Siracusa. Sopralluogo al carcere di Cavadonna, Cafeo e Raciti: "servono più agenti"

Sopralluogo all’interno della struttura penitenziaria di Cavadonna del deputato regionale Giovanni Cafeo insieme all’onorevole Fausto Raciti. Ieri mattina la notizia di una lite tra detenuti senza alcuna conseguenza per il personale di Polizia Penitenziaria. “Abbiamo preso atto del grande lavoro svolto dagli agenti all’interno della struttura, recentemente ingrandita con una nuova ala ma che nonostante questo ha mantenuto la precedente pianta organica. C’è un deficit di personale di oltre 60 unità, indispensabili per garantire i livelli minimi di funzionalità e sicurezza”, hanno commentato all’uscita.
“Alla luce di quanto appreso alla fine della visita – conclude l’On. Cafeo – mi farò portavoce presso il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria affinché venga rivista la pianta organica della struttura di Cavadonna, mentre l’onorevole Raciti ha assunto l’impegno di presentare in Parlamento un’interpellanza urgente sulla questione al Ministro di Grazia e Giustizia”.




Barca a vela carica di migranti intercettata e abbordata a poche miglia dalla costa

Nella notte scorsa, un’unità navale del Gruppo Aeronavale di Messina ha individuato
con il radar di bordo una imbarcazione diretta verso un tratto di costa privo di approdi, a circa 7 miglia dal litorale siracusano.
Insospettiti dalla rotta, i finanzieri si sono avvicinati e alle prime luci
dell’alba, a circa 2 miglia dalla costa, hanno intercettato il natante: un’imbarcazione a vela di circa 14 metri, con bandiera turca e nominativo Uzun che navigava con le luci spente.
La linea di galleggiamento particolarmente bassa ha confermato i sospetti. L’imbarcazione a vela, in un primo momento ha proseguito la rotta verso la costa costringendo i militari ad abbordarla. Oltre ai 2 scafisti di nazionalità lettone e georgiana, nascosti nella cabina, sono stati trovati numerosi migranti di etnia pakistana. Sembrerebbe che l’imbarcazione sia partita da un porto vicino ad Istanbul (Turchia) ed abbia navigato per circa 5 giorni verso le coste italiane.
L’attività in mare è stata condotta in piena sinergia con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa ed il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo. E’ stato inoltre interessato il Gruppo Interforze di contrasto all’immigrazione clandestina coordinato dalla Procura della Repubblica di Siracusa, per i complessi approfondimenti di polizia giudiziaria. L’imbarcazione a vela, scortata dall’unità navale del Corpo è stata condotta nel porto di Augusta, i migranti sono stati affidati al dispositivo di accoglienza e alle forze di polizia presenti.




Siracusa. Il ritorno di Ficarra e Picone è subito un successo: Le Rane al teatro greco

Ritorno al teatro greco per Ficarra e Picone che hanno ripreso, un anno dopo, i panni di Dioniso e Santia per la “reprise” de Le Rane, commedia campione di incassi nella passata stagione della Fondazione Inda.
Repliche eccezionali e a grande richiesta. La prima è subito stata un successo, con applausi scroscianti e risate. Per chi se lo fosse perso, c’è tempo fino al 15 luglio per potere seguire lo spettacolo diretto da Corsetti al teatro greco di Siracusa. C
Con Ficarra e Picone in scena anche Roberto Salemi (Eracle), Dario Iubatti (che ricopre tre ruoli: un morto, un servo e Plutone), Giovanni Prosperi (Caronte), Francesca Ciocchetti (ostessa), Valeria Almerighi (Platane), Gabriele Benedetti (Euripide), Roberto Rustioni (Eschilo), Gabriele Portoghese (corifeo) e Francesco Russo (Eaco). Le musiche sono dei SeiOttavi (Germana Di Cara, Vincenzo Gannuscio, Alice Sparti, Kristian Andrew Thomas Cipolla, Massimo Sigillò Massara, Ernesto Marciante) che fanno parte anche del coro di rane della palude infernale e dei sacri iniziati ai Misteri Eleusini. Il coro è formato dagli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico. Di grande suggestione anche le marionette ispirate alle sculture di Gianni Dessì e realizzate da Einat Landais mentre Marzia Gambardella ne ha curato la direzione dei movimenti e Carlo Gilè la costruzione.
“Nelle rane – spiega il regista Corsetti – si raccontano con nomi e particolari espliciti le vicende di una città in crisi dove il teatro sembra agli sgoccioli e la politica e il vivere comune minato dagli interessi particolari. La commedia, attraverso Dioniso e Santia diventa sublime gioco del mondo. La disputa è certamente tra due poeti ma soprattutto è tra poetiche visione del mondo, dunque il senso stesso del teatro viene messo in gioco, il rapporto tra teatro e mondo”.




