Studenti protagonisti delle Giornate Fai per le scuole, visite in Capitaneria e alla Wunderkammer

Tornano le Giornate Fai per le scuole ed anche a Siracusa gli studenti saranno i protagonisti della “riscoperta” di storie e monumenti. La manifestazione rientra nell’ambito delle Giornate Fai d’Autunno, di cui sono una prosecuzione ma totalmente dedicata alle scuole. Domani, mercoledì 20 novembre, e dopodomani (21 novembre) le visite guidate.
Gli alunni di diversi istituti superiori del capoluogo (Gargallo, Corbino, Einaudi e Gagini) verranno guidati da loro coetanei in versione “Apprendisti Ciceroni” – formati dai volontari del Fai e dai docenti – all’interno della vecchia stazione Marittima, oggi inglobata nella Capitaneria di Porto. Poi raggiungeranno la Wunderkammer di Ortigia, la stanza delle “meraviglie”.
Circa un migliaio gli studenti coinvolti nella due giorni che si chiuderà con un test il cui punteggio finirà nel curriculum scolastico dei partecipanti.




Un amore unico e maledetto per “Un sogno a Istanbul”, al teatro Massimo di Siracusa

“Un sogno a Istanbul” in scena dal 21 al 24 novembre al Teatro Massimo di Siracusa. Ispirato al best seller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul”, è una pièce teatrale che strappa lacrime e sogni, definita “avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco”.
In scena un amore unico quanto maledetto, quello tra Max e Maša interpretati da due grandi attori: Maddalena Crippa e Maximilian Nisi. Con loro sul palco Mario Incudine che ha composto anche le musiche di questo spettacolo, e Adriano Giraldi. La regia è di Alessio Pizzech.
Al centro della storia Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, razionale, occidentale e il suo amore per Maša, austera, selvaggia, bellissima vedova, madre di due figlie. Di questa speciale complementarietà si nutre la loro attrazione, nata a Sarajevo dove il protagonista viene mandato per un sopralluogo nell’inverno del ’97 e alimentata da una passione instabile frutto di un destino infame, che con crudeltà prima li infiamma e poi li allontana. Il distacco, il ritorno in patria. L’attesa di un nuovo incontro. Prima di ritrovare Maša passeranno tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d’amore che lei gli cantava. Quando finalmente si ricongiungono il destino torna a scagliarsi come una tempesta sul relitto del loro amore: Maša è malata, ma la passione è più forte di ogni cosa e finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi: comincia un’avventura che porterà Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione.
«Questo spettacolo – racconta Maximilian Nisi – è frutto di un lavoro meraviglioso che abbiamo affrontato insieme e che attraverso parole, canti e musiche restituiamo per raccontare un’emozione. La mela cotogna è il frutto originario della Turchia. Un frutto che unisce i popoli. È poesia, nostalgia, dolore. È il legame tra il passato e il presente. Portiamo in scena una storia d’amore appassionata che attraversa i personaggi e li rende simboli di temi più importanti. Un viaggio nel tempo, verso le nostre tradizioni, alla riscoperta delle nostre origini. È stato fantastico incontrare Paolo Rumiz, capire le dinamiche della guerra dei Balcani. Così come essere trascinati da un testo bellissimo, a tratti magico, e condotti da Alessio Pizzech, dalla sua dedizione, la sua energia e la sua travolgente passione».
La particolarità di questo spettacolo risiede proprio nella sua formula. Non è una commedia, non è una tragedia non è un musical, ma è una Ballata, una forma unica nel suo genere con canzoni che rendono il racconto estremamente travolgente.
La figura femminile di questo testo, Maša, è una donna musulmana speciale, dalla grandissima femminilità. Maddalena Crippa, che la interpreta, racconta: «Non perdetevi questo spettacolo, è davvero unico nel suo genere non solo per la storia d’amore bellissima che racconta ma proprio per questa sua formula atipica. Sono diventata molto selettiva sui testi che mi vengono proposti ma quando Pizzech mi ha raccontato questo progetto il racconto mi ha sedotta e conquistata. L’esperienza di incontro con tutti coloro con cui ho lavorato a questo spettacolo è stata bellissima, intensa, proficua e di condivisione e sono certa che questo traspaia.»
«Cerco di restituire un racconto scenico – conclude il regista – che le nuove generazioni condividano perché la memoria del sangue versato non sia dimenticata e perché un’Europa sempre più indifferente si accorga delle proprie macerie dell’anima. Una storia che vive sul palcoscenico perché i giovani di oggi non restino senza padri come è stata la mia generazione. Il racconto di questo amore è un paradigma della grande storia come è sempre ogni amore che scompagina i confini della nostra anima e ci spinge verso territori sconosciuti e la violenza dei sentimenti si confonde alla rabbia che porta al conflitto chiamato guerra.»




