La strana partita del governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa

Che partita sta giocando il governatore Musumeci sul nuovo ospedale di Siracusa? Da una parte la Regione dichiara di volere fortissimamente la realizzazione dell’infrastruttura di cui si discute ormai da trent’anni, dall’altra quasi suggerisce azioni “perdi-tempo”.
E’ il caso di chiarire le posizioni. Negli incontri ufficiali con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, il presidente Musumeci è stato perentorio: “entro il 30 novembre dovete comunicarmi l’area su cui costruire l’ospedale, perchè Siracusa deve dotarsi di un nuovo nosocomio”. E per non sbagliare, ai rappresentanti dell’Asp presenti al vertice ha chiesto un parere sull’area individuata dal Consiglio comunale aretuseo nel luglio 2017: “è ok”, il laconico sta bene ricevuto in risposta. Nonostante, sotto traccia, si parli di qualche perplessità mai pubblicamente manifestata, dell’Ufficio Tecnico dell’Azienda Sanitaria Provinciale che dovrebbe occuparsi della progettazione dell’ospedale. Ricapitolando: Musumeci dà un termine perentorio oltre il quale vuole archiviare le discussioni sull’area su cui costruire l’ospedale per passare alla progettazione e sua realizzazione e, per questo, chiede anche il parere di Asp.
Ma quando ha ricevuto il sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo, il governatore Musumeci ha cambiato atteggiamento. “Fatemi avere quanti più ordine del giorno possibili approvati dai Consigli comunali della provincia e riapriamo i termini per la scelta dell’area”, avrebbe più o meno detto. Un suggerimento che, però, striderebbe con il Musumeci che vuole che si faccia in fretta per l’ospedale di Siracusa. Il primo cittadino ibleo però smentisce categoricamente. “La proposta degli ordini del giorno è mia, il governatore si limiterebbe a prenderli in considerazione”, dice commentando una partita politica che adesso si infiamma. “Si facciano l’ospedale da 350 posti letto alla Pizzuta, se vogliono. Ma così devono spiegare perchè svendere 350 posti letto della sanità pubblica visto che l’Umberto I ne conta 700”.
Ieri, intanto, assemblea dei sindaci della provincia di Siracusa a Palazzo Vermexio. All’ordine del giorno, l’area su cui costruire il nuovo ospedale. Ai sindaci della zona montana con in più il sostegno di Melilli non piace la zona scelta, quella della Pizzuta. Penalizza chi, proprio dalla provincia, vorrebbe raggiungere la struttura sanitaria. Per questo chiedono di valutare un “ripensamento” e optare per un terreno nei pressi della grande viabilità, l’autostrada insomma. Se ne tornerà a discutere, in una nuova assemblea con la partecipazione – richiesta – di Asp e Regione.
Se si deve tener conto del Musumeci-pensiero 1, ovvero del perentorio termine del 30 novembre, non c’è più tempo per rimettere tutto in discussione. Se dovesse valere il Musumeci-pensiero 2, tutto è possibile. Sarebbe a questo punto interessante capire chi e se vuole davvero che si costruisca il nuovo ospedale di Siracusa. Per il momento continuano a vincere confusione, divisioni ed egoismi. Un mix perfetto per allontanare il risultato.

foto: a sinistra, il sindaco di Palazzolo con Musumeci; a destra un momento dell’incontro tra Musumeci, Razza e il sindaco di Siracusa




Siracusa. Viveva in strada contro tutto e tutti, adesso per Agnes inizia una nuova vita

Agnes non è più un “caso”. La migrante che per diverso tempo ha letteralmente vissuto tra una soglia e una panchina di corso Umberto ha vinto la diffidenza ed ha accettato l’aiuto dei servizi sociali di Siracusa. La linea del dialogo avviata ad agosto dall’assessore Alessandra Furnari con il supporto di assistenti sociali, mediatori culturali e forza dell’ordine ha portato al risultato sperato. Senza forzature, in assoluta volontà, Agnes ha deciso di trascorrere un periodo in comunità terapeutica per iniziare a tracciare un cammino diverso. Ci sono strappi e cicatrici di un passato difficile da analizzare e superare ed è il cammino di speranza verso un domani “normale” che parte adesso. Dopo svariati tso, litigate a muso duro e insulti lanciati a chi tentava di aiutarla. Non era un caso facile ed Agnes poco ha fatto per risultare “accettata” e “simpatica”. Divenne anche oggetto di un lancio di uova, segnale di latente insofferenza. Ma ha sempre rivendicato la libertà di vivere la sua scelta da clochard. Fino a pochi giorni addietro, quando è partito il suo nuovo percorso di vita.
Oggi Agnes è calma e felice, racconta chi sta prestandole assistenza. “Andrò presto a trovarla. Ringrazio tutte le persone e le istituzioni che ci hanno aiutato a ridare speranza a chi si era ritrovata ai margini della nostra società. In particolare il mio grazie va al dottor Gaetano Sgarlata, direttore del Dipartimento di Salute Mentale”, commenta l’assessore Furnari.
Certo, non sono stati risolti tutti i problemi di disagio o indigenza siracusani. Le politiche sociali continuano infatti nella loro opera. In silenzio e senza pubblicità, continuano a prestare uguale attenzione ai siracusani in difficoltà.