Solarino. Operai siracusani alzano il gomito e vengono alle mani, minacciato il titolare di un bar: denunciati

Ubriachi, sono arrivati alle mani al bar. Non contenti, con fare maleducato, hanno aggredito e spintonato il titolare. Protagonisti due operai siracusani di 31 e 20 anni. Erano in bar di Solarino quando, la notte scorsa, è scoppiata la lite. Avvisati i carabinieri che hanno bloccato i due, denunciati in stato di libertà.




Floridia. Senza casco in scooter cerca di scappare al posto di blocco: inseguito ed arrestato

Un giovane floridiano di 38 anni ha cercato in tutti modi di sottrarsi al controllo su strada dei Carabinieri. Alla guida del suo ciclomotore, senza casco, ha tentato una precipitosa fuga per le vie cittadine mettendo in serio pericolo l’incolumità propria, dei passanti e dei militari all’inseguimento.
Dopo pochi metri è stato raggiunto all’altezza della sua abitazione, dove il ragazzo ha abbandonato il ciclomotore e continuato la fuga a piedi. E’ stato bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. E’ stato posto ai domiciliari.

foto archivio




Siracusa. Ex casello di corso Gelone, area in vendita: "Ferrovie dia preferenza al Comune"

Il Comune di Siracusa chiama Ferrovie dello Stato. Su proposta degli assessori all’Urbanistica Giusy Genovesi e al patrimonio Nicola Lo Iacono, è stato dato mandato al dirigente del Settore Patrimonio per l’acquisizione di ogni informazione inerente i beni di proprietà del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane S.P.A. L’ Amministrazione, in sostanza, vuole essere informata sulle intenzioni di Fsi su eventuali cessioni a terzi degli immobili che ricadono all’interno del territorio del Comune di Siracusa. Il riferimento diretto è a quell’area alla fine di corso Umberto, all’imbocco di via Catania, messa in vendita sul sito del gruppo.
Una vendita che il sindaco Francesco Italia ha chiesto di sospendere con una lettera inviata a Ferrovie dello Stato, manifestando l’interesse del Comune all’eventuale esercizio della preferenza in riferimento all’acquisizione del terreno in questione di proprietà della FS Sistemi Urbani s.r.l (società del gruppo FSI ).




Siracusa. Oli vegetali, un contenitore per la raccolta in Ortigia. E spuntano gli altri porta-rifiuti Urban Waste

Un nuovo contenitore per raccogliere oli vegetalii a Siracusa è disponibile da oggi in città. L’oliva – così viene chiamato – è posizionata in via Vittorio Veneto, nel tratto tra via De
Benedictis e via Dione. E’ una delle buone pratiche di promozione della raccolta differenziata previste dal progetto Urban Waste di cui Siracusa è città pilota insieme ad altre 11 realtà europee (Firenze, Nizza, Copenaghen, Kavala, Nicosia, Dubrovnik–
Neretvacounty, Santander, Tenerife, Lisbona, Ponta Delgada) che sperimentano il progetto europeo UrbanWaste.
Altri contenitori per gli oli esausti si trovano all’interno del parco di piazza Adda, nei giardini di via Padova e via Oznam, al comprensivo Woitjla e nei locali della protezione civile di Cassibile oltre che nei due centri comunali di raccolta di Targia e Arenaura. Quanto raccolto viene poi trattato dalla Ionica Ambiente, convenzionato Conoe (Consorzio Nazionale di raccolta e trattamento degli oli e grassi vegetali ed animali esausti). L’olio raccolto diventerà biodiesel, grassi industriali o lubrificanti vegetali.
Sono, intanto, in corso le attività di posizionamento di 20 altri contenitori Urban Waste per la raccolta differenziata di carta, plastica e metallo, vetro e indifferenziato. Troveranno posto al molo Sant’Antonio, all’area archeologica della Neapolis e al Santuario della Madonna delle Lacrime.




Siracusa. Altro che risarcimento milionario, il Cga chiude la vicenda Open Land: 190mila euro di indennizzo

E’ stata pubblicata all’alba la sentenza del Cga di Palermo che rappresenta la pietra tombale sulla quinquennale battaglia con Open Land. Altro che risarcimento milionario, per i giudici di Palermo il danno lamentato dal gruppo imprenditoriale privato è di 190.140,50 euro. Il ricorso per revocazione della sentenza di revocazione 276 del 2017 è stato dichiarato inammissibile. Open Land dovrà anche pagare le spese legali, quantificate in 15.000 euro, oltre accessori di legge.
Si chiudono così 5 anni di procedimenti e contenziosi attorno all’iniziale pretesa iniziale di 50 milioni di euro scesa poi a 43, quindi 26, 24 e poi 10. Nelle 30 pagine di sentenza vengono “demo lite” le tesi del passato a partire dalle perizie del Ctu, passando per il valore dell’immobile ed i danni per le locazioni in ritardo. Accolte, in molti casi, le letture offerte dal collegio difensivo del Comune e Legambiente.
Della somma così stabilita, 150.000 euro riguardano canoni di locazione mentre poco più di 40 mila euro per maggiori costi di costruzione. Il periodo per il quale è stato riconosciuto il risarcimento danni è stato ridotto a 5 mesi.
L’importo andrà detratto dalla somma di 2.8 milioni di euro già versati dal Comune di Siracusa e percepiti da Open Land che, malgrado il decreto ingiuntivo del Tribunale di Siracusa del 27 giugno scorso, non ha ancora provveduto alla restituzione del denaro nelle casse della città.
Per recuperare tali somme gli avvocati di Legambiente suggeriscono che il Comune proceda immediatamente alla restituzione dei terreni dell’Epipoli ricevuti a titolo compensativo da Open Land e al contempo li sottoponga a sequestro cautelativo a garanzia del credito.
“La sentenza del Cga rappresenta un importante successo per il Comune di Siracusa e per il collegio difensivo di Legambiente, composto dagli avvocati Corrado Giuliano e Nicola Giudice con la consulenza dell’avvocato Paolo Tuttoilmondo e dai consulenti tecnici di parte Giuseppe Ansaldi, Roberto De Benedictis e Francesco Licini”, recita una nota del collegio difensivo dell’associazione ambientalista.
Entusiasta l’avvocato che ha difeso e fatto valere le ragioni del Comune di Siracusa, Niccolò D’Alessandro. La prima telefonata è per l’ex sindaco Giancarlo Garozzo. “Evidentemente avevamo ragione a difendere Siracusa con le unghia e con i denti”, commenta laconico l’ex primo cittadino.
“La sentenza del Cga chiude una vicenda dolorosa per tutta Siracusa. Se riavvolgiamo il nastro degli avvenimenti degli ultimi 5 anni possiamo ricollegare tanti episodi e tante storie infondate che non solo hanno macchiato il nome e la storia della nostra città, ma anche cercato di distruggere economicamente un Ente solo per interessi economici e personali”, commenta il sindaco Francesco Italia. “La certezza di operare nel giusto e per il bene di Siracusa ha permesso alla precedente amministrazione guidata con libertà e coraggio da Giancarlo Garozzo di resistere in tutte le sedi per difendere il nome ed il prestigio della città e salvare il Comune dal rischio di un sicuro default. Adesso si volta pagina, con la consapevolezza di avere di fronte ancora tante sfide, ma con la certezza di avere sempre difeso Siracusa e i siracusani onesti”.
Non c’è più spazio per appelli ed altro. Adesso tutti le attenzioni si spostano sull’inchiesta penale sul cosiddetto Sistema Siracusa.




Siracusa. Il vicesindaco Randazzo sui lavori al Maniace: "contrari al mio programma elettorale"

In qualche modo richiesta ed attesa, arriva la presa di posizione del vicesindaco Giovanni Randazzo sulle recenti polemiche che hanno investito l’area della ex piazza d’Armi del castello Maniace. “Alcuni giorni prima dell’insediamento mio e della nuova giunta ho appreso che era in corso di costruzione una struttura, su concessione rilasciata dall’Agenzia del Demanio regionale ad un’associazione privata aggiudicataria della gara. Ho quindi verificato che la costruzione della struttura era stata autorizzata dal Comune, previo parere favorevole rilasciato dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Siracusa. Ritengo l’iniziativa in controtendenza rispetto al programma elettorale”, dice dopo una rapida premessa. “Sebbene l’apertura della piazza D’Armi al pubblico costituisca un fatto positivo, ritengo che sia stata in parte un’occasione perduta, almeno fino alla scadenza della concessione. Sarebbe stato opportuno che il Comune conseguisse dall’Agenzia del Demanio la concessione dell’area in questione, per poterne governare l’utilizzo nell’esclusivo interesse dei cittadini, senza necessità di ingenti investimenti economici e con la previsione di un intervento più sobrio”, dice Giovanni Randazzo marcando in qualche misura una divergenza di vedute con il sindaco Francesco Italia.
“In ogni caso, ho già condiviso con la giunta la contrarietà ad un eventuale affidamento a terzi dell’area inerente al fossato e alla spiaggetta antistanti il castello federiciano e mi riprometto di operare perché siano garantiti, anche tramite una corretta interlocuzione con la concessionaria, una adeguata fruizione della piazza d’Armi da parte del pubblico ed il rispetto dei diritti degli abitanti della zona”.




Omicidio Scieri, altri sei mesi per scoprire la verità: indagini prorogate a Pisa

Altri sei mesi per indagare sulla morte del parà siracusano Emanuele Scieri. Li ha chiesti – ed ottenuti – la Procura di Pisa dopo la riapertura delle indagini a 19 anni dalla morte del 26enne che stava svolgendo servizio di leva alla caserma Gamerra della città toscana.
Il procuratore capo Alessandro Crini e il sostituto Sisto Restuccia stanno cercando di fare luce sulle ore drammatiche che segnarono fatalmente il destino di Scieri. Ascoltati nei mesi scorsi ex militari e altri testi ancora in divisa. L’emersione di nuovi elementi avrebbe richiesto allora un supplemento di indagini preliminari. Scongiurata comunque la richiesta di archiviazione. Per questo determinante è stato il lavoro dalla commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta dall’onorevole Sofia Amoddio (Pd) con testimonianze secretate nella relazione finale a cui la Procura ha comunque avuto accesso.
La speranza di tutti è che si possa finalmente rompere quel muro di omertà che all’epoca vanificò ogni indagine ed inchiesta, con un ragazzo siracusano trovato cadavere all’interno di una caserma dello Stato Italiano in circostanze quanto meno “bizzarre”, ma senza alcun colpevole. Le lacune investigative iniziali e la presenza di “nonnismo” tollerato da parte dei vertici dell’epoca della Folgore sono state messe a nudo dalla commissione parlamentare d’indagine.
La notte del 13 agosto 1999 Lele Scieri non rispose alle 23.45 al contrappello. Era già in agonia, dopo il volo giù dalla torre. Lo ritrovarono alle 14.08 di lunedì 16 agosto. Tre giorni dopo. “Suicidio”, si disse con una certa sfrontatezza all’epoca. Per la commissione parlamentare, invece, lo scenario più accreditato è che Scieri sia stato condotto nell’area del casermaggio, nei pressi della torretta per asciugare i paracadute, e qui prima picchiato dai nonni e poi obbligato a salire sulla scala. Pestandogli le mani lo avrebbero fatto cadere e abbandonato. E lasciato morire dopo ore di agonia.