Omicidio Cottonaro, l'avvocato: "legittima difesa, legge inadeguata"

Confermata anche in Cassazione la condannata a sei anni e due mesi di reclusione per l’ex gioielliere Carmelo Basile, accusato di avere ucciso a Rosolini con cinque colpi di pistola, il 25 gennaio del 2006, il cognato Salvatore Cottonaro. Il giudice ha dichiarato infatti “inammissibile” il ricorso presentato dalla difesa.
Nel gennaio del 2016 la sentenza di primo grado lo aveva riconosciuto colpevole di omicidio volontario, concedendo le attenuanti generiche e la provocazione. Già allora la difesa dell’imputato aveva chiesto l’assoluzione per avere agito in stato di legittima difesa.
Dall’accusa iniziale, eccesso di legittima difesa, Basile era stato assolto dal tribunale di Avola. Poi quel pronunciamento era stato impugnato dalla Procura generale di Catania con successiva rideterminazione dell’accusa in omicidio volontario. A Siracusa quindi il processo di primo grado, conclusosi con la condanna confermata sia in appello a Catania che a Roma in Cassazione.
L’avvocato difensore di Basile, Giovanni Giuca, punta il dito contro la legge sulla legittima difesa: “inadeguata”. In alto, l’intervista.




Noto. Localizzate col gps due slot-machine rubate

I poliziotti di Noto hanno trovato ad Eloro/Pizzuta delle slot machine abbandonate, localizzate attraverso un dispositivo gps. Erano state rubate lo scorso 6 ottobre. La titolare di un esercizio commerciale all’ingresso di Noto aveva denunciato che all’apertura mattutina aveva trovato il lucchetto della porta di ingresso scardinato. Ed erano state rubate appunto 2 slot machine insieme al registratore di cassa e ad alcuni biglietti gratta e vinci per un valore complessivo di 250 euro.
Gli inquirenti, appurando che la società che gestisce le slot machine era in grado di geo-localizzare gli apparecchi grazie ad un dispositivo gps, li recuperavano in zona costiera e li hanno restituito al legittimo proprietario. Sono in corso indagini finalizzati all’identificazione degli autori del reato.




Pachino. Requisiti per altri 6 mesi gli impianti idrici di Granelli

Continua per altri 6 mesi la requisizione da parte del Comune di Pachino di tutti gli impianti idrici e le strutture di contrada Granelli, di proprietà di un consorzio privato. Lo ha deciso il sindaco, Roberto Bruno, attraverso un’ordinanza. “Dopo una intensa e farraginosa attività della mia amministrazione e degli uffici, siamo riusciti non solo a ridare l’acqua alle villette di contrada Granelli, ma soprattutto a riportare la complessa vicenda nell’alveo della regolarità, della legalità e delle normative in materia, a partire dal rispetto della Legge regionale che disciplina il sistema idrico in Sicilia”, spiega il primo cittadino.
L’erogazione dell’acqua, come accaduto nel periodo estivo, sarà garantita dal limitrofo comune di Ispica, in virtù di un accordo siglato nel luglio scorso. Sta continuando intanto la fase di stipula dei contratti di erogazione dell’acqua nei locali dell’Ufficio Idrico di via Mascagni, ex istituto Sgroi.
“Voglio ricordare che – ha continuato il sindaco Bruno – abbiamo siglato di recente un protocollo d’intesa con il Comune di Noto e il Genio Civile di Siracusa che ha come obiettivo quello di superare le criticità dell’approvvigionamento idrico (ed in prospettiva quello del corretto smaltimento delle acque reflue) della fascia che ricade nei territori di Pachino e di Noto, con particolare attenzione alla frazione di Marzamemi e alle contrade Spinazza, Granelli, Costa dell’Ambra, Chiappa, Scarpitta, Reitani, San Lorenzo, Lido di Noto e Calabernardo”.




Pachino. Reingresso illegale in Italia, 7 mesi di carcere per un marocchino

I carabinieri di Pachino hanno arrestato il marocchino di 25 anni Fares Ammari in ottemperanza ad un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Siracusa. Il giovane, nel 2015, si era infatti reso responsabile del reato di reingresso illegale sul suolo nazionale, essendo rientrato in Italia senza le necessarie autorizzazioni previste a seguito dell’espulsione. Dovrà pertanto espiare la pena residua di 7 mesi di carcere.
E’ stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea.