Lele Scieri: torna in libertà l'ex caporale arrestato per concorso in omicidio

Revocati i domiciliari ad Alessandro Panella, ex caporale della Folgore arrestato ad agosto scorso con l’accusa di concorso in omicidio per la morte di Emanuele Scieri.
Il gip Giulio Cesare Cipolletta ha accolto l’istanza presentata dai difensori dell’indagato, Tiziana Mannocci e Marco Meoli. Per Panella applicata la meno afflittiva misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Non sussisterebbe il pericolo di fuga o di inquinamento probatorio perché l’ex militare, che ha doppia cittadinanza italiana e statunitense, “ha spontaneamente consegnato tutti i suoi documenti validi per l’espatrio”, hanno spiegato i suoi difensori. Inoltre, essendo passati molti anni dal fatto, non vi sarebbe la possibilità di inquinare l’attività degli inquirenti.




Ferrovie, il Ministero stanzia 300 milioni. Ficara: "Regione ora faccia la sua parte"

“Fondi per nuovo materiale rotabile e maggiore efficienza per i viaggiatori. Il Ministro Toninelli ha stanziato quasi 300 milioni di euro in più per ferrovie e pendolari e la Commissione Trasporti ha chiesto che lo stanziamento per il Mezzogiorno sia almeno del 34%. La Regione Siciliana però deve fare la sua parte aumentando la propria compartecipazione per gli investimenti”. A dichiararlo sono il deputato Paolo Ficara, componente della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati e la capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Zafarana. “Nello Schema di decreto sulla ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese – spiegano i deputati – rispetto al quale abbiamo espresso parere positivo in commissione Trasporti, ci sono quasi 300 milioni euro aggiuntivi rispetto ai 640 già presenti: Uno sforzo importante per l’ammodernamento di locomotori e carrozze del trasporto ferroviario regionale. L’indirizzo che abbiamo dato a livello parlamentare – spiegano ancora Ficara e Zafarana – è quello di ottenere una ripartizione di queste risorse equa tra le diverse aree del paese, ma per fare questo, occorre che la Regione Siciliana aumenti e di molto, la propria quota minima di compartecipazione del 40%. Al momento infatti la Regione con il governo Crocetta aveva investito appena 15 milioni e mezzo di euro che, tradotto nei fatti, significa avere infrastrutture scadenti da dopoguerra, mentre altre regioni del Mezzogiorno quali Lazio o Campania sono già al passo grazie a investimenti ben maggiori delle rispettive Regioni. Auspichiamo quindi che il governo Musumeci, faccia la sua parte in sede di Conferenza Unificata, aumentando lo stanziamento per la compartecipazione dato che al momento riceviamo appena il 3,63% degli investimenti nazionali. Una percentuale ridicola rispetto ad altre regioni d’Italia che hanno addirittura meno chilometri di linea ferrata rispetto alla nostra, tra le quali, Lazio, Campania e Toscana. Un vero paradosso se si considera che la Sicilia, è la quinta regione del Paese per numero di chilometri di linea ferrata. Musumeci – sottolineano Ficara e Zafarana – deve fare la sua parte anche in virtù dei numerosi disservizi denunciati dal comitato pendolari pochi giorni fa su ritardi accumulati nelle principali tratte siciliane, dove su 76 treni osservati il 16 novembre, il ritardo accumulato è stato di 34 ore e 35 minuti. La Regione Siciliana, che ha firmato il contratto di servizio con Trenitalia lo scorso Maggio, vigili sulla qualità del servizio offerto ai cittadini” – concludono i deputati.




