La protesta dei trattori venerdì a Siracusa, sfilata in Ortigia e presidio in via Columba

La protesta degli agricoltori arriverà domani (9 febbraio) a Siracusa. I manifestanti raggiungeranno il capoluogo attorno alle 10.30, secondo le informazione della Questura ha annunciato. Si muoveranno a bordo di circa 60 trattori, che sfileranno nella zona umbertina e fino all’ingresso di Ortigia per poi tornare indietro. Previsto un presidio nel piazzale ferroviario di via Columba.
Il Comune di Siracusa ha disposto modifiche alla sosta ed alla raccolta dei rifiuti. Sulla viabilità, gli effetti della manifestazione saranno limitati a via Malta (a partire dall’incrocio con via Somalia), a riva della Darsena e al primo tratto di corso Umberto, fino all’incrocio con via della Dogana. In queste strade, dalle 8 alle 16, sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione obbligatoria. Il provvedimento esclude i mezzi di soccorso, quelli delle forze dell’ordine e quelli delle persone diversamente abili titolari di stalli di sosta individuali.
Per la raccolta porta a porta dei rifiuti, il ritiro avverrà entro entro le 8 in viale Ermocrate, l’intero corso Umberto nei due sensi di marcia, piazzale Marconi, via Malta, riva della Darsena, via Francesco Crispi e via Columba. Le utenze interessate sono quelle domestiche, per la sola frazione umida, e quelle non domestiche del settore food per umido, indifferenziato, carta e vetro. Per le altre utenze non domestiche, il servizio pomeridiano della raccolta dei rifiuti avverrà a partire dalle 16. Per motivi di sicurezza, tutti gli utenti, commerciali e non commerciali, dovranno ritirare i contenitori dalle strade entro le 8.

foto archivio




C’è un tesoro ellenistico a Casina Cuti, le grandi pulizie lo riportano a vista. E ora?

La grande area alle spalle di Casina Cuti è stata finalmente ripulita. Una vegetazione spontanea cresciuta a dismisura connotava quel terreno in zona centrale, tra Teracati e via Cavallari. E questo, insieme ad una recinzione in ferro dal verde ormai sbiadito, ne dava un’idea di abbandono e trascuratezza poco in linea con le necessità di una zona a concentrazione turistica, servizi e commercio. Tanto che, negli anni scorsi, si era anche pensato a realizzarvi un grande parco urbano o un parcheggio scambiatore.
Idee e progetti destinati a scontrarsi con la natura prettamente archeologica di quel terreno. L’area è infatti sottoposta a vincolo archeologico diretto (ex art.10 d.lgs 42/2004), zona di tutela A del parco archeologico e con livello di tutela 3 del piano paesaggistico. Insomma, il massimo possibile con inedificabilità assoluta. L’unica cosa fattibile, quindi, era ripulire quanto meno il terreno, togliere quella vegetazione selvaggia e provare a dare un senso agli scavi sottostanti, avviati da Giuseppe Voza. Appena sotto ai piedi, sono visibili i resti dell’abitato romano ed ellenistico di Siracusa.

Ci ha pensato il Comune, pur non essendo proprietario dell’area. Dopo aver incassato il parere favorevole alla pulizia, rilasciato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, nei giorni scorsi gli operai sono entrati nella zona. Con tutte le cautele del caso, e con il controllo degli archeologi, hanno ripulito il grande terreno diventato purtroppo negli anni anche ricettacolo di rifiuti, da parte di quanti approfittavano di un cancello ammalorato e dell’alta vegetazione. I fondi sono stati prelevati dal fondo di riserva del sindaco.
Cosa fare adesso di quell’area? Se è vincolata archeologica, andrebbe almeno resa visitabile (oltre che visibile con pulizia ciclica). E pare che da parte della direzione del Parco si stia ragionando su una possibilità di questo tipo. Una delle soluzioni ipotizzate, ma non ancora approfondite in dettaglio, punterebbe sulla realizzazione di una pedana sospesa, un camminamento realizzato con struttura leggera, in modo da inserire anche quell’area archeologica tra i sentieri di visita della Neapolis. Garantirne la pulizia in maniera ciclica e puntuale sarebbe, intanto, un primo e importante passo avanti.