Lentini si ferma per l’ultimo saluto a Margaret. “Era una ragazza profonda”

Lentini si ferma per l’ultimo saluto ad Agata Margaret Spada. Saracinesche dei negozi abbassate nelle vie attorno alla chiesa di Sant’Alfio, con il sagrato che a fatica contiene fiori e persone arrivate in gran numero. Il feretro bianco arriva a spalla, dalla vicina camera ardente, con una sorta di processione sul cui ordine vigilano i volontari di protezione civile. Al Municipio, intanto, le bandiere sono a mezz’asta come da lutto cittadino proclamato dal sindaco Lo Faro.
“Pregherò per lei da casa, non ce la faccio ad andare ai funerali”, confida una donna al passaggio di quel corteo diretto all’ex cattedrale attorno a cui la comunità di Lentini si stringe silenziosa, in un dolente abbraccio alla famiglia di Margaret, la ragazza ventiduenne deceduta il 7 novembre scorso, a Roma.
“Non era una ragazza superficiale, l’ho vista crescere. Sta passando un’immagine sbagliata. Era tutt’altro che superficiale, seria e profonda”, dice Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa. “Donna seria ed avveduta”, conferma il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Siracusa, Nuccio Zappulla, che abbraccia Giuseppe, il papà di Margaret, infermiere. “Bisogna tenere nel più alto grado di considerazione il tema dell’attendibilità, della serietà e della veridicità delle informazioni apprese dai social. Magari l’offerta medica, nel web, risulta persino più attraente del servizio sanitario pubblico, ma a scapito delle più elementari norme poste a tutela della salute dei cittadini. Di tutto questo è stata vittima la nostra Margaret e di questo è vittima il nostro affranto collega”, aggiunge.
Alla famiglia della sfortunata Margaret fa sentire la sua vicinanza anche il deputato regionale Giuseppe Carta (Mpa). “Davanti ad una tragedia così grande non si riescono mai a trovare parole di conforto. Da padre posso solo immaginare l’immenso dolore che sta vivendo la famiglia Spada. La morte di Margaret, che ha sconvolto tutta l’Italia, ci tocca da vicino, Giuseppe Spada è parte integrante della grande famiglia del Mpa. All’amico Giuseppe e alla sua famiglia, io e tutti i componenti del MPA, rivolgiamo la nostra vicinanza ed esprimiamo il nostro più sentito cordoglio”.
Nella chiesa di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio, in piazza Duomo, in tanti partecipano al triste rito e con discrezione accarezzano con uno sguardo o un gesto i genitori e la sorella di Margaret, stretti nel loro dolore. All’interno niente foto e riprese, così ha chiesto la famiglia insieme alla parrocchia. A celebrare è don Maurizio Pizzo. “Margaret, spero che tu possa vederci. Vedere che siamo tutti qui, insieme ai tuoi cari. Sì, perché la perdita di una ragazza che ha ancora una vita davanti – ha detto nella sua omelia – è una perdita per tutta una comunità. La vita a volte ci riserva docce gelate; a volte avviene che, come un nubifragio improvviso, eventi della vita ci travolgono facendoci riscoprire tutti più fragili, più impotenti, più vulnerabili”.
Nessun accenno diretto alla vicenda, nessuna concessione alle tentazioni della cronaca. “Di fronte ad eventi drammatici, ogni tentativo di dare risposte fredde, calcolate, preconfezionate ai perché, può deragliare sui binari morti del non senso, della spregiudicatezza, della ovvietà”, aggiunge.
E mentre fuori da quella chiesa e lontano da Lentini si riaccende il dibattito sull’uso e la sicurezza dei social, le amiche di Margaret leggono messaggi che traboccano d’amore e raccontano di una ragazza piena di vita. Anche l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, ha inviato il suo messaggio per i genitori di Margaret (clicca qui). “Partecipo all’immenso dolore che ha colpito la vostra famiglia. Vi sono vicino con sentimenti di affetto, di profonda comprensione e piena solidarietà. Vi ho seguito e continuo ad accompagnarvi con la mia preghiera e il ricordo speciale nella celebrazione dell’eucaristia, memoriale della pasqua di Cristo crocifisso e risorto”.