Siracusa. La casa degli anziani di cui era badante usata come deposito di droga

Utilizzava la casa degli anziani presso cui lavorava come badante come deposito di droga. E’ stato arrestato in flagranza di reato un 28enne, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo una accurata attività informativa, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione. Sono stati così rinvenuti all’interno della camera da letto dove dormiva il giovane, all’interno di un mobile del soggiorno e in un soppalco del garage ben 8,4 kg di hashish suddivisa in panetti del peso di 100 e 50 grammi ciascuno.
Lo stupefacente sequestrato, destinato con buona probabilità allo spaccio nella città di Siracusa, avrebbe fruttato nella vendita al dettaglio fra i 35 e i 40 mila euro. Il 28enne è stato condotto in carcere a Cavadonna in attesa del rito direttissimo.




Siracusa e Santa Lucia, una rievocazione storica per "Paesi che Vai" (Rai1)

La Rai sceglie di nuovo Siracusa per il programma “Paesi che vai…”. Dopo una prima puntata, nell’edizione del 2016, quest’anno le telecamere di Livio Leonardi dedicheranno la loro attenzione alla Santa Patrona della Città.
Per l’organizzazione delle riprese, attraverso la collaborazione di Film Commission che ha fornito le indicazioni per agevolare la produzione, è stata realizzata la collaborazione e l’accoglienza coi maggiori attrattori culturali e turistici, più rappresentativi del territorio locale.
Il format, infatti, prevede la realizzazione di un set di rievocazione storica di un momento fortemente cruciale e decisamente emotivo per la cittadinanza e per tutti i fedeli legati alla Santa Protettrice, celebrata in tante altre realtà italiane, che sarà messo in scena con gli attori e i costumi dell’Accademia D’Arte del Dramma Antico dell’Inda.
Esprime la sua soddisfazione l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, per il lavoro svolto dalla Film Commission comunale, per la nuova opportunità offerta a Siracusa di valorizzare il proprio Patrimonio storico-artistico e religioso e in questa occasione anche il patrimonio immateriale, l’eccellenza siracusana del teatro in scena per un set ideato da Rai 1.
La puntata che sarà realizzata dal 4 al 7 dicembre a Siracusa, andrà in onda di domenica alle 9:45 su Rai 1. Non è ancora stata confermata la data esatta di messa in onda.




Siracusa. L'Abisso, Davide Enia porta al Teatro Comunale storie di sbarchi e migranti

Ad inaugurare la stagione del Teatro Comunale di Siracusa, il 3 dicembre alle 20.30, sarà “Scene dalla Frontiera – L’Abisso” di e con Davide Enia. E’ il racconto di un viaggio attraverso i ricordi dei testimoni diretti, dei migranti, dei pescatori di Lampedusa, dei volontari, dei medici e del personale della Guardia Costiera.
Una messa in scena che fonde diversi registri e linguaggi teatrali, dal monologo alla musica, dove le melodie degli antichi canti dei pescatori si fanno preghiere cariche di rabbia e il silenzio dell’attesa si infrange nel mare di suoni e nelle musiche di Giulio Barocchieri.
“Siamo particolarmente orgogliosi di inaugurare la nuova stagione del Teatro Comunale di Siracusa con Davide Enia”, dice il sovrintendente della Fondazione Inda, Antonio Calbi. “Non è soltanto una creazione teatrale di potente impatto, è un vero atto politico, etico, estetico insieme, di quelli che scuotono corpo e coscienza, risucchiandoci dentro le spirali del racconto, i gorghi del mare, lasciandoci storditi, come fossimo sospesi noi stessi fra la vita e la morte. La sua forza è nell’aver scelto un punto di vista inedito per raccontare il dramma epocale delle migrazioni: non quello delle vittime bensì quello di un sommozzatore della Guardia Costiera”.




Scuola e lavoro, Versalis ha aperto le sue porte agli studenti del Fermi di Siracusa

Sì è concluso il progetto di alternanza scuola-lavoro che ha visto protagonisti nello stabilimento Versalis (Eni) di Priolo settanta studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Enrico Fermi di Siracusa. Suddivisi in 8 gruppi, hanno avuto l’opportunità di vivere “giornate di lavoro” facendo esperienza sul campo.
Per alcune settimane, a partire dal 30 maggio scorso, gli studenti hanno partecipato alle attività dello stabilimento, in particolare al ciclo produttivo dell’impianto etilene, degli impianti aromatici e del laboratorio.
Supportati in itinere dai tutor aziendali e scolastici, si sono integrati nell’esperienza diretta a contatto con la produzione industriale della società chimica di Eni.
Il percorso formativo è stato programmato secondo un percorso funzionale all’apprendimento e all’acquisizione delle competenze da parte degli studenti. Le prime due giornate sono state dedicate alla presentazione di Versalis e dello stabilimento e alla formazione riguardo alla sicurezza, tutela della salute e ambiente. Successivamente gli studenti degli indirizzi di Meccatronica ed Elettronica sono stati impegnati nelle sale controllo alternando momenti formativi, a cura delle unità di esercizio, tecnologia e automazione processi, a formazione on the job in affiancamento ai quadristi; gli studenti dell’indirizzo di Chimica e Materiali sono stati invece impegnati nel reparto di laboratorio, alternando formazione teorica a formazione on the job in affiancamento agli analisti di laboratorio.
In aggiunta al percorso di circa 105 ore svolto nel sito di Priolo da ogni studente, Eni ha messo a disposizione un percorso formativo in modalità e-learning di 15 ore. La piattaforma Eni-learning ha permesso agli studenti di entrare in contatto con una grande realtà aziendale e di approfondire tematiche legate al mondo dell’energia.