Bonus mutui, oltre 10.000 richieste in poche ore e qualche noia sulla piattaforma

«Secondo i report Irfis, alle 17 di oggi, sfioravano quota 11 mila le istanze inviate per ottenere il bonus caro mutui della Regione Siciliana. La piattaforma online sta gestendo al meglio il notevole flusso di richieste, con tempi d’attesa che si accorciano sempre più. Sono numeri che confermano il gradimento dei siciliani verso la misura di sostegno voluta dal governo Schifani per le famiglie, a contenimento dei pesanti rialzi dei tassi d’interesse patiti negli ultimi mesi. Ci sono ancora più di venti giorni di tempo per fare domanda e ci aspettiamo un’ulteriore crescita delle adesioni». Così l’assessore all’Economia Marco Falcone, commentando l’andamento delle richieste del ribattezzato bonus caro-mutui della Regione, gli aiuti a fondo perduto finalizzati all’abbattimento dell’aumento dei tassi di interesse su mutui a tasso variabile per l’acquisto della prima casa destinati ai residenti in Sicilia. Nel dettaglio, alle 17 di oggi, la piattaforma (clicca qui) conteggiava 7.178 istanze inviate a cui si sommavano 3.730 istanze in bozza.
Federconsumatori segnala però i problemi di accesso riscontrati da centinaia di utenti. “L’assalto al portale era sinceramente prevedibile – afferma il presidente dell’associazione, Alfio La Rosa – anche perché non è un fatto per nulla nuovo: dal COVID in poi, infatti, l’Italia ha scoperto che è possibile usare Internet per evitare le file agli sportelli, ma non ha ancora capito che adesso bisogna evitare le file ai server”. Federconsumatori confida che le risorse arrivano agli aventi diritto nel giro di un paio di mesi dalla chiusura delle istanze (data ultime 29 febbraio).




Mancato acquisto di bus a metano, Gradenigo: “Danno colossale”. La replica di Pantano

“Un danno colossale”. Così il presidente di Lealtà&Condivisione, Carlo Gradenigo, commenta la perdita da parte del Comune di Siracusa di un finanziamento da 2,5 milioni di euro per l’acquisto di 10 bus a metano. Le somme arrivavano da Agenda Urbana. La notizia, incluso il dettaglio del prossimo arrivo di tre nuovi bus elettrici entro giugno, era stata anticipata da SiracusaOggi.it (clicca qui). Il tema è stato anche al centro di una interrogazione del gruppo Pd in Consiglio comunale.
“L’incubo così è diventato realtà, abbiamo mandato indietro 2.5 milioni di euro stanziati nel 2020 con Agenda Urbana, disponibili per il Comune di Siracusa già dal febbraio del 2021. Due anni di tempo, 48 mesi per poter acquistare da una qualunque azienda europea tramite un bando internazionale 10 nuovi bus a metano che confrontati alle 10 attuali linee di trasporto SAIS (escludendo quella del cimitero) avrebbero dovuto raddoppiare il numero di mezzi circolanti dimezzando i tempi di attesa con minori emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, rispetto agli attuali bus a gasolio”, dice d’un fiato Gradenigo.
L’assessore Vincenzo Pantano ha illustrato l’iter seguito dagli uffici. Dei due lotti finanziati per l’acquisto di 6 e 4 bus di diversa tipologia, dopo l’aggiudicazione della fornitura del primo lotto a seguito di procedura Consip, l’aggiudicataria ha comunicato l’impossibilità della fornitura nei termini per la carenza delle materie prime di costruzione legata alle vicende internazionali che hanno bloccato i mercati dal 2020 in poi. Di conseguenza non si è proceduto nemmeno per il secondo lotto, atteso che nessuna ditta poteva assicurare la fornitura nei termini richiesti da Agenda Urbana ai fini della rendicontazione.




Il caso De Simone turba FdI, Auteri: “Il partito non è un bus”

Il caso De Simone turba Fratelli d’Italia a Siracusa. Dei cinque consiglieri eletti, solo 2 sono rimasti fedeli al partito della Meloni (Cavallaro e Romano). Porto e Ricupero hanno salutato all’indomani dell’elezione, De Simone dopo pochi mesi. Il deputato regionale Carlo Auteri non nasconde la sua amarezza. “Fratelli d’Italia non è un autobus dal quale si sale e si scende a piacimento. È un partito frutto di un’ideologia e un’organizzazione e noi puntiamo in chi decide di aderire. La fuoriuscita di De Simone, dopo quella di Porto e Ricupero, per andare a finire in altri partiti non può che turbarmi”.
I primi fuoriusciti sono approdati in area Mpa, De Simone è al misto ma si vocifera di imminente adesione a Forza Italia. “Ci vuole onestà intellettuale – stigmatizza Auteri – vero è che non ci sono vincoli di mandato e che ormai pensare di rispondere a un elettorato è cosa non da tutti, ma ritengo abominevole questo modo di concepire la politica. Altrimenti è ovvio e naturale che la gente, gli elettori, abbiano sempre meno stima di chi ci rappresenta”.
FdI, come specificato dal coordinamento provinciale e comunale del partito, resterà all’opposizione di questa amministrazione comunale con il gruppo dei due consiglieri Paolo Romano e Paolo Cavallaro. “Noi non facciamo promesse di poltrone, non vogliamo corteggiare consiglieri di altre liste che semmai devono sceglierci per quello che siamo”, conclude.




Napoli (FdI): “De Simone va via? Ha perso una chance e approfittato degli elettori”

Il presidente provinciale di FdI, Peppe Napoli, commenta la decisione di Damiano De Simone di lasciare il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. “Ci dispiace di averlo appreso dalla stampa e proprio un paio di ore prima della riunione convocata con i consiglieri del gruppo di FDI”, spiega. Una riunione che si è comunque tenuta ed a cui hanno partecipato il coordinatore cittadino Ciccio Midolo e i consiglieri comunali Cavallaro e Romano che compongono lo zoccolo duro, anche in Consiglio comunale, del gruppo di Fratelli d’Italia, che non sparisce.
“Sarebbe stato il minino parlare con noi dei suoi dissapori o di qualche perplessità di permanere nel gruppo, anche solo per la riconoscenza di essere stato candidato con il simbolo del partito di Governo. Supponiamo che De Simone abbia tradito, non il partito in sè, bensì i suoi elettori che gli hanno dato fiducia proprio perché appartenente alla lista di FdI”, aggiunge ancora Napoli.
De Simone ha annuncia di aderire al gruppo misto. “Forse non si sente di appartenere all’unica forza del centrodestra che fa opposizione all’interno del Consiglio comunale, preferendo molto probabilmente la comoda azione politica all’interno della maggioranza”, pungono i vertici provinciale di FdI. “Ha perso una chance importante, gli auguriamo comunque buon lavoro”, chiosa Ciccio Midolo.




Artigiano delle armi clandestine arrestato dalla Polizia, il garage come laboratorio

“Fabbricava” armi clandestine in case. La sua attività è stata interrotta dalla Polizia con una irruzione nel popolare quartiere “Sopra Fiera”, a Lentini. Il giovane arrestato – sebbene allo stato non sono risultati legami con ambienti della locale malavita – è gravemente indiziato di essere un capace “artigiano” in grado di realizzare, dalla lavorazione di semplici tubi, canne per fucili e assemblarle con i meccanismi di percussione e scatto rendendole perfettamente funzionanti. Il rinvenimento di riproduzioni di pistola del tipo in uso alle Forze dell’Ordine lascia tuttavia ipotizzare che l’arrestato era in grado di modificare anche armi giocattolo.
Dopo accurate indagini, i poliziotti hanno deciso di fare scattare il blitz. Il garage era adibito ad officina per la realizzazione di armi clandestine. Vi hanno rinvenuto fucili di costruzione artigianale, parti di cartucce per fucile da caccia, proiettili e pistole giocattolo, attrezzature per la realizzazione delle armi.
Le complesse investigazioni sono state coordinate dal Procura della Repubblica di Siracusa che ha disposto la traduzione in carcere dell’uomo.




