Nuovo ospedale, interesse in Regione. Il sindaco Italia: "fin qui noi penalizzati"

La giunta regionale ha riaperto il dibattito sul nuovo ospedale di Siracusa. Se da una parte, la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione dell’infrastruttura è un chiaro passo avanti, dall’altra permangono le diffidenze di Palermo sull’area scelta dal Consiglio comunale di Siracusa nel luglio del 2017.
L’assessore regionale Razza ha chiarito: il nuovo ospedale deve avere respiro provinciale e quindi essere facilmente raggiungibile da ogni dove, motivo per cui andrebbe progettato e realizzato vicino alla grande viabilità.
Sul punto, però, rimane una certa differenza di vedute – ad esempio – con il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Tra un paio di settimane verrà invitato a Palermo proprio per discutere dell’iter del nuovo ospedale. Ma il punto di partenza è chiaro: “la nuova rete ospedaliera relega l’ospedale di Siracusa a svolgere il ruolo di nosocomio cittadino e non di hub provinciale”.
Nel 2015, il riordino della rete ospedaliera dell’emergenza ha introdotto il sistema Hub e Spoke, prevedendo un Hub (ospedale di secondo livello) ogni 600.000-1.200.000 abitanti e uno Spoke (ospedale di primo livello) ogni 150-300.000. La provincia di Ragusa con 318.000 abitanti ha tre Spoke. La provincia di Catania con 1.100.000 abitanti ha tre Hub, (“ovvero uno in più rispetto a quello che l’esatto calcolo matematico avrebbe previsto per il bacino di popolazione provinciale”, annota Italia). Tre Hub concentrati in una ristretta area geografica, peraltro ad alto rischio sismico. A questo si aggiunge l’imminente apertura di un altro grande ospedale, il San Marco, alla porta sud della città.
“La provincia di Siracusa con 405.000 abitanti risulta fortemente impoverita da questa rete ospedaliera. Ha di fatto due Spoke mentre avrebbe potuto avere, ed a mio giudizio dovrebbe pretendere, un centro Hub a Siracusa città e due Spoke, dei quali uno già esistente ad Avola/Noto e l’altro a Lentini”, dice ancora Francesco Italia.
“Facendo una panoramica della situazione sanitaria regionale anche alla luce del decreto Balduzzi-Lorenzin, la provincia di Siracusa risulta, quindi, fortemente penalizzata tra le province siciliane, non solo in termini di posti letto (2,9/1000 contro i 3,7 previsti) ma anche rispetto alla tipologia di struttura prevista. Privare la provincia di Siracusa di un ospedale di secondo livello Hub in luogo del previsto ospedale di primo livello Spoke ed etichettare l’ospedale di Lentini che come presidio di base significa di fatto mettere a rischio non solo la tipologia dei servizi offerti (alcuni dei quali ottenuti per gentile concessione dell’assessorato e non istituzionalmente previsti secondo il livello per il quale sono classificati i nostri ospedali), ma contribuire inevitabilmente all’aumento delle percentuali di migrazione sanitaria che attestano la nostra provincia tra quelle in cui è più alta in Sicilia”, chiarisce il sindaco.
“L’eccessivo potenziamento della sanità catanese a nostro discapito, inoltre, rischia di accrescere ulteriormente le attuali difficoltà a reperire medici in tutte le discipline, poiché tale personale preferisce andare verso la più blasonata sanità catanese”, è un altro punto di attacco.
“Ha senso, dunque, interrogarsi e approfondire la questione relativa al luogo in cui il nuovo ospedale dovrà sorgere, secondo i criteri dell’economicità e dell’efficienza, ma non senza prima aver seriamente riflettuto su quali prospettive vengono attualmente offerte alla nostra provincia. La situazione di Siracusa sotto il profilo della legittima ambizione e di quanto invece si profila all’orizzonte, merita, da subito, un’attenzione maggiore ed un confronto serio e approfondito non solo con tutti i sindaci della provincia ma anche con la deputazione ed il governo regionale”.