“Difendere l’industria non è battaglia di retroguardia, riconversione sia con il ferro”

Questa è la settimana del primo tavolo convocato al Mimit per il futuro del polo petrolchimico di Siracusa, alle prese di mille fibrillazioni tra caso Ias e piano Eni. Al primo di tre incontri romani con il ministro Urso parteciperà anche il segretario siciliano della Uiltec, Andrea Bottaro. “La nostra è una battaglia per l’industria siciliana e l’occupazione locale. E non è una battaglia di retroguardia, come qualcuno vorrebbe far credere. È, piuttosto, una vera e propria battaglia sociale”, dice subito il sindacalista. “Dietro l’industria siciliana c’è il sacrificio delle generazioni passate, che grazie a politiche lungimiranti hanno creato le condizioni per lo sviluppo e per dare lavoro a tanti. C’è il sacrificio della mia generazione che ha studiato con impegno sui libri di chimica, fisica e meccanica per poter ambire a un’occupazione stabile nel proprio territorio. Un privilegio – prosegue Bottaro – che, purtroppo, oggi è sempre più difficile da garantire ai giovani siracusani, ragusani, gelesi e milazzesi, a noi il compito di non permettere che quella storia possa essere cancellata. C’è il sacrificio di un territorio che ha offerto le proprie risorse e bellezze all’industria in cambio di occupazione e progresso, pagando un alto prezzo ambientale fino agli anni ’90, quando la legislazione in materia di ambiente ancora non esisteva”.
Difesa della storia industriale del territorio, quindi. Ma – come ha precisato Bottaro – non è difesa di retroguardia. Il sindacato, la Uiltec, guarda al futuro che si può racchiudere in una parola: riconversione. “Una riconversione con il ferro, però. Vogliamo dire che bisogna mantenere gli impianti e i posti di lavoro sul territorio. Non ci bastano gli annunci e le rassicurazioni”, dice anticipando uno dei punti del confronto di giorno 21 e che poi proseguirà anche il 3 dicembre, sempre al Mimit, quando si parlerà proprio dei piani e dei numeri di Eni per Priolo e Ragusa.




L’escavatore, le barricate, la devastazione. Palazzolo ora ha paura, “clima di vulnerabilità”

Non è la prima volta che bande criminali organizzate fanno ricorso ad un mezzo pesante per portare a termine i loro piani. Era già successo nella zona nord della provincia di Siracusa, al confine con quella di Catania: Pedagaggi, Francofonte, Carlentini. Ora Palazzolo Acreide, solitamente tranquilla cittadina dell’area montana. La comunità locale si è risvegliata profondamente turbata per l’accaduto e le aggressive modalità. Addirittura auto in sosta spostate – e danneggiate – perchè così i malviventi si sono preventivamente assicurate delle barricate per agevolare la loro fuga. Nel centro di Palazzolo sono rimasti l’escavatore, le vetture e i segni di una devastazione criminale. Le indagini sono affidate ai Carabinieri che hanno intanto acquisito le immagini di videosorveglianza. Il bottino è in fase di quantificazione, ma i malviventi sarebbero riusciti a portar via preziosi per svariate migliaia di euro.
“Siamo di fronte a una forma di intimidazione che colpisce non solo i commercianti, ma l’intera comunità, generando un senso di insicurezza crescente anche in realtà piccole e tranquille come la nostra”, dice Nina Tanasi, presidente di CNA Palazzolo Acreide. “I danni materiali sono ingenti, ma quello che preoccupa maggiormente è il clima di vulnerabilità che questi episodi creano. Chiediamo un maggiore presidio del territorio, se necessario con un incremento di uomini e mezzi, da parte delle forze dell’ordine. La comunità non deve piegarsi a queste situazioni e deve denunciare ogni comportamento sospetto”.
Anche Gianpaolo Miceli, segretario provinciale di CNA Siracusa, ha espresso preoccupazione per l’escalation criminale che sta interessando la provincia. “Siamo vicini all’azienda colpita e faremo il possibile per supportarla in questa fase difficile. È necessario però che questa spirale di criminalità venga fermata, anche attraverso il lavoro incisivo e tempestivo delle autorità inquirenti per individuare i responsabili e ripristinare quel senso di sicurezza necessario per vivere e lavorare con tranquillità. Auspichiamo la fine definitiva di questi episodi, che minano la serenità e la fiducia delle nostre imprese”.