Bocciata la riforma delle Province, maggioranza sotto e governo nella bufera

Giornata turbolenta per la maggioranza a Palermo. Il governo regionale è andato sotto, numericamente, nel voto segreto sull’articolo 1 del DDL sulle Province. Opposizioni all’attacco. “Il parlamento regionale ha sfiduciato palesemente per la seconda volta il presidente Schifani presente in aula. La prima volta con il disegno di legge che salvava gli ineleggibili, ed oggi con l’altro suo cavallo di battaglia ovvero la restaurazione delle province regionali e delle relative poltrone. Se fossi il Presidente Schifani trarrei le dovute considerazioni da questa ennesima bocciatura. La maggioranza di destra non esiste più e non rappresenta i siciliani”, dice il deputato regionale Nuccio Di Paola (M5S).
Dalla maggioranza, fa sentire la sua voce il presidente dei deputati di Forza Italia Stefano Pellegrino. “I siciliani hanno perso oggi una grande opportunità per ridare dignità e rappresentanza istituzionale all’ex province, che ormai da anni, dopo una scelta scellerata del governo Crocetta, versano in stato di gravissima crisi in termini di servizi per i cittadini e i territori. Non può che dispiacere che una norma di alto valore istituzionale sia stata bocciata, trincerandosi dietro scuse false come quella che si sarebbe trattato di una mossa pre-elettorale. Ad essere uscita oggi sconfitta da Sala d’Ercole è la democrazia e la rappresentanza democratica dei siciliani, che dovranno continuare a subire i danni della cancellazione degli Enti di area vasta.”
“Oggi a Sala d’Ercole con il no al ddl province è stata scritta una brutta pagina della politica siciliana: le ripicche e i piccoli interessi personali hanno prevalso sulla necessità di restituire ai siciliani enti funzionanti ed eletti democraticamente” lo afferma Francesca Donato, europarlamentare e vice presidente nazionale della Democrazia Cristiana.
“Esprimiamo piena delusione per un disegno di legge che avrebbe consentito il voto democratico per le nostre province, ormai da troppo tempo lasciate in balia dell’assenza di politica e di governo delle cose”. È quanto dichiarano unanimemente i deputati del gruppo Popolari e Autonomisti, on. Giuseppe Castiglione, on. Giuseppe Lombardo, on. Giuseppe Carta, insieme all’assessore on. Roberto Di Mauro, all’esito della seduta d’aula che ha registrato la bocciatura del testo che avrebbe reintrodotto l’elezione diretta degli organi delle province siciliane.
“Sono sotto gli occhi di tutti – proseguono i deputati – le condizioni drammatiche in cui versano tutte le strutture scolastiche e le opere infrastrutturali in generale di competenza delle ex province e soltanto il ritorno alle elezioni democratiche degli organi può determinare un’effettiva inversione di rotta su questi fronti”.




Rapina in casa vacanze, pistola in pugno: la Polizia arresta 40enne

È stato arrestato e condotto in carcere il 40enne sospettato di essere l’autore di una rapina violenta, avvenuta a Siracusa. All’interno di una casa vacanze, ha minacciato con la pistola un’anziana turista, costretta a consegnargli la borsa. Per non farla gridare e rendere impossibile ogni richiesta di aiuto, le ha anche tappato la bocca.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Siracusa e dal Commissariato di Avola hanno permesso di raccogliere elementi di prova a carico del 40enne. L’uomo peraltro è già noto alle forze dell’ordine, in quanto autore di altri episodi criminosi: in un caso, si era introdotto in un’abitazione del centro, per svaligiarla nonostante dentro vi fosse la proprietaria; in un altro, ha tentato di introdursi in un capannone.
Le prove raccolte hanno convinto il Gip del Tribunale di Siracusa ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti della Polizia di Stato. È accusato di rapina aggravata, furto in abitazione e tentato furto.




Mancano medici, l’Asp fa appello ai neo laureati. “Solo uniti risolleviamo sanità pubblica”

Mancano 300 medici nella pianta organica dell’Asp di Siracusa. Una carenza significativa, subito segnalata dal nuovo manager Alessandro Caltagirone. Senza camici bianchi, difficile dare una sterzata all’andazzo. E allora ecco che in pochi giorni sono stati pubblicati bandi, intanto per incarichi di sostituzione. Ma entro l’autunno l’Asp di Siracusa conta di dare il via alle procedure concorsuali per le assunzioni vere e proprie. I medici servono nei vari reparti degli ospedali e per i servizi di ambulatorio e territoriali. I fondi per le assunzioni ci sono, si tratta – ha spiegato Caltagirone – di somme non spese negli anni scorsi.
In questa fase, lo sforzo principale viene destinato a tamponare la grave carenza di medici negli ospedali del siracusano. Un appello viene rivolto in particolare ai giovani neo-laureati che paiono poco attratti dalla sanità pubblica. “Li invito ad aderire ai nostri bandi, specie per le aree più critiche quali, ad esempio, quelle dei Pronto Soccorso. E mi sento di rassicurarli perché, nell’immissione in servizio, saranno costantemente affiancati da personale medico esperto, considerato che per molti di questi giovani medici potrebbe trattarsi di una prima esperienza nei reparti dell’Area di Emergenza”, dice Caltagirone. “Solo uniti possiamo risolvere le criticità del sistema sanitario di questa provincia”, ricorda ancora il manager che punta così anche al senso di responsabilità sociale e di appartenenza dei giovani neo-laureati.
Ai bandi è possibile partecipare anche senza attestato del corso di BLS, BLSD o PBLSD. “Possono specificare nella domanda che stanno procedendo ad iscriversi al corso e, successivamente, trasmettere pec di avvenuto conseguimento dell’attestato. In alternativa, acquisire informazione presso l’Azienda o l’Ordine provinciale dei Medici cui abbiamo chiesto la disponibilità”, aggiunge Caltagirone. Ed anche questo spiega quanto urgente sia trovare personale medico dopo anni di procedure a vuoto.