Siracusa. Demolizione Villa Abela, furia Granata: "troppe contraddizioni"

La notizia dell’avvio dei lavori di demolizione di villa Abela ha sorpreso, e non poco, l’assessore comunale alla cultura, Fabio Granata. “Sono profondamente indignato per la demolizione del villino Abela e per la ferita vergognosa inferta a un luogo dell’anima, parte integrante di un paesaggio unico al mondo, citato dai classici e dagli storici e che proprio in questi giorni abbiamo celebrato con la presenza di migliaia di cittadini”.
Per Granata quella di oggi “è una bruttissima pagina e una offesa grave al tessuto paesaggistico, archeologico e architettonico di Siracusa”.
Poi l’assessore parte all’attacco e denuncia un “clima di omertà generale in cui tale vicenda si è consumata”. Indice puntato anche contro “il silenzio assordante di tanti intellettuali che ci hanno tediato per una intera estate con il bar di Piazza delle Armi e i suoi 38 cm di difformità e che non hanno profferito parola sulla vicenda e sul suo triste esito”.
Granata ne ha anche per la soprintendenza, senza citarla direttamente. “Denuncio pubblicamente l’atteggiamento ondivago e contraddittorio degli Enti preposti alla tutela del patrimonio che hanno solo saputo tutelare le responsabilità pregresse e interne ai loro uffici”. Motivo per cui, Fabio Granata chiederà da oggi “gli approfondimenti doverosi e dovuti in ogni sede”.




Danni del maltempo: visita di Musumeci, verso richiesta stato emergenza

Il governatore regionale Nello Musumeci domani (martedì) visiterà alcuni centri del siracusano e del ragusano maggiormente colpiti dal forte maltempo dei giorni scorsi. Allagamenti, smottamenti, frane hanno causato danni notevoli alle coltivazioni ed alla rete viaria. A nord Lentini e Carlentini, poi la zona montana con Ferla, Cassaro, Buccheri, Buscemi e Sortino: sono questi i Comuni dove sono stati registrati danni consistenti.
La Regione è pronta a stanziare 6 milioni di euro per le province di Catania, Siracusa e Ragusa. Un milione di euro per la rimozione delle macerie e il ripristino della viabilità stradale. Fondi attinti direttamente al bilancio della Regione. I restanti 5 milioni arriveranno dal Fondo di sviluppo e coesione e verranno destinati alla manutenzione straordinaria di infrastrutture distrutte o danneggiate.
Pronta, intanto, la declaratoria dello stato di calamità sul versante agricolo. Il governo regionale si è mosso per tempo, con l’assessore all’Agricoltura, e dopo una prima conta dei danni è pronto a chiedere a Roma il via libera per misure straordinarie a sostegno dello strategico comparto agricolo. Entro mercoledì la delibera di giunta con la richiesta dello stato di emergenza da trasmettere al governo centrale.




Noto. Con una pistola in giro per la città nottetempo: era un giocattolo

Una telefonata anonima al 112 ha messo in allarme i carabinieri di Noto. “C’è un giovane che gira armato di pistola”. Immediatamente una pattuglia si è messa alla ricerca nel centro cittadino. In poco sono riusciti a bloccare un sospetto che, in effetti, dopo la perquisizione è stato trovato in possesso di una pistola giocattolo peraltro ancora con il tappo rosso. I carabinieri hanno comunque valutato la situazione potenzialmente pericolosa, sequestrando l’arma giocattolo. Prima di essere rimandato a casa, il ragazzo ha chiarito i motivi per cui andasse in giro a quell’ora con quella pistola.




Ancora ladri in un cimitero: devastazione a Sortino, lapidi spaccate

Devastazione al cimitero di Sortino. Nonostante il forte maltempo dei gironi scorsi, ignoti venerdì hanno violato la struttura cimiteriale distruggendo a colpi di mazza un migliaio di lapidi. Non un semplice raid vandalico ma un vero e proprio furto studiato. Hanno, infatti, portato via tutto il rame che hanno potuto con questo sistema di distruzione. Solo questa mattina il cimitero di Sortino è tornato fruibile ed aperto al pubblico.
Se ne parlerà in Prefettura, a Siracusa, in questi giorni. Il sindaco del centro montano, Enzo Parlato, tornerà a chiedere lumi sui fondi per il progetto di videosorveglianza urbana: 300.000 euro con 270mila euro finanziati dal Ministero degli Interni e il resto con fondi del bilancio comunale. Telecamere lungo tutto il centro urbano. Ma se i tempi dovessero essere lunghi, il primo cittadino di Sortino chiederà al prefetto Castaldo di poter destinare i 30.000 comunali all’acquisto immediato di telecamere da piazzare al cimitero, per garantirne la sicurezza.
Giorni fa, anche il cimitero di Siracusa era finito oggetto delle attenzioni di una banda di ladri.




