Studente di 17 anni con 2.800 euro di hashish nell'armadio della cameretta: arrestato

Uno studente diciassettenne di origini romene è stato arrestato in flagranza a Solarino per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Una perquisizione presso l’abitazione in cui vive il giovane ha permesso di rinvenire in un armadio della sua camera da letto 3 panetti di hashish dal peso complessivo di 277 grammi, 4 dosi di hashish dal peso complessivo di 3 grammi e preconfezionate con carta stagnola quindi pronte per lo spaccio, insieme a materiale vario utilizzato per il confezionamento della sostanza stupefacente.
Lo stupefacente sequestrato, destinato molto probabilmente allo spaccio nella zona di Solarino, avrebbe fruttato nella vendita al dettaglio circa 2.800 euro.

foto archivio




Siracusa. Postazione 118 Ortigia, interrogazione in Ars per renderla h24: Cafeo, "salute va garantita"

Apertura a singhiozzo della postazione Ortigia del 118 a Siracusa. La vicenda approda finalmente in Regione. Il deputato Giovanni Cafeo ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Salute, Ruggero Razza. “Considerato l’alto afflusso di turisti, il numero dei residenti e vista la relativa lontananza dal primo ospedale disponibile, ho chiesto i motivi della scelta di rendere fruibile il presidio sanitario di emergenza del 118 soltanto per 12 ore al giorno. Mi pare evidente – conclude Cafeo – che al fine di garantire la tutela della salute di tutti in Ortigia sia auspicabile che il servizio di emergenza 118 venga garantito sempre e per tutte le 24 ore”.




Siracusa. Postazione 118 in Ortigia a singhiozzo, il blitz di CasaPound a riva Mazzini: "aperta subito"

Nuovo blitz dei militanti siracusani di CasaPound. Su di una parete della ex casermetta Mazzini anno affisso uno striscione con su scritto “Postazione 118 aperta subito”. Il tema, noto, è quello della postazione di primo soccorso Ortigia, con servizio a singhiozzo nelle ultime settimane. Francesco Napolitano, responsabile cittadino di CasaPound, ricorda come “dal 22 giugno la postazione del 118 in Ortigia è chiusa, con gravi disagi sia per i cittadini sia per i tanti turisti presenti nel centro storico siracusano”. Ed invita l’amministrazione ad attivarsi per ottenere precise garanzie circa la funzionalità della postazione 118 in Ortigia.
Nei giorni scorsi l’assessore comunale Fabio Moschella aveva anticipato un’azione decisa presso la Seus, responsabile regionale del servizio, e gli uffici regionali della Salute.




Siracusa. Il corridoio e la caffetteria, ai due lati di piazza d'Armi un "affare" di…cemento armato

Nell’affaire Maniace ruba improvvisamente la scena il corridoio che collega i due edifici che ospitano gli uffici del Consorzio Amp Plemmirio. Due lati opposti di piazza d’Armi, due storie diverse: la caffetteria in costruzione e il costruito corridoio. Unico punto (critico) eventualmente in comune sarebbe l’utilizzo di cemento armato anche se in entrambi i casi viene seccamente smentito.
Eppure una scheda del progetto approvato nel 2012 per il completamento funzionale della sede dell’Amp Plemmirio evidenzia la presenza di quattro plinti in c.a. (cemento armato) su cui poggia la struttura e posti alla base verosimilmente in seguito di uno scavo, seppur minimo. L’intervento iniziale doveva in realtà riguardare complessivamente 330 metri quadrati, per un corpo di fabbrica (una costruzione, ndr) che doveva svilupparsi su due piani per un’altezza media di 5,20 metri. Tutto autorizzato dalla Soprintendenza e dalla Commissione Ortigia che erano in carica nel 2012. I vertici del Consorzio optarono alla fine per un intervento ridotto, limitato al corridoio di collegamento. Se il presidente dell’Amp avesse scelto diversamente, oggi a quell’estremo di piazza d’Armi vi sarebbe insomma una palazzina a due piani.
Altra nota interessante per il dibattito in corso: nonostante l’uso di plinti in cemento armato per il corridoio di collegamento, viene assicurata da progetto “la perfetta reversibilità nel caso di ripristino delle condizioni iniziali del suolo”. Il ritorno del luogo alle condizioni originali, insomma.
Una possibilità che, invece, è attualmente oggetto di disputa per la costruenda caffetteria del Maniace, considerata struttura più fissa che amovibile proprio per la (presunta) presenza di cemento alla base (al momento di parla di battuto in calcestruzzo, ndr). Quando invece quello stesso cemento armato – nel caso del collegamento tra gli uffici dell’Amp – non sarebbe invece ostativo alla “reversibilità” ed al “ripristino delle condizioni iniziali del suolo”. Due lati opposti di piazza d’Armi, due storie diverse. O forse più simili di quel che possa sembrare.




Siracusa. Piazza d'Armi, com'era prima e com'è adesso: il caso del corridoio costruito dall'Amp Plemmirio

Nuovo capitolo nella saga polemica che si sta sviluppando attorno ai lavori in corso sulla ex piazza d’Armi del Maniace. In diversi hanno gridato alla scandalo per l’uso presunto di cemento armato per realizzare la base della nuova caffetteria (si tratterebbe però di calcestruzzo battuto, ndr) ma a quanto pare l’uso di quel materiale non è insolito in piazza d’Armi. Poco distante dal cantiere, infatti, ci sono gli edifici che ospitano il consorzio dell’Amp Plemmirio.
I due caseggiati, recuperati dalle esistenti costruzioni militari in pietra non demolite, sono stati recentemente “uniti” da una struttura portante in legno che poggia su plinti in cemento armato, creando volume edilizio che “copre” la vista del mare. Tutto regolarmente autorizzato, è bene precisare, con il placet della Soprintendenza all’epoca retta da Beatrice Basile.
Le foto che pubblichiamo a corredo dell’articolo mostrano bene la situazione e lo stato dei luoghi oggi, compreso anche l’impatto – quanto meno di “ingombro” – della caffetteria divenuta pietra dello scandalo e l’effetto muro che chiude la vista creato dai due fabbricati uniti. “La realizzazione del contestato punto di ristoro in struttura metallica e temporanea non è paragonabile alla costruzione di un volume edilizio che pure è avvenuta con la realizzazione di un collegamento ex novo tra i fabbricati”, dice a La Sicilia la sovrintendente Rosalba Panvini che conferma telefonicamente la dichiarazione anche a SiracusaOggi.it. “Basta andare sui luoghi e vedere di persona per rendersi conto di proporzioni e situazioni…”, aggiunge.
Un altro pezzo di un puzzle in cui chiunque ha avuto diritto di parola per opinioni improntante più alla simpatia o antipatia che ad altro. E’ il momento degli esperti, delle autorità. Non a caso la visita dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, è attesa come momento di chiarezza definitivo su di una vicenda che si è ingrandita a dismisura, forse anche oltre la sua reale portata.




Siracusa. L'ex presidente dell'Amp Plemmirio non ci sta, Romano: "non abbiamo mai usato cemento al Maniace"

Il clamore sul corridoio che collega i due fabbricati in uso all’Amp Plemmirio su piazza d’Armi fa sorridere Nuccio Romano, all’epoca dei lavori (2015) massimo rappresentante del Consorzio che gestisce l’Area Marina Protetta. “In qualche misura me l’aspettavo pure”, esordisce Romano mentre il centrodestra siracusano rumoreggia avanzando il sospetto di un’operazione confusione, volta solo a deviare l’attenzione dal “casus belli”.
“Ristabiliamo la verità: quel corridoio è stato realizzato su progetto della facoltà di Architettura e attraverso l’uso di materiali sostenibili ricercati ed arrivati di proposito a Siracusa. E’ stato montato tutto in una sola giornata, imbullonando i pezzi e senza ricorso a cemento armato. Il Ministero dell’Ambiente finanziò l’intervento in quella che è burocraticamente un’area governativa nella quale, peraltro, abbiamo solo ripristinato l’esistente”, spiega l’ex presidente dell’Amp.
“Nel progetto iniziale erano previsti altri 220 metri di superficie per uffici e per l’acquario ma io ho stralciato quella parte, rifiutandomi di aggiungere un solo grammo di cemento sull’area. Solo riqualificazione dell’esistente”. E ricorda come venne concordato ed effettuato l’abbattimento del muraglione nei pressi della garitta di sorveglianza all’altezza del cancello dell’Amp “per aprire la vista del mare alla città”.
Poi il giudizio tranchant di Nuccio Romano: “tra il corridoio del consorzio e la caffetteria non c’è nessun termine di paragone”.




Canale Grimaldi "fortemente inquinato", nuova bocciatura di Legambiente: "politica risolva il problema"

Le coste siciliane continuano a risentire della mancata depurazione. L’allarme lanciato ormai diversi anni addietro da Legambiente resta, purtroppo, in molti casi inascoltato. E così Goletta Verde certifica ancora una volta come i tratti “neri” delle coste siciliane non diano segnali di recupero. Su ventisei punti monitorati nel corso della campagna 2018 appena conclusa, ben ventidue presentano cariche batteriche elevate.
Nel mirino ci sono canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. E ci sono anche record assoluti, con situazioni che nonostante esposti dell’associazione e controlli delle forze dell’ordine mostrano un inquinamento ormai cronico come la situazione in cui versa il Comune di Augusta, dove i cittadini aspettando da 40 anni un depuratore.
A Siracusa caso limite è sempre quello del canale Grimaldi, nel Porto Grande di Siracusa, risultato anche quest’anno “fortemente inquinato”. “Passano gli anni ma il porto rimane inquinato a causa dello scarico delle acque reflue provenienti dal depuratore cittadino.
Lo scarico – ricorda Legambiente Siracusa – fu autorizzato più di 20 anni fa come soluzione temporanea per scaricare in mare il refluo depurato proveniente dall’impianto cittadino ma da allora nonostante le nostre continue denunce, le inchieste giudiziarie, i sequestri e le promesse delle amministrazioni e delle società di gestione del depuratore continua ad essere regolarmente utilizzato”.
Per gli ambientalisti, l’impatto su un ecosistema praticamente chiuso come il porto è molto elevato: “il notevole apporto di sostanze nutritive determina un processo di vera e propria eutrofizzazione, con la formazione di alghe e il deposito sul fondo di fanghi. Senza contare il grave spreco di una risorsa come il refluo depurato altrimenti utilizzabile per l’agricoltura e l’industria. Questa situazione non può essere più tollerata”.
Per Legambiente è mancata fino ad oggi la volontà politica di risolvere la questione. “Una soluzione immediata potrebbe essere quella di utilizzare l’impianto del consorzio di bonifica per portare l’acqua fino al depuratore consortile della zona industriale che attraverso la propria condotta lunga un chilometro potrebbe sversare il refluo in mare aperto”, è l’idea servita come consiglio alla nuova amministrazione.




Siracusa. Istituzione del parco archeologico, il Comune pronto alla richiesta ufficiale: "unicum da valorizzare"

Il Comune di Siracusa rende ufficiale la sua volontà e parte in pressing sulla Regione: il parco archeologico deve essere istituito, autonomo e subito. La richiesta sarà formalizzata nei prossimi giorni con un atto di giunta che verrà inviato direttamente all’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa.
“Dalla Neapolis alle mura dionigiane ed al castello Eurialo, un unicum che merita valorizzazione e tutela”, spiega l’assessore alla cultura, Fabio Granata, nella piccata replica ai consiglieri di Progetto Siracusa intervenuti dopo l’incendio che si è sviluppato sotto l’Eurialo. “Li incontrerò presto per spiegare loro le reali competenze sul patrimonio culturale della città, poichè non mi sembra possibile che chi rappresenta il civico consesso non sappia che il Castello Eurialo è di esclusiva competenza regionale”, dice Granata. “Trovo curioso – aggiunge – e comunque disdicevole il tentativo di attribuire delle responsabilità alla nostra amministrazione che, invece, pone al centro della propria azione politica la valorizzazione materiale e immateriale del nostro enorme patrimonio culturale per dare alla città speranza e avvenire”.




Siracusa. Restaurata la sala ipostila del Castello Maniace, sabato l'apertura: le foto in anteprima

Mentre all’esterno infuriano le polemiche, è stato completato il restauro delle superfici decorate della sala ipostila del castello Maniace. Portale, finestre e capitelli trovano nuovo splendore al termine di un intervento finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile Regionale e costato poco meno di 400.000 euro. Sabato l’inaugurazione ufficiale ma è già stato possibile effettuare una prima visita a numero chiuso.
Si tratta dell’unica sala del maniero federiciano, scandita da colonne con 5 campate per lato. Le venticinque campate quadrate erano disposte in duplice ordine attorno ad un atrio ad impluvio, con copertura sorretta da volte a crociera su semicolonne. Straordinariamente suggestiva, a detta di storici ed esperti d’arte, con un gioco di luci filtrate da 15 finestre sulle pareti e da una grande finestra a mare sul lato ovest, oltre che dall’atrio centrale aperto a giorno. Nelle due pareti nord e sud si aprivano quattro poderosi camini.




Siracusa. Mercato immobiliare, i dati del rapporto residenziale: cala l'offerta, prezzi giù, più transazioni

Crescono le compravendite immobiliari in Sicilia: +1,5% nel 2017. Per l’anno in corso si prevede un incremento addirittura del 6,1% sul 2017. Il dato è contenuto nel Rapporto 2018 sul mercato immobiliare residenziale della Sicilia, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Casa.it.
Anche a Siracusa cresce il segmento residenziale. Negli ultimi tre anni nella città si è assistito a un progressivo incremento del mercato degli immobili ad uso abitativo. A parte il lieve calo dell’offerta (-4% nel 2017), le transazioni sono aumentate del 7,8% e il fatturato del 4,4%, con 155 milioni di euro. Le compravendite hanno coinvolto 125mila metri quadri nel 2017 e sono previsti in aumento per il 2018.
Sul fronte dei prezzi medi nominali prosegue il trend di contrazione, con un calo dello 0,9% nel 2017. Anche per l’anno in corso stimato un calo dell’1% rispetto al 2017. Un assestamento dovrebbe avvertirsi a partire dal 2019, preparando la strada alla ripresa che dovrebbe coinvolgere la Sicilia a partire dal 2020.