione, chiediamo alla Signoria Vostra di attenzionare alla Regione i punti che possono essere risolti nelle tempistiche più brevi, favorendo lo sblocco dell’erogazione di contributi, in modo che le aziende possano iniziare a fronteggiare questo stato di crisi”.




Ape calessino e velocipedi, 56 richieste per 60 licenze

Si sono chiusi alle 12 di quest’oggi i termini per la presentazione delle domande per ottenere una delle 60 licenze per autorizzare 20 apecalessino e 40 velocipedi da destinare al trasporto di turisti in Ortigia. Sono state 56 le istanze presentate, da suddividere adesso nei due rami (motocarrozzette e velocipedi). E’ la prima azione con cui Palazzo Vermexio vuol rimettere ordine nel centro storico di Siracusa, dopo l’estate del 2023 segnata da abusi e libertà eccessive. Nei mesi scorsi il Comune aveva pubblicato l’avviso pubblico che fissava criteri e parametri. Un’apposita commissione sottoporrà ad esame gli aventi diritto, per poi procedere al rilascio dell’autorizzazione.
Motocarrozzette e velocipedi dovranno seguire esclusivamente percorsi predefiniti, dal primo aprile al 30 ottobre di ogni anno. Per partecipare era richiesta l’iscrizione in Camera di Commercio, la patente di guida di categoria per il trasporto di persone, il possesso del Certificato di Abilitazione Professionale rilasciato dall’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile per la conduzione di motocarrozzette per il servizio di noleggio con conducente (non necessaria per i Velocipedi). Chi vorrà ottenere la licenza dovrà anche aver superato la scuola dell’obbligo; avere la proprietà o disponibilità in leasing o comodato di un veicolo idoneo al servizio con relativa copertura assicurativa. Richiesta anche l’assenza di condanne irrevocabili alla reclusione “in misura complessivamente superiore a due anni per delitti non colposi contro la persona, il patrimonio, la pubblica amministrazione, la moralità pubblica ed il buon costume”; non avere riportato alcuna condanna per delitti di mafia o per reati commessi in associazione a delinquere semplice; non risultare sottoposto, con provvedimento esecutivo, ad una misura cautelare. Nel caso di persona giuridica, i requisiti per la partecipazione al concorso devono essere posseduti almeno da una persona fisica, designata dalla società ed inserita nella struttura in qualità di socio amministratore, e dal soggetto designato alla guida.
Danno maggiore punteggio la conoscenza di una lingua straniera e la cura al decoro ed al comfort del mezzo deputato al trasporto turistico.
“Si prosegue sulla via giusta per far sì che questo utile servizio venga finalmente autorizzato, rilasciando licenze a personale con requisiti e qualifiche idonee. Importante anche il previsto colloquio, così la commissione potrà valutare anche la conoscenza di lingue estere e cultura generale come da regolamento”, commenta Alessandro Bianca, rappresentante della categoria trasporti non di linea per la provincia di Siracusa.
“Finalmente inizia una fase nuova anche per le api calessino ed i loro conduttori, dove trova spazio solo la corretta concorrenza. Sono sicuro che tutti concorreranno alla creazione di un servizio ottimo”.
Il prossimo passo? Per Alessandro Bianca sarà “la destagionalizzazione delle autorizzazioni, per fare in modo di poter lavorare tutto l’anno e non solo per la stagione estiva”.




Rifiuti flop, a Siracusa quasi solo indifferenziato. I condomini e i casi Mazzarrona e via Italia

A guardare come i siracusani si relazionano con la raccolta differenziata, è netta la sensazione che nelle ultime settimane sia scesa la qualità. Basta anche solo guardare le ordinarie scene di conferimento a casaccio, nei luoghi e nei modi, della spazzatura. Di certo il capoluogo rimane lontanissimo, sette anni dopo l’avvio del servizio, da quel 65% richiesto dall’Europa. Secondo i dati contenuti nel dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2023, pubblicato a dicembre scorso da Legambiente, Siracusa con i suoi 117.055 abitanti supera appena il 50% (50,5%), producendo 255,2 kg di spazzatura all’anno. In Sicilia, solo Catania e Palermo fanno peggio, tra i capoluoghi di provincia. Tutti gli altri, invece, hanno registrato un sensibile balzo in avanti. Enna, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Messina precedono Siracusa.
Il cambio di registro manca. Le azioni di informazione e sensibilizzazione alla popolazione latitano, controlli e sanzioni non spaventano nessuno. E mentre sembra tutto procedere, l’andazzo in realtà peggiora. L’indifferenziato andrebbe raccolto solo una volta a settimana, il giovedì. E dovrebbe essere parte residuale, se si effettua una corretta differenziata. E invece, gli operatori del servizio ormai – tra riassetti e bonifiche – raccolgo indifferenziato tre volte a settimana. Lunedì il riassetto nel delirio dei condomini dove ognuno fa quel che vuole, mercoledì (due giorni dopo) idem. Giovedì è di calendario ma venerdì è comunque necessario disporre altro riassetto. Insomma, vista così viene da pensare che sempre meno cittadini partecipino alla differenziata così come si dovrebbe.
E poi c’è il caso Mazzarrona, dove la differenziata – tranne poche eccezioni – praticamente non la si fà. Ci sono i contenitori in strada, vero. Però – e chiedetelo agli operatori – ogni giorno si raccoglie solo indifferenziato. E capita di vedere costantemente un mezzo pesante dedicato. Poi come non citare via Italia, dove in strada sono rimasti i vecchi cassonetti verdi e il servizio di raccolta differenziata non è mai partito.
E’ chiaro che si mortifica così la buona volontà anche dei più onesti e corretti, oltre all’annosa questione dell’elusione e dell’evasione Tari. Vince la sfiducia e perde Siracusa.