Operazione Xiphonia, i due principali indagati davanti al gip. Chiesta scarcerazione

Interrogatorio di garanzia per gli imprenditori Antonino Ranno ed Alfio Fazio, ai domiciliari dopo loperazione Xiphonia della Guardia di Finanza di Siracusa. Devono rispondere di associazione a delinquere, truffa aggravata, dichiarazione fraudolenta, emissione di fatture e documenti per operazioni inesistenti e indebita compensazione nell’ambito di un contributo europeo richiesto per la realizzazione del porto turistico di Augusta (qui per l’articolo operazione Xiphonia).
Davanti al gip del Tribunale di Siracusa. Fazio si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre Ranno ha fornito la sua versione nel corso di quasi due ore di confronto. Il suo difensore, Massimo Milazzo, ha presentato un’istanza al tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del proprio assistito. Stessa richiesta a breve dovrebbe essere avanzata dagli avvocati degli altri indagati.




Siracusa. Esposizione all'amianto, la battaglia dell'Ona per i lavoratori

Inizia la settimana di sit-in programmata dall’Osservatorio Nazionale Amianto per il riconoscimento dei benefici contributivi per l’esposizione all’amianto dei lavoratori del petrolchimico di Priolo, Gela e Milazzo. Fino a venerdì 26, ogni giorno, striscione e lavoratori sotto la sede Inps di Siracusa per chiedere al ministro del Lavoro e della Previdenza, Luigi Di Maio, di mettere in atto tutte le iniziative necessarie per l’emanazione di un atto di indirizzo ministeriale, “eliminando un’ingiusta e pesante discriminazione di cui sono vittime” spiega il coordinatore Ona, Calogero Vicaro.
Nei giorni scorsi, dieci lavoratori delle aziende Si.Te.Co., IMS, IS hanno visto il riconoscimento dei diritti in un’aula del Tribunale di Siracusa grazie anche all’assistenza legale dell’Ona.




"Siracusa avrà un nuovo ospedale": via libera della giunta regionale

“Non siamo più disponibili a fare finta di nulla: la situazione complessiva dell’ospedale di Siracusa è intollerabile e non si può più attendere. Ci vuole un nuovo ospedale”. Il governatore regionale, Nello Musumeci, sceglie una per una le parole da usare e nel dare notizia di un preciso impegno del suo governo per Siracusa, tira le orecchie a vent’anni di classe dirigente aretusea.
Ieri la giunta regionale ha deliberato la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione del nuovo nosocomio: 140 milioni di euro. Nello stesso tempo ha invitato tutti i soggetti istituzionali a definire, ciascuno per la propria competenza, gli adempimenti indispensabili per l’individuazione dell’area. Posto che il Consiglio comunale di Siracusa ha votato per la Pizzuta, area verso la quale lo stesso assessore regionale alla Salute mostra però perplessità.
La realizzazione della struttura- per la quale si è previsto di fare ricorso, come da pianificazione riattualizzata, alle risorse dell’articolo 20 della legge 67/1988- ha un costo preventivato di 140 milioni di euro e riveste un carattere di priorità nell’ambito della programmazione regionale delle infrastrutture sanitarie.
Il prossimo passaggio è la convocazione del sindaco e del presidente del Consiglio comunale di Siracusa, insieme al Commissario del Libero Consorzio (ex Provincia), per valutare la tempistica necessaria all’individuazione dell’area sulla quale realizzare il nuovo ospedale; quindi la formale programmazione della risorse, eventualmente attualizzate nell’ammontare, nella pianificazione in corso di trasmissione al Nucleo investimenti del ministero della Salute. “I cittadini – spiega Ruggero Razza – hanno sentito parlare fin troppe volte del nuovo ospedale e, a ragione, non credono più agli annunci. Oggi il governo della Regione fissa un punto fermo e individua un metodo di lavoro. So bene che non tutti sono convinti dell’originaria indicazione dell’area sulla quale costruire l’ospedale in contrada Pizzuta e che esistono diverse valutazioni da fare. Io stesso credo che la nuova struttura debba sorgere il più possibile vicino all’autostrada”. Ed anche il collega di giunta, il siracusano Edy Bandiera (Assessore Agricoltura), la pensa allo stesso modo. “Entro questo governo vogliamo arrivare alla posa della prima pietra, per poi completare in pochi anni il nuovo ospedale di Siracusa”.
Nel giro di un paio di settimane al massimo cominceranno le convocazioni a Palermo di tutti i soggetti che dovranno, per le proprie competenze, attivarsi celermente per arrivare all’individuazione univoca dell’area, del progetto della struttura (Asp Siracusa) e del percorso per mettere a gara i lavori.
“Vogliamo aprire un confronto con le istituzioni locali, perché siano fissati tempi certi e un percorso rapido. So di interpretare il pensiero di quanti non si rassegnano all’idea che Siracusa debba restare l’unica grande provincia con infrastrutture sanitarie inadeguate e vetuste”, il pensiero dell’assessore Razza. Ci sono voluti due catanesi (Musumeci e Razza) ed un siracusano (Bandiera) per riuscire a far diventare il nuovo ospedale di Siracusa qualcosa in più di un tema buono per annunci e pochi fatti.




