Nessuno testimonia, resta un rebus la dinamica del grave incidente alla Pizzuta

E’ ancora avvolto nel mistero l’incidente di due sere fà alla Pizzuta. Le cose certe sono poche: due motocicli coinvolti, quattro ragazzi coinvolti, tre feriti di cui uno grave ricoverato al San Marco di Catania in gravi condizioni. Capire cosa sia successo, però, rimane un autentico rebus.
Nonostante l’incidente sia avvenuto in serata, in un orario in cui diversi giovani si danno appuntamento in quella zona, non ci sono testimonianze utili per ricostruire l’accaduto. Niente, neanche una voce. Per la Municipale la dinamica dello schianto è un autentico rebus. Anche le dichiarazioni di uno dei quattro ragazzi coinvolti, e fortunatamente illeso, non hanno aiutato a capirci qualcosa. E’ stato ascoltato dagli investigatori ma la sua versione sarebbe risultata confusa, contradditoria e comunque poco coerente con lo scenario. Insomma, poco attendibile.
Quanto a testimoni oculari, nessuno si è fatto avanti. Eppure viene difficile pensare che nessuno abbia visto nulla. C’erano delle presenze in piazza, come dimostrerebbero le prime foto scattate sul luogo del sinistro. Una sorta di omertà giovanile? E’ uno dei sospetti.
Purtroppo nella zona non sono presenti telecamere di videosorveglianza. Resta l’appello: chi sa qualcosa, chi ha visto qualcosa, parli. Le indagini dovranno chiarire soprattutto le responsabilità dell’accaduto. Come è stato possibile che le due moto si siano scontrate? A che velocità andavano? Erano tutte in movimento? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui bisogna ancora dare risposta.
I residenti, da tempo, segnalano corse di scooter e moto nell’area di piazza Cosenza che sarebbe diventata per molti “un circuito”. Sui telefonini mostrano video: scooter che impennano, moto che sfrecciano. I protagonisti sono sempre giovani e giovanissimi. E pochi indossano il casco.




Svista del Ministero, al vertice su Ias non convoca i sindaci. Carta: “Ci devono spiegazioni”

Svista, gaffe istituzionale o incidente “diplomatico”? Al vertice dedicato alla zona industriale siracusana, il Ministero non ha invitato i sindaci dell’area in cui ricade il polo petrolchimico: Siracusa, Melilli, Augusta e Priolo. “Siamo sempre stati invitati a tutti gli incontri”, fa rilevare Giuseppe Carta, primo cittadino di Melilli e deputato regionale (Mpa). “Per la prima volta – aggiunge – non siamo stati considerati. Per questo abbiamo deciso di scrivere al ministro Urso chiedendo spiegazioni sulla mancata convocazione”. Insieme agli altri sindaci – Francesco Italia, Giuseppe Di Mare e Pippo Gianni – hanno preparato una nota inviata al Ministero. Poche righe per una protesta garbata per la sorprendente esclusione.
“Può succedere, forse hanno considerato la Regione interlocutore sufficiente. Però hanno dimenticato che noi sindaci abbiamo un ruolo determinante, anche verso i cittadini che vivono a ridosso della zona industriale. Siamo determinanti per le autorizzazioni industriali, per i servizi e per la vita sociale della zona. Questa esclusione da un tavolo così importante finisce comunque per mortificare tutti gli abitanti dei centri a ridosso degli impianti industriali. Siamo dispiaciuti, esserci era importante”.
L’esponente autonomista anticipa allora la volontà di chiedere al presidente Schifani di sentire, almeno lui, i sindaci sulla vicenda Ias. “Il paradosso è che hanno convocato a Roma i soci privati del depuratore Ias (le aziende, ndr), dimenticando che noi sindaci (Priolo e Melilli, ndr) siamo anche soci pubblici. A Roma devono essersi distratti….”.