Incredibile a Palazzolo, barricate in strada ed un escavatore per colpo in gioielleria

Con un escavatore hanno sventrato l’ingresso di una gioielleria di Palazzolo Acreide. E’ successo nella notte, nel centro della cittadina montana. A metterli in fuga, l’intervento di alcuni vigilantes privati e dei Carabinieri. Secondo alcune testimonianze, sarebbero stati anche esplosi dei colpi di avvertimento in aria. E proprio questo avrebbe fatto allontanare i malviventi, che però sarebbero riusciti ad arraffare preziosi per svariate migliaia di euro e lasciandosi alle spalle una scia incredibile di danni alle spalle.
Il sospetto è quello che ad entrare in azione sia stata una banda “specializzata”, con il probabile supporto di basisti locali. Hanno utilizzato prima il mezzo pesante per spostare verso il centro della strada diverse auto in sosta, creando delle barricate con lo scopo di rallentare l’intervento delle forze dell’ordine. Si sono poi concentrati sulla gioielleria, utilizzando il braccio del mezzo pesante per aprirsi un varco.




Qualità della vita, la classifica di ItaliaOggi: provincia di Siracusa in posizione 102

Qualità della vita nelle province italiane, Siracusa resta in posizione numero 102. Nessuna variazione sostanziale rispetto allo scorso anno e terz’ultimo posto in Sicilia. E’ il dato che emerge dalla classifica 2024 delle province in cui la qualità della vita tocca i livelli più alti secondo l’indagine di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Emerge la “solita” Italia spaccata in due, con le province del centro-nord nella parte alta della classifica ed il Sud ad inseguire. Ma il livello generale, spiegano i ricercatori, è in lieve peggioramento: la qualità della vita è buona o accettabile in 62 province, mentre erano rispettivamente 63 e 64 nelle edizioni 2023 e 2022.
Per quel che riguarda la provincia di Siracusa, pesano sul dato finale le performance alle voci Reati e Sicurezza (-9), Sicurezza Sociale e Affari e Lavoro. Paradossalmente però, specie riguardo a questa ultima voce, Siracusa fà registrare un balzo in avanti (+7) alla voce Reddito e Ricchezza. Migliora l’aspetto Salute (+4) e Popolazione (+2) e Ambiente (+1). La migliore performance alla voce Turismo, con la provincia di Siracusa 72.a in Italia.
Al primo posto della classifica 2024 di ItaliaOggi c’è Milano, poi Bolzano e quindi Monza. Ultimo posto per Caltanissetta. Male anche Agrigento (105) e Messina (103). La prima delle siciliane è Ragusa, 87.a nella classifica generale.




La generosità vince sempre, Colletta Alimentare raccolte 37 tonnellate: è record

Si conferma il grande cuore dei siracusani con una nuova prova di generosità diffusa grazie alla Colletta Alimentare. Sono state raccolte ben 37 tonnellate di alimenti a lunga conservazione e prodotti per l’infanzia. Il dato provinciale è ben maggiore rispetto a quello dello scorso anno (34,6) e fa registrare un nuovo record.
I circa mille volontari che ieri hanno presidiato gli ingressi dei principali supermercati della provincia, hanno incontrato la solidarietà concreta dei siracusani che hanno deciso di acquistare e donare anche solo un semplice pacco di pasta o intere buste della spesa.
Con quanto donato e raccolto, sono stati riempiti circa 3.300 scatoloni, subito stipati nel magazzino del Banco Alimentare. Verranno utilizzati durante l’anno per rifornire le associazioni caritatevoli e di beneficienza del territorio, impegnate a prestare assistenza diretta a quanti vivono in condizioni di disagio e spesso faticano a portare a casa il minimo necessario per la sopravvivenza.
Fabio Prestia, referente provinciale della Colletta Alimentare, quasi si emoziona davanti alla nuovo prova di “grande ed entusiasta la partecipazione di volontari e donatori”.




Margaret, il cordoglio dell’Ordine dei Medici di Siracusa: “Verificate i messaggi sui social

Sul caso Margaret Spada è intervenuto l’Ordine dei Medici di Siracusa. Il presidente, Anselmo Madeddu, si è rivolto ai giovani. “Verificate sempre l’affidabilità dei messaggi veicolati dai social e ricordate che il medico online non potrà mai sostituire il medico vero. Prima di affidarsi a specialisti di ogni genere, seppure supportati da ottimi feedback sui canali social, sarebbe prima di tutto opportuno consultarsi con il proprio medico di famiglia, che conosce la storia e il quadro clinico di ognuno dei suoi pazienti, può suggerire gli esami preventivi da eseguire per ridurre i margini di rischio in vista di ogni intervento e verificare l’attendibilità e esperienza dello specialista, pure attraverso una semplice ricerca dei curricula, disponibili sul sito dell’Ordine dei Medici, dove figurano le specializzazioni conseguite e per le quali ogni medico è abilitato ad esercitare”. E Madeddu anticipa prossimi eventi di informazione collettiva “per aiutare proprio la gente comune a non cadere nella rete delle false e facili promesse”.
Sulla vicenda di Margaret, “siamo addolorati e ci uniamo al dolore della famiglia di Margaret e ai suoi genitori, stimati professionisti, ai quali va il nostro abbraccio e tutta la nostra solidarietà, pur nella consapevolezza che nulla potrà mai lenire l’immenso dolore che hanno subito”, commenta subito Madeddu. “È inaccettabile che si possa morire così a 22 anni. Attendiamo fiduciosi che la magistratura faccia luce sui dettagli di questa tragedia, ma ribadiamo che chiunque si occupi di sanità pubblica e privata deve attenersi a quei principi deontologici e alle normative che offrono delle garanzie di sicurezza ai pazienti, per questo i protocolli vengono sempre aggiornati e dovrebbero essere seguiti con scrupolo e coscienza”.




Sorpresa ma non troppo, al Palazzetto si “alza” il parquet. Accelerazione per i lavori al soffitto

Sorpresa, ma non troppo, al PalaLobello di Siracusa. Durante una sessione di allenamento di una delle società che utilizzano la struttura comunale, una porzione del parquet si è sollevata “tagliando” orizzontalmente il campo di gioco, da parte a parte. Facile indovinare la causa: le costanti infiltrazioni piovana dal soffitto. La tanta acqua assorbita ha fatto verosimilmente gonfiare le lamine del parquet ed il sottofondo, causando il visibile movimento.
I tecnici del settore Sport sono stati subito avvisati ed hanno raggiunto ieri sera il Palasport per un primo sopralluogo. Già questa mattina, assicurano qualificate fonti, il problema verrà risolto. E’ “solo” uno dei tanti di quella struttura sportiva inaugurata già vecchia e con mille grane in sospeso, dall’agibilità agli spogliatoi alla piscina dimenticata nel livello inferiore.
Per una nuova impermeabilizzazione di una delle principali aree sport pubbliche al chiuso esiste uno stanziamento regionale di circa 300mila euro, grazie ad un emendamento del deputato regionale Carlo Gilistro (M5s). Ma i soldi non sono ancora arrivati nelle casse di Palazzo Vermexio, per via di alcune integrazioni al progetto richieste dagli uffici regionali. Dopo settimane di incomprensioni ed interlocuzioni, nelle ore scorse è finalmente arrivato l’ok del Dipartimento Tecnico regionale ai lavori per il soffitto del Palazzetto. A questo punto si attende solo il decreto di finanziamento. E l’attesa non dovrebbe essere particolarmente lunga. Al punto che in assessore allo sprot comunale si lavora già all’avviso relativo, per l’affidamento dei lavori urgenti.