Stato di calamità, verso la declaratoria: per gli agricoltori pronto modulo danni

Sarà pronta in pochi giorni la declaratoria dello stato di calamità per un pronto sostegno agli agricoltori colpiti dalla recente ondata di maltempo. Pioggia, allagamenti, fiumi e torrenti esondati: parte la conta dei danni. Sul sito dell’assessorato regionale all’Agricoltura è disponibile il modulo per la segnalazione dei danneggiamenti subiti alla colture e produzioni, ai macchinari ed alle strutture. L’assessorato invierà poi gli ispettori per fotografare nel dettaglio la situazione lamentata. Il Genio Civile di Siracusa si è messo in moto già ieri e quanto prima anche dall’assessorato regionale Infrastrutture dovrebbero arrivare notizie circa la possibilità di interventi economici straordinari a sostegno della viabilità, gravemente danneggiata da frane e smottamenti.
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Gestione delle emergenze, chi fa cosa? Le fragilità del sistema locale

Il giorno dopo i danni e la paura, a tenere banco sono le polemiche. Polemiche per una rete viaria provinciale che ha mostrato le sue fragilità con frane e smottamenti come dopo un terremoto. E poi il rimpallino di accuse sulle manutenzioni, ordinarie e straordinarie. Richieste, mancate, mai avviate o incomplete. Come anche nel caso del fiume Anapo dove Genio Civile e Demanio potrebbero intervenire per la pulizia e la sicurezza degli argini, come anche era stato richiesto ad inizio ottobre in Prefettura dal sindaco di Sortino, Enzo Parlato. Salvo, però, essersi svegliati ieri con l’Anapo esondato.
Non è una caccia alle responsabilità, ma una sconfortante finestra su di sistema locale che non ha ancora imparato a prevenire e poi in caso gestire l’emergenza. Che il territorio sia, per sua conformazione ed uso, soggetto a dissesto idrogeologico non è purtroppo notizia nuova. Sconforta, però, l’assenza di passi avanti come l’eccezionale fenomeno metereologico ha impietosamente dimostrato.
Lo stato della viabilità provinciale è quello che più allarma. Non solo fango e acqua ancora oggi. Ma anche cartelli stradali illeggibili, vegetazione cresciuta a dismisura che invade spazi e scritte, manto stradale a più livelli e cavalcavia in condizioni da valutare, come sulla Marzamemi-Portopalo dove già anche la Procura si è mossa. E poi quei tratti a rischio lungo la Carlentini-Brucoli, la Floridia-Solarino, la Pachino-Ispica, gli incroci Noto-Pachino-Marzamemi, la provinciale 44 Pachino/Marza direzione Pozzallo.
La sensazione, probabilmente errata, è che manchi una cabina di regia capace di coordinare o ordinare gli interventi necessari, durante le emergenze ed ancor più prima che qualcosa di spiacevole accada. Potrebbe essere questo un prossimo tema da approfondire in Prefettura, chiamando al tavolo tutti quegli enti che debbono dare una idea visibile di sicurezza e presenza alla popolazione.