Gli errori di dirigenti ed uffici del Comune di Siracusa: “vicende gravi, da Corte dei Conti”

Quanto costano gli errori di dirigenti, impiegati e funzionari del Comune di Siracusa? L’elenco è piuttosto lungo, guardando alla relazione annuale sull’attività di controllo successivo di regolarità amministrativa su atti e provvedimenti. “Una lista di vicende gravi, su cui dovrebbe indagare la Corte dei Conti”, sbotta il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI). “La relazione menziona gravi errori commessi da dirigenti, impiegati e rup a cui ha rimediato l’Ufficio Contratti”, spiega l’esponente di opposizione. La lista di “svarioni” lascia in effetti interdetti: errata indicazione della percentuale di ribasso dell’aggiudicatario, errata individuazione del contraente, incompletezza della certificazione richiesta in ordine alla verifica della posizione delle imprese rispetto al versamento delle imposte e tasse che in alcuni casi non riportava le violazioni non definitivamente accertate, l’omissione in alcuni casi dei dovuti controlli su soggetti posti in relazione con l’aggiudicataria, la mancata verifica postuma di debiti verso l’erario dopo il provvedimento di aggiudicazione, la violazione della privacy su alcuni provvedimenti che riportano dati sensibili, l’utilizzo di forme di contratto non conformi alla normativa, ad esempio l’uso della determina di aggiudicazione, come se fosse un contratto, senza nemmeno la firma del contraente. “La parte più incredibile arriva quando, con riferimento agli affidamenti di importo superiore a 5 mila euro, si parla di mancato rispetto del principio di rotazione così come regolamentato dall’Anac e dal codice dei contratti. E si sottolinea la carenza o la non adeguata motivazione della deroga al suddetto principio in alcuni provvedimenti amministrativi!”, sbotta Cavallaro.
“Ma quello che lascia senza parole è il fatto che alcuni dipendenti abbiano messo in atto forme di incomprensibile riluttanza a conformarsi alle nuove prescrizioni normative sollecitate dall’Ufficio Contratti e persino la condotta di alcuni Rup che, nonostante i solleciti per accertare la veridicità del riscontro negativo della certificazione dell’Agenzia delle Entrate su debiti degli aggiudicatari verso l’erario, non hanno né provveduto a dare riscontro né a revocare l’appalto”, accusa Cavallaro. E sono risvolti seri e degni di approfondimento. Pesa come un macigno poi la constatazione, contenuta sempre nella relazione, secondo cui al Comune di Siracusa difettano “competenze specifiche del personale nella materia della contrattualistica”.
In attesa del dibattito in Consiglio comunale sulla spinosa relazione, l’esponente di FdI chiede all’amministrazione “cosa ha fatto e cosa intende fare per risolvere le criticità sollevate dall’Ufficio Contratti e fatte proprie dal Segretario Generale in modo da innalzare il livello di formazione del personale comunale e soprattutto il livello di fiducia dei cittadini in ordine alla correttezza e trasparenza degli atti amministrativi?”.




Raccolta del farmaco, prova di generosità: appuntamento in 29 farmacie siracusane

Torna anche quest’anno l’importante appuntamento con la settimana di raccolta del farmaco. E’ l’iniziativa di Banco Farmaceutico e FederFarma che vede coinvolte, in provincia di Siracusa, 29 farmacie. Da martedì scorso e fino a lunedì, raggiungendo una delle farmacie aderenti, è possibile acquistare e donare farmaci da automedicazione. Verranno consegnati dal Banco ad enti caritatevoli e di beneficienza del territorio, indicati nelle locandine esposte dalle singole farmacie. E questo per sapere dove finiscono esattamente le donazioni.
Sabato e domenica le giornate clou. La 24.esima Giornata di raccolta del farmaco è un’occasione per dimostrare generosità nei confronti dei tanti che, in particolare modo nella nostra regione, sono costretti a rinunciare a curarsi. Spesso, specie gli over 75, sono costretti a scegliere tra il mangiare ed il curarsi.
Il Rapporto della Svimez sui divari sanitari fra Nord e Sud, pubblicato mercoledì scorso, rivela che in Italia 1,6 milioni di famiglie vivono in povertà sanitaria, di cui 700mila al Sud e 100.800 in Sicilia (il 6,3%). Fra le maggiori cause di impoverimento, la principale è rappresentata proprio dall’impossibilità per gli over 75 di acquistare farmaci.
A Siracusa e provincia è possibile donare presso le 29 farmacie aderenti all’iniziativa. Mobilitati anche numerosi volontari di decine di enti caritatevoli che riceveranno i farmaci e li distribuiranno ai più bisognosi.

Elenco farmacie aderenti a Siracusa e provincia: