Siracusa. Rifiuti, i giorni della gara ponte: Tech si chiama fuori e boccia tutto

Nelle ore in cui viene celebrata la gara “ponte” per la gestione dei rifiuti a Siracusa, la Tech Servizi si chiama fuori. Restano quindi tre le aziende che tra stasera e domani attendono di conoscere l’esito della gara. La Tech è una delle ditte che aveva preso parte al precedente affidamento, anche aggiudicandoselo in una dele varie fasi della convulsa vicenda.
La ditta siracusana si chiama fuori: non partecipiamo. E in una nota inviata alla stampa, i responsabili della società mettono nero su bianco quello che in tanti pensano sul tema. “Dopo aver preso visione dei documenti di gara, con particolare riferimento al Capitolato Speciale di Appalto e valutati quindi gli obiettivi in esso contenuti, si è in tutta coscienza ritenuto, proprio per i limiti dello stesso capitolato, che allo stato non sarebbe realizzabile un servizio adeguato alle esigenze della città”.
Cosa prevede il capitolato? E’ presto detto: il raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata richiesta dalla legge, la pulizia, il lavaggio elo spazzamento delle strade, lo svuotamento e la pulizia dei cestini, il diserbo, il servizio di raccolta porta a porta e tutti gli altri servizi accessori previsti. “Considerata la mole degli investimenti da affrontare e la brevità del periodo di gara, Siracusa non potrebbe avere oggi il servizio che merita”, la sentenza della Tech che questa volta farà da spettatrice. “Dopo tre anni di battaglie legali e dopo il risultato ottenuto al Consiglio di Giustizia Amministrativa, da siracusani, non desideriamo entrare nella nostra città, svolgendo un servizio deficitario. D’altra parte nessun’altra azienda potrà svolgere oggi, a nostro modesto avviso, con questo capitolato e con una durata incerta, un servizio ottimale”. Parole che valgono quasi come una previsione di un caos nel settore, destinato a non avere fine se non in presenza di un affidamento più definito. Il rischio, secondo la Tech, è che chi vincerà adesso “o entrerà in contrasto con l’amministrazione comunale o sarà costretto a risparmiare, sulle spalle dei siracusani”.




Siracusa. In gommone a Capo Murro di Porco, denunciato 51enne

Un 51enne è stato denunciato da agenti della Squadra Nautica della Questura di Siracusa. E’ stato sorpreso con un gommone a noleggio mentre navigava all’interno dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, nei pressi di Capo Murro di Porco, zona in cui è vietato.




Operazione dei Carabinieri contro il traffico di droga: arresti a Siracusa, Catania e Palermo

Ha toccato anche la provincia di Siracusa la vasta operazione antidroga dei carabinieri di Catania. Dalel prime ore del mattino stanno eseguendo un provvedimento restrittivo a Catania, Palermo e Siracusa emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale etneo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Otto le persone coinvolte, riconducibili al clan Cappello-Bonaccorsi. Sono ritenute ritenute responsabili a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso.




Siracusa. Morto dopo la palestra, aperta un'inchiesta: disposta autopsia

E’ stata aperta una inchiesta sulla morte del 43enne Marco Truffo. Il decesso due sere fa, in casa. L’uomo, secondo quanto ricostruito, sarebbe tornato a casa dopo un solito allenamento in palestra. Avrebbe quindi accusato un malore mentre si trovava insieme alla madre ed alla sorella. Sono state loro a chiedere l’intervento del 118 ma per lo sfortunato 43enne non c’è stato nulla da fare. Sarebbe stato stroncato da un infarto.
La Procura vuole vederci chiaro e comprendere se il decesso sia stato causato da una patologia congenita o se invece vi sia stato ritardo o negligenza nei soccorsi. Secondo quanto lamentano i parenti, la prima ambulanza intervenuta sarebbe stata priva di medico rianimatore. Proprio per chiarire i contorni della vicenda, è stata disposta l’autopsia.




Siracusa. Cacciatore abbatte specie protetta, la Lipu si appella alla Regione

Un raro esemplare di Sterna Maggiore, specie protetta, è stato abbattuto a Siracusa. A scoprire l’accaduto, una volontaria della Lipu. Su Facebook ha notato le foto di un uccello ferito per il quale si chiedeva aiuto. I soccorsi sono scattati immediatamente. Il volatile è stato affidato ad Anna Giordano, storica ambientalista siciliana. In poche ore è stato trasportato al Centro recupero del MAN di Messina. Qui la Sterna è stata sottoposta alle prime cure. Una radiografia ha messo in evidenza i numerosi pallini nel corpo e le fratture all’ala e alla zampa. Nella notte, nonostante le amorevoli cure, in seguito ad una estesa emorragia interna, l’animale è morto.
La Sterna maggiore non è una specie cacciabile, né in pre-apertura né durante il normale periodo di caccia.
“Non ci sono alibi per coloro che hanno abbattuto a fucilate questa specie così importante. La dimensione di
una Sterna maggiore in volo non può essere confusa con un colombaccio o una tortora e in relazione a ciò
risulta raccapricciante ipotizzare che esistano alcuni che giocano al tiro al bersaglio contro qualsiasi cosa si
muova soltanto per il gusto di sparare, non facendo alcuna differenza fra specie cacciabili e non, fra specie
comuni e specie rarissime”, l’affondo di Federico Militello, delegato Lipu sezione di Siracusa.
“Siamo fortemente preoccupati che fatti del genere possano continuare a ripetersi, perché la stagione venatoria siciliana 2018/2019, autorizzata dall’assessore regionale Bandiera, è la più lunga mai consentita. Le notizie di abbattimenti di specie protette di susseguono una dietro l’altra. L’assessore Bandiera non può rimanere inerme davanti a questo stillicidio di specie rarissime”.




Siracusa. Piccoli segnali di attenzione per la riserva Ciane-Saline

Piccoli segnali di attenzione per la riserva naturale orientata Ciane-Saline di Siracusa. E’ stato potato il papiro e la cannuccia di palude che ostruivano la visione del laghetto principale del fiume Ciane, insieme al restauro della passerella sempre nella zona fonte fiume Ciane.
L’intervento è stato possibile grazie ai progetti che il Servizio Riserva naturale orientata  Fiume Ciane e Saline di Siracusa ha inviato all’assessorato regionale Territorio ed Ambiente. Ad eseguirlo materialmente è stato il personale tecnico della Sas, società partecipata della Regione Sicilia.




Siracusa. I soldi per l'Asacom ci sono, Zito (M5s) striglia ex Province e Regione

I soldi che permetterebbero di far ripartire il servizio di assistenza alla comunicazione per gli studenti diversamente abili siracusani ci sono. Ma sono fermi a Palermo, nelle casse della Regione. Si tratta di 6,4 milioni di platfond da distribuire alle ex Province. Ma non tutti gli enti hanno fatto arrivare i dati relativi all’ammontare delle somme necessarie per attivare i servizi ai disabili nei loro territori. Motivo per cui tutto è ancora bloccato.
Lo spiega il deputato regionale Stefano Zito (M5s) che rivolge un appello ai commissari delle ex Province per sbloccare i servizi per i disabili, ancora al palo. “È tutto pronto – dice il deputato – ho appreso dal ragioniere generale Bologna che appena arrivano i dati dai Liberi Consorzi i servizi verranno immediatamente attivati. Affinché le somme siano trasferite alle ex Province, devono infatti comunicare alla Regione il loro fabbisogno insieme all’Ufficio Scolastico. Se anche un solo dato manca, si blocca tutto”.
Zito non risparmia comunque critiche alla Regione. “La delibera di giunta è stata fatta solo il 28 agosto con le scuole che avrebbero aperto i cancelli i primi di settembre”.