Igm, Tekra e personale: è stallo. Lunedì tutti in Prefettura: "altri 8 giorni ad Igm"

Adesso c’è anche il crisma dell’ufficialità: Tekra non subentrerà lunedì ad Igm. Il lungo tavolo tecnico del pomeriggio si è concluso con un nulla di fatto. Quello che viene tecnicamente chiamato “passaggio di cantiere” si è arenato pare per la mancanza di alcuni dati relativi alle utenze già servite dalla differenziata sul nodo del passaggio del personale.
Con Igm che ha annunciato di non voler accettare proroghe e Tekra impossibilitata ad iniziare lunedì la gestione, chi si occuperà della raccolta e della pulizia di Siracusa? La palla passa alla Prefettura: lunedì alle 16.30 aziende e sindacati si ritroveranno attorno ad un tavolo. Il prefetto chiederà ad Igm di proseguire ancora per 8 giorni il servizio. Una sorta di precettazione soft. Sperando che saranno sufficienti per chiudere la fase di passaggio che rischia di lasciare scoperta la città sul delicato fronte dell’igiene.
In queste ore si sta decidendo il futuro del personale attualmente in forza ad Igm: 244 unità. I dipendenti dovrebbero migrare dal gestore uscente a Tekra, la società campana che dovrebbe rilevare la guida del servizio di igiene urbana.
Al momento, al di là di schermaglie tecniche e qualche dispetto tra aziende, la situazione è in stallo. Le posizioni restano distanti sul numero degli impiegati. Perchè Tekra ha proposto l’assunzione di tutti gli operai con riserva però sul numero degli impiegati/amministrativi. Per la società campana, Igm ne ha in forza troppi per il tipo di lavoro e servizio che dovrà essere svolto sul territorio. Motivo per cui ha proposto demansionamento per poterli utilizzare sul territorio. Negativa la risposta dei sindacati. “Proposta inaccettabile”, tagliano corto i rappresentati della sigla Filas. “Il contratto nazionale prevede il passaggio integrale di tutto il personale”, ricordano dal sindacato. Ma l’articolo 7 dello stesso contratto da la possibilità di intervenire poco dopo sul personale per adattarlo alle esigenze di servizio. Ed è probabilmente questo il punto che adesso fa più paura.




Chi terrà pulita Siracusa? Igm sbatte la porta: "Non siamo servi sciocchi"

Ancora uno scossone per il servizio di gestione dei rifiuti urbani a Siracusa. Igm sbatte la porta e si congeda, a poche ore dal primo dicembre, la data che dovrebbe segnare l’avvio della gestione Tekra del delicato settore. Ma la ditta campana, secondo diverse indiscrezioni, non sarebbe pronta a subentrare e potrebbe aver bisogno di ulteriori due settimane (almeno) prima di partire. Due settimane durante le quali sarebbe caos, con il rischio di ritrovarsi sommersi dai rifiuti.
Giulio Quercioli, numero uno di Igm, decide questa volta di rompere con il tradizionale aplomb e dichiara guerra. Vede la sua società sotto attacco e allora tira fuori gli artigli. “Noi veniamo trattati come servi sciocchi. Non siamo disponibili a tenere il moccolo al Comune o a Tekra. Cosa succederà non sta a me dirlo. Noi però siamo fuori. Avevamo mostrato disponibilità a collaborare ma adesso basta. Non accetteremo proroghe o altro. Abbiamo una dignità aziendale”, dice Quercioli dal suo ufficio di viale Ermocrate.
Nella intervista realizzata dalla nostra redazione, si parla anche dei risultati altalenanti in termini di pulizia della città e della differenziata. E ancora: carenze del capitolato redatto e futuro dei dipendenti oggi Igm.