Siracusa "per i diritti umani" alla marcia di Riace per il sindaco ai domiciliari

La foto è diventata virale in fretta. Il lancio dell’agenzia Ansa, poi ripreso dai principali media italiani su tutte le piattaforme. Ed inevitabilmente rimane ancora oggi una delle più commentate dai siracusani. La foto in questione è stata scatta a Riace, Comune improvvisamente balzato agli onori della cronaca per l’arresto del sindaco con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione. Colpisce quel cartello esposto da Carlo Gradenigo, anima di Sos Siracusa e consigliere comunale, tra i 60 siracusani che sabato hanno partecipato al corteo di solidarietà per il primo cittadino ai domiciliari.
“Siracusa città per la pace e per i diritti umani” si legge in primo piano. Recitava così una tabella di intitolazione che era stata piazzata all’ingresso del capoluogo diverso tempo addietro, con tanto di cerimonia, e cui adesso però non si sa molto.
Quella foto e quella scritta esposta sono valsi una caterva di critiche social a Carlo Gradenigo che si è limitato a rispondere all’appello di Arci Siracusa che ha voluto portare solidarietà al sindaco di Riace, la “città dell’accoglienza”.
Come spiega lo stesso Gradenigo, quello striscione doveva solo essere “un simbolo per riconoscerci” e non fonte di polemiche social al limite dell’insulto. “Io le ho lette le critiche. Purtroppo nel Paese c’è un clima di grande rabbia. Io la penso diversamente e la cosa più difficile, in queste ore, è stata il non farsi vincere dalla collera e rispondere”, aggiunge. “Gli arresti domiciliari sono, a nostro avviso, eccessivi. Nessuno è al di sopra della legge e se ha commesso leggerezze o irregolarità è gusto che si indaghi. E’ però innegabile che la collettività che ha gestito sia diventata un modello, non solo di integrazione ma anche in termini di servizi per i suoi concittadini. Abbiamo portato il nostro sostegno al sindaco di Riace forti di quel senso di Siracusa città per la pace e per i diritti umani. Tutto qui”, racconta sempre Carlo Gradenigo.
“Volevo vedere di cosa esattamente si stava parlando. E non c’era modo migliore che andare a Riace, parlare con la gente e capire. Consiglio a tutti di farlo, prima di ogni sentenza emessa via social network. Magari converrebbe anche al ministro Salvini, visto il suo ultimo scivolone con l’intervista pubblicata sui suoi canali…”, punzecchia il consigliere comunale siracusano.




Pallanuoto, Serie A1. Tra Euro Cup e campionato, su il sipario sull'Ortigia

(c.s.) Doppia presentazione mercoledì prossimo, 10 ottobre, a partire dalle 10, nella sala stampa della Cittadella dello Sport. Si alza il sipario sulla squadra del Circolo Canottieri Ortigia che disputerà il prossimo campionato di A1 maschile e sulla tre giorni di Euro Cup in programma, nel prossimo fine settimana, alla “Paolo Caldarella”.
Presente l’intero roster a disposizione di coach Stefano Piccardo e tutto il gruppo dirigente biancoverde guidato dal presidente Valerio Vancheri e dal presidente onorario Giuseppe Marotta.
Dopo la presentazione della squadra, che rinvierà il debutto in campionato al prossimo mercoledì, 17 ottobre, in casa con la Lazio, spazio ai dettagli del secondo turno di Euro Cup. Da venerdì 12 a domenica 14 ottobre concentramento a Siracusa con Ortigia, gli ungheresi dell’OSC Budapest, i croati del Mornar Split e gli spagnoli del CN Barcellona.