Bottaro (Uiltec) smorza l’entusiasmo della politica. “Ias? Bene il vertice ma risultato non soddisfa”

Al vertice romano sulla zona industriale siracusana, ed in particolare con focus sul caso Ias, c’era anche Andrea Bottaro. Il segretario regionale della Uiltec smorza l’entusiasmo della politica. “Affrontare questo tema ai massimi livelli istituzionali, con tutti gli attori in gioco presenti al tavolo ministeriale, conferma il primo grande successo della mobilitazione dei lavoratori, ma non ci soddisfa il risultato ottenuto”, dice il sindacalista. “La mancanza di un intervento diretto da parte del Governo e il fatto che la gestione del caso sia nelle mani della magistratura pongono una seria minaccia sia per il futuro del depuratore che per la prospettiva occupazionale dei lavoratori. Questo scenario – aggiunge – rischia di rappresentare la mazzata finale per un’area industriale già in difficoltà”. Poche parole, secche. “La situazione richiede una presa di responsabilità collettiva, a partire dai rappresentanti del territorio, a tutti i livelli. Non possiamo permetterci di defilarci, non possiamo cedere a protagonismi né scaricare la responsabilità sugli altri. Il caso Ias deve essere risolto in tempi rapidi, perché ogni altro ragionamento diventerà irrilevante se non si affronta con urgenza questo nodo cruciale”.
Certo, è comunque significativo che al Mimit il ministro Urso abbia ribadito che la vertenza industriale siracusana sia vicenda strategica per l’intero Paese e quindi questione di respiro nazionale. Come è un un passo positivo che la magistratura abbia autorizzato i campionamenti Arpa, nell’ambito di una nuova task force che potrebbe portare all’attenzione del Tribunale di Siracusa nuovi elementi sulla migliorata efficienza ambientale del depuratore. E magari spingere la magistratura ad un nuovo provvedimento, meno stringente”. Richieste per il governo? Dal sindacato nessun dubbio: “deve assumere un ruolo centrale nella ridefinizione dell’area industriale siracusana, con adeguati impegni economici per rilanciare uno dei poli energetici più importanti del Paese”.
“Nell’attesa – dice poi Andrea Bottaro – credo sia importante sottolineare che i recenti eventi climatici avversi sono stati gestiti con le spalle larghe offerte da Ias che, grazie alle sue vasche e ai serbatoi di grandi dimensioni, ha potuto contenere l’elevato volume di acque reflue. In un contesto in cui la gestione fosse affidata ai cinque impianti privati, ciò potrebbe non essere garantito con gravi ripercussioni sul porto di Augusta, che, come ricordato, è il terminale finale dei reflui trattati”.
Il 3 dicembre, nuovo vertice al Ministero per le Imprese dedicato ai piani di Eni Versalis con particolare riguardo agli impianti di Priolo e Ragusa.




Ruba infissi da una villetta, arrestato 28enne ad Augusta

Un 28enne è stato arrestato ad Augusta per furto aggravato in abitazione. Nella notte tra mercoledì e giovedì l’uomo si è introdotto in una villetta di contrada Vignali e ha iniziato a smontare gli infissi delle finestre, ignaro dell’impianto di allarme e di videosorveglianza che ha segnalato l’intrusione ai proprietari, in quel momento assenti. Questi ultimi hanno contattato la centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Augusta.
Grazie al tempestivo intervento i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, con l’ausilio di una volante della Polizia, hanno fermato e tratto in arresto il 28enne.
Il giovane è stato sorpreso dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato mentre si trovava ancora all’interno dell’immobile, impegnato a smontare gli infissi e ad accatastarli sulla strada, pronti per essere caricati. Ha cercato di sottrarsi all’arresto nascondendosi al buio tra i cespugli. La refurtiva è stata restituita al proprietario. L’arresto è stato convalidato.




Marcia dei Diritti, una colorata invasione a Città Giardino

Organizzata dal XII° Istituto Comprensivo, in sinergia con il Comune di Melilli e con le associazioni del territorio, “Marcia dei Diritti” dei bambini anche a Città Giardino. La frazione di Melilli è stata invasa da bambini, famiglie, insegnanti e rappresentanti delle associazioni e istituzioni.
Una adesione massiccia, comunitaria, alla “Marcia dei Diritti”, organizzata in occasione degli eventi legati alla Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 Novembre, con il motto “Salviamo il Mondo” e gridare a gran voce il diritto a vivere in una società sana e pulita.
Hanno partecipato anche il vicesindaco di Melilli, Cristina Elia, la presidente del Consiglio comunale, Alessia Mangiafico, e la Garante comunale dei Diritti dell’Infanzia e Adolescenza, Veronica Castro. Tutte hanno sottolineato il lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento che viene costantemente condotto dal corpo docenti del XII° comprensivo guidato dalla dirigente Stefania Gallo e dalle sempre più numerose associazioni del territorio (Zuimama, Città Giardino 2.0, ASD Mages, Edu.Co.Bene, Heracles, AnimaMente e la sezione di Protezione Civile).
“Una Comunità che continua a crescere”, commentano i consiglieri comunali Midolo, Marino e Lo Pizzo che vivono nella frazione.




Cavità sotto la strada, emergenza viabilità a Siracusa sud: cosa succederà adesso?

Inizieranno nelle prossime ore i lavori di scavo al centro del sistema di rotatoria tra viale Paolo Orsi e Necropoli del Fusco. Nel pomeriggio, l’improvvisa apertura di una buca ha portato alla scoperta di una cavità sotto la sede stradale, profonda tra i 7 e gli 8 metri. A rischio cedimento, quindi, ci sarebbe un largo tratto di strada, motivo per cui è stata disposta la chiusura al traffico nell’area.
L’area a rischio viene delimitata con delle barriere in cemento. Per cercare di dare sfogo all’elevato flusso veicolare in entrata ed in uscita da Siracusa sud è stato disposto dal settore Mobilità un intervento di emergenza. Una parte della rotatoria centrale, nei pressi dell’incrocio con la strada per Floridia e Necropoli del Fusco, viene demolito per far spazio ad una corsia di emergenza per le auto in entrata verso viale Paolo Orsi. Disposto il doppio senso di marcia sulla carreggiata prospicente al bar Sun.
I rilievi dei tecnici comunali hanno portato ad una prima scoperta: il cedimento stradale sarebbe da addebitare al cedimento della volta di un grosso tubo in vetroresina che convoglia la fognatura cittadina verso il depuratore. Lo conferma l’assessore Enzo Pantano, presente sul posto. “C’è come un fiume là sotto…”. Non risultano comunque perdite o sversamenti.
La riparazione non sarà semplice, data la presenza di diversi sottoservizi nella stessa area. Prudenza potrebbe consigliare di attendere la luce del sole per avviare lo sbancamento della sede stradale, che dovrà essere totalmente aperta. Non è, evidentemente, una situazione semplice e potrebbero volerci diversi giorni prima di venire a capo del problema, fanno sapere fonti comunali.




Nuovi controlli ambientali e una task force per salvare Ias e la zona industriale

Vertice al Ministero per le Imprese, a Roma, dedicato al polo petrolchimico di Siracusa ed in particolare alla vicenda del depuratore Ias. “Il governo e la Regione Siciliana hanno messo in campo ogni sforzo per salvaguardare il distretto industriale siracusano, ma allo stato attuale solo il gip di Siracusa, alla luce di nuove evidenze sulle emissioni che oggi risultano in netto miglioramento, può arrestare il processo di chiusura del depuratore. Chiusura che comprometterebbe le attività di importanti aziende chimiche, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e azzerando un’intera filiera industriale sul territorio siciliano”, ha spiegato il ministro Urso. “Confidiamo – ha aggiunto – nella responsabilità e nel buon senso, soprattutto alla luce di elementi oggettivi che certificano la validità del percorso intrapreso”.
Per giungere a un nuovo pronunciamento dell’autorità giudiziaria, è stata costituita una task force tecnica tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Regione Siciliana, che raccoglierà e analizzerà gli aggiornamenti sulle emissioni del depuratore che, dalle recenti rilevazioni, condotte dai gestori dei singoli stabilimenti industriali e da ARPA Sicilia, indicherebbero un trend positivo sui valori dei reflui industriali. La task force fornirà tutti gli elementi utili per sollecitare un nuovo pronunciamento del GIP di Siracusa, al fine di consentire la prosecuzione delle attività del depuratore IAS S.p.A. di Priolo Gargallo e il completamento degli interventi necessari per l’adeguamento degli impianti di trattamento delle acque entro i primi mesi del 2026.

Nel corso dell’incontro, i grandi utenti dell’area industriale (Isab, Versalis, Sonatrach, Sasol e Consorzio Priolo Servizi) hanno tutti confermato la capacità di distaccare le proprie attività dal depuratore entro il 2026, avviando così le operazioni sui reflui in autonomia e in piena coerenza con il cronoprogramma determinato dal decreto interministeriale Mimit-Mase del 2023. “Non siamo di fronte a una vertenza siciliana, ma a una problematica di portata nazionale. Siamo pienamente consapevoli, infatti, dell’importanza che l’attività delle aziende di quella zona riveste per l’industria e l’intera filiera della chimica italiana, sia in termini di livelli produttivi sia in termini di occupazione”, ha concluso il ministro Urso.
È stata pertanto accolta la proposta di istituire un tavolo tecnico-giuridico per affrontare in modo strutturato la questione delle emissioni nell’area industriale di Priolo. Arpa Sicilia sarà incaricata di effettuare un monitoraggio costante e puntuale dei valori emissivi, assicurando trasparenza e rigore scientifico. Verranno così forniti ulteriori elementi all’autorità giudiziaria, attraverso una task force tecnica tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Regione Siciliana che raccoglierà e analizzerà gli aggiornamenti sulle emissioni del depuratore. “La Regione segue con la massima attenzione questa vicenda, con il duplice obiettivo di salvaguardare la continuità del polo industriale e garantire il rispetto delle normative ambientali”, dice al termine dell’incontro romano il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“La task force fornirà tutti gli elementi utili per arrivare a un nuovo pronunciamento del Gip di Siracusa, consentire la prosecuzione delle attività del depuratore di Priolo Gargallo e il completamento degli interventi necessari per l’adeguamento degli impianti di trattamento delle acque entro i primi mesi del 2026, quando i grandi utenti si staccheranno dal consortile e gestiranno i reflui in autonomia”, ha aggiunto il parlamentare Luca Cannata, presente all’incontro. “Il nostro impegno, del Governo, è quello di continuare a lavorare in sinergia con le aziende e le parti sociali per coniugare sviluppo economico, salvaguardia dell’occupazione e tutela ambientale”, ha detto l’esponente di FdI.




Il corpo di Santa Lucia a Siracusa: il benvenuto in Santuario, Ottava spostata al 21

Si avvicina dicembre, per Siracusa il mese di Santa Lucia. Non solo la festa di giorno 13, con la processione dal Duomo alla piazza della Borgata dedicata alla Patrona. Giorno 14, infatti, torneranno a Siracusa le spoglie mortali di Lucia, custodite a Venezia. Grazie all’accordo con il Patriarcato della città lagunare, ogni dieci anni si ripete questa storica visita. La prima volta fu nel 2004, con l’arrivo in nave alla Marina; poi nel 2014 al Pantheon e adesso appuntamento al Santuario della Madonna delle Lacrime.
Il corpo della Santa siracusana lascerà la chiesa di Venezia, dove dimora, con un battello della Guardia di Finanza. Raggiungerà l’aeroporto Marco Polo dove troverà ad attenderlo un aereo dell’Aeronautica Militare che farà rotta verso Sigonella. Da qui, in elicottero, raggiungerà Siracusa. Previsto anche un sorvolo della città a mò di saluto. Poi l’atterraggio, verosimilmente nella base dell’Aeronautica di via Elorina, e quindi alle 16 del 14 dicembre il primo “contatto” con i fedeli ed i devoti siciliani, al Santuario della Madonna delle Lacrime. Presiederà la celebrazione il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia.
Nella basilica sono disponibili 3.200 posti e, come disposto dalle normative di ordine pubblico, è necessario prenotarsi. La prenotazione è gratuita e deve essere fatta via mail scrivendo all’indirizzo santaluciasiracusa2024@gmail.com. Si possono indicare un numero massimo di due nominativi per email ed è necessario lasciare un numero telefonico per poter essere ricontattati. Le prenotazioni avvengono per ordine di arrivo delle email. Comunità o altri enti possono far pervenire le loro richieste sempre attraverso lo stesso indirizzo mail, indicando specifiche e necessità.
Al termine della messa di “benvenuto”, il corpo di Santa Lucia verrà traslato dal Santuario di viale Teocrito alla chiesa della Borgata, con una breve processione. Da giorno 15 dicembre le spoglie mortali dalla Patrona rimarranno esposte sull’altare maggiore della chiesa extra moenia, in piazza Santa Lucia. Anche in questo caso, per le visite è richiesta e consigliata la prenotazione via mail.
Attenzione, una delle novità dell’edizione 2024 della festa di Santa Lucia riguarda l’Ottava. La tradizionale processione del “rientro” non avverrà giorno 20 dicembre bensì il 21. Essendo un sabato, renderà più agevole la partecipazione di quei fedeli e devoti che – altrimenti – sarebbe stati impossibilitati a causa di impegni lavorativi o scolastici. Alla processione dell’Ottava parteciperanno insieme, in strada, il simulacro argenteo di Santa Lucia e il fercolo con il corpo della Patrona. Sino al 25 dicembre, la teca con le spoglie di Lucia rimarrà in Cattedrale. Il 26 dicembre la traslazione nella chiesa di Carlentini, il 27 a Belpasso (Ct) e infine, dal 28 al 29 dicembre, in Cattedrale a Catania prima della partenza per Venezia.




Incidenti e cattive abitudini: senza casco e al cellulare pure in moto, 45 sanzioni

Il grave incidente stradale avvenuto ieri sera alla Pizzuta ha purtroppo ancora giovani come sfortunati protagonisti. Un elenco di sinistri e feriti che si allunga e che non lascia indifferenti le forze dell’ordine. Nelle scorse ore, agenti delle Volanti e della Polizia Stradale di Siracusa, insieme alla Municipale, hanno effettuato posti di controllo in numerose zone di Siracusa. Controlli dedicati soprattutto al mancato uso del casco per i motociclisti e gli eccessi di velocità.
Sono state 45 sanzioni ed in alcuni casi gli agenti hanno multato ragazzi al cellulare mentre erano alla guida dello scooter o della moto. Ma i contrasti da soli non bastano a mettere al riparo da incidenti, in particolare giovani e giovanissimi.
“E’ necessaria una seria riflessione anche dal punto di vista della prevenzione”, spiegano dalla Questura di Siracusa. Non basta l’invito a tenere comportamenti corretti durante la guida di motocicli e ciclomotori. Anche le famiglie devono dare il loro contributo, assicurando maggiore controllo sulle abitudini dei figli per evitare che l’eccesso di “libertà” ed “amicizia” li esponga al rischio di gravi ed evitabili incidenti stradali.
Tra pochi giorni, intanto, entreranno in vigore le nuove sanzioni al Codice della Strada che inaspriscono le pene per la guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e per l’eccesso di velocità, soprattutto in aree urbane, arrivando fino al ritiro delle patenti anche per infrazioni sino ad oggi considerate lievi.




Auto senza assicurazione o in abbandono, oltre 600 veicoli rimossi a Siracusa

I veicoli rimossi dalla Polizia Municipale di Siracusa dall’inizio dell’anno ad oggi sono oltre 600. La rimozione è avvenuta perchè le auto risultavano in stato di abbandono sulla pubblica via e/o prive di copertura assicurativa.
Nel dettaglio, secondo i report del comando di via del Porto Grande, dall’inizio dell’anno sono stati tolti dalla circolazione 407 veicoli senza assicurazione. Contribuiscono a portare il totale oltre quota 600 anche i mezzi lasciati sulla pubblica via ed in evidente stato di abbandono, anche questi finiti rimossi.
Nelle ultime settimane, la media è di 3 veicoli al giorno rimossi. Numeri destinati ancora a crescere perchè – come spiega l’attivo assessore Gibilisco – “i cittadini collaborano e ci inviano decine di segnalazioni segnalazioni dettagliate. Spero di sensibilizzare la collettività anche su questa vicenda. Non è solo una questione di decoro ma soprattutto per eliminare un ulteriore fattore di rischio rappresentato da veicoli che circolano privi di assicurazione e che spesso finiscono coinvolti in incidenti stradali nel perimetro urbano”.