“Reinventare le zone umide costiere”, a Siracusa la summer school Università di Catania – Mit

Promossa dal Mit di Boston e dall’Università di Catania, prima edizione della summer school “Reinventing Coastal Wetlands”. Sarà Siracusa ad ospitare da oggi e fino al 28 giugno i partecipanti alle giornate internazionali di studio e formazione, realizzate in collaborazione con il progetto Rest-Coast, finanziato dall’Unione europea (Programma Horizon 2020 Research and Innovation Action).
“Si tratta di un’iniziativa formativa di eccellenza, interamente erogata in lingua inglese, che fornirà ai partecipanti (dodici studenti e studentesse di Unict e 12 del MIT) un’opportunità unica per acquisire conoscenze attraverso lo sviluppo di strategie e di soluzioni sostenibili e innovative per il restauro di zone umide costiere e per la protezione del capitale naturale e del patrimonio culturale, in un contesto di cambiamento climatico”, spiegano gli organizzatori.
Le azioni previste variano dai workshop interattivi alle attività pratiche ed alle visite in campo, per un totale di 90 ore curate da professori e ricercatori esperti e di fama internazionale nei settori dell’oceanografia, dell’ingegneria civile, dell’architettura, delle scienze ambientali e dell’archeologia.
La provincia di Siracusa rappresenta, da questo punto di vista, un’area strategia: densamente popolata, di elevato valore archeologico e ricca di biodiversità ma, allo stesso tempo, tra le più vulnerabili rispetto ai rischi associati ai cambiamenti climatici.
Tra i casi di studio ci saranno infatti le Saline di Priolo, la riserva del Fiume Ciane, la riserva naturale di Vendicari, l’area archeologica di Portopalo e i Pantani Cuba e Longarini.
Ideatori dell’iniziativa sono il professor Enrico Foti del Dicar e la professoressa Paola Malanotte-Rizzoli del Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences del Mit, insieme alla co-director dello stesso Mit-Italy Program, Serenella Sferza. “Questa Summer School – osserva Foti – offre un’opportunità unica per gli studenti di confrontarsi con problematiche globali attraverso una prospettiva multidisciplinare. La collaborazione con il Mit è un chiaro segno dell’eccellenza accademica che caratterizza questa iniziativa, e siamo orgogliosi di ospitare studenti della prima università al mondo, qui in Sicilia. Offriamo quindi agli studenti di entrambe le istituzioni la straordinaria opportunità di immergersi nello studio delle migliori pratiche e delle soluzioni sostenibili per la restaurazione delle zone umide costiere in un contesto di cambiamento climatico”.
Le attività laboratoriali e progettuali saranno orientate allo sviluppo di metodologie innovative per l’analisi delle condizioni ambientali di zone umide costiere e per la progettazione di interventi di restauro e protezione costiera, per alcuni casi di studio siciliani emblematici opportunamente selezionati. Gli allievi lavoreranno su informazioni territoriali e ambientali, dati meteomarini e di proiezioni climatiche, nonché informazioni relative a infrastrutture e beni archeologici esposti ai rischi costieri, per elaborare soluzioni condivise di adattamento e protezione. Le attività in campo avranno lo scopo di raccogliere dati utili per le attività laboratoriali e progettuali, ma anche di consentire l’applicazione di alcune delle metodologie di monitoraggio che verranno messe a punto dagli stessi partecipanti, durante la scuola.
Nella parte seminaristica saranno coinvolti i docenti del MIT Paola Malanotte-Rizzoli, Robert van der Hilst (Earth Atmospheric and Oceanography Department), Admir Masic, Heidi Nepf e Andrew Whittle (Civil & Environmental Engineering Department) insieme con i docenti dell’Università di Catania Enrico Foti, Luigi Alini, Vito Martelliano e Daniele La Rosa del dipartimento Ingegneria civile e Architettura, Daniele Malfitana del dipartimento di Scienze umanistiche, Agustin Sanchez-Arcilla dell’Universitat Politècnica de Catalunya, coordinatore internazionale del progetto europeo REST-COAST.




Nuovo ospedale, aumenta il costo: 372mln. “Ma sarà interamente finanziato e niente stralci”

Oggi a Palazzo d’Orleans tavolo tecnico sul nuovo ospedale di Siracusa, convocato dal presidente della Regione, Renato Schifani. Era attesa la rideterminazione del costo complessivo dell’opera, dopo l’entrata in vigore del nuovo prezziario regionale per le Opere pubbliche in Sicilia. In questa attività è stata impegnata la struttura commissariale, guidata dall’ingegnere Guido Monteforte. “L’ammontare progettuale è pari a 372 milioni di euro”, spiega al termine dell’incontro proprio il commissario Monteforte. Quasi 30 milioni di euro in più rispetto alla somma prevista, aggiornata a giugno 2023. “Mi è stato assicurato che il finanziamento in precedenza stanziato sarà immediatamente aggiornato sino al nuovo ammontare, per consentire la costruzione dell’opera nell’assetto progettuale definitivo e senza ricorrere a stralci di parte dell’opera, come qualcuno aveva paventato e che non mi ha mai visto concorde”, aggiunge subito.
“Sono felice di anticipare questa importante informazione ai Siracusani, che giustamente pongono la massima attenzione al tema del Nuovo Ospedale.
Grazie all’impegno assicurato dalla Presidenza della Regione sarà possibile procedere con celerità all’approvazione del progetto definitivo e ad espletare tutte le successive attività propedeutiche al bando di gara”.
A tal proposito, nei prossimi giorni verrà richiesta alla Prefettura di Siracusa la possibilità di ospitare un vertice con tutti i sindaci del territorio siracusano, “per informarli dettagliatamente dei progressi conseguiti”.




Auto contro moto, nuovo incidente. Elisoccorso al Plemmirio, ferito in prognosi riservata

Ancora un grave incidente tra un’auto e una moto a Siracusa. Lo scontro è avvenuto poco fuori dal centro urbano, all’incrocio tra traversa Le Fornaci e la strada provinciale 58 Capo Murro di Porco. L’uomo alla guida della moto è rimasto sull’asfalto, alcuni passanti hanno allertato i soccorsi.
Una volta stabilizzato sul posto da personale del 118, è stato trasferito in elisoccorso a Catania. L’elicottero è atterrato in un terreno accanto alla strada, richiamando una piccola folla di curiosi.
Polizia Municipale e Polizia Provinciale di Siracusa stanno procedendo con i rilievi e le operazioni di messa in sicurezza della strada. Il tratto è stato chiuso al transito per la necessità di liberare l’area per consentire l’atterraggio dell’elicottero. Il ferito è stato ricoverato con lo staff medico che si è riservato la prognosi sulla vita.




Coltre nera su Siracusa, incendio nel cantiere abbandonato dell’ex porto turistico. Domato con schiume

Una sensazione colonna di fumo nero è visibile da tutta la linea di costa che si affaccia sul porto Grande di Siracusa, da Ortigia al Plemmirio. Ad originare la nube scura è un incendio sviluppatosi poco prima delle 15 all’interno del cantiere abbandonato alle spalle del Comando della Polizia Municipale, lungo il molo Sant’Antonio.
A bruciare, secondo le prime informazioni, sarebbero vari materiali plastici, rifiuti abbancati all’interno di un cassone. Sul posto due squadre dei Vigili del Fuoco di Siracusa che in poco più di un’ora hanno domato le fiamme facendo uso anche di schiumogeni.
A causa della combustione di plastica, da valutare l’immissione in atmosfera di diossina. Le rivelazioni di Arpa, la cui sede di Siracusa è a due passi dal luogo dell’incendio, forniranno un quadro esaustivo.
Il cantiere, da anni in stato di abbandono, è diventato “casa” per alcuni senza fissa dimora e stranieri.




Il borsino del rimpasto: Mpa fa la voce grossa, gli altri alleati restano sereni

La prima mossa l’hanno fatta gli Autonomisti, con la richiesta di un terzo assessore in giunta. A Siracusa si sono aperte le grandi manovre (politiche) per un probabile nuovo rimpasto nella squadra di governo cittadino? Forse. Ma ci sono anche equilibri da aggiornare e posizioni da rivedere, in virtù dell’esito delle Europee. Quelle elezioni, a livello provinciale, hanno rafforzato nei numeri proprio il Mpa mentre il dato di Azione crea qualche mugugno tra gli alleati della prima ora del sindaco Italia (dirigente nazionale del partito di Calenda). In mezzo, accordi stretti un anno addietro e che i diretti interessati vorrebbero adesso venissero rispettati. Per semplificare con un’immagine, è il classico calderone che bolle.
Mpa fa la voce grossa e rischia di rivelarsi alleato ingombrante. “Avevamo messo in guardia su quest’eventualità…”, si lasciano sfuggire a mezza bocca alcuni fedelissimi di Francesco Italia. Ma il fronte a sostegno del sindaco si mostra comunque unito e compatto. Niente fibrillazioni, insomma. Edy Bandiera, ad esempio, non si lascia trascinare in ansie da rimpasto. Il suo gruppo ha incassato nei mesi scorsi la designazione di Alessandro Spadaro come assessore subentrante. “I problemi vogliamo toglierli al sindaco e non crearglieli”, taglia corto l’attuale vice con delega anche alle Attività Produttive. “La vicenda rimpasto è in capo al sindaco. Saprà trovare i giusti equilibri, garantendo sempre la qualità della compagine amministrativa”, aggiunge.
Anche il consigliere comunale Sergio Imbrò, capogruppo di Noi per la Città, è stato indicato nei mesi scorsi come prossimo assessore. “C’è un accordo ed abbiamo fiducia nella parola del sindaco, anche perchè non esistono motivi per cui non dovremmo credergli”, dice proprio Imbrò.
Ma della partita è anche il gruppo Francesco Italia Sindaco che – sino ad ora – ha dato prova di compattezza. L’aria è serena anche da quelle parti, senza turbamenti causati dall’esplicita richiesta degli Autonomisti. Nessuno tra i cinque consiglieri eletti ritiene che ci sia bisogno di puntare i piedi, considerato che viene percepito “nella normalità della politica” che il gruppo abbia sua rappresentanza in giunta.
Bisognerà però tenere in considerazione la posizione del gruppo Insieme. Fari spenti, niente proclami ma interlocuzioni sempre aperte. “Nulla di strano, il nostro è sempre stato un rapporto di confronto aperto sui temi della città. Quanto al resto, compete al sindaco scegliersi i compagni di viaggio. Noi non rivendichiamo nulla”, spiega Giovanni Cafeo. “Di certo non basiamo il confronto sugli assessorati. Ci troviamo su alcuni temi, per i quali lavoriamo anche d’intesa. Ma il sindaco è lui – conclude l’ex deputato regionale – e farà le sue scelte”.




Matteo Melluzzo, il ragazzo d’oro sul tetto d’Europa come un gladiatore

Il giorno dopo ha ancora il dolce sapore della vittoria. Il ragazzo d’oro Matteo Melluzzo non ha chiuso occhio dopo il successo agli Europei con la staffetta 4×100. Azzurri senza avversari per il primo posto, lanciati dalla prima frazione corsa proprio dal velocista siracusano che – al termine – festeggia avvolto nel tricolore e indossando un elmo da gladiatore nell’arena dell’Olimpico. “Vi confido che alla fine non ci ho capito davvero più nulla. Sono come impazzito dalla felicità. Esultavo insieme al pubblico, mi sono sentito davvero un gladiatore”, dice a SiracusaOggi.it.
Ad applaudire la staffetta azzurra c’era anche il presidente della Repubblica, Mattarella. “Ci siamo avvicinati, ci ha fatto i complimenti. E poi a me ha detto che era felice di vedere un siciliano come lui che porta in alto la sua terra”. Serata di emozioni forti per il 22enne sprinter cresciuto nella Milone e ora tra i migliori d’Europa.
Al collo adesso ha la medaglia che, al momento, definisce “la più importante della mia carriera”. E si, certo che ripaga dell’amarezza per i cento metri e la finale mancata per un pasticcio tra giudici e sfortuna.
Curiosità, il cambio con Marcell Jacobs era totalmente inedito. “Non abbiamo praticamente mai provato, se non durante il riscaldamento. E ci siamo trovati subito”. Anche se Matteo Melluzzo ha dovuto chiamare a gran voce per sovrastare il fragore del pubblico dell’Olimpico. “Tutto è filato liscio”. Poi lo sguardo al maxischermo, per seguire i compagni in pista, sino alla festa finale. “Volavamo ieri in pista. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario”, ammette.
La festa è proseguita nella notta a Casa Italia, fino a tarda notte. Di dormire non se ne parla, adrenalina a mille. Per scaricarla, niente di meglio che l’ennesima maratona alla playstation con Jacobs.
Da domani si riparte con gli allenamenti. “Devo fare ranking adesso, penseremo a Parigi più avanti”, anticipa con la solita velocità Matteo Melluzzo. Per parlare di Olimpiadi c’è tempo. “Per ora penso al meeting di Madrid ed ai campionati italiani. Dopo tireremo le somme. Devo fare due tempi buoni”. Ma se continua a correre così anche in curva, allora la strada per Parigi è tutta in discesa.




Parcheggio a servizio di via Tisia, i lavori si avviano verso il completamento

Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, si può dire che il parcheggio a servizio di via Tisia è quasi pronto. Pavimentazione drenante per una buona metà piazzata, con un impegno maggiore in cantiere – in termini di ore e personale – si potrebbe completare entro la fine della prossima settimana. E chiudere così una vicenda di ritardi che ha finito per logorare l’opinione pubblica.
I lavori per l’area di sosta, realizzata su di un terreno adiacente alla palestra Akradina, sono iniziati a metà marzo. In precedenza, erano rimasti “sospesi” per alcuni ritrovamenti archeologici e per necessità del grande cantiere di riqualificazione di via Tisia/Pitia. Dovevano essere completati entro aprile. Ma tra annunci e ritardi si è arrivati sino a metà giugno. Una volta aperto potrà ospitare circa 100/120 auto. Mentre in questi giorni si completa la pavimentazione, inizia la discussione sulla gestione del parcheggio che darà ossigeno alla vicina zona commerciale. Sarà gratuito o a pagamento? La scelta compete al settore Mobilità del Comune di Siracusa che ha condotto diverse analisi nelle ultime settimane. C’è da comparare il numero di stalli blu e di quelli gratuiti già presenti nella zona. Il rapporto di proporzione tra spazi di sosta – a pagamento e gratuiti – è regolato da apposita normativa. Con molta probabilità, alla fine, si potrebbe optare per una soluzione “ibrida”, con alcuni stalli a pagamento ed altri gratuiti.
In tema di parcheggi, si sblocca la situazione per il Mazzanti dove i lavori erano rimasti bloccati per la necessità di dover spostare una conduttura idrica. Trovata l’intesa tra Comune e Siam, si può adesso procedere.