Siracusa. Armi nascoste all'interno della barberia: arrestato il titolare

I carabinieri del Nucleo Investigativo sono intervenuti in una barberia di Santa Panagia dove, abilmente occultate sopra un soppalco realizzato all’interno dell’esercizio commerciale, hanno trovato tre pistole di cui due automatiche calibro 9 e 7.65: la prima con matricola abrasa mentre la seconda risultata oggetto di furto. La terza arma è un revolver calibro 38. Tutte e tre le pistole erano pronte all’uso. In una delle due automatiche c’era anche il caricatore inserito con 5 proiettili, mentre per le altre due sono state rinvenute oltre 60 munizioni compatibili con i rispettivi calibri.
Armi e munizioni sono state sequestrate, il titolare dell’attività è stato arrestato per ricettazione e detenzione di arma clandestina. E’ stato tradotto presso il carcere di Cavadonna così come disposto dall’Autorità Giudiziaria. 
Nei giorni scorsi, sempre i carabinieri avevano individuato altre due persone – un uomo ed una donna – in possesso di pistole automatiche calibro 6,35 con matricola abrasa.




Siracusa. Lungomare di Levante, muraglione perde pezzi: "interventi ora"

La foto è comparsa sui social ed in pochi minuti è diventata virale, creando inquietudine. Nel dettagli, si vede un angolo del muraglione di Ortigia, sul lungomare di levante, con i blocchi in pietra alla base mancanti. Portati via dalle recenti mareggiate. Visivamente, un vuoto su cui poggi un pezzo importante del centro storico di Siracusa e sopra al quale passeggiano a sbalzo sul mare centinaia di persone ogni giorno. Per la verità, un tratto di quei marciapiedi, è già stato interdetto al transito per verifiche. Ma qui la situazione e che non ci sia tempo da perdere lo conferma il presidente dell’Ordine provinciale degli Ingegneri, Sebastiano Floridia.
“Non serve un tecnico per comprendere che la situazione è seria. Non voglio dire che c’è un pericolo concreto oggi ma bisogna subito intervenire perchè un domani, con un’altra mareggiata, il problema può diventare serissimo”, spiega il professionista. Il Comune, quindi, non può permettersi di perdere tempo sul fronte controlli: da avviare subito.
“Bisogna intervenire via mare e poi prima possibile riempire il vuoto che si è creato con la cosiddetta rincocciatura. Lavori non semplici, con impalcature e ponteggi sul mare. Ma bisogna farlo per prevenire pericoli come l’ingrottamento e rischi peggiori”, aggiunge ancora l’ingegnere Floridia.
Diventa straordinariamente attuale il tema della salvaguardia delle coste di Ortigia, esposte alle mareggiate. “L’ultimo evento è stato di portata eccezionale e lontano dalle medie solitamente registrate. Abbiamo grafici e dati sempre aggiornati. Questo comunque dimostra che la protezione navale, anche con la creazione di porti rifugio, è prioritaria. Il problema è il costo, proibitivo per qualunque amministrazione pubblica”.




Siracusa. Droga e arma in casa, arrestati in due grazie al fiuto di Aquila

Due siracusani di 64 e 20 anni sono stati arrestati e posti ai domiciliari dalla Guardia di Finanza. Le perquisizioni domiciliari disposte con l’ausilio del cane antidroga Aquila hanno permesso di rinvenire diverse dosi di cocaina, hashish e marijuana. Trovata anche una pistola modificata, calibro 7.65 e cartucce inespolose, nonchè 2.000 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio.




Siracusa. Furto nella notte al cimitero: ignoti in azione

Furto nella notte al cimitero di Siracusa. Ignoti, probabilmente forzando un ingresso, si sono introdotti nella struttura nottetempo ed hanno asportato attrezzi e materiale da giardinaggio custodito in alcuni locali ed utilizzati dal personale. Preso di mira anche il cantiere per la costruzione di nuovi loculi. Non sono state prese di mira cappelle, loculi o portafiori in rame.
I primi ad intervenire sono stati gli agenti della Polizia Municipale a cui si sono aggiunti gli agenti della Scientifica della Questura di Siracusa, insieme a personale delle Volanti.
Il furto è stato scoperto nella mattinata. Unanime la condanna per un gesto compiuto all’interno di una struttura particolare e da molti considerata “sacra”.
I ladri sono entrati dal quarto cancello, sfondato con un mezzo pesante. Prese di mira i 5 container del cantiere e il rame dei nuovi loculi in fase di costruzione. Il peso supererebbe i 200kg di “oro rosso”.
“Sono pervasa da un profondo senso di amarezza per i danni subiti ed il furto consumato stanotte al cimitero. La delinquenza e l’inciviltà non si fermano di fronte a nulla”, il commento dell’assessore alle politiche sociali, Alessandra Furnari.