Siracusa. Autodromo, la ex Provincia rivuole le "chiavi": giovedì primo round

la ex Provincia regionale rivuole il “suo” autodromo. E passa dalle parole ai fatti. Il commissario straordinario, Carmela Floreno, aveva detto settimane fa di volere indietro le chiavi della struttura. E per ottenerle non ha lesinato energie. Arrivando ad un primo punto: giovedì 20 settembre, alle 11, proprio presso l’autodromo, i tecnici della ex Provincia incontreranno i rappresentanti della società Ais (Autodromo internazionale di Siracusa). Contraddittorio tra le parti per far si che la struttura torni nel pieno possesso dell’ente pubblico, non essendo stati ultimati i lavori entro la data prevista che era il 24 settembre del 2015.

foto: uno dei rendering progettati per il rilancio dell’autodromo siracusano




Calcio, Serie C. Sul deferimento volano gli stracci: litigano vecchia e nuova proprietà

Sul deferimento del Siracusa litigano vecchia e nuova proprietà. Da una parte Gaetano Cutrufo, ex patron azzurro, dall’altro l’ad Nicola Santangelo. E’ quest’ultimo a dare il via alle danze. Sulla pagina ufficiale del Siracusa parla dei deferimenti con rischio penalizzazione. “Nella giornata di ieri abbiamo appreso del deferimento nei confronti di Gaetano Cutrufo, Giancarlo Cutrufo e, per responsabilità diretta, del Siracusa calcio. La contestazione della Procura Federale è mossa dalla circostanza che la società Siracusa calcio non ha provveduto al deposito presso la Lega Italia calcio professionistico entro il termine del 30 giugno 2018, dell’originale della garanzia a prima richiesta dell’importo di euro 350.000, ma il 3 luglio 2018. Dal 14 luglio, giorno del nostro ingresso in società – spiega ancora Santangelo – stiamo lavorando 24 ore al giorno per far si che tutto possa procedere per il meglio e anche per questa situazione battaglieremo per il Siracusa Calcio. A tal proposito ci siamo subito adoperati per far valere le ragioni del Siracusa calcio affidando la nostra difesa all’avvocato Mattia Grassani che seguirà per nostro conto tutto l’iter del deferimento”.
Nonostante una dichiarazione di grande equilibrismo, le parole dell’ad azzurro causano la reazione di Gaetano Cutrufo. Che proprio sui social replica a muso duro. “La settimana scorsa ci siamo sentiti con Santangelo ed abbiamo parlato di questo argomento perché già di sua conoscenza. L’ad ben sapeva anche in precedenza di questo caso: era con me quando abbiamo inviato via mail i documenti per l’iscrizione al campionato e la Lega ci aveva detto che non cerano problemi. Poi uffici chiusi a Roma per festività ed altre piccole noie hanno causato il ritardo materiale”.
Tifosi perplessi e smarriti. Ma se a Siracusa vince l’opinabilità, a Roma vige l’unica parola della Disciplinare. E il deferimento per il ritardo, che comunque c’è stato, rischia di costare un punto e 350mila euro di multa.




Siracusa. Renzo Formosa, rinvio a giudizio per il giovane che lo investì

Dopo due richieste di patteggiamento respinte ed una terza dichiarata inammissibile, è arrivato questa mattina il rinvio a giudizio per l’imputato accusato di omicidio stradale per la morte di Renzo Formosa. Il giudice non ha ritenuto fondate le eccezioni di costituzionalità sollevate dalla difesa sul reato di omicidio stradale, da poco introdotto nel nostro ordinamento, ed ha disposto il rinvio a giudizio. Ma ci vorrà un anno intero per iniziare il dibattimento. La prima udienza del processo penale è stata infatti fissata per il 19 settembre del 2019.
I fatti risalgono all’aprile del 2017. Renzo Formosa stava tornando a casa da scuola, a bordo del suo scooter. In via Cannizzo lo scontro, con l’auto guidata dal giovane imputato che invade la corsia e travolge Renzo, che indossava il casco. Poche ore dopo il drammatico incidente, il cuore del 16enne smetterà di sbattere nonostante i disperati tentativi dei sanitari dell’Umberto I di Siracusa.