Mpa piglia tutto, Di Mauro: “Cresciuti grazie a Carta, ora terzo assessore a Siracusa”

Qualcuno comincia davvero a credere che sia vero quello che raccontano alcuni Autonomisti del siracusano: “dove si mette l’Mpa, vince”. Sembra valere a Pachino (con Barbara Fronterrè al ballottaggio), come per le Europee che hanno visto Chinnici e Tamajo campioni di preferenze. Il coordinatore provinciale, Roberto Di Mauro, sorride. “Diciamo che il Movimento per le Autonomie è cresciuto perchè ha un grande leader in provincia di Siracusa, Giuseppe Carta. Non si ferma un istante, è infaticabile, pieno di consigli, idee e scelte indovinate”.
Non è un mistero che gli Autonomisti abbiamo sospinto verso il secondo mandato anche il sindaco del capoluogo, Francesco Italia. Ed ora – come politica impone – non nascondo di voler pesare per quanto valgono. Il che significa in soldoni che se di rimpasto si tornerà a parlare per la giunta comunale, dovrà esserci una casella in più per Mpa. “I numeri parlano chiaro, ci aspettiamo il terzo assessore”, conferma Di Mauro. Per discutere del chi e soprattutto del quando, gli Autonomisti siracusani non hanno però premura. “E’ stato il sindaco a dire che dopo le Europee ci sarebbe stata un’altra aggiustata alla squadra di governo cittadino. Per garbo e rispetto, aspettiamo che sia lui a dare il primo segnale. A giugno o a settembre, poco importa”.
Una situazione non così semplice, però. In occasione del primo rimpasto, ad inizio anno, Italia aveva assicurato che sarebbero presto entrati in giunta Alessandro Spadaro e Sergio Imbrò, rispettivamente in quota Edy Bandiera e Noi per la Città. La richiesta, neanche velata, degli Autonomisti potrebbe far saltare uno o entrambi quei nomi, senza considerare la necessità di risolvere il nodo quote rose. I musi sono lunghi e le interlocuzioni fitte. Spadaro ed Imbrò (ed i loro rispettivi gruppi politici) non hanno più la pazienza delle settimane scorse. Ci sono degli accordi elettorali, ma il tempo in politica passa in fretta e cambia tutto. Anche nel breve volgere di un anno tutto cambia. E l’Mpa mette sul tavolo la forza dei suoi numeri. “Parliamone”, accetta di buon grado Roberto Di Mauro. “Noi riteniamo di essere cresciuti anche in Consiglio comunale…”, insomma dietro la porta degli Autonomisti ci sono nuovi consiglieri pronti ad aderire al sempre più folto gruppo consiliare.
Situazione a rischio stallo? Non secondo Di Mauro che, da forte della sua esperienza, non ha problemi a ricordare che “i provvedimenti di un’amministrazione vanno votati in Consiglio comunale e per farli approvare servono i numeri”. Come dire che quello scenario sarebbe il vero stallo.




Il piano per “salvare” via Elorina dal traffico, ecco i dettagli del progetto viabilità sud

Vuoi andare al mare? Non hai alternative a via Elorina, l’unica strada che collega in maniera efficiente la città con le sue contrade marine. Ma da giugno a settembre il traffico aumenta, per vari fattori, e in maniera così elevata da costringere gli automobilisti ad una coda che spesso non conosce soluzione di continuità. File chilometriche, ora in un senso e ora nell’altro, lunghe attese in auto e giuste lamentele.
Esiste un’alternativa all’essere condannati alla coda in strada? Da questa domanda è partita l’idea di un piano di mobilità straordinaria, con cui si vuole dare “ossigeno” alla congestionata via Elorina. Pensare di costruire una strada nuova a più corsie – o allargare l’esistente per evidenti necessità – è semplicemente fantascienza. Bisogna allora fare di necessità virtù ed accontentarsi di quanto già esiste. Ovvero quelle stradine – spesso provinciali – che potrebbero fungere da piccole valvole di sfogo per non gravare sulla sola via Elorina. Spesso non sono conosciute, nascoste e dimenticate nel territorio sud. E sebbene comportino qualche chilometro di percorrenza in più, potrebbe aiutare a spostare un tot di auto da via Elorina, incanalando meglio il traffico verso sud.
La Quarta commissione consiliare, su input del consigliere Andrea Buccheri, sta lavorando al piano di mobilità straordinaria per salvare via Elorina dal traffico e i siracusano dall’ennesima estate di stress. Il meccanismo allo studio è semplice: mettere delle indicazioni su viale Paolo Orsi, Necropoli del Fusco e la stessa via Elorina per informare gli automobilisti di passaggio dell’esistenza di percorsi alternativi. Sono stati individuati in Cozzo Pantano, traversa San Domenico, strada Laganelli, strada Santa Teresa, via per Canicattini, Arenaura.
Si tratta di strade spesso strette e tortuose. Le loro condizioni attuali non sono brillanti, per usare un eufemismo. Buche, asfalto usurato, sterpaglie, poca segnaletica. E’ chiaro che bisognerà anzitutto capire come riportarle in condizioni di sicurezza accettabili e quindi attraverso quali fondi intervenire. Non solo, alcune di quelle strade alternative sono di proprietà del Libero Consorzio di Siracusa. Con il settore Viabilità dell’ex Provincia Regionale è stato intavolato un discorso comune, per trovare una soluzione che renda in poco tempo “percorribile” il progetto. Il tempo non è una variabile indipendente, l’estate è praticamente arrivata e via Elorina mostra già segnali di sofferenza, dal punto di vista del traffico. La Quarta Commissione consiliare lo sa e prova a ragione in termini di “urgenza”. L’urgenza della politica comunale saprà risultare in linea con l’urgenza percepita dai cittadini? La risposta tra pochi giorni.




Posti riservati occupati, rampe “chiuse”: quanto è difficile la vita di un disabile a Siracusa

Siracusa non è (più) una città a misura di disabile. E il problema non è rappresentato dalle barriere architettoniche, fortunatamente sempre meno presenti, quanto piuttosto da una cultura che pare aver dimenticato le necessità di chi è costretto su di una sedia a rotelle o ha difficoltà a deambulare. Il risultato è purtroppo sotto gli occhi di tutti.
“I posti auto riservati ai disabili sono spesso occupati da chi non dovrebbe lasciare l’auto lì. E’ il caso più lampante e succede ovunque: in città come al centro commerciale o al Talete”, spiega Gaetano Migliore. Insieme all’associazione Inclusione in Movimento sta raccontando ogni giorno sui suoi social le difficoltà che un disabile incontra a Siracusa. “I marciapiedi sono ormai quasi tutti dotati di rampe e scivoli per consentire anche a chi è in sedia a rotelle di spostarsi come chiunque altro. Ma ci sono sempre auto posteggiate davanti agli scivoli. Il problema è che nessuno si immedesima più. Il parcheggio riservato come anche le rampe, sono una necessità non un privilegio. Ogni giorno ormai è una battaglia e chi ha un disabile in famiglia lo sa”, dice ancora Migliore.
Il rispetto verso gli altri è in caduta libera. I sociologi evidenziano come il senso civico in Italia sia ai minimi storici dal dopoguerra. E Siracusa non fà certo eccezione. Ma non può non sorprendere tanta arroganza anche verso le categorie più deboli.
“Il vero problema è che manca la reazione civile, nessuno davanti a qualcuno che posteggia sul posto disabile dice nulla. E così viene percepito come consentito. Non possiamo costantemente girarci dall’altra parte davanti ad ogni infrazione”, commenta amaro Gaetano Migliore.
La sua battaglia, certo non silenziosa, sta richiamando l’attenzione di diverse associazioni del terzo settore. E nasce l’idea di una manifestazione che sappia di provocazione: presidiare i parcheggi pubblici per evitare che vengano utilizzati gli stalli riservati ai disabili da parte di chi non è autorizzato. “Sarebbe un primo segnale. Però invito tutte le autorità ad interessarsi del caso. Il problema c’è, non si può vivere così e non possiamo andare noi a fare gli sceriffi. Si deve cambiare. Amministrazioni e forze dell’ordine riprendano il controllo della